Consigli di lettura - Tabitha Hardy si difende da sola di Nicci French

 


In questo nuovo consiglio di lettura vi parlerò di un romanzo che mi è piaciuto moltissimo, Tabitha Hardy si difende da sola di Nicci French. Devo premettere che io amo molto i libri di questi autori, una coppia di giornalisti inglesi che scrive sotto lo pseudonimo di Nicci French, finora ho letto di loro quasi tutto quello che è stato tradotto in italiano. Quest'ultimo romanzo però l'ho apprezzato in modo particolare.

La storia prende il via con la protagonista Tabitha che si trova in una cella, stordita, terrorizzata, incredula. Non sa neanche lei esattamente perché si trova lì e solo con il progredire delle pagine il lettore stesso scoprirà insieme a lei il motivo. Tabitha è accusata di aver commesso un omicidio, ma non ricorda molto della giornata in cui è accaduto. Purtroppo tutto sembra essere contro di lei e non aiuta affatto che abbia dei trascorsi con la vittima. Inoltre, Tabitha non è ben vista dagli abitanti del paese, anzi il suo temperamento l'ha portata a isolarsi e a farsi dei piccoli nemici. L'avvocato che le hanno assegnato la spinge a patteggiare dichiarandosi colpevole, ma lei è convinta di essere innocente. E così deciderà di difendersi da sola al processo e nel contempo svolgerà delle indagini per capire cosa esattamente sia accaduto alla vittima.

Ho trovato questa storia davvero molto intrigante, sia per l'aspetto psicologico che per la parte processuale, in cui la protagonista combatte per la propria difesa e deve affrontare le difficoltà di non sapere nulla di legge. Ci sono parti molto coinvolgenti, anche se un po' angoscianti, in particolare la vita in carcere che mette a dura prova Tabitha, come è facile immaginare, ma sono accattivanti anche i capitoli sulle indagini che lei stessa cercherà di svolgere dal carcere, con tutte le difficoltà del caso.

Un altro aspetto che vorrei sottolineare è che questo romanzo, come altri che ho letto in passato di altri autori, dimostra ancora una volta che il protagonista di una storia non deve essere per forza simpatico per identificarsi. In particolare, qui siamo di fronte a una giovane donna con un caratteraccio, a volte aggressiva, spesso incapace di relazionarsi. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto dirle: ma che diamine, non potevi evitare di essere così acida? Eppure, tutto ciò non toglie niente al piacere della lettura e a tifare per lei. Anzi, forse è proprio questa vulnerabilità estrema a renderla ancora più bisognosa della nostra empatia.

Infine, in questa storia non manca una sorta di denuncia su quanto pesino negativamente i pregiudizi della gente, i giudizi frettolosi e superficiali, le ipocrisie e tante altri atteggiamenti che portano a condannare un innocente solo perché si comporta in modo diverso dalla normalità.

Penso sia un romanzo davvero valido e coinvolgente, consigliato in pieno. Purtroppo sia l'ebook che il cartaceo sono un po' costosi, ma in giro ci sono diverse opportunità di acquistare copie usate.


Trama

Tabitha è minuta, introversa, aggressiva come può esserlo chi, nella vita, ne ha passate tante. Siede in una cella, come un animale ferito, in custodia cautelare con l’accusa di omicidio, ma è convinta che ci sia un errore e presto sarà di nuovo libera di disporre di sé stessa. Ma le cose non stanno esattamente così: è quello che cerca di farle capire il suo avvocato d’ufficio. Tutti, a Okeham, il piccolo paese dove Tabitha è nata, e dove ha commesso l’errore di tornare, sono convinti che sia colpevole. Altrimenti, perché il cadavere di Stuart Rees sarebbe stato trovato proprio nel capanno vicino a casa sua? Tabitha è confusa, non ricorda quasi nulla di quel 21 dicembre, se non che fosse uno dei suoi «giorni neri»: un tempo terribile fuori dalle finestre e un abisso spaventoso nel cuore. Non rammenta dove sia stata, né cosa precisamente abbia fatto, né perché la polizia l’abbia trovata coperta del sangue della vittima. Più cerca di concentrarsi, di mettere a fuoco, più qualcosa le sfugge, nella ricostruzione dei fatti, qualcosa di essenziale. Contro l’unanime condanna, Tabitha vuole la verità. E sa che c’è una sola persona che può scoprirla, una sola capace di difenderla, una sola su cui contare: sé stessa. Un thriller che trascina il lettore nei meandri della mente della protagonista e poi sui banchi del tribunale, dove si consuma il gioco feroce del «tutti contro una». Un’indimenticabile figura di donna, insieme fortissima e fragile, che affronta a mani nude il corpo a corpo con il pregiudizio, l’omertà, la doppiezza di chi la circonda.

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Commenti

  1. La tua recensione mi ha incuriosita molto, potrebbe essere la mia prossima lettura

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