Promozione: massima resa col minimo sforzo

Foto di Regina Jane Pexels


Quando penso al periodo della promozione di un libro, quello che mi viene in mente è soprattutto la grande fatica che si fa. Una fatica non sempre ripagata. Ovvero, da una parte c'è il lavoro per far conoscere la propria opera, dall'altra i risultati quasi sempre inferiori rispetto agli sforzi. 

Nell'arco di questi undici anni (dal primo romanzo pubblicato a oggi), ho fatto molti esperimenti in ambiti promozionali, anche per capire cosa funzionasse e cosa no. In pratica, ho provato varie strade, fino all'ultimo romanzo pubblicato una ventina di giorni fa, quando qualcosa è scattato dentro di me. Ho cominciato a pensare alla scrittura e alla conseguente pubblicazione come a una montagna da scalare. Il percorso è a tratti piacevole, a tratti impegnativo e irto di ostacoli. Ma quando arrivi in cima, invece di essere appagato dal paesaggio, scopri che la vista è deludente. Insomma, ho cominciato a chiedermi se ne valesse la candela. Non vi sto a raccontare della mia crisi personale, perché non è l'argomento di questo post, ma sono arrivata al punto da sentirmi demotivata dall'andare avanti. Ricominciare a scrivere non è stato così scontato questa volta. Sto però superando questo scoraggiamento con un pizzico di pragmatistico. Ovvero, mi sono chiesta cos'è che rende così faticosa la promozione? C'è un modo per alleggerirla e magari ottenere qualcosa in più?

La fatica della promozione

Vedo in giro molti autori che si lamentano a questo proposito: “il marketing non fa per me”, oppure “voglio scrivere, non occuparmi della promozione”, o “se ne deve occupare la casa editrice” o anche “non sono capace”. Però bisogna essere consapevoli che limitarsi a mettere in vendita un libro (o affidarlo a un editore) e sperare che il successo ci bussi alla porta, è un illusione pericolosa. La verità cruda è che se non si fa nulla, non si ottiene nulla. Io però capisco a fondo chi non ha voglia di spendere tempo e fatica per promuoversi, soprattutto perché anche con le migliori intenzioni e il massimo impegno, non è detto che si ottengano risultati. E in questo periodo tutto è anche più difficile, penso che molti se ne siano accorti.

Cosa fare, dunque? Mollare? Ma no! Secondo me si può cominciare con il dosare gli sforzi ed evitare di perdere tempo (o denaro) in attività che non portano frutti proporzionati. All'inizio, quando si è appena pubblicato il primo libro (ma anche dopo) si è spinti a tentare tutte le strade  possibili per farci conoscere. Si partecipa a mille iniziative, si mandano mille richiese a destra e a manca, e così via. Fino a rendersi conto che il risultato di tanto impegno è un pugno di mosche. Siamo pratici: quante vendite in più ci abbiamo ricavato?

Attività da dosare

Richieste di segnalazioni e recensioni
Inutile perdere ore e ore in cerca di blog che poi magari non ti rispondono o ti fanno promesse che poi non saranno mantenute. Le segnalazioni sono sì utili, ma spenderci un tempo eccessivo non ne vale la pena. Le recensioni invece hanno più valore (anzi è utile chiederle), ma è bene non sparare nel mucchio.
La mia soluzione per non perdete tempo ed energie è chiedere aiuto a blogger che conosco e di cui mi fido, oppure rivolgermi a gruppi Facebook che si occupano in modo specifico di questa attività (per esempio l'ottimo Rete Blogger).

Giornate nei gruppi, interviste, giveaway
Sono tutte attività molto impegnative, che richiedono di passare intere ore davanti al computer per rispondere alle domande o per organizzare il materiale. Sono utili per farsi conoscere, ma sappiate che se ne ricava pochissimo in proporzione alla fatica. Chi partecipa di solito lo fa per curiosità o per vincere un libro, ma quasi mai poi lo legge. Sono attività con le quali ci possiamo far conoscere come autori, ma con scarsi ritorni.

Blogtour e altre iniziative simili
Sapete che ho fatto esperienza di un blogtour un paio di anni fa. Ne ho parlato qui: BLOG TOUR: LA MIA ESPERIENZA. Ebbene, nonostante non rimpiango affatto quell'avventura, posso anche dire con cognizione di causa che lo sforzo non sia stato proporzionale al risultato. Le vendite in più ci sono state all'inizio, ma solo nelle prime settimane. Ho avuto la soddisfazione di alcune recensioni davvero belle e profonde, ma c'è stato anche il rovescio della medaglia con critiche destinate a danneggiarmi.

Attività da fare con criterio

Spam su gruppi Facebook
Benché il promuoversi sui gruppi Facebook non sia ben visto quasi da nessuno (e lo stesso nome spam la dice lunga), resta un'attività promozionale utile. State storcendo il naso? Eppure, farsi conoscere su Facebook è ancora essenziale. I gruppi sono uno strumento gratuito per farlo, a patto che ci si spenda del tempo e che non ci si lanci in uno spam selvaggio che ci renderebbe solo antipatici. L'interazione con lettori e autori dà sempre ottimi frutti, soprattutto a lungo andare.

Pubblicità a pagamento
Ne ho parlato la scorsa settimana: PUBBLICITÀ SU FACEBOOK: LA MIA ESPERIENZA. Finora questa è l'attività che mi ha dato maggiori risultati in termini di vendite con il minimo sforzo. Voi direte: ma si paga  e si rischia di buttare soldi. Vero. Tuttavia è un campo in cui non si può andare allo sbaraglio, occorre capire, studiare e sperimentare il modo migliore di usare questo strumento. Solo allora è possibile ottenere buoni risultati.

Condivisione di immagini, video, booktrailer
Presentare un libro in rete attraverso supporti visuali, per mia esperienza è utilissimo. Per prepararli serve tempo e impegno, ma ne vale la pena. A patto, però che lo si faccia in modo intelligente. Per esempio le cartoline promozionali devono essere di buona qualità con testo leggibile, ecc. I booktrailer non troppo lunghi e il più possibile professionali. Usare inoltre i canali appropriati per ogni tipologia (Instagram, youtube, ecc.) può fare la differenza. 

Attività da evitare

I venditori di fumo sono dietro l'angolo, in agguato, e chi pubblica un libro diventa facilmente loro preda. Quindi, fate molta attenzione. Evitate chi vi promette facili guadagni (o grandi vendite) senza garanzie. Non sprecate soldi per fiere di second'ordine, corsi e libri miracolosi che promettono di insegnarvi marketing librario e affini. Valutate sempre i risultati di chi vi assicura di saper vendere libri o vuole darvi consigli a pagamento: basta vedere come si pone nelle classifiche di Amazon e degli altri store. Fidatevi solo di chi è una reale autorità in questo campo (ce ne sono, basta informarsi).

Dite no anche a scambi di recensioni, ambigue iniziative a pagamento, acquisto di like per la pagina Facebook. No a farsi inserire in siti e archivi che nessuno consulta. No a scrivere articoli o racconti gratuiti per riviste che nessuno legge. No a regalare libri a chi non ha manifestato interesse (tanto, non vi risponderà neppure). 

In conclusione

Ci sono molte altre attività promozionali che si possono fare: presentazioni, letture di brani, bookcrossing, ecc. In ogni caso, il criterio di base secondo me nella promozione deve essere quello del titolo del post: consideriamo solo ciò che ci dà la massima resa con un minimo sforzo. E soprattutto, la promozione non deve assorbire tutto il nostro tempo e le nostre energie, perché ne abbiamo bisogno per scrivere!

Che ne pensate? In base alla vostra esperienza, quali attività danno maggiori frutti con il minimo sforzo?

Commenti

  1. Credo che mi metterò un po' a studiare i Facebook Ads, in vista del mio romanzo a dicembre. Qualche esperimento con la mia trilogia, o l'ultimo romanzo (non so). Per fare esperienza e capire come funziona il tutto...
    Per il resto: concordo. Sono ben pochi i riscontri che si ricevono. Forse l'unico strumento gratuito che resta ancora efficace è la newsletter.

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    1. I Facebook Ads sono uno strumento ottimo, fai bene a indirizzarti a ciò. Rita Carla Francesca Monticelli ha pubblicato da poco un articolo utilissimo per capire come impostarli nel modo giusto e non buttare soldi. Se poi ti serve aiuto o consigli di qualsiasi genere, sono qui ;)

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  2. Da una parte do ragione a chi dice "il marketing non fa per me" o "spetta alla casa editrice", perché anche io la penso così. Ma allo stesso tempo farei - come ho fatto per il mio libro - un minimo di promozione, quella che so fare.

    Richieste di recensione: lo escludo a priori. Le recensioni per me sono spontanee.

    Interviste: idem.

    Giveaway: in Italia non è ancora chiaro come farli.

    Gruppi: cioè?

    Blogtour: non li trovo utili per autori sconosciuti. Cioè, secondo me non funzionano.

    Pubblicità a pagamento: se pubblichi con un editore, e quindi guadagni 4 soldi, ci vai in perdita.

    Io scriverei un post di segnalazione e, se lo reputo adatto, alcuni articoli su come ho scritto il libro, ecc. Per il resto non saprei proprio come fare.

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    1. Anche io sono del tipo "il marketing non fa per me". Infatti, la fatica, il tempo e l'impegno che servono per promuovere un libro mi stanno demotivando a scrivere. Per questo motivo, il mio obiettivo ora è trovare un modo di promuovermi che non mi tolga troppo tempo e forze.
      Sulle interviste ti do ragione, lascio che siano spontanee. Le recensioni invece sono un discorso diverso, perché se un blog o un sito recensiscono un tuo libro puoi solo guadagnarci. E la spontaneità in questi casi è rarissima.
      Con gruppi intendevo su Facebook, gruppi di lettori o autori.
      Se il libro è pubblicato da un editore, capisco bene che le pubblicità a pagamento non siano uno strumento adatto, anche perché non avresti modo di verificarne l'efficacia (visto che non hai notizia in tempo reale delle vendite). E in effetti dovrebbe essere l'editore a farla...

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  3. Non essendo su FB e volendo fare comunque un po' di promozione, gratuita, visto che pubblico con un editore e quindi mi toccano le briciole dei guadagni, sto puntando molto su IG. Nello specifico sto cercando profili che potrebbero essere interessati al mio romanzo e mi presento, va detto che avendo il tema De André è molto preciso, il che potrebbe comunque essere un boomerang perché i fan di De André sono molto radicali e potrebbero non capire che non si tratta di un romanzo con i temi tipici delle canzoni di Faber. Qualcosa sta funzionando, sempre nell'ordine di numeri molto bassi. Il blog tour secondo me alla fine stanca, le recensioni devono essere fatte molto bene, alcuni blog si limitnao a copiare la quarta e in blog molto seguiti. Il vero problema è che siamo in tanti, tanti, tantissimi, e senza un colpo di fortuna è impossbile emergere.

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    1. Eh quanta ragione hai! Non è facile per niente. Ma sono contenta di sapere che Instagram sta funzionando.
      Non so quanto ti possa essere utile, ma se vuoi puoi scrivere qualcosa sul tuo romanzo e mandarlo a me per la rubrica "Presenta il tuo libro". Nel caso poi posso vedere di girarlo a qualche gruppo interessato a De André su FB.

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  4. Mi sono ritrovata in ogni tua considerazione, del resto dopo cinque anni mi sono fatta una certa esperienza. Le promozioni facebook funzionano, forse non sempre, ma studiandoci i risultati arrivano. Per i gruppi spam concordo con te, anch'io all'inizio andavo un po' a caso, poi ho deciso di fare poco spam, ma solo nei gruppi con delle regole chiare (gestito da persone simpatiche e gentili) che non mi facessero impazzire, tipo quei gruppi dove "puoi spammare solo dopo le dieci ma prima delle cinque solo nei commenti, solo se sei bionda, nata negli anni ottanta ma solo in certi mesi ecc" insomma, io ho poco tempo e preferisco spenderlo bene.
    Anche per le segnalazioni e le richieste di recensioni cerco di individuare delle blogger che conosco, qui resto piuttosto indietro sempre per mancanza di tempo, ma faccio quello che posso e non me ne faccio un cruccio anche perché, come giustamente affermi, dobbiamo trovare il tempo di scrivere (che poi è ciò che amiamo fare).

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    1. Penso infatti che l'esperienza sia fondamentale per capire come non buttare tempo e soldi. C'è da perderci ore e fatica soprattutto su FB, senza poi ottenere nulla. Tutto questo stanca a lungo andare. E quindi sì, sono d'accordo con te, si fa quel che si può.

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    2. PS Comunque mi hai fatto morire dal ridere quando hai illustrato le regole dei gruppi :D

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    3. 😆 in effetti, ma certi gruppi avevano delle regole stile settimana enigmistica e se sbagliavi rischiavi dei messaggi minatori (ho scritto avevano perché ho smesso di seguirli, non so neanche se esistono ancora)

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  5. Una dolente nota per chi deve far conoscere il proprio romanzo, e farlo anche gravitare il più possibile individuando i contesti giusti. Tutti punti e spunti che mi saranno molto utili. Per ora sto pensando a sito dedicato, pagina Fb, Instagram, Twitter, You Tube. Questi i canali ufficiali, ma poi far circolare i link nei giusti ambiti diventa fondamentale. Diffido dei gruppi, dove, dando un'occhiata, ho visto che imperversano centinaia di post spam che nessuno legge. Proverò anche quelli, non si ha nulla da perdere, ma... lo zoccolo duro per quanto mi riguarda sarà pubblicizzare fra amici e conoscenti, familiari, e sperare che il loro entusiasmo sia tale da diffondere il Verbo. :)

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  6. Fai benissimo a puntare alla cerchia di amici e conoscenti, perché all'inizio è davvero fondamentale avere una base di lettori. Soprattutto quando è il tuo primo libro, è giusto partire da lì.
    Più avanti, prima o poi, sentirai anche l'esigenza di allargare la cerchia. Di solito l'ondata delle vendite comincia a calare dopo un paio di mesi. A quel punto è importante capire come raggiungere lettori potenzialmente interessati al tuo romanzo, ma con cui non hai contatti diretti. Una grossa sfida, ma mi pare che tu ti stia preparando alla grande ^_^

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  7. Ho passato il tempo della lettura del tuo post ad annuire. La situazione è proprio come la descrivi: bisogna imparare a selezionare, perché non solo la maggior parte dei sistemi promozionali funziona pochissimo, ma ci ritrova anche la testa piena di confuse possibilità. Verrebbe da pensare: faccio tutto, così andrà meglio... invece, oltre a essere impossibile, lì sta proprio il trabocchetto.

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    1. Esatto, si cade nella trappola di pensare che se si fa un po' di tutto, qualche risultato arriverà. D'altra parte il tempo è quello che è e onestamente io sono un po' stanca di stare dietro a tutto. Meglio concentrare le energie là dove danno risultati.

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  8. Molto apprezzabile questa condivisione di vita vissuta. Come sai ho provato il blog tour e mi trovo d'accordo con te, anche se le vendite potrebbero essere state incrementate anche successivamente al suo termine. In ogni caso resta la questione di fondo :qualunque strumento di promozione utilizziamo, dobbiamo avere un prodotto di qualità. È lì la vera differenze
    ..

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    1. Senza dubbio è importante curare anche il prodotto. Purtroppo si vedono in giro libri da brividi che svettano nelle classifiche, ma che ci possiamo fare? Meglio preoccuparci di noi e basta...

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  9. Da non scrittore scrivo che mi sento di consigliare come errore da evitare agli scrittori o aspiranti tali:
    -Mai chiedere l'amicizia su un social ad un blogger o recensore vario e poi nemmeno dopo 5 minuti averla ricevuta assillarlo con richieste di like, di recensioni o di invio di scritti. Vi assicuro che è un atteggiamento molto respingente.
    -Quando si vorrebbe una segnalazione o recensione controllare bene di cosa si occupa la persona a cui la vorreste chiedere: mi spiego meglio se siete autori horror è inutile proporvi a blog che si occupano di viaggio o turismo, se invece scrivete manuali di viaggio è inutile mandare i press kit a blogger tematici che si occupano di romanzi horror.
    -Mai fare come certi circoletti destinati prima o poi a morire, nel quale ci si segnala o recensisce a vicenda, non porta nuovi lettori ma semmai ne toglie parecchi.
    -Se una persona non risponde alle vs richieste o vi risponde motivandolo di no, insistere è controproducente.
    - Diffidare sempre degli editori a pagamento.
    Lo so forse ripeto cose già conosciute ma in tanti anni di bloggin di casi del genere me ne sono capitati parecchi.
    Un saluto a tutti.

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    1. Grazie per i tuoi suggerimenti Nick. Sono giustissimi, anche io detesto quando un autore si pone in un certo modo.

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  10. A me il marketing piace, ma non ho ancora terminato un romanzo da pubblicare! XD
    Però osservo, sia da lettore che per futura pubblicazione, certi meccanismi e concordo con tutti i tuoi punti. Lo spam e le richieste di amicizia/follow (adesso anche il tag) solo per ottenere attenzione mi indispongono parecchio, difficile che mi portino all'acquisto. Meglio curare davvero poche relazioni, che sparare a caso nel mucchio sperando sulla legge dei grandi numeri!
    E sui social, l'unico che al momento parrebbe funzionare senza pagare ads, ma lavorando costantemente con hashtag e buone grafiche è Instagram, che ha la sola pecca di non poter inserire il link all'acquisto. Occorre lavorare sodo anche lì e i risultati sono più legati all'autore che al singolo romanzo.

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    1. Se ami il marketing, sei già un bel passo avanti! Quando il romanzo sarà pronto, saprai già come muoverti ^_^
      Senza dubbio certi meccanismi messi in atto da molti autori sono da condannare. La cosa triste è che a noi dà fastidio, ma tanti riescono a conquistare lettori proprio sparando nel mucchio. Io quello che ho capito è che invece sparare nel mucchio è solo una perdita di tempo. Meglio andare là dove ci sono lettori interessati potenzialmente al genere, al tipo di libro, ecc.
      Instagram può essere un buon modo per farsi conoscere, hai ragione. Ma è una strada lunga...

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  11. Ciao, io sono praticamente una neofita, ho pubblicato in self il mio primo libro, e adesso mi trovo davanti lo scoglio della promozione. Che fare? Accetto consigli.

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    1. Ciao! Io direi che potresti iniziare chiedendo ai blogger che si occupano di libri se segnalano l'uscita del romanzo. Nel mio post trovi un link a un gruppo FB che si occupa proprio di questo, così non procedi a scatola chiusa. E a proposito di social, è davvero importante condividere materiale sul tuo libro in rete, sia Facebook che Instagram. Come dicevo anche nel post, meglio scegliere con cura i gruppi FB, possibilmente frequentando quelli dove trovi lettori e non solo scrittori. E poi ti consiglio di non proporre solo copertina e trama ma anche citazioni, estratti, molte immagini che evochino il tipo di storia. Anche Instagram è molto utile. Ai blogger puoi anche chiedere recensioni, che aiutano molto a farsi conoscere. Però orientati su blog che trattino il genere giusto. Se poi te la senti, c'è sempre la strada delle sponsorizzazioni.

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  12. Mia nonna diceva sempre: "impara a fare tutti i lavori di casa, che se hai la fortuna di avere una domestica puoi capire se lavora bene".
    Ed è proprio vero, ma non solo in campo casalingo: io lo adotto anche nella vita lavorativa nel campo grafico. Se collaboro con un programmatore, ad esempio, devo sapere bene cosa farà del mio lavoro per fornirgli materiale affinchè lavori al meglio.
    Quindi penso che se si vuole diventare uno scrittore sia necessario capire il mondo che gira attorno alla scrittura, capirne le dinamiche e le relazioni. Non dico che si debba diventare degli editori o dei pubblicitari, ma avere l'apertura mentale per capire e fare esperienza (massima resa con minimo sforzo).

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    1. Saggia tua nonna! Eh sì, hai ragione. Non si può essere sprovveduti in questo campo, come minimo è giusto avere un'infarinatura di certe procedure e principi, anche quando si pubblica con un editore.

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