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Visualizzazione dei post da 2016

Buone feste

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Il 2016 non era iniziato nel migliore dei modi, ma sta terminando decisamente peggio per me e la mia famiglia. Quindi in questo periodo non sono granché in vena di festeggiamenti o di girare per blog e social network. Spero di tornare con il nuovo anno con un umore migliore, ma nel frattempo vorrei fare i miei auguri di un felice Natale e di una serena conclusione di quest'anno a tutti voi che mi leggete abitualmente o che passate di qui.

Nel salotto di “Svolazzi e scritture”

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Questa settimana mi trovate sul blog di Nadia Banaudi Svolazzi e scritture con un'intervista “impertinente” che parlerà di me e del mio romanzo. Ringrazio Nadia per lo spazio che mi ha dedicato e per avermi fatta sentire molto a mio agio, come se stessimo davvero facendo una piacevole chiacchierata sedute nel suo salotto. Veniteci a trovare:  Svolazzi e scritture - Intervista a Maria Teresa Steri

Anonima Strega presenta “Legione Magica”

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Sinossi Maya è sul tetto di un palazzo, non ha più nulla da perdere, ed è decisa a farla finita. L’apparizione di un uomo bellissimo dalle ali piumate la distrae dal suo proposito e la trascina in un vortice di passione e visioni che al risveglio la lascia senza memoria. Così la rinviene Damien, demone caduto dal passato discutibile e un gran caratteraccio, che si ritrova tuttavia costretto a portarsela dietro in un mondo di creature magiche di cui Maya mai avrebbe immaginato l’esistenza. Entrambi sono interessati a rintracciare l’essere che si è dileguato sul tetto: Damien perché potrebbe guadagnare la redenzione, seppur a costo di vincolarsi ai servizi segreti magici guidati dal potente Magus Jeremiah; Maya perché capisce a poco a poco di non essere la comune mortale che ha sempre creduto, e di essere legata da un ciclo di reincarnazioni irrisolto a questo misterioso Seth di Atlantide, che non pare intenzionato a farsi ritrovare... Anonima Strega  è ospite oggi su

“Buck e il Terremoto”

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Sinossi “Buck e io ne abbiamo parlato a lungo. Lui diceva che non poteva restare indifferente a una cosa così triste accaduta in Centro Italia. Io ero assolutamente d’accordo.” Così, da un'idea di Serena Bianca De Matteis, il 26 agosto 2016 nasce l'antologia “Buck e il Terremoto”. Per precisa richiesta del mezzo lupo Buck, ogni storia contiene un messaggio di speranza. L'intero ricavato dalle vendite dell'opera, al momento in esclusiva su Amazon, sarà devoluto alla raccolta fondi della Croce Rossa Italiana per gli aiuti alle popolazioni di Amatrice e Accumoli. Dietro a “Buck e il terremoto” ci sono il tempo, il lavoro e la passione di Sonia Anzani, Daniele Savi, Arianna Corsini, Deborah Leonardi, Grazia Gironella, Gaspare Burgio, Nadia Banaudi, Giuliana Leone, Paolo Cestarollo, Marco Amato, Massimiliano Enrico, Michele Scarparo, Alessia Savi, Serena Bianca De Matteis, Rosa Oliveto, Sandra Faè, Velma J. Starling, Silvia Algerino, Sara Gavioli, Elisa Riddo,

Una nuova copertina per “Bagliori nel buio”

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Era molto tempo che ipotizzavo un cambio di copertina per Bagliori nel buio , ma il percorso che mi ha portato a farlo è stato più lungo del previsto. L'idea è nata da alcune esigenze specifiche: trovare un'immagine che rappresentasse il libro ma che fosse dotata di un impatto maggiore rispetto alla precedente (sullo store di Amazon si rischia di sparire facilmente); e “umanizzare” la copertina rispetto al semplice paesaggio che c'era prima. Come dicevo, non è stato facile, lo sanno bene tutte le persone che ho tormentato in questo periodo e che vorrei ringraziare qui in modo particolare per non avermi mai fatto mancare consigli, sostegno e amorevoli bacchettate quando prendevo strade sbagliate ☺. Un confronto che si è rivelato utilissimo per mettere a fuoco cosa volevo e come ottenerlo. Dopo mille ricerche, prove e tentativi (ma anche nuove conoscenze apprese), da pochi giorni finalmente il romanzo ha un nuovo “vestito”, per ora solo per la versione ebook, ma pres

L'arte di prendere appunti

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Oggi è mio gradito ospite lo scrittore Renato Mite , con un  interessante  articolo che approfondisce una delle attività più importanti per chi scrive: appuntare le idee in modo che rappresentino uno strumento realmente utile alla creazione della storia.  Ringrazio Renato per aver condiviso qui le sue riflessioni e vi invito a conoscerlo meglio visitando il suo sito. Posso capire l'avversione verso gli appunti, ci sono passato. Quando sei preso dalla tua storia, cominci a scrivere e scrivi, scrivi, scrivi. Sei spinto dall'ispirazione, dall'immaginazione, dalla chiara visione di un punto cruciale della storia verso il quale ti fiondi spingendo sulle parole come un centometrista spinge sulle gambe. Il problema è che i metri non sono cento e non puoi mantenere quella velocità fino alla fine. Però sei testardo, vuoi andare avanti anche se la fatica ti ha interrotto e hai perso la concentrazione. Non ti pieghi a scrivere appunti perché dal tuo punto di vista c'è post

Serena Bianca De Matteis presenta “Buck”

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Sinossi Cos’hanno in comune Heath e Buck, il suo cane? Molte cose: entrambi sono giovani, pieni di energia e vivono sul confine tra due mondi. Buck è per metà lupo, Heath appartiene alla riserva Lakota e anche al mondo «di fuori», bianco e tecnologico. Ma c’è di più, anche se i due non lo sanno: un’eredità sconvolgente sepolta dentro a ricordi lontani. Quando il richiamo della vita adulta diventa perentorio, per entrambi si prospettano scelte difficili, rivelazioni e incontri che cambieranno loro la vita. E la scoperta di un terzo mondo nascosto, governato dalla magia che permea tutte le cose. Serena Bianca De Matteis  è mia ospite oggi con il suo romanzo “Buck: Una storia d’amore e perdono”. Attenzione, perché c'è una bella sorpresa per tutti voi che state leggendo!

Come fare un'edizione cartacea con CreateSpace (parte 3)

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Siamo arrivati alla terza parte di questa breve guida per realizzare un'edizione cartacea con CreateSpace. Nei post precedenti vi ho parlato di come preparare il testo e come controllarlo prima di dare l'okay per la stampa. Il passo successivo è preparare la copertina .

Modi lenti e dolorosi di uccidere la suspense #1

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Scena tratta dal film di Hichcock Io ti salverò (1945) Questa settimana faccio una pausa rispetto alla guida a CreateSpace che sto scrivendo, per parlarvi di un altro argomento. Alcune ultime letture, infatti, mi hanno portato a riflettere sulla suspense e a come sia facile commettere errori in questo ambito, perfino quando c'è l'evidente intento di utilizzare in un romanzo alcune tecniche che sono state ideate proprio al fine di tenere alta la tensione.

Daniele Savi presenta “La Teoria del Tutto”

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Sinossi Da anni i nostri scienziati sono in cerca del Santo Graal della fisica: La Teoria del Tutto, che spieghi qualsiasi fenomeno attraverso una semplice ed elegante equazione, dalle piccole particelle fondamentali fino ai misteriosi buchi neri. E se il segreto dell'Universo fosse sempre stato nelle mani degli Scrittori? Preparatevi a viaggiare insieme a Luca, giovane autore milanese, e ai suoi amici Chiara e Callum. Vi porteranno con loro in un'avventura attraverso l'immaginazione, per scoprire cosa davvero «move il Sole e l'altre stelle». Daniele Savi  ci parla oggi del suo romanzo “La Teoria del Tutto” che in questi giorni è oggetto di una campagna di preordini su Bookabook.

Come fare un'edizione cartacea con CreateSpace (parte 2)

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Nella prima parte di questa piccola guida all'uso di CreateSpace per realizzare un'edizione cartacea, abbiamo visto i primi passi per accedere al servizio e in particolare come preparare il file di testo. Siamo arrivati al punto di fare l'upload del file di testo. Torniamo su CreateSpace dove ritroveremo il nostro progetto in corso. Una grande comodità di questo servizio è quella di poter accedere alle varie sezioni del progetto in qualsiasi momento, separatamente, e prenderci tutto il tempo che occorre per completare ogni sezione.

Come fare un'edizione cartacea con CreateSpace (parte 1)

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Il self publishing è un concetto tipicamente abbinato al libro digitale, all'ebook. Tuttavia, grazie alla possibilità offerta da alcuni servizi di stampa su richiesta (print on demand), per un autore fai-da-te oggi è molto facile abbinare alla vendita dell'ebook anche un'edizione cartacea. Cosa significa? In pratica, si offre la possibilità a chi vuole leggere il nostro libro di acquistarlo nel classico testo su carta. Infatti, sarà il servizio a cui si rivolgeremo a occuparsi di stampare e inviare una copia a chi la richiede, il tutto con costi contenuti per chi acquista e senza spese da parte nostra. Prima di tutto bisognerebbe però chiedersi: vale la pena di realizzare un'edizione cartacea per la nostra opera? 

“Bagliori nel buio” in offerta

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Ariano Geta presenta “Storie di scrittori”

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Sinossi Chi è realmente uno scrittore? Un cultore delle parole che crede fanaticamente in ciò che scrive? Un freddo professionista dell'intrattenimento che redige libri basandosi su rigidi meccanicismi narrativi? Un ingenuo inetto alla vita poiché perennemente assorto nelle sue fantasie? Uno scontento che tenta di dare un senso al proprio disadattamento trasformandolo in una riflessione mascherata da romanzo? Nei sette racconti che compongono questa raccolta ho cercato una possibile risposta.  Ariano Geta , autore del blog omonimo, inaugura questo ciclo di presentazioni su Anima di carta, parlando della sua raccolta di racconti “Storie di scrittori”.  Sarà lui stesso a raccontarci di cosa si tratta.

Di cosa si nutre la mia scrittura

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Esiste una specie di legge di Murphy dello scrittore, in base alla quale quando abbiamo molto tempo a disposizione e ci mettiamo con le migliori intenzioni al computer per scrivere, ci ritroviamo a fissare lo schermo colmi di frustrazione. E quando corriamo trafelati a destra e a manca senza un secondo libero, è la volta che ci vengono in mente mille idee, senza la possibilità di sederci e metterle nero su bianco. Scommetto che vi sono capitate entrambe le situazioni. A me moltissime volte. In questo periodo in particolare il mio romanzo progredisce al ritmo di un bradipo ubriaco, e io continuo a chiedermi: dannazione, perché non riesco a scrivere? Cosa mi manca? Sarà che la scrittura è qualcosa di molto più sfuggente di quanto ci piace pensare. Tentiamo di inquadrarla sui nostro blog riducendola a delle ricette , ma poi dobbiamo fare i conti con l'imprevedibilità e i capricci di una Musa che non sembra avere regole, che si fa viva quando le gira e ci concede i suoi favori spe

Presenta il tuo libro: calendario provvisorio

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Prima di tutto vorrei ringraziare tutti gli autori che hanno accolto con entusiasmo la mia proposta di presentare un libro su questo blog, ne sono davvero molto contenta, anzi non mi aspettavo tutta questa partecipazione! Spero che sarete in tanti anche a leggere le presentazioni e che non accada come in certi eventi in libreria con due gatti intorno all'autore... Devo ammettere, comunque, che compilando questo calendario mi sono sentita un po' a disagio perché mi sembra di ipotecare il futuro con date che arrivano tanto lontano nel tempo. Sto quindi ipotizzando – nel caso le presentazioni riuscissero gradite in termini di visite e commenti – di aumentare la frequenza.

A qualcuno piace self

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Ovvero qualche riflessione sul mio primo anno da selfpublisher. I vecchietti dei Muppets sono qui per esorcizzare la mia ansia da criticoni Comincio con il confessare che sono diverse settimane che mi ripropongo di scrivere questo post. Dentro di me ho incontrato una certa resistenza e anche difficoltà a tirare le somme. Resistenza perché parlare di questo argomento in modo teorico mi ha stancata e soprattutto mi hanno stancato i giudizi della gente, le opinioni parziali, soprattutto quelle sussurrate alle spalle. Ma parlavo anche di difficoltà, perché trarre delle conclusioni da quest’esperienza richiede una lucidità che non ho in questa specifica fase della mia vita. Ma voglio comunque provare a farlo.

Intervista a Stefania Crepaldi, editor

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Ho conosciuto la protagonista di quest'intervista, Stefania Crepaldi , qui su Anima di carta. Di solito do sempre un’occhiata ai blog delle persone che lasciano un commento, e quando mi è capitato con lei sono rimasta davvero a bocca aperta. Il suo sito/blog Editor Romanzi infatti è una vera miniera d’oro per chi scrive, ricco di risorse, consigli, e lascia trapelare una grande professionalità e competenza come editor di narrativa. Una prima impressione che è stata pienamente confermata in seguito. Dunque sono molto contenta oggi di potervela presentare in quest’intervista.

Presenta il tuo libro su Anima di carta

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Post extra questa settimana per parlarvi di un’iniziativa che ho deciso di proporre, aperta a chi ha pubblicato un romanzo o una raccolta di racconti. L’idea è nata dalla constatazione che continuano ad arrivarmi richieste di recensire libri o fare interviste, ma il tempo è quello che è, inoltre ho già una lista lunghissima di romanzi e saggi che mi piacerebbe leggere. Dunque, ho pensato di aprire il mio blog a chi vuole presentare la propria creatura. Non si tratterà, però, di una semplice segnalazione...

Promozione: le interazioni con gli addetti ai lavori

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Torno a parlare di promozione con questo articolo scritto da  Mattia L.  (Mattia Loroni) autore del blog Hand of Doom ,  che affronterà  in modo particolare  la questione dei rapporti che si instaurano con gli addetti ai lavori. In un'epoca interconnessa come quella attuale, per un autore la sola capacità di scrivere non è più sufficiente . I rapporti umani coi lettori e con altri colleghi, la blogosfera, il marketing attraverso i social, sono tutti elementi che uno scrittore non può trascurare oggi. Tra queste, penso che la capacità più importante sia quella di promuovere sé stessi. Riuscire a rendere appetibile la propria opera è di importanza vitale: triste ma vero, lo è anche più di realizzare un prodotto di qualità. Prendete per esempio Cinquanta Sfumature di Grigio : è un romanzo vituperato da gran parte degli addetti ai lavori, ma ciò non gli ha impedito di essere un best-seller mondiale, grazie a un riuscitissimo sforzo pubblicitario. Beninteso, io credo che la qualità

Domande odiose #4 “Mi ci dai un'occhiata?”

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Ti piace scrivere? Rassegnati perché prima o poi qualcuno verrà a farti la scomoda richiesta di leggere il suo scritto. Sì, ho detto scomoda . Non in tutti in casi, beninteso, ma la verità cruda è che a volte è proprio così che viene vissuta da uno scrittore. Quando ero agli inizi del blog e mi capitava di ricevere delle mail con richiesta di fornire un parere su un testo, mi sentivo sempre onorata, la proposta appariva ai miei occhi (ingenui) come un segno di fiducia e stima. Con il tempo però le cose sono cambiate e oggi sono molto più cauta, tanto che nelle FAQ ho inserito in modo specifico la preghiera di non mandarmi nulla da valutare o correggere, preghiera che il più delle volte resta inascoltata.

Come creare una Mailing List per vendere il tuo libro (in 9 passi)

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Come forse già sapete, le Mailing List sono un argomento un po' ostico per me. Tanto che nonostante in parecchi mi abbiano suggerito di aprirne una dedicata in modo specifico alla mia attività di scrittrice, finora ne ho limitato l'uso a chi vuole ricevere gli aggiornamenti del blog. Direi quindi che questo quest post scritto da Rodolfo Monacelli (autore del sito Vendereunlibro.com ) capiti proprio ad hoc. Con la speranza che i suoi consigli possano essere di interesse anche per altri, vi auguro dunque buona lettura! Introduzione Perché scrivere (e leggere) un articolo su come creare una Mailing List in un blog che si occupa di letteratura? Questa, immagino, sarà la prima domanda che i lettori di Anima di carta si faranno. La mia risposta è che negli ultimi anni l’editoria, con l’avvento del web, è cambiata radicalmente (anche se la maggior parte degli editori non se n’è ancora accorta) la promozione editoriale. Non basta più un comunicato stampa (che non legge più nes

Come trovare il proprio genere letterario?

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Leggevo qualche giorno fa un'intervista a Mary Higgins Clark, autrice di gialli molto apprezzata, nella quale la scrittrice racconta brevemente il segreto del suo successo, arrivato dopo aver pubblicato un primo fallimentare romanzo su George Washington. Capii una semplice regola: per fare le cose al meglio, bisogna seguire la propria passione. Osservai la mia libreria e realizzai che il suspense era il genere che più apprezzavo e conoscevo. Cominciai a scrivere gialli e non guardai più indietro. ( qui l'intervista completa ) Penso che prendere coscienza del tipo di storie nelle quali possiamo dare il meglio di noi sia un momento importante nel nostro percorso di scrittori, ma credo anche che individuarlo non sia una cosa scontata come si possa pensare. Quanti si ostinano a voler raccontare un certo tipo di storie, magari convinti che sia quello che fa per loro, e invece stanno guardando dalla parte sbagliata?

Intervista a Giulia Mancini

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L'ospite di oggi è Giulia Mancini , un'autrice che ho avuto modo di conoscere e apprezzare come persona, come blogger di Liberamente Giulia , e recentemente anche come scrittrice. Infatti Giulia ha all'attivo la pubblicazione di tre romanzi, “La libertà ha un prezzo altissimo”, “Fine dell'estate” e “L’amore che ci manca”, e di un racconto “Il rispetto delle regole”. Nelle pagine del suo blog si può dire che Giulia non si sveli mai del tutto ma è facile intuire che dietro i post che scrive ci sia una persona dolce e sensibile, qualità che si intravedono ancora di più nelle sue storie. Oggi in particolare vi parlerò di “La libertà ha un prezzo altissimo” e “Fine dell'estate”, che sono state tra le mie letture estive. Ho pensato di mettere insieme le due recensioni perché al di là delle differenze nelle storie, molti sono anche gli elementi in comune.

La crisi del settimo anno (da blogger)

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Operazioni potenzialmente rischiose Ci sono stati anni in passato in cui arrivavo alla fine delle vacanze rendendomi conto di aver riposto troppe aspettative nelle poche settimane delle ferie. Volevo fare mille cose in poco tempo, ma soprattutto guardavo a quei giorni di pausa con l'illusione che servissero a farmi vedere le cose in modo diverso una volta tornata. Da un po' a questa parte ho smesso di caricare di tante aspettative il mese di agosto e mi pongo come unico obiettivo quello di staccare la proverbiale spina della routine, però continuo a coltivare l'assurda speranza che, una volta ripresa la solita vita, io possa riuscire ad avere uno sguardo più sereno rispetto a determinate cose. No, non è così, e tanto meno lo è stato quest'anno.

Chiuso per scrittura

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Il mondo dei blogger si divide in questi giorni tra chi chiude le saracinesche virtuali andandosene beato in vacanza e chi sceglie controcorrente di mantenere aperto il blog per tutta l'estate. Indovinate un po' da che parte sto io? Ebbene sì, nessuna sorpresa: anche quest'anno sospendo le attività di Anima di carta per il mese di agosto. E sì, l'obiettivo è sempre quello di staccare il più possibile l'attenzione dalle solite cose e dirottarla verso altre attività. Tipo scrivere? Sì e no. La folle idea che avevo di finire  il romanzo che sto scrivendo  entro la fine dell'estate si è rivelata troppo ambiziosa, soprattutto per la mia mente fusa dal caldo, ma non pongo limiti, c'è ancora speranza! Per ora so solo che sogno di starmene sdraiata all'aria aperta con l'e-reader in mano o a sguazzare nell'acqua. Vi auguro uno splendido agosto, che siate al mare, in montagna, a passeggio per una bella città o confinati in ufficio. Un abbraccio virtu

12 cose che si vedono solo sullo schermo... versione hot

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Vi ricordate 12 cose che si vedono solo sullo schermo ? ovvero quelle situazioni assurde che ricorrono sempre in film e serie tv? Ho pensato di farne una versione con il bollino rosso... ma no, diciamo con il bollino giallo. Ecco dunque dieci cose che continuiamo a vedere nell'ambito del sesso, ma che diciamocelo, sono un po' ridicole.

“Non hai mai capito niente” di Marco Freccero

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Prima di parlavi di questa raccolta e di fare qualche domanda all'autore, devo premettere che io solitamente non sono tipo da racconti, anzi faccio parte di quella categoria di persone che preferisce leggere romanzi, possibilmente corposi e lunghi. Eppure, le storie di Marco Freccero mi hanno fatto ricredere. Ho scoperto che anche la narrativa breve può lasciare moltissimo ed essere letta con piacere. “Non hai mai capito niente” è una di quelle letture che ti entrano dentro in punta di piedi. Ti lasci ingannare dall'apparente semplicità e a un certo punto ti rendi conto che ti ha scatenato delle emozioni che non ti aspettavi, ti ha colpito nel profondo. Tredici racconti, tredici protagonisti che formano con le loro situazioni di vita una sorta di mosaico, variegato ma allo stesso tempo armonico e coerente.

Catena di lettura per “Bagliori nel buio”

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I protagonisti del mio romanzo sono appena partiti! No, non per le vacanze, ma per un viaggio in giro per l'Italia, nelle case di chi vorrà accoglierlo. In questi giorni infatti ho dato il via a una catena di lettura su Anobii per Bagliori nel buio . Per chi non lo ha ancora letto e ha voglia di farlo gratuitamente su un supporto cartaceo, questa è dunque una buona occasione! Da parte mia, sono contenta di questa nuova opportunità di far conoscere il romanzo e di quella che spero si possa rivelare un'esperienza di contatto diretto con i lettori.

“Mariotta, la quarta bambina” di Nadia Bertolani

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Oggi voglio parlavi di un romanzo che mi ha fatto innamorare fin dalla prima pagina e che consiglierei senza indugi. E visto che ho la fortuna di conoscere l'autrice, ho pensato di proporle anche una piccola intervista. “Mariotta, la quarta bambina” è uno di quei libri che, oltre a catturare l'attenzione fin dalla prima riga, ha il raro potere di lasciare una lunga eco, una volta terminato, con emozioni e descrizioni che continuano a risuonare dentro, come dotate di vita propria. Al centro della storia c'è Fiammetta, una donna matura che convive con un passato che non riesce del tutto a inquadrare, ma che la tormenta ogni giorno e ogni notte. Sepolto nel suo subconscio c'è un mistero che affonda le radici nell'infanzia, in una cittadina, Torralta, che ha lasciato molti anni prima.

Domande odiose #3 “Me lo regali?”

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... ma se te lo chiedono  con degli “occhioni” così... Torniamo a parlare delle domande antipatiche che ci vengono rivolte in quanto scrittori o aspiranti tali. Nelle prime due puntate di questa serie di post ho parlato dell'irritante  Ma è autobiografico?  e della pressante  Quando lo finisci? Protagonista di oggi è invece quella che io considero la madre delle domande odiose, una richiesta da non fare MAI a un autore che ha pubblicato un libro, e cioè  “Me lo regali?” . Prima tutto però vorrei fare una premessa seria. Mi è capitato tante volte di regalare i miei libri, in forma cartacea e non. L'ho sempre fatto volentieri, a volte anche andando contro ogni logica. Mi è venuto spontaneo spesso regalarlo quando qualcuno se ne interessava con sincerità, quando procurarsi una copia poteva essere un problema o semplicemente se mi faceva piacere che la persona lo leggesse. Quindi non è di questi casi che sto parlando. La domanda “Me lo regali” dimostra tutta la sua odio

Fondamenti di marketing editoriale (parte 3)

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Con questa terza parte si conclude la serie di post dedicata ai consigli di  Marco Amato  sul marketing editoriale, nata da suggerimenti privati che sono stati riproposti in forma di domande-risposte, per chiunque voglia promuovere i propri libri, in ambito self publishing o in collaborazione con un editore. Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ricordo che nella prima parte si è parlato della gestione di un blog-sito , nella seconda di Facebook e newsletter , mentre in questo terzo appuntamento si affronteranno questioni di prezzo, recensioni e possibilità di promozione a pagamento.

Il mio nuovo romanzo, tra ostacoli e sfide

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La selva oscura nella quale mi sono cacciata Dopo i vari ospiti che hanno fatto visita al blog nelle ultime settimane, ho pensato di tornare a parlare un po' di fatti miei e raccontarvi cosa sto scrivendo in questo periodo, anche se un certo timore scaramantico mi colpisce sempre quando si tratta di parlare di ciò che scrivo. In verità non si tratta di un periodo facilissimo, tutt'altro, ma seppure a rilento sto portando avanti un romanzo, determinata (ostinata se preferite) a mettere la parola fine entro l'anno. Tuttavia, gli ostacoli che sto incontrando sono molti...

Fondamenti di marketing editoriale (parte 2)

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Benvenuti al secondo appuntamento con i suggerimenti di Marco Amato sul marketing editoriale. Come spiegavo nella prima parte , in questi post raccoglierò sotto forma di domande e risposte alcune considerazioni di Marco sulla promozione del mio romanzo. Quindi, si tratterà spesso di osservazioni personali, riferite al mio caso specifico, ma si spera anche utili a chiunque voglia farsi conoscere come scrittore. La scorsa settimana abbiamo parlato di come un autore possa sfruttare al meglio la sua casetta virtuale (che si tratti di blog o di sito statico), oggi invece ci concentreremo soprattutto su altri strumenti a nostra disposizione, come i social e la newsletter.

Fondamenti di marketing editoriale (parte 1)

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Il post di oggi ha una genesi molto particolare, perché nasce da un confronto virtuale tra me e Marco Amato , che molti di voi già conoscono come commentatore “viandante” tra i nostri blog e “simpatizzante” del self publishing. Marco si è offerto molto gentilmente di darmi una mano a capire i meccanismi della promozione in un momento in cui ero piuttosto scoraggiata, perché – non nascondiamocelo – promuovere un libro facendo tutto da soli è una fatica non da poco. Della mia personale esperienza in questo ambito mi ripropongo di parlare più diffusamente in un altro post, qui invece vorrei mettere a disposizione di tutti (in accordo con Marco, naturalmente) i suoi suggerimenti sul marketing libresco.

“31 Dicembre” di Marina Guarneri

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Protagonista di oggi è il romanzo “31 dicembre” di Marina Guarneri, autrice anche del blog “Il taccuino dello scrittore” che molti di voi già conoscono. Ho letto il suo romanzo e ho pensato di abbinare alla recensione qualche domanda per approfondire alcuni aspetti della storia. Vi dico subito che sono in difficoltà nel parlarvi di questo libro, perché secondo me è uno di quei romanzi che si prestano a molte chiavi di lettura. A un primo impatto si potrebbe parlare di una storia d’amore, ma è sicuramente un’interpretazione incompleta: c’è molto di più, e forse si capisce appieno solo nel finale. “31 dicembre” è la storia di Sara, una donna che dopo una forte delusione sentimentale decide di concedersi un fine anno molto speciale, una sorta di avventura che la porterà a diventare una persona diversa. La possibilità le viene offerta da una biblioteca virtuale. Decisa a lasciarsi alle spalle la sua vita personale, la protagonista si cala così senza indugi in una realtà confezionat

Arcani Tour #11 – La Forza (Guest-Post di Marco Lazzara)

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Sono molto contenta oggi di avere come ospite Marco Lazzara , che approda su Anima di carta per una delle tappe del suo Arcani Tour, con un articolo che avrà per argomento le strategie per impreziosire un insieme di storie . Lascio a lui la parola! L’Arcani Tour è un giro promozionale del mio secondo libro, Arcani, per i blog che decidono di ospitare l’iniziativa. Il blogger che partecipa deve scegliere una carta dei Tarocchi, ognuna delle quali nel mio libro è rappresentata da un racconto, e riceve in cambio da me un guest-post correlato. Maria Teresa Steri (che ringrazio dell’adesione) ha scelto la carta de  La Forza . La Carta: “La Forza rappresenta il coraggio, la risolutezza delle proprie azioni di fronte alle prove che ci mette di fronte il fato, la risolutezza che permette di superare e vincere l’ordalia.” Il racconto nel mio libro: Si tratta di La Scelta dell’Orco, dove il protagonista cerca di scappare da una terrificante bestia aliena che lo sta inseguendo...

Liebster Award: le mie nomine

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Riemergo da giorni un po' pesanti per un'occasione speciale del mondo dei blog... anche se scommetto che non ne potete più di leggere post dedicati al Liebster Award, eh? Fatevi coraggio! Che cos’è il Liebster Award?  È un riconoscimento che i bloggers conferiscono ad altri colleghi seguendo regole ben definite.

Tanto per farvelo sapere

Dopo giorni di febbre, mal di testa e contemplazione inebetita delle pareti, ho ben poca voglia di post seri e impegnati e per dirla tutta a malapena sopporto di stare al pc. Ma volevo farvi sapere comunque che sono qui, che prima o poi tornerò da voi e che se si stanno accumulando e-mail e commenti senza risposta non è perché abbia di meglio da fare o che vi stia snobbando. La verità è solo che quest’inaspettato virus si è abbattuto come un'ondata su di me e mi ha lasciato troppo stanca per qualsiasi cosa. In compenso mi ha regalato l’occasione di leggere, leggere e ancora leggere. Di emozionarmi per le storie di Giulia Mancini , di smarrirmi nelle atmosfere oniriche di Nadia Bertolani , perfino di versare qualche lacrima per un racconto di Marco Freccero , io che mi commuovo di rado per un romanzo, figuriamoci per un racconto. Letture che mi hanno fatto capire che gli scrittori self bravi non sono una leggenda ma esistono davvero e sono in mezzo a noi. E anche scoprire che ogni a

Guest post: istruzioni per l'uso

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Essere ospiti in casa altrui, seppure una dimora virtuale, non è cosa facile.  A parlarci oggi dell'argomento, ovvero di come scrivere un guest post, è Mattia L.  (Mattia Loroni) autore del blog “Hand of Doom ” . Basandosi sulla sua esperienza e sul parallelismo con la sua attività di intervistatore, Mattia ci propone una sorta di guida sui comportamenti da adottare o meno per essere dei bravi guest blogger. Comincio subito con una precisazione doverosa: non ho una grande esperienza per quanto riguarda i guest post. Non ne ospito sul mio blog, a parte rare eccezioni, né a mia volta ne ho scritti molti: questo è appena il secondo della mia breve carriera. Certo, ho collaborato saltuariamente con riviste e siti online, scrivendo in alcuni casi anche lunghe serie di articoli: probabilmente però non è la stessa cosa. Perché dunque, vi chiederete, scrivere un articolo che parla proprio di guest post? Perché in realtà un’esperienza da riferire in merito ce l’ho. Qualcuno di voi sa

Scrivere in modo più coraggioso

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Mentre cercavo l'attacco giusto per questo post, mi è tornata in mente una delle parole-chiave che mi ero ripromessa di usare a inizio anno (accidenti, ma siamo già ad aprile?!):  leggerezza . E ho pensato a quanto sia stata finora poco sollecita nel metterla in pratica, ma anche al fatto che l'esigenza di disfarmi di pesi inutili si faccia sentire sempre più dentro di me, soprattutto nell'ambito della scrittura. Posso dire di essere entrata in una fase di ribellione, quasi di intolleranza, verso tutto quanto suona più o meno come “si fa così”.

8 motivi per chiedere recensioni del tuo libro

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Una delle prime cose che mi disse un addetto ai lavori quando pubblicai il mio primo romanzo fu che “le recensioni sono un'arma potente in mano a uno scrittore esordiente”. Un'arma a doppio taglio, ovviamente, ma pur sempre uno strumento con un grande potere. Oggi mi rendo conto di quanto questa persona avesse ragione: le recensioni sono fondamentali, e non solo per chi pubblica per la prima volta. Infatti, se non abbiamo alle spalle una casa editrice con grandi risorse da investire per la promozione, le recensioni rappresentano uno dei pochi mezzi a disposizione per far arrivare il libro ai lettori.

Domande odiose #2 “Quando lo finisci?”

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Secondo post dedicato alle domande da non fare agli scrittori, o quantomeno da fare con cautela. Dopo l'immancabile Ma è autobiografico? , ho scelto una frase che non manca mai di tormentarmi: Quando lo finisci? , riferito al romanzo che mi trascino da mesi, anni, o magari che ho appena iniziato. Bisogna ammettere che questa domanda contiene in sé una certa ambiguità, perché potrebbe essere interpretata come una manifestazione di interesse verso ciò che scriviamo. Qualche volta lo è. Qualche volta chi ce la pone non vede davvero l'ora di leggere il frutto delle nostre fatiche. Ma più spesso non è così, soprattutto quando la domanda viene accompagnata dall'insopportabile sorella: Ancora quello?

Buona Pasqua

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Auguro una felice Pasqua a tutti e vi do appuntamento il 5 aprile da queste parti, perché la settimana prossima sarò fuori dai radar. A presto!

Dimmi che lavoro fai e ti dirò che scrittore sei (meme)

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Qualche giorno fa, tra i commenti al post sul finale di un romanzo , si parlava  di come il lavoro “ufficiale”, insomma quello che facciamo per vivere, influenzi il nostro approccio alla scrittura, di come per esempio chi si occupa di questioni tecniche finisca per portare questa forma mentale anche nel suo creare storie. Barbara Businaro ne ha fatto un meme, a cui ho deciso di partecipare. In realtà, è da parecchio tempo che non ho più un'occupazione “ufficiale”, ma aver lavorato per oltre quindici anni nell'ambito giornalistico ha lasciato senz'altro un'impronta su di me, con conseguenze anche sulla mia scrittura. Rifletterci è stato un esercizio interessante che voglio condividere con voi.

Newsletter, 8 errori che potresti aver commesso

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Ma tu che ne sai di newsletter? qualcuno mi potrebbe chiedere. Vero, non ne so molto. E infatti questo post lo sto scrivendo non in qualità di esperta, ma nello spirito di una semplice lettrice che arriva in un sito/blog tanto carino, con articoli così interessanti da far pensare “questo blog lo voglio seguire”, e trova una newsletter che non funziona a dovere oppure non la trova proprio. Qui per newsletter intendo un servizio che il titolare di un sito/blog usa per mandare e-mail ai propri lettori con i nuovi post. Vediamo insieme se abbiamo fatto le cose per bene o abbiamo commesso uno di questi errori?

Il finale di un romanzo (secondo Nancy Kress)

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Dopo aver parlato dell' inizio e dello sviluppo , in questo terzo e ultimo post dedicato al saggio di scrittura creativa di Nancy Kress Inizio, sviluppo e finale , vorrei dare una panoramica sui consigli della scrittrice riguardo la messa a punto dei capitoli conclusivi di un romanzo. Da un punto di vista personale, ho sempre avuto difficoltà a digerire i finali mal fatti nei romanzi che leggo. Forse perché considero la conclusione come la parte più importante di una storia, quella che determina se personaggi ed eventi lasceranno un'eco su di me o se, al contrario, me ne dimenticherò una volta passata al libro successivo. Credo che questo abbia molto a che fare con la sensazione che il finale ci lascia, di armonica chiusura o di brusca interruzione.

Domande odiose #1 “Ma è autobiografico?”

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Si sa, chi scrive è suscettibile, ipersensibile, facilmente irritabile. E capita che alcune domande, magari poste in buona fede, gli scatenino l'orticaria. A queste apparentemente innocue ma fastidiose curiosità dedico questa nuova serie di post. Oggi vedremo quella cui difficilmente si sfugge se hai pubblicato un libro o lo stai scrivendo:   “Ma è autobiografico?” . Nel divertente libro di Giuseppe Culicchia E così vorresti fare lo scrittore , una carrellata amaro-ironica sul mondo dello scrittore, spesso l'autore insiste su questa domanda-tormentone che gli viene posta in merito ai suoi romanzi: “Quanto c'è di autobiografico?”, come una specie di tortura senza mai fine. Io mi ero fatta l'idea, prima di leggerlo, che solo gli autori esordienti o comunque alle prime armi subissero questo interrogatorio, e invece pare di no!

I luoghi di “Bagliori nel buio”

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Spiaggia di Serapo, Gaeta (foto di Florenza Nacca) Oggi voglio portarvi a fare una gita immaginaria alla scoperta dei luoghi che fanno da sfondo alla storia del mio romanzo, un viaggio dunque tra fantasia e realtà. Tutte le ambientazioni di  Bagliori nel buio  sono infatti inventate ma evocano posti reali, che conosco bene e che si trovano nei dintorni di Gaeta, cittadina in provincia di Latina dove sono nata e cresciuta. Per condurvi attraverso questo percorso, mi servirò di piccoli estratti del libro (frasi in corsivo) e delle foto di Florenza Nacca , una bravissima fotografa che ringrazio per avermi concesso l'uso dei suoi scatti. Per le immagini del Pozzo invece ringrazio Alfredo Lalli .

È il nome la sola cosa che conta?

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Not to Be Reproduced , René Magritte ( 1937) Ospite di oggi è Giancarlo Rosati , che forse conoscerete su queste pagine come Gierre13. Con il post che segue ci invita a riflettere su un fenomeno che ha un forte impatto nel mondo dell'editoria e in generale in quello dell'arte.  Fateci sapere cosa ne pensate! Quando si parla di scrittura e di narrativa in particolare, mi viene sempre a mente un vecchio episodio accaduto molti anni fa. Si tratta del ritrovamento delle famose “teste di Modigliani”, pietre gettate in un canale e ritrovate durante dei lavori di scavo. Chi ricorda la storia sa bene a cosa mi riferisco. Le famose teste altro non erano che uno scherzo ideato da alcuni studenti che gettarono delle pietre scolpite in maniera molto dozzinale, con un comune trapano, apposta per farle ritrovare.

Quando una scena è inutile?

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In questo periodo sono impegnata a rivedere/riscrivere un romanzo, come vi ho già raccontato. All'inizio ho avuto qualche incertezza su come organizzare il lavoro, quindi ho ripreso in mano il testo e, su suggerimento di una beta-reader, ho compilato un elenco di tutte le scene. L'intento era quello di avere un colpo d'occhio su tutto e poter effettuare facilmente aggiunte e spostamenti. Tuttavia, durante questo lavoro di smontaggio e rimontaggio sono sorte delle riflessioni che mi hanno portato a fare cambiamenti più profondi. E man mano che esaminavo una scena, è stato inevitabile chiedermi se avesse motivo di essere presente o fosse meglio eliminarla. L'economia che dovrebbe esserci in un romanzo mi porta a dire che le scene dovrebbero essere tutte funzionali alla trama . Ma cosa definisce questa funzionalità?