"Ci scambiamo una recensione?" No, grazie

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Prima o poi è capitato a tutti gli autori. Una proposta dall'apparenza innocente, anzi perfino allettante, dalla quale è facile farsi tentare. Ci scambiamo i libri? Okay, cosa c'è di male? ci diciamo. Le recensioni sono preziose, sono in pochi a lasciarle, quindi sembra una proposta che non si può rifiutare. Inoltre, le manifestazioni di solidarietà tra scrittori, diciamocelo, sono piuttosto rare. E dunque perché non approfittarne?
In realtà con l'esperienza si impara che non si tratta affatto di solidarietà tra autori ma solo di una comune pratica opportunistica e che le insidie sono tante. Vediamo quali.

Ma prima una precisazione! Qui non sto parlando di scambi tra amici. Anche a me è successo diverse volte di regalare e ricevere a mia volta romanzi di altri autori che conosco, ma in questo caso l'intento è diverso. Più di una sorta di accordo si dovrebbe parlare di un'amichevole omaggio, un gesto disinteressato o semplicemente una manifestazione di stima e affetto.
In questo post mi riferisco invece a quelle proposte che arrivano da autori sconosciuti che pescando il vostro nome a caso, vi chiedono sui social o via mail se volete fare uno scambio di recensioni.

Ebbene a me è successo e quando malauguratamente ho accettato, me ne sono pentita il 100% delle volte.

6 ragioni per non farsi tentare


1) È molto difficile che i gusti si incrocino

Mi piacciono i thriller, ma è capitato molto di rado che mi venissero proposti. E viceversa, non è detto che dall'altra parte ci siano amanti del genere che scrivo io. Ciò che ne consegue è che si legge controvoglia, senza avere termini di paragone, cognizione del genere, o nel peggiore dei casi non si legge affatto. In alcuni casi vi vedrete arrivare una recensione fasulla messa tanto per assolvere il compito.

2) L'opinione è sempre viziata, da entrambe le parti

I feedback sono oro, ci diciamo sempre. Ma devono essere onesti, obiettivi, spontanei. E nel caso di una lettura reciproca, non lo sono mai. Un po' perché non abbiamo scelto quel libro, un po' perché potremmo sentirci obbligati a dare un'opinione positiva o almeno non del tutto negativa (qualora la storia non sia nelle nostre corde). Peggio è poi quando l'altro inserisce un commento negativo al nostro libro: quanto può essere sereno in tal caso il nostro giudizio?

3) Evitare l'obbligo di lettura o i sensi di colpa

Poniamo che in seguito a uno scambio, ci arrivi un romanzo pieno zeppo di errori, così brutto che non riusciamo ad andare oltre le prime pagine. Ma ormai ci siamo impegnati! Quindi, o lasciamo perdere (con i relativi sensi di colpa) o andiamo avanti maledicendoci per aver accettato quella lettura.
Quando si riceve un libro in omaggio e peggio ancora quando sappiamo di aver promesso una recensione in cambio di una recensione, ci sentiamo obbligati a leggere il libro e a finirlo. O almeno a me succede così. E sono dolori!

4) Evitare l'imbarazzo di una recensione non onesta

Se il libro non ci è piaciuto? E se ci sarebbero critiche oggettive da fare? Ecco, non è facile in questi casi capire come muoverci. Ci sono stati dei libri sui quali ho preferito tacere piuttosto che non parlarne bene. Ma mi sono comunque sentita a disagio, perché l'altra persona contava sulla mia recensione e da parte sua aveva tenuto fede all'accordo. Che fare? Inserire una recensione negativa o lasciar perdere?

5) Non incorrere in ritorsioni

Gli amici sanno che ho montagne di libri da leggere, conoscono la mia situazione personale, quindi perdoneranno se non mi precipito a leggere il loro libro. Magari possono restarci male, ma si spera capiscano. Un sconosciuto manifesterebbe la stessa indulgenza? Direi di no.
Quello che sembra un vantaggioso accordo, si può ritorcere contro di noi nel caso in cui decidiamo di non pubblicare la recensione o non leggere il libro (o lasciarlo a metà). In tal caso potremmo ricevere una brutta recensione a mo' di ritorsione (e magari anche più di una, se il tipo ha sguinzagliato i suoi amichetti).

6) Essere totalmente liberi di scegliere cosa leggere

Il tempo è poco, si sa. I libri si accumulano sul comodino o nell'e-reader. Perché quindi privilegiare testi che non abbiamo scelto volontariamente? Potremmo rimpiangere il tempo speso in questo modo. Meglio privilegiare gli autori che davvero ci interessano. La vita è breve!

Accordi taciti, no grazie

Questo tipo di opportunismo purtroppo si estende anche a situazioni meno esplicite. Per esempio, quando un autore legge il tuo libro (o promette di farlo) e si aspetta che tu faccia lo stesso.
Bisogna sentirsi totalmente liberi di acquistare un libro, leggerlo o anche non terminarlo. In caso contrario, cosa ne viene di buono? In tali circostanze parlare di aiuto reciproco è da ipocriti, perché se la lettura è forzata, siamo ben lontani dalla vera solidarietà.

La mia esperienza sul do ut des

Ho avuto a che fare per la prima volta con una richiesta del genere molti anni fa, in occasione della pubblicazione del primo romanzo. Nella mia beata ingenuità non mi sono neppure resa conto che si trattasse di uno scambio, tanto che in buona fede quando mi sono resa conto che il libro non rientrava nei miei gusti, lo feci sapere all'autrice. Ma era troppo tardi, il patatrac era fatto. Dopo poco tempo uscì sul suo blog una recensione parecchio negativa del mio romanzo.
Pensavo però di aver imparato la lezione: basta, non accetterò libri in cambio di recensioni. Invece, l'esperienza si è ripetuta diverse altre volte, con mia grande stupidità. E non c'è mai stato un vantaggio di nessun tipo. La maggior parte delle volte, chi ha letto miei libri lo ha fatto frettolosamente, senza offrire feedback utili a me o recensioni degne di tale definizione. Un paio di volte, invece, mi sono beccata critiche perché magari avevo tardato a recensire a mia volta. Da parte mia, invece, posso contare sulla punta delle dita i casi in cui ho letto bei libri in seguito a proposte del genere.

Ormai dico anche no a letture obbligate, ovvero se qualcuno legge e recensisce un mio libro non voglio sentirmi in dovere di fare altrettanto. Pazienza se c'è qualcuno che non approva. Di certo vorrei che anche gli altri autori si comportassero così con me, ovvero acquistare e leggere solo se ne hanno voglia.

In conclusione

Trovo che il do ut des sia da evitare. Meglio avere recensioni in meno che incorrere in trappole simili. In pratica, le opinioni devono essere spontanee, ognuno deve essere libero di leggere quello che gli pare.

E voi cosa ne pensate, accettate gli scambi di recensioni? Avete esperienze in tal senso?

Commenti

  1. Nel mio caso non mi hanno neppure proposto uno "scambio", degli illustri sconosciuti mi hanno semplicemente chiesto di parlare sul mio blog del loro libro... Del tipo "Ciao, ho pubblicato un libro. Puoi scrivere un post sul tuo blog per parlarne? Grazie". In questi casi mi sono sempre divincolato rispondendo che non uso il blog per fare pubblicità ai libri, faccio talvolta delle eccezioni per gli amici ma è un caso raro.
    Io a volte ho chiesto recensioni ma solo a titolo di opinione, del tipo: non devi parlare di me da qualche parte, vorrei solo la tua opinione sincera su quel che ho scritto, favore che ho fatto a mia volta ad altri aspiranti autori.

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    1. Hai fatto bene a rifiutare, io me ne sono pentita tante volte di aver accettato. Sono rari i casi in cui ho incontrato bravi autori. E comunque al primo approccio si capisce subito che tipi sono.
      Indubbiamente diverso è il caso in cui si chiede solo un'opinione.

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  2. Io ho pubblicato solo due libri e nonostante il primo fu pubblicato nel 2006 ne ho parlato sul blog a distanza di anni, in occasione della pubblicazione del secondo. Questo per dire che chi desidera leggerli mi fa piacere ed eventualmente mi fa piacere sapere se sono piaciuti o meno, ma non chiederei mai e poi mai di farne una recensione, come se fosse un obbligo, mancherebbe.
    Personalmente non faccio recensioni dei libri che leggo, mi limito a “presentarli” in uno scatto sperando di invogliare i lettori a leggerli.
    Buona giornata:)
    sinforosa

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    1. Ciao sinforosa, capisco bene il tuo approccio. A me è capitato invece di chiedere recensioni ma solo a blogger che so se ne occupano e comunque cerco di stare attenta anche al genere che leggono di solito. L'obbligo di lettura è una cosa davvero odiosa!
      Buona giornata a te ^_^

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  3. Tocchi un problema molto profondo. Leggevo tempo fa di un'altra questione che è pressappoco questa: perché non esistono le recensioni negative dei libri?
    O meglio esistono, ma soltanto nei commenti dei lettori, commenti il più delle volte anonimi. Sui blog e anche sulle riviste letterarie un libro non viene mai stroncato apertamente, bensì se la recensione si pubblica allora è una recensione positiva.
    Il motivo è molto semplice e l'hai appena esposto tu: do ut des.
    C'è lo scambio, il timore della ritorsione ed il fatto che se un libro non piace si prefersice non dirlo apertamente. Lo si ignora piuttosto ma non se ne scrive male. Altrimenti verrà reso pan per focaccia.
    Le recensioni, ti dirò, hanno fatto il loro tempo. E' come per i ristoranti. Se sono pessime molto probabilmente vengono dalla concorrenza. Se sono ottime è stato il ristoratore a pubblicarle oppure i suoi amici e i suoi parenti. Per i libri mi sa che vale lo stesso criterio.
    Il modo per sapere se un libro vale secondo me allora è soltanto uno. Quante recensioni ci sono? Quanti articoli ci sono? Se ne parla tanto di quel libro? Se se ne parla tanto, allora il libro ha avuto una sua diffusione, anche un passaparola, perché no. Se non ne parla nessuno, è cattivo segno. Non è una legge, è ovvio. Ma in molti casi è così. Un libro potrebbe anche essere stato ignorato a parte il suo valore. Ed esistono secondo me capolavori nascosti. Ma la quantità nel campo delle recensioni supera il criterio della qualità.

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    1. La realtà delle recensioni farlocche è tristissima. Io resto sconcertata quando vedo sorgere come funghi i commenti su Amazon per libri appena pubblicati, è talmente evidente che sono comprate da risultare imbarazzante. Il fatto è che sono in pochissimi a lasciare recensioni ormai. Come pure è vero che chi lascia una critica di solito lo fa solo per affossarti.
      Però non sono d'accordo quando dici che la popolarità è un indice di valore. Quanti libri spazzatura ci sono in giro di cui si parla a profusione? Non penso che ci sia molta giustizia in questo senso.

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  4. Concordo. Ho sempre pensato che la lettura debba essere libera. Leggere su richiesta è una pura forzatura e alla fine ti senti quasi obbligato a non essere del tutto oggettivo.

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    1. Esatto, è difficile essere senza pregiudizi o dare un'opinione serena. Per non parlare del fatto che la lettura deve restare un piacere e non un peso.

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  5. Per quanto mi riguarda, sono un sostenitore della libertà di scegliere i libri da leggere e del diritto\dovere di recensire con obiettività, quindi se trovo qualcosa che non va, devo dirlo. Per rispetto all'autore e anche ai lettori che vogliono scoprire il libro attraverso la recensione.
    Probabilmente trovo poche cose che non vanno perché faccio una scelta più drastica a monte, ma mi sono capitati libri di cui era meglio non parlare, facevo lo scout in un sito di auto-pubblicazione e va da sé che ho lasciato perdere questa attività.
    Di quelle poche proposte di recensione che mi arrivano, ne declino gran parte dopo aver valutato la richiesta e l'estratto del libro.
    Preferisco molto di più gli omaggi fra scrittori amici che conoscono la mia obiettività e i miei tempi di lettura, condivido soprattutto il "no a letture obbligate".

    Ciao,
    Renato

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    1. Penso la stessa cosa. A volte ho preso comunque cantonate basandomi sulla sinossi, è incredibile quanto spesso si descriva in modo farlocco una trama!

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  6. Non ho esperienze sullo scambio di recensioni, perché del resto non ho ancora pubblicato nulla che sia in vendita. Mi arrivano però ciclicamente le richieste di recensione sul blog. Un po' simili a quelle di cui scrive Ariano poco sopra, "Ciao, ho visto il tuo blog, mi piace tantissimo, articoli interessanti e bla bla bla... Ho scritto un libro che potrebbe interessarti... (il colmo è quando non ha nulla, nulla, nulla a che fare con i miei gusti, anche intuibili dal blog stesso) Ti invio il pdf, l'epub, il jpeg, la trama, sinossi, comunicato stampa, la fototessera della comunione... Grazie fin d'ora."
    Al che la mia risposta è pure divertente: "Bene, se hai letto il mio blog, sicuramente sei passato per il disclaimer del sito cercando informazioni e avrai letto che non pubblico recensioni di libri né comunicati stampa. Avrai anche letto che puoi proporre un guest post e ci sono delle linee guida da seguire."
    E le linee guida le ho tracciate proprio leggendo la tua e altre esperienze, di blogger/scrittori che sono sulla piazza da più tempo di me. Ma appena sentono di dover far fatica con la stesura di un guest post, spariscono. Perché mai dovrei regalare così la presenza su un blog che fa numeri, risultato anche di anni di duro lavoro?
    Dall'altra parte mi aspetto già da ora delle recensioni negative di ripicca quando arriverò a pubblicare mai qualcosa. C'è gente offesa ancora per non aver vinto il contest di webnauta della scorsa estate... :D

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    1. Purtroppo la maggior parte delle persone non le legge proprio le linee guida, né fa un giro sul blog prima di sparare le sue richieste. E' davvero fastidioso. Poi come dici tu non vogliono nemmeno fare un po' di fatica per scrivere. Per esempio sulle presentazioni dei libri, molti pensano sia una segnalazione e quando sanno che devono scrivere qualcosa, non si sentono più.
      Sulle ripicche... caliamo un velo pietoso!

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  7. Dunque....io ho smesso da anni da fare recensioni su richiesta. Praticamente dall'inizio del blog: mi arrivavano dalle due alle cinque di richieste a settimana (e se a me che sono l'ultima ruota del carro ne arrivavano così tante cosa accade alle redazioni delle riviste o dei siti veramente importanti?) Spesso poi si trattava di ipotizzati primi volumi di altrettanto ipotizzate trilogie. E sto parlando di volumoni di grossa foliazione,insomma sarei finito per non avere più tempo per fare altro. Poi ci sono state esperienze simili alle tue ed anche dilemmi morali simili. Insomma, da allora ho scritto ovunque(modulo contatti del blog/commenti/ risposte mail) che non effettuavo recensioni su richiesta degli autori ma solo dei libri che io autonomamente decidevo di comprare e leggere e che al massimo avrei fatto con piacere una segnalazione.
    La cosa è servita?
    Insomma....continuo a ritrovarmi richieste di recensioni (a quanto pare chi mi scrive non mi legge o non gliene frega niente di quanto scrivo)Ultimamente poi sta prendendo piede un altro fenomeno : autori che senza nemmeno chiedermi prima se io sia d'accordo o meno mi mandano in tutta autonomia i loro libri perché io li recensisca.
    Capita anche a voi?

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    1. Purtroppo capita, eccome. E precisare che non si fanno recensioni o segnalazioni pare serva a poco. Conviene prepararsi risposte standard da mandare... e cercare di non farsi sangue amaro!

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  8. Secondo me, dipende anche un po' dalla mentalità con cui uno si pone. Per esempio, tre recensioni su quattro della mia webzine metal sono "a richiesta", ed è anche giusto così. Lo scopo della webzine è proprio recensire dischi, specie di band underground, quindi non potrei fare in un altro modo. E quando lavoro alle recensioni per la webzine, mi ci metto con la mentalità proprio da recensore, analizzando i vari dischi dal punto di vista tecnico.

    Probabilmente, però, non saprei fare lo stesso coi libri: sono un grande lettore, e forse potrei anche dare un giudizio tecnico su ciò che leggo, visto che ho studiato la tecnica letteraria. Tuttavia, in questo caso non ho la mentalità giusta: per questo, sono d'accordo in pieno con te sul fatto che è giusto evitare di recensire libri mandati a caso, se non sei uno che ha proprio la voglia di recensire. E dall'altra parte, è inutile mandare libri a caso, anche a chi non si occupa di recensioni professionali.

    Anche a me è successo una volta, tanti anni fa: nella mia ingenuità, allora ho detto all'autore che mi aveva inviato il libro di sì, che avrei letto la sua opera. E l'ho fatto, effettivamente, ma ho mollato dopo poche pagine: voleva essere un thriller, ma era scritto con uno stile così "originale" (leggi: ansioso, con un "a capo" ogni frase e mille ripetizioni tra di essi) che non lo sopportavo. Ancora oggi, me lo ricordo bene, così le volte successive non ho fatto promesse a quei pochi che mi hanno mandato libri. E ho fatto bene: in quasi tutti i casi, il primo problema era la grammatica di base - e il resto viene da se :D .

    Per fortuna però devo dire che qualcuno che mi proponesse non una semplice lettura/recensione ma uno scambio non mi è mai capitato: se fosse stato però gli avrei detto di no senza la minima esitazione. Questo perché io odio questo do ut des, e non solo applicato ai libri: sopporto poco anche i blogger che ragionano così, del genere "ah, ti seguo così poi mi seguirai anche tu". Insomma, io seguo un sacco di blog perché mi interessano, non per farmi seguire; se qualcuno fa lo stesso con me, non mi piace per niente. E se questo significa rimanere con pochi lettori, meglio così che averne tanti a cui non interessi tu, ma solo il tuo follow: come dici tu, in casi del genere si perde la spontaneità e l'onestà, che invece dovrebbero essere alla base di un rapporto, online o offline che sia :) .

    (E comunque mi spiace se ho un po' divagato dall'argomento originale :D )

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    1. Certo, se lo scopo di un blog è fare recensioni, il caso è molto diverso. Io poi sono una lettrice molto lenta e non riuscirei a macinare romanzi come fanno certi blogger. Tutto poi si complica quando da entrambe le parti si è pubblicato qualcosa, diventa come minimo imbarazzante e non si è più sereni. Meglio lasciare tutto alla spontaneità.
      Capisco in pieno la tua insofferenza per il do ut des, a me non piace in nessun campo. Anzi, è solo triste quando viene fuori tra blogger.

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  9. Mi è capitato un paio di anni fa, mi ha scritto un autore che non conoscevo chiedendomi di fare uno scambio di recensioni, confesso che sono stata tentata, ma la cosa mi imbarazzava, così ho preso tempo rispondendo che davo un'occhiata al suo libro e poi gli avrei dato una risposta. Il suo libro era un genere che proprio non mi piaceva e quindi ho declinato l'invito. Sono andata però a controllare su Amazon e ho visto che aveva oltre trecento recensioni...

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    1. Ecco come riescono certi autori a fare tante recensioni... Beh, a me tutte le volte che è capitato non è andata bene, quindi penso tu faccia bene a declinare. Se poi è solo uno scambio amichevole, è diverso. Ma per il resto, meglio la chiarezza fin da subito.

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  10. Non ho esperienza degli scambi di recensioni e non faccio recensioni su richiesta. Su tante cose mi vengono dubbi, ma questo è diventato un pilastro per me: la lettura è uno spazio di libertà che non voglio inquinare né con libri che non apprezzo, né con l'imbarazzo di dire all'autore cosa ne penso, che sia in privato o in una recensione pubblica. Una volta sola ho accettato un libro in lettura, e per rispondere senza ferire l'autore ho sudato per ore su una mail! Non è cosa. Diverso è, come dici, quando si tratta di persone con cui c'è un rapporto di amicizia. Quello non è più un "do ut des", quanto il piacere di essersi reciprocamente d'aiuto.

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    1. Proprio così. La lettura è uno spazio che dovrebbe rimanere piacevole, spontaneo. Già il tempo è poco! Però a volte non è facile come dici rispondere di no senza ferire l'altro. O indisporlo. Esistono purtroppo le ritorsioni anche in questo! :(

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  11. A me sono capitate cose che a voi umani... Tipo recensioni fatte solo leggendo l'anteprima del mio libro. Richieste di scambi di recensioni poi mai avvenute... Insomma scappo ormai a gambe levate, davvero non ne vale la pena.

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    1. Mamma mia, recensioni leggendo solo l'anteprima... ma che scorrettezza! Però non mi stupisce, anche a me è venuto il dubbio a volte che non fossero andati oltre le prime pagine. Che pessimo mondo.

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  12. Sono proprio d'accordo con te. Libertà di leggere e dire ciò che si pensa con un unico vincolo, il rispetto. Mi è capitato di ricevere qualche mail di richiesta cui ho risposto cortesemente di no (essere piccati non serve) ma il caso di specie più pertinente è accaduto relativamente di recente. Un blogger che non segue il mito blog si propone di ospitare una recensione del mio manuale (ricordate il blog tour) internazionale cambio della recensione e lettura del suo. Non amo sentirmi vincolare da nessuno, la risposta cortese e interlocutoria è caduta nel vuoto. Non ho mai ricevuto la sua recensione e sono viva lo stesso :)

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    1. Che proposta odiosa. Pure lo spazio su un blog vogliono "vendere" in questo modo? Anche a me sono capitati casi antipatici, tipo una autrice che prima si è offerta di farmi una recensione, poi ha detto che dovevo acquistare il suo libro. Grazie tante, no. Ci si rimane comunque sempre male...

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  13. penso che la cosa non funzioni perché in sostanza c'è egoismo. C'è il pensare solo a se stessi e aspettare l'altro al varco perché faccia il suo dovere.
    Può funzionare tra amici o se c'è stima e apprezzamento reciproco e allora avviene tutto in modo più fluido e sincero

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    1. Ciao Silvana. La tua è una giusta osservazione. Quando prevale l'egoismo, non può funzionare. Condivido che l'ideale è recensirsi a vicenda in piena onestà tra amici, quando si conserva il rispetto e c'è una stima reciproca.

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