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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Guida al Self-publishing professionale (seconda puntata)

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L'articolo che segue è scritto da Elisabetta Modena. E' il secondo di una serie di interventi dedicati a chi vuole autoprodursi in modo professionale. La prima puntata la trovate qui , mentre alla fine del post c'è una presentazione dell'autrice.

Guida al Self-publishing professionale (prima puntata)

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L'articolo che segue è scritto da Elisabetta Modena , che ringrazio molto per questo prezioso contributo. E' il primo di una serie di interventi in cui l'autrice, oltre a raccontare la sua personale esperienza, presenta molti utili suggerimenti per chi vuole autoprodursi in modo professionale e alternativo rispetto a un editore tradizionale. Sull'argomento vi invitiamo anche a leggere il blog Penne indipendenti   e i consigli di Beppe Servegnini .  Alla fine del post trovate una presentazione di Elisabetta Modena.

Storie in cammino

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Fonte Pixabay Nella vita appartengo al genere di persona che ama gli schemi, i grafi, gli elenchi e le tabelle, insomma tutto ciò che punta a rendere più chiaro qualcosa. Normalmente programmo le cose che devo fare e non parto mai prima di aver progettato un viaggio. Ma non quando scrivo. Ho provato a seguire certi suggerimenti, del tipo preparate uno schema della storia, una scaletta degli avvenimenti, un elenco dei conflitti, le schede dei personaggi, bla bla bla . E ogni volta che l'ho fatto, quello che ne è venuto fuori è stata una sequenza di vicende aride e senz’anima.

Autopubblicazione, alcune riflessioni

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Il fenomeno del momento, in campo editoriale, è l’autopubblicazione o, per chi inglesizza tutto, il self-publishing . Così come qualche tempo fa tutti parlavano dell’EAP (editoria e a pagamento) soprattutto per dichiarare la propria contrarietà, oggi sono in tanti a disquisire di quest'altro fenomeno.

Conoscere il mondo per scrivere meglio

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Si dice che Emily Brontë non varcasse spesso la porta di casa tranne che per andare in chiesa o per fare una passeggiata sulle colline , e non avesse un'indole socievole. Per la precisione fu la sorella Charlotte a raccontarlo in una sua prefazione a Cime Tempestose . Eppure, questa celebre scrittrice scrisse un romanzo incredibilmente intenso, ricco, profondo e coinvolgente, forse a riprova che non è poi così necessario conoscere il mondo per poter creare qualcosa di memorabile.