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Visualizzazione dei post da luglio, 2013

I manuali di scrittura sono utili?

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I manuali di scrittura servono? E’ passato molto tempo da quando mi feci questa domanda in un post. Allora avrei difeso sicuramente i manuali e guardato con diffidenza a certi aspiranti scrittori che affermavano con un certo vanto di non averne mai letto uno. Ora, dopo averne letti un buon numero e dopo molte ore di scrittura in più sulle spalle, non direi più con tanta sicurezza “sì, sono utili”, ma un più cauto “sì e no”.

5 motivi per non smettere di scrivere quando non ne hai voglia

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L'estate mette sempre a dura prova la mia passione per la scrittura. Sarà il caldo o più probabilmente l'atmosfera generale a rendermi apatica e poco ispirata, ma a un certo punto della stagione finisco sempre per mollare, per poi riprendere con grande fatica in autunno. Certo, in fondo una sana pausa dalle solite attività non può che far bene. Eppure ho sperimentato che quella che sembra un'innocente sosta diventa poi uno stallo vero e proprio. E così quest'anno ho deciso di (provare a) non cedere alla tentazione di fermarmi, per questi motivi:

Sondaggio: cosa determina il successo di un libro?

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Bighellonando per blog, mi sono imbattuta in un paio di post che facevano qualche riflessione sul tema "libri di successo". Il primo articolo è del blog Cronache dalla libreria e sottolinea quanto accaduto al romanzo scritto dalla Rowling e pubblicato sotto pseudonimo, le cui vendite sono schizzate dopo la rivelazione del vero nome dell'autrice. Il secondo post è del blog I libri di Sandra e riflette su quali fattori portano alle vette un libro piuttosto che un altro.

Scrivere un romanzo: pianifichi o vai dove ti porta l’ispirazione?

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Qualche giorno fa mi è capitato di leggere un articolo del sito How to write a book now che mi è sembrato ricco di spunti di riflessione:  Plotters vs. Pantsers. Il post divide gli scrittori in due categorie, pianificatori e Pantsers . Non so esattamente come tradurre quest’ultima parola ("chi sta nei pantaloni"?!), ma in sostanza i due termini caratterizzano due diversi approcci alla scrittura di un romanzo e quindi due tipologie di scrittori: i primi amano progettare accuratamente i loro romanzi e lo fanno prima di iniziare a scrivere concretamente; i secondi si lanciano subito nella scrittura senza avere un preciso progetto, partendo da un'idea iniziale che fa da motore, e confidano di capire dove stanno andando strada facendo.

Aspetti da considerare prima di pubblicare un libro

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Mi sembra che il mondo degli scrittori e degli aspiranti scrittori si vada dividendo sempre più in due, tra chi difende a spada tratta l'editoria tradizionale e chi propende (e sceglie) la strada dell'autopubblicazione. Mentre io sto ancora decidendo quale delle due strade fa per me, vi propongo qualche spunto di riflessione in merito all'editoria tradizionale. Chi opta per questa via sa bene (per esperienza personale o per sentito dire) quanto sia impegnativo trovare un editore che pubblichi il suo scritto, ma ipotizziamo di abbia superato tutti gli ostacoli e abbia ricevuto una proposta di pubblicazione. Questa è sicuramente una meta molto ambita per chi scrive.  Prima però di fare il prossimo passo  travolti dall'entusiasmo e dall'emozione sarebbe utile fermarsi a riflettere un po'. L'opera che stiamo per affidare a un editore è probabilmente frutto di tanto impegno, tempo e lavoro da parte nostra,  stiamo quindi attenti a non affidarla all'editor

Quanto rivelare al lettore?

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Leggere una storia è un po' come comporre un puzzle, inserendo pezzo dopo pezzo tutti gli elementi che ci fornisce l'autore in ogni pagina, fino a ottenere il disegno finale. Secondo me questo è un aspetto molto affascinante della narrazione (e non solo di quella in forma scritta, naturalmente), anche per chi scrive: lo svelare un passo alla volta la storia.