Intervista a Giulia Mancini
L'ospite di oggi è Giulia Mancini, un'autrice che ho avuto modo di conoscere e apprezzare come persona, come blogger di Liberamente Giulia, e recentemente anche come scrittrice. Infatti Giulia ha all'attivo la pubblicazione di tre romanzi, “La libertà ha un prezzo altissimo”, “Fine dell'estate” e “L’amore che ci manca”, e di un racconto “Il rispetto delle regole”.
Nelle pagine del suo blog si può dire che Giulia non si sveli mai del tutto ma è facile intuire che dietro i post che scrive ci sia una persona dolce e sensibile, qualità che si intravedono ancora di più nelle sue storie.
Oggi in particolare vi parlerò di “La libertà ha un prezzo altissimo” e “Fine dell'estate”, che sono state tra le mie letture estive. Ho pensato di mettere insieme le due recensioni perché al di là delle differenze nelle storie, molti sono anche gli elementi in comune.
Benché si tratti di un genere piuttosto lontano dal mio solito, devo dire che entrambe sono state letture piacevoli, ho apprezzato la scrittura molto fluida e scorrevole e i tanti spunti di riflessione che emergono man mano che si avanza nella trama. Inoltre, è facile identificarsi con i protagonisti, grazie soprattutto alla capacità dell’autrice di raccontare in modo semplice e pieno di delicatezza sentimenti, relazioni e situazioni interiori. Anche se l'aspetto sentimentale impregna entrambi i romanzi, credo che definirli romanzi d'amore sarebbe riduttivo perché le sfumature psicologiche sono molto ampie. Entrambe le storie, infatti, ci conducono in un viaggio interiore fatto di incertezze, speranze disilluse e felicità ritrovate.
In particolare, La libertà ha un prezzo altissimo abbraccia un’intera vita, quella di Michela, una donna che è andata in cerca della felicità come molte altre donne contemporanee, credendo di trovarla in una relazione duratura, nella carriera lavorativa, nelle amicizie o negli affetti familiari. Ma ogni volta Michela ha visto scivolare via la speranza di felicità a causa di eventi esterni o rendendosi conto di aver fatto delle scelte sbagliate, dettate dalla ragione o da ciò che gli altri si aspettavano da lei. Dopo ogni caduta Michela è pronta a rialzarsi e a rimettere tutto in discussione, lottando soprattutto contro quelle catene invisibili che la società o la vita ci impone senza che ce ne rendiamo conto. Ma andare contro le scelte più ovvie e razionali ha sempre un prezzo da pagare... E la felicità non sempre è là dove la si cerca.
“La libertà ha un prezzo altissimo” ha anche il pregio di intrecciare le situazioni di vita della protagonista con eventi storici reali a noi vicini, come la tragedia dell’11 settembre, la crisi economica degli ultimi anni, o anche più lontani, visti attraverso la memoria dei familiari, come l'emigrazione italiana in America, così che spesso le vicende personali si ampliano fino a tratteggiare dei piccoli spaccati sociali.
Fine dell'estate ha un’ambientazione e dei protagonisti completamente diversi, perché si colloca negli anni ’80 in un paesino immaginario della Puglia, dove Claudio e Silvia sono due ragazzi come tanti che vivono un sentimento appena sbocciato e che in un primo momento sembra idilliaco e inscalfibile, nonostante le difficoltà dovute alle due famiglie, entrambe con grossi problemi alle spalle, e alla mentalità ristretta del piccolo centro. Ma un ostacolo molto più grande li aspetta dietro l’angolo, ponendo così bruscamente fine al sogno. L’estate diventa il simbolo di un incanto interrotto, una caduta nella dura realtà che costringe i due giovani protagonisti a crescere di colpo, varcando la soglia dell’età adulta in un modo che neppure il lettore si aspetta. Ma non tutto è perduto, l'autrice sembra dirci che esistono sentimenti così forti da superare anche le situazioni più critiche.
A differenza del primo romanzo, in questo le voci narranti sono molteplici, così che oltre alla relazione d'amore tra i giovanissimi protagonisti, sbirciamo anche nelle vite di chi li circonda, venendo a conoscere le difficoltà e le ansie della generazione precedente.
E ora scopriamo di più di questi romanzi con l'autrice...
1) Benvenuta sul mio blog, Giulia, sono molto felice di averti qui.
Leggendo i tuoi romanzi si intuisce subito che tra le righe c’è moltissimo di te, di vissuto, ma anche una grande capacità di empatia. Nelle situazioni e nei personaggi si ha spesso la sensazione che ciò che racconti, tu lo abbia sentito profondamente. Per questo ti chiedo, che rapporto hai con i tuoi personaggi e le tue storie?
Cara Maria Teresa, intanto ti ringrazio tantissimo di ospitarmi nel tuo blog che tra l’altro apprezzo per i suoi articoli molto interessanti da cui c’è sempre da trarre grande insegnamento. Ti posso confermare che nei miei personaggi c’è parecchio di me e del mio modo di affrontare la vita. Quando descrivo i personaggi spesso analizzo i miei sentimenti e mi immedesimo nella situazione che stanno vivendo, mi metto nei loro panni, provo a immaginare o a ricordare quello che si prova e soffro con loro. Quindi credo di avere una certa capacità di empatia, penso sia fondamentale per poter descrivere i sentimenti e le emozioni dei miei personaggi infatti c’è un pezzetto di me in ciascuno di loro. Per questo finisco per raccontare storie che sento profondamente e scrivere diventa un modo per analizzare, attraverso i miei personaggi, anche le motivazioni più profonde dell’agire umano e, forse o soprattutto, del mio.
2) Sia in “La libertà ha un prezzo altissimo” che in “Fine dell'estate” il tema della libertà è molto forte, anche se trattato in modo diverso. Si potrebbe dire che in entrambi i romanzi i personaggi vadano alla ricerca di una loro dimensione, al di là delle aspettative della società e della ristrettezza della mentalità comune. Per te personalmente, come donna e come individuo, cosa significa essere liberi?
Essere liberi per me significa essere se stessi al di là delle convenzioni sociali, essere autonomi e poter decidere della propria vita senza costrizioni mentali e sociali soprattutto quelle che influenzano moltissimo la vita delle donne. Io sono nata e cresciuta in un piccolo centro del sud dove una donna è vista quasi solo in funzione del suo inserimento in una famiglia tradizionale con un marito e dei figli e queste idee, purtroppo, non sono tipiche solo del sud, ma sono radicate nel tessuto dell’Italia tutta. Per fortuna è in corso un’evoluzione, ma procede molto lentamente. Pensa che io a 24 anni mi ero laureata mantenendomi con una borsa di studio, avevo cominciato a vivere da sola, avevo un lavoro che mi garantiva la piena indipendenza economica, ma per la mia famiglia se non mi sposavo e facevo dei figli ero una donna a metà. Le donne assecondano le regole della società spesso sacrificando i loro sogni di felicità. Nella mia vita ho spesso inseguito, sia pur inconsapevolmente, obiettivi che probabilmente non mi appartenevano davvero solo per rispondere a esigenze dettate dalla mia famiglia o dalla collettività. Mi sono resa conto purtroppo a mie spese che gli obiettivi che stavo inseguendo non mi rendevano felice, anzi mi opprimevano, soprattutto quando a causa della mancata maternità vanamente cercata ho rischiato di cadere in depressione. Sono riuscita a trovare la mia vera dimensione soltanto quando mi sono liberata dalle zavorre sociali e familiari che mi soffocavano, ma per arrivare a conquistare questa consapevolezza ho dovuto affrontare un mare di sofferenza e, come spesso accade, quando si tocca il fondo dell’infelicità o si viene annientati oppure si risale e si rinasce a nuova vita. C’è chi vive situazioni difficili e ci resta perché non ha il coraggio di rimettere in discussione la propria vita e ricominciare daccapo, li capisco però molto bene perché ricominciare è difficilissimo e serve davvero molto coraggio. Però quando finalmente trovi quel coraggio, non torni più indietro. Per questo tendo a mettere nei miei personaggi quella stessa forza, i miei personaggi sbagliano, fanno errori madornali, soffrono, cadono, ma alla fine si rialzano e sono già vincenti per questo.
3) “Fine dell'estate” ha la particolarità di collocarsi temporalmente negli anni ’80, con protagonisti molto giovani. Posso chiederti il perché questa scelta?
“Fine dell’estate” è un romanzo che nasce da lontano, proprio negli anni ottanta, a sedici anni ho scritto un romanzo breve, rimasto nel cassetto. Un giorno ho provato a rileggerlo e ho sentito che molti dei temi trattati erano ancora incredibilmente attuali. E proprio dalla rilettura di quel romanzo è nata l’idea di scrivere “Fine dell’estate”. I due protagonisti emergevano ancora molto vivi e intensi da quelle pagine che ho voluto dar loro una nuova possibilità di emergere. Ho scelto di lasciare i protagonisti in quel momento storico perché erano nati in quel contesto e anche per una sorta di nostalgia per quegli anni in cui le comunicazioni erano più complicate e meno immediate di oggi, quando conoscevi qualcuno e l’unico modo per contattarlo era l’elenco telefonico, una lettera o una cartolina, a differenza di oggi che tra cellulari e social network siamo costantemente in contatto. In realtà volevo riscrivere il romanzo in forma breve, ma poi i personaggi mi hanno preso la mano e così l’iniziale storia d’amore è diventata una storia più lunga e più complessa.
In “Fine dell’estate” c’è una storia d’amore, c’è l’ambiente chiuso della provincia, c’è la difficoltà di non sentirsi accettati per quello che si è da parte degli adolescenti, c’è la possibilità di cambiare o semplicemente di accettarsi grazie all’amore, ci sono le vite degli adulti che fanno fatica a rapportarsi con i loro figli, c’è la capacità di crescere attraverso il dolore. Direi che un romanzo che tocca molti argomenti.
4) L’amore è un altro tema molto forte, soprattutto visto come un sentimento in grado di abbattere le barriere del tempo e di superare anche circostanze dolorose. Si potrebbe dire che con i tuoi romanzi tu voglia dirci che non sempre il vero amore è quello che scegliamo ma piuttosto quello che non subito siamo in grado di riconoscere?
L’amore è un tema fondamentale perché è il solo sentimento che può darti la forza di affrontare con reale determinazione le grandi difficoltà della vita. Il vero amore lo riconosci solo quando lo provi, io ho avuto la fortuna di provare questo sentimento ben due volte nella vita e ti posso assicurare che solo quando ti innamori davvero capisci la differenza. Per questo può capitare di voler bene a una persona, di provare attrazione e star bene insieme e di scambiare questo complesso di sentimenti per amore. Parlo per esperienza personale: ho sposato un uomo che credevo sinceramente di amare con il quale, tra alti e bassi, ho passato dieci anni di vita, poi è finita e ho sofferto moltissimo, ma solo quando ho incontrato il mio attuale compagno ho capito che quello che esisteva prima di lui era solo un tiepido sentimento, nulla di paragonabile. A volte non si ha il coraggio di aspettare che questo amore arrivi davvero, soprattutto le donne costantemente pressate dall’orologio biologico, e si accetta un rapporto che abbia una parvenza di amore secondo i canoni che mentalmente ci costruiamo. Questo amore puoi incontrarlo subito nella vita e fare l’errore di non riconoscerlo magari perché si è troppo giovani, oppure incontrarlo in età più avanzata, magari a quarant’anni. I più fortunati sono quelli che incontrano l’amore vero nel momento giusto della propria vita, nel momento in cui sono abbastanza maturi per un concreto progetto di vita insieme.
5) I tuoi personaggi sono persone comuni ma con un coraggio straordinario, che li porta non solo a superare il dolore o le difficoltà ma soprattutto a cercare di tirare fuori dalle macerie (metaforicamente parlando) i valori davvero importanti, quelli che contano e che durano. Cos'è importante per te, Giulia?
Le persone comuni tirano fuori spesso un coraggio straordinario di fronte alle difficoltà, io ho avuto modo di provarlo e di vederlo con i miei occhi. C’è chi perde tutto e si rimbocca le maniche e ricomincia daccapo e chi, di fronte alla malattia, ritrova la voglia di vivere e combatte per salvarsi.
I valori davvero importanti per me sono l’amore, avere accanto qualcuno che ti ama e ti sostiene, gli amici veri, quelli su cui puoi realmente contare, gli affetti della famiglia in generale, potersi dedicare alle proprie passioni, e soprattutto in questi tempi la coerenza, l’onestà e il rispetto delle persone (sempre più raro a trovarsi). Arriva un momento nella vita in cui si arriva a una nuova consapevolezza, si sceglie chi si vuole essere e non si accettano più compromessi.
6) Nel frattempo è uscito anche un terzo romanzo, “L'amore che ci manca” che parla di una donna che a quarant’anni si ritrova senza più certezze, costretta a rimettere tutto in discussione. Anche se non ho ancora letto il libro, ma di certo lo farò, mi sembra che con questo romanzo tu riprenda il tema degli amori ritrovati, come abbiamo visto in alcuni personaggi secondari degli altri romanzi. Immagino quindi che sia un tema che ti stia molto a cuore...
“L’amore che ci manca” oltre a trattare il tema dell’amore, tocca anche altri argomenti, il tema della crisi economica che stiamo attraversando, il tema del ruolo della donna nella società, la difficoltà di conciliare il lavoro con l’essere “moglie” e “madre”, le scelte che le donne fanno loro malgrado.
Mi sta molto a cuore il tema dell’amore in generale e di quello che siamo disposti ad affrontare per realizzarlo, in questo rientra anche il tema dell’amore ritrovato perché a distanza di tempo puoi capire cose che erano rimaste oscure.
Talvolta accade, di fronte al fallimento di un matrimonio o di un rapporto che si ripensi al passato e a quello che poteva essere con qualcuno che magari a suo tempo non si è apprezzato abbastanza. In questi momenti critici spesso si fanno dei bilanci e si può guardare indietro con una punta di rimpianto verso quella vita mancata. E può capitare (è successo davvero a un mio caro amico) di ritrovare qualcuno che si era amato e di ripartire dal punto in cui quell’amore si era interrotto.
7) Invece attualmente che cosa c’è nella tua officina di scrittrice?
In questi giorni ho cominciato a scrivere una storia nuova, completamente diversa dai temi trattati finora, sarà una specie di thriller, almeno credo, visto che sono alle prime pagine e non so ancora che direzione prenderà realmente questa storia, ho già in mente quasi tutta la trama, ma l’esperienza mi insegna che spesso le storie prendono strade tortuose e impreviste. L’unica costante è che i personaggi stanno girando nei miei pensieri già da un po’ e non potevo non ascoltarli.
* * *
Bene, sono molto contenta di questo scambio con te, ti ringrazio per essere stata con noi e in bocca al lupo per il tuo futuro di scrittrice.
carissima Maria Teresa sono senza parole per le tue bellissime recensioni, hai colto davvero l'anima e il senso pieno dei miei due romanzi (ho scritto "Anima" senza pensarci, ma riflette il nome del tuo fantastico blog...). Ti ringrazio davvero di cuore e leggendo il post ho provato una grandissima emozione!
RispondiEliminaSono molto contenta Giulia che l'intervista ti sia piaciuta, anche per me è stato bello averti qui! Gli altri non sanno che l'avevamo in programma da parecchio e tra una cosa e l'altra l'ho rimandata, ma ci tenevo molto, sia a parlare dei tuoi libri che a far conoscere qualcosa in più di te :)
EliminaLe interviste di Maria Teresa Steri sono sempre molto interessanti e esaurienti sia sul fronte dell'autore sia su quello del lettore: utili a entrambi. bello in questa intervista lo spazio dedicato al tema della libertà.
RispondiEliminaL'intervista di Maria Teresa impostata su un taglio più personale mi ha fatto mettere a nudo, io sono molto riservata, ma Maria Teresa mi ha messo così a mio agio che mi sono "sbottonata" molto. Il tema della libertà è sempre molto sentito e attuale (mi sembra tornato alla ribalta anche con la questione Fertility day...
EliminaGrazie Nadia :) Il tema della libertà in effetti è quello che più aveva colpito anche me, soprattutto visto da un punto di vista molto equilibrato com'è nel caso di questi romanzi.
EliminaAvevo già acquistato i libri di Giulia, sono nella lista di quelli da leggere. Sono contenta di questa intervista perché aggiunge curiosità e interesse a quello che avevo già in partenza. Pur non avendo ancora letto i libri, mi verrebbero spontanee mille domande grazie agli spunti di Maria Teresa. Ma le riservo per quando avrò letto i libri. Grazie a tutte e due. ;)
RispondiEliminaoh grazie Silvia! Allora ti auguro buona lettura e poi sarò felice di soddisfare le tue curiosità! *-*
EliminaGrazie a te Silvia per aver letto. Che il post ti abbia generato curiosità e nuove domande mi rende molto contenta :)
EliminaTra i due romanzi, "la libertà ha un prezzo altissimo" è quello che mi attira di più. Lo leggerò con grande piacere. E leggerò con grande piacere anche "fine dell'estate", ma dopo. In generale, sembrano tutti e due molto interessanti, e affini con la mia sensibilità, poiché mi piacciono le storie realistiche, capaci di intercettare temi importanti, anche se con toni dolci o ironici. :)
RispondiEliminaCiao Chiara, credo che "La libertà ha un prezzo altissimo" sia un romanzo in cui tu possa ritrovare molti temi a te cari, conoscendoti un po' (tra blog e facebook) ci sono molte questioni su cui la pensiamo allo stesso modo...
EliminaIl primo l'ho sentito molto più vicino anche io, fin da subito. Sarà anche una questione di età. Comunque Fine dell'estate ha delle svolte che non ti aspetti... non voglio fare spoiler, ma c'è molto più di quello che sembra ;)
EliminaAnche a me attira di più il primo, "La libertà ha un prezzo altissimo". Inoltre trovo che la copertina sia molto bella.
RispondiEliminaSono temi universali e penso che le premesse ci siano tutti per averli affrontati in maniera completa.
Mi colpisce anche che l'autrice è nata nel 1983, se non sbaglio, e la protagonista invece è una 50enne. Occorre immaginazione per cambiare il proprio punto di vista e credo sia l'ingrediente principale per un buon libro.
La risposta è nel commento sotto caro gierre13!
EliminaI temi sono universali, è vero. Mi sembra (se non ricordo male) di aver letto delle recensioni anche di lettori uomini molto positive, segno che anche da un punto di vista maschile si può seguire la storia con piacere.
EliminaEh magari fossi nata nel 1983! Vivo a Bologna dal 1983, ma sono nata prima e aimè ho anche compiuto i 50 anni. Però quando ho scritto il romanzo avevo appena superato da poco i quaranta e all'inizio mi sono immaginata addirittura una protagonista più vecchia che ricordava la sua vita, poi nella successiva revisione ho ridotto l'età a 50 anni per contestualizzarla di più ai giorni nostri. In ogni caso la storia comincia quando la protagonista ha 25 anni e ha appena iniziato a lavorare da lì comincia un certo percorso...
RispondiEliminaHo letto entrambi i tuoi libri, Giulia e trovo le domande di M.Teresa molto adatte a fare venire fuori il meglio delle storie che hai scritto. Ed è venuta fuori anche una parte di te molto bella, si vede che ti sei sentita a tuo agio nel parlare di cose personali, hai fatto bene.
RispondiEliminaAuguri per la tua nuova storia: sarà bella, come le altre.
E complimenti a M.Teresa, sempre così attenta a cogliere l'essenza delle storie e dei suoi autori.
Grazie Marina, tu hai letto i libri e forse certi aspetti di mesi li avevi già intuiti ma con l'intervista hai conosciuto qualcosa in più. Confermo Maria Teresa riesce a mettere a proprio agio e ciò mi ha aiutato ad aprirmi di più.
EliminaMi fa piacere, avevo il timore di essere stata troppo invadente con le mie domande :D
EliminaBella intervista. :)
RispondiEliminaGrazie Salvatore!
EliminaSono felice che ti sia piaciuta, il merito va soprattutto a Maria Teresa :-)
Grazie Salvatore :) No, il merito va a Giulia che ha scritto dei bei libri, sennò mica stavamo qui a parlarne!
EliminaGrazie cara, diciamo che abbiamo collaborato bene :-)
EliminaMo decidetevi: non è che posso stare qui tutto il tempo a capire di chi è il merito... :P :)
EliminaÈ stato molto bello questo approfondimento. Mi ha affascinato molto come Giulia affronti il tema della libertà!
RispondiEliminaGrazie Antonella, rispondere alle domande di Maria Teresa è stato quasi un viaggio introspettivo. Il concetto di libertà nell'essere donne inserite nella società mi sembra tra l'altro più che mai attuale!
EliminaGrazie Tenar, approfondire è sempre utile, quando se ne ha la possibilità.
EliminaMi unisco agli altri nel dire brava Giulia e bella intervista Maria Teresa.
RispondiEliminaGiulia condividiamo molte idee sulla vita e i suoi valori. La libertà è molto importante per me. Il rispetto pure.
Cara Lisa, ne sono felice, libertà e rispetto sono valori fondamentali e solo questi due basterebbero a rendere la terra un paradiso se prevalessero. Sai che la mia protagonista con tutti i suoi viaggi ti potrebbe assomigliare sotto certi aspetti.
EliminaGrazie mille Lisa! Eh sì, Giulia ha detto bene, in qualche modo Michela ha qualcosa di te... :)
EliminaHanno detto tutto gli altri! Io arrivo in serata, Giulia viene proprio voglia di conoscerla di più. Complimentoni sinceri.
RispondiEliminaGrazie Sandra, ormai mi sembra di conoscervi bene tutti, come hai scritto tu è un bel gruppo di blog e di amici.
EliminaAdesso ci manca la tua foto! Siamo tutti molto curiosi ;)
Eliminalo farò prima o poi ...;-)
EliminaCon Giulia ho chiacchierato spesso via blog ed erano già usciti alcuni temi, ricordo in particolare quello dell'amore ritrovato. Ma anche l'amore comune per l'estate e il mare. Mi mancava però la biografia.
RispondiEliminaQuello che scrive mi interessa, ma i suoi e-book rimarranno ancora per un po' nella wishlist (causa "voto").
Se hai fatto un voto tocca rispettarlo, comunque sono già soddisfatta del tuo apprezzamento Ivano, grazie di cuore!
EliminaIl giorno in cui "scadrà" il voto farò un post apposito sul mio blog, quindi lo saprai ;-)
EliminaSi tratta in effetti di storie molto ricche, è facile ritrovarsi e identificarsi :)
EliminaArrivo in ritardo e...rimango di sasso.
RispondiEliminaNon lo so perchè (non ho visto suo foto personali, i colori del suo blog, il suo modo di scrivere fresco), ma ero convinta che Giulia fosse giovanissima. Convinta!
Io non sono molto affine al mondo ebook, la "L'amore che ci manca" mi riprometto di scaricarlo sul kindle app del telefono, perchè tra tutti è quello che mi attira di più...per una questione d'età credo.
Dall'intervista colgo un'importante nota, che da un po' mi ronza in testa e sembra trovare conferma: l'empatia si sviluppa con la personale sofferenza, e chi più soffre (che siano condizioni di salute, di affetto o economiche, di lavoro) scrive meglio. Anche leggendo la biografia di Stephen King, e tutto quel che ha passato, me ne convinco sempre più... :(
Io pure ero convinta che fosse giovanissima :D
EliminaQuello che hai detto sulla sofferenza personale lo condivido in pieno. Penso anche io che il dolore ci renda scrittori migliori, anche se non è una cosa automatica, nel senso che trascendere dalle esperienze personali non è mai facile. E in alcuni casi quello che ne viene fuori è "troppo" personale.
@Barbara e @Maria Tersa: Ah Ah sono giovanissima "dentro", scherzi a parte io come spirito ero "più vecchia" a trent'anni, forse perchè superare la sofferenza aiuta alla fine a sentirsi più leggeri e sicuramente la mia vita, dopo aver sofferto, è migliorata. Forse perchè come scrivo in Fine dell'estate "attraversare l'inferno e uscirne vivi ti dona un potere straordinario"... Prima o poi metterò una mia foto...
EliminaBrava Maria Teresa, hai fatto proprio un bellissimo omaggio A Giulia. Bravissima anche a Giulia che piano piano procede dritta come un fuso per la sua strada. Complimenti a tutte e due
RispondiEliminaGrazie Max! Sei carinissimo come sempre e confermo che Maria Teresa mi ha fatto davvero un bellissimo regalo *_*
EliminaGrazie Massimiliano :)
EliminaCome sempre bellissima intervista e quindi complimenti a Maria Teresa, generosa e disponibile secondo le sue abitudini.
RispondiEliminaMando un saluto pieno di affetto a Giulia per la limpidezza con cui ha rivelato se stessa attraverso i suoi romanzi. L'amore è un tema difficilissimo da trattare, sia come esposizione dei sentimenti che come descrizioni fisiche! Quello che più mi ha colpito, però, è il senso di libertà che circola in tutto l'articolo, evidente sia nelle sinossi dei romanzi che nelle risposte di Giulia. E' davvero una grande conquista.
Grazie Cristina :) Hai ragione, l'amore è un tema difficile, molto più di quello che si possa pensare, è facile scadere nel banale o negli stereotipi. Non è questo il caso!
Elimina@Cristina e @Maria Teresa grazie davvero! In effetti l'amore può diventare un tema difficile da descrivere in un romanzo senza diventare melensi o banali. E pensare che tutta la nostra vita si basa sull'amore, è ciò che tiene unite le famiglie di ogni tipo e ci fa andare avanti nonostante le difficoltà. Anche la libertà, intesa come consapevolezza di essere se stessi e di accettarmi, è una conquista non da poco. Che bello trovare questo grande consenso! 😄
EliminaNon è esattamente il mio genere, però la tua intervista così empatica m'invoglia alla lettura!
RispondiEliminaCiao
Oh ma che bello, grazie Nick!
EliminaGrazie Nick, scusa se ti rispondo in ritardo!
EliminaDa alcuni elementi emersi nell'intervista mi sento di aggiungere questo. Da tempo sono giunto alla conclusione che "famiglia" non sono le persone con cui condividi una parte della sequenza genomica, bensì le persone a cui vuoi bene.
RispondiEliminaDel resto col proprio marito/moglie non si condivide un tratto genetico familiare, ma è lo stesso parte della famiglia, l'altra metà di se stessi.
Spero di non essere andato troppo fuori tema!
Giustissimo e per nulla fuori tema, visto che il tema degli affetti è molto presente in questi romanzi :)
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