Blog tour: la mia esperienza

Foto di  Sebastian Voortman (fonte: Pexels)

Era un po' che meditavo di scrivere questo post. Ho continuato a rimandare, nella consapevolezza che ci fosse anche una decisione da prendere, collegata a queste riflessioni. Ma oggi sento il bisogno di fare il punto della situazione e tirare le somme della mia esperienza con il blog tour. Insomma, raccontarvi di questa avventura, nel bene e nel male.

Il mio lungo viaggio

Tutto è iniziato il 13 marzo dello scorso anno, quando ho lanciato l'idea di intraprendere un percorso di promozione del mio romanzo Come un dio immortale con questo appello ad altri blogger. Era la prima volta che organizzavo un blog tour, l'idea mi stuzzicava molto. Non mi aspettavo davvero un'adesione così massiccia, tanto che mi sono ritrovata con ben ventisei possibili tappe da fare, contro le cinque-sei che avevo messo in conto. Oltre che sorpresa, sono stata molto contenta di questa disponibilità. E mi sono detta: perché no? Così, armata di entusiasmo e di volontà, mi sono rimboccata le maniche e ho dato inizio a questo viaggio destinato a portare di blog in blog il mio romanzo.

Mi sono resa subito conto che dietro un blog tour c'è moltissimo lavoro organizzativo, tempo e impegno. Ci sono persone da contattare, mail da scambiare, argomenti da decidere, date da incastrare, articoli da scrivere, interviste da fare, immagini da cercare, materiale da preparare, commenti a cui rispondere, e così via. Un lavoro da cui ho anche imparato tanto, va detto.

Sapevo che nelle oltre cinquecento pagine di Come un dio immortale non mancava il materiale a cui attingere, ovvero gli argomenti che potevo approfondire erano tanti. Ma dopo un po' è stato inevitabile cominciare a ripetermi, e peggio ancora a fare degli spoiler, per poter scrivere post più approfonditi o rispondere alle domande che via via mi venivano rivolte. Soprattutto nelle ultime tappe, è stato inevitabile fare un sacco di anticipazioni.

Mi sono sempre sforzata di offrire per ogni blog la tappa giusta, variando il più possibile gli argomenti e le modalità. Ho sempre cercato di dare il meglio, soprattutto andando oltre il romanzo stesso e cercando di offrire ogni volta anche spunti di riflessione che non fossero solo auto referenziali. Alcuni dei post sono stati tra i più difficili che io abbia mai scritto, un po' perché come ospite sentivo il dovere di essere il più accurata possibile, un po' perché alcuni articoli trattavano di temi difficili di per sé, come quelli delle tappe esoteriche. Piccole sfide, se vogliamo.

In tutto questo ho incontrato blogger meravigliosi, e non lo dico per ruffianeria, ma è la pura verità. Tutte persone disponibilissime, che mi hanno aperto con generosità il loro spazio, accolto a braccia aperte. Senza eccezioni, sono state collaborazioni preziose e anche una dimostrazione tangibile che anche in una realtà dove regnano tanta invidia e malevolenza, esiste una enorme componente di solidarietà.

L'esperienza è stata ricca e preziosa soprattutto da un punto di vista umano. Il contatto con altri blogger, la vicinanza con i lettori, il sostegno degli amici, sono stati tutti aspetti che mi hanno dato tantissimo. Inoltre, ritrovare le emozioni della storia, approfondirne alcuni aspetti è stato stimolante e quasi un percorso vero e proprio. Tappa dopo tappa, ho avuto modo di scoprire perfino io elementi del romanzo che durante la scrittura non avevo considerato.

Curare questo blog tour mi ha anche allenato a parlare di un romanzo, capire come comunicare la storia, i personaggi, la trama. Lo ritengo un aspetto importante, che non avevo previsto e su cui ero sicuramente carente, come ho spiegato in questo post.

Tuttavia, dopo sette mesi di questo lavoro, dodici post, sei interviste, più altri appuntamenti vari, ho avvertito una notevole stanchezza e anche un pizzico di noia. Mi sono chiesta se non provassero lo stesso le tante persone che mi avevano seguita in quel viaggio, e mi sono detta che doveva essere sicuramente così.

Per giunta, questa enorme mole di lavoro mi aveva tenuta lontana da altri temi, dal blog stesso, dalla scrittura, da altri aspetti della promozione. Di fatto, se ho acquistato visibilità e nuovi contatti grazie al blog tour, ho perso alcuni iscritti al blog, evidentemente stufi di sentirmi parlare in continuazione del libro.

Ho pensato che servisse una ulteriore pausa, dopo quella dell'estate, anche perché alcune persone mi avevano chiesto tempo per leggere il libro ma non si erano più fatte sentire. E così ho rimandato a dopo le feste natalizie le tappe rimanenti, complice anche tutto l'impegno per la nuova pubblicazione. Passato il periodo, però mi sono accorta di non avere proprio nessuna voglia di ricominciare il tour. Sentivo una distanza troppo grande, oltre ad aver esaurito le idee.

C'era poi il nuovo libro da promuovere, Tra l'ombra e l'anima. Inutile dire, penso, che a un certo punto il nuovo nato a cominciato a esigere per sé tutta la mia attenzione. Ed era anche giusto così. Perché a un certo punto, dopo oltre un anno dall'uscita, un romanzo comincia a sembrare vecchio.

Fino a qualche giorno fa, ero ancora indecisa sul da farsi. Tuttavia, il rimandare la decisione non ha fatto che rinforzare dentro di me la convinzione che era tempo di chiudere quest'esperienza.
Credetemi se vi dico che non ho preso questa decisione a cuor leggero, perché mi dispiace molto di interrompere e rifiutare così l'ospitalità di chi mi aveva offerto il suo spazio. Ci tengo comunque a ringraziare tutti, anche chi forse non leggerà questo post perché non passa da tempo da queste parti.

Un blog tour è utile?

A questo punto forse vi state chiedendo se, al di là di questi aspetti positivi e negativi dell'esperienza, un blog tour è utile a un autore.

A questo proposito penso che chi decide di organizzare un blog tour deve aver chiari gli obiettivi. Farlo per avere più vendite del libro, è senza dubbio illusorio. Di fatto ci sono pochi riscontri in termini di vendite, tranne in casi particolari e soprattutto all'inizio del giro. Quest'esperienza però è utile per ottenere visibilità, farsi conoscere, allacciare nuovi contatti, far circolare il proprio nome.

L'utilità più grande a mio avviso è nel contatto diretto con chi ha letto il libro. In qualche modo un blog tour prolunga l'esperienza di lettura e dà l'occasione per un vero confronto, che non si otterrebbe in altri modi. In questo senso porta soddisfazioni grandissime.

Va tenuto comunque presente che non mancano i lati negativi della visibilità. Per me un effetto collaterale è stato aver attirato l'attenzione sgradita di un gruppo di persone, a cui evidentemente dava fastidio la mia promozione. Infatti, mi sono ritrovata con diverse recensioni negative che citavano tutte il blog tour.

Tra gli aspetti negativi venuti fuori dall'esperienza, ho anche riscontrato una certa diffidenza per i blog tour in sé. E questo secondo me è un vero peccato. Di fatto basta leggere blog tour in un titolo perché le persone passino oltre.

Quali sono gli errori da non fare?

Sicuramente l'errore più grande di questo tour è stata la lunghezza. Penso che un tour non dovrebbe superare le cinque tappe, per dar modo alle persone di seguirlo senza stancarsi e a chi lo fa di non arrivare a metà strada sfinito. Se quindi dovessi pensare a un'occasione simile per il mio attuale romanzo, opterei per un percorso molto rapido.

Mantenere l'interesse alto non è poi solo questione di brevità, ma anche di diversificazione di temi e modalità, quindi è importante variare il più possibile gli argomenti e alternare interviste ad altri tipi di post.

Per massimizzare gli effetti è senz'altro utile anche un altro tipo di diversificazione, quello relativo al pubblico. Diciamolo senza peli sulla lingua: serve a poco farsi ospitare da un blog che ha i tuoi stessi lettori.

C'è anche da dire che essendo il mio tour ipoteticamente così lungo, non era possibile organizzarlo fin dall'inizio in ogni sua tappa, come mi sarebbe piaciuto fare. Né ho potuto prevedere il classico giveaway finale.

In conclusione...

Nel chiudere oggi ufficialmente questa esperienza di blog tour, torno a ringraziare chi mi ha ospitato (qui l'elenco di tutte le tappe). E sento di dire che il bilancio di questo viaggio sia stato molto positivo e costruttivo, pur nei limiti di cui ho parlato.
Grazie a tutti!

Commenti

  1. Avendo fatto un'iniziativa simile anni fa, posso sottoscrivere ogni singola parola di quanto hai scritto. Tranne le recensioni negative correlate al tuo blog tour, che proprio non capisco: se recensisci un libro fai quello, non stai a recensire la campagna promozionale dello stesso, è contraddittorio.

    "Tra gli aspetti negativi venuti fuori dall'esperienza, ho anche riscontrato una certa diffidenza per i blog tour in sé. E questo secondo me è un vero peccato. Di fatto basta leggere blog tour in un titolo perché le persone passino oltre."

    Questa invece era una cosa che io avevo sostenuto all'epoca qui sul tuo blog e me l'avevi criticata.

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    1. Ciao Marco. In realtà non hanno recensito negativamente il blog tour, hanno commentato il libro ma accennando sempre al blog tour.
      Non ho capito cos'è che ti avevo criticato. La diffidenza per i tour temo sia cosa nota e l'avevo già rilevata in varie occasioni, tanto che secondo me alcuni guest post messi in altra forma (cioè inseriti in contesti diversi da un blog tour), avrebbero altra accoglienza. E non sto parlando tanto della mia esperienza, ma in generale.

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    2. Ma che senso ha fare riferimento al blog tour nella recensione del tuo libro? Se il libro ti piace o meno, è a prescindere dalla campagna promozionale. Boh, non li capisco.

      Comunque, anni fa in risposta a un commento di un utente del tuo blog avevo detto che il mio blog tour poteva essere un'occasione per conoscere nuovi blog e allargare la rete di contatti; invece come capita spesso ai guest-post, la maggior parte degli utenti soliti fa finta di niente per saltare al post successivo. Sono più o meno le cose che hai scritto in questo post.
      Tu eri intervenuta dicendo grossomodo: "Sì, hai ragione, ma se io dovessi visitare tutti i blog del tour, per me la blogosfera diverrebbe un lavoro a tempo pieno."
      Insomma, all'epoca dicevi di comprendere le ragioni di chi non segue un tour, oggi lo stai criticando. Capisci la contraddizione? E' diverso quando la cosa la vivi in prima persona, no?
      Come dicevano i navajo: "Se vuoi comprendere un uomo, percorri un miglio nei suoi mocassini".

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    3. Immagino tu ti riferisca a questo post: https://animadicarta.blogspot.com/2016/06/fondamenti-di-marketing-editoriale3.html
      Dove non mi pare proprio di aver detto quanto hai riportato.
      Di certo in passato ho specificato in vari post o luoghi che non leggo tutti i post di tutti i blog che seguo per ovvie ragioni di tempo, ma il riferimento non era ai blog tour ma in generale alla blogosfera. Mi spiace nel caso che tu abbia pensato che era riferito al tuo blog tour, anche perché ricordo ancora oggi alcuni tuoi articoli che mi erano sembrati interessanti, quindi non vedo perché avrei dovuto criticarti.

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    4. Probabile che mi sia confuso con qualche altro post dove hai espresso un'opinione del genere e abbia unito i due, avendo una continuità di pensiero. Ma non cambia nulla riguardo quanto dicevo. Ti facevo notare che già in quell'occasione pensavi che difficilmente le persone seguono post di questo tipo, e ne comprendevi le ragioni: non per cattiveria o egocentrismo, ma perché il tempo è quello che è per tutti.
      Invece in quell'affermazione che ho riportato mi è sembrato di avvertire una nota di biasimo verso i lettori dei blog, che ho trovato contraddittoria rispetto alle precedenti. Come dicevo, quando le cose le provi di persona, si tende poi a vederle in maniera diversa.

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  2. Valutazione accurata e sincera, utile a tutti. In un certo senso hai pagato il prezzo della tua popolarità! E' impossibile frequentarti senza apprezzarti, perciò non mi meraviglio che tu ti sia trovata davanti a una vasta disponibilità a ospitarti. Farò tesoro di esperienze come la tua e quella di Elena per la promozione del prossimo romanzo. Grazie! :)

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    1. Grazie a te! ^_^ Spero di non aver dato un'idea negativa dei blog tour, perché di fatto ci sono stati molti aspetti che rendono l'esperienza preziosa. C'è comunque da imparare anche in questo, non a caso c'è chi li organizza per lavoro.

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  3. In effetti più che un blog tour pareva più un tour de force!
    Lo credo che ti ha esaurita, ma hai fatto un ottimo lavoro, forse un po' dispersivo, ma le interviste sono state secondo me la parte più interessante.

    ciao!

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    1. Eheh dici bene con tour de force!
      Le tappe erano tante, quindi concentrarle in un periodo breve era impossibile, ma anche diluirle aveva i suoi contro. Ma comunque è stata un'esperienza intensa :)

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  4. Credo che ridurre a cinque il numero di uscite del blog tour sia salutare, per il tempo e le energie, ma anche cercare blog con platee diverse in modo da centrare l'obbiettivo.
    Non mi stupisce affatto che ti si siano spalancate così tante porte per il blog tour, sarà stata anche la novità ma in effetti il tuo libro scatenava la curiosità di approfondire meglio argomenti poco noti. Io ti faccio gli applausi. Ho seguito con vero interesse ogni tappa e apprezzato moltissimo la mole di lavoro che ti sei sobbarcata.

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    1. Grazie Nadia! Nonostante le considerazioni d'obbligo, è stata comunque un'esperienza valida. Di certo in campo promozionale c'è molto da imparare e da sperimentare, almeno per me. Va rilevato poi ancora una volta che fare tutto senza un editore è impegnativo e faticoso...

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  5. Per me è stato un onore ed un piacere ospitarti e spero di aver contribuito in minima parte a qualcosa di buono.
    Le recensioni negative che citano il blog tour le considero false, della tua concorrenza infastidita proprio del trovarti così ben accolta ovunque (mentre loro no... ma se perdono tempo a sparare cacca sugli altri, difficilmente miglioreranno).
    Mi spiace che il blog tour ti lasci stanca e spossata, però hai dato prova di professionalità. Al di là delle vendite, hai dimostrato di essere in grado, qualora ce ne fosse l'opportunità, di gestire la promozione a fianco di un editore tradizionale (pure meglio di un editore tradizionale...)
    Questo per conto mio ti porterà risultati più sul lungo termine.
    Considera che ho visto altri cercare di organizzare un "blog tour", un disastro: sono partiti senza idee, obiettivi chiari, scaletta degli argomenti, calendario editoriale, un numero sufficiente di adesioni per chiamarlo "tour". E poi si sono lamentati che non funziona. Eh, tutte le cose fatte male non funzionano!
    Credo che il tuo blog tour invece Maria Teresa possa fare scuola! ;)

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    1. Grazie Barbara, apprezzo molto quello che hai detto!
      La tua tappa, come tutte le altre, è stata preziosa per me, per tanti aspetti. E proprio per questo mi piange il cuore a chiudere, ma data la situazione sarebbe stata una forzatura proseguire.
      Senza dubbio un blog tour richiede un'organizzazione a monte di cui forse non si ha un'idea dall'esterno. Non a caso ci sono dei professionisti che se ne occupano, ad altri livelli ovviamente. Molti editori vedo che ne fanno uso e fanno bene perché è uno strumento che porta comunque frutti.

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  6. Come già dicevo sul blog di Elena, sono dell'idea che queste iniziative servano all'interno di una strategia di più ampio respiro e non solo finalizzate alla vendita. Quindi, sono d'accordo con te che sul fatto di individuare obiettivi diversi tra cui, principalmente, il rapporto con il tuo pubblico.
    Difficile dire quale sia il numero di tappe ideale: forse tutte quelle che riescono a offrire spunti diversi sia nei contenuti sia nelle modalità di presentazione, in modo da non annoiare il lettore e offrendo spunti curiosi a chi è interessato.
    In ogni caso, credo che la tua esperienza sia stata positiva, anche per la tua capacità – non così diffusa – di leggere e interpretare i risultati (utilissimi anche a noi).

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    1. Sono pienamente d'accordo con te, Silvia. Anzi credo che molte azioni promozionali (tipo giornate autore, segnalazioni, ecc.) vadano inserite proprio in un contesto più ampio, perché non è detto che portino vantaggi immediati in termini di vendite, ma servono a farsi conoscere e quindi i frutti si vedono nel tempo. Guardare il quadro generale non è sempre facile, anzi. Di certo sperimentare ha la sua utilità :)

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  7. Anche per me è stato un piacere ospitarti all'interno del mio spazio, e credo che, come dici, sia stata un'esperienza molto formativa e tutta nuova. :) Purtroppo, anche quando si hanno le idee chiare come nel tuo caso, ci sono sempre molti intoppi: uno di questi è stato la lunghezza del blog tour, che si è rivelato stancante. In effetti anche per scrivere venticinque "semplici" articoli, che mantengano la qualità desiderata e che offrano una certa varietà, ci vuole tempo.

    Il lato davvero negativo dell'esperienza, che però non è dipeso da te, è rappresentato dalle recensioni negative arrivate per pura invidia. Quelle dispiacciono sempre, ma di invidia ne circola tanta, sia virtualmente sia nei rapporti quotidiani. Penso che queste persone si intossicano loro per prime, del loro stesso veleno. Io sono sempre contenta se noto che autori o autrici validi hanno successo, perché dovrei "rosicare"? Non mi stanno certamente sottraendo nulla che non sia già mio, cioè la gioia di scrivere e creare.

    Grazie di questo articolo, che è utile per ciascuno di noi.

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    1. Grazie a te, Cristina. Anche per me è stato un piacere essere tua ospite, questo è stato il lato più bello, valido per tutti i blogger che mi hanno accolta nel loro spazio. Da questo punto di vista è un'esperienza che auguro a tutti.
      Le recensioni negative le considero invece un effetto collaterale spiacevole. Ti dirò, in quel periodo mi ero davvero scoraggiata e volevo mollare tutto. A volte mi viene ancora questa voglia, quando ho a che fare con comportamenti simili. Ma poi penso che significherebbe darla vinta a chi mi vuole male e danneggerei solo me stessa. Comunque sono d'accordo con te, non ha alcun senso l'invidia. E applicata a me ne ha ancora di meno!

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  8. Ciao Maria Teresa,
    consentimi di dire che ogni esperienza è utile alla crescita. Come tu stessa hai detto nel post, probabilmente la ripetizione degli stessi argomenti ha allontanato qualche lettore poco interessato. Programmare in cinque sole tappe potrebbe essere una bella idea sempre che in ogni tappa si affronti un solo aspetto della storia raccontata. Il rivolgersi poi agli stessi lettori, nel senso coloro i quali frequentano blog letterari ha fatto il resto.
    Tuttavia riuscire a vedere l'insieme dell'esperienza, da un notevole bagaglio su cui costruire una nuova storia da scrivere, una nuova avventura da vivere in prima persone.
    Complimenti per il coraggio d'affrontare un aspetto così controverso nella gestione della pubblicizzazione del romanzo.
    Grazie
    Rosario

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    1. Ti ringrazio Rosario per il tuo parere così equilibrato e per i complimenti. Fare promozione è faticoso, diciamocelo senza giri di parole! Ma a un certo punto di rendi anche conto che ha i suoi inaspettati lati positivi e può essere perfino divertente. Comunque non bisogna lasciarsene spaventare.

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  9. Per me è stato un piacere ospitarti ed essere anche tra le prime tappe. Ti ho ammirata molto per l'impegno e l'enorme lavoro che traspariva, devo dire che ho scoperto tanti aspetti del tuo bel romanzo seguendo il blog tour. È un peccato che tu abbia perso degli iscritti (questa è una cosa che non capisco, al limite non leggere il post, ma addirittura togliere l'iscrizione! Per me è sempre un mistero). Ed è anche un peccato che la visibilità abbia portato recensioni negative, terribile l'invidia e la cattiveria

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    1. Ogni tanto l'iPad mi fa gli scherzi, non avevo finito! Raccogli i frutti buoni di questa esperienza e usala per il futuro. A proposito ieri girando sulle classifiche Amazon il tuo romanzo Come un Dio immortale era al 35o posto della classifica dei thriller (stavo guardando le copertine dei libri in classifica per cercare un'idea per il mio Sorace), te ne sei accorta?

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    2. Davvero? :O Non me ne ero accorta, a dirti la verità guardo poco le classifiche, ma mi fa piacere saperlo!
      In effetti è vero che i frutti arrivano con il tempo, per questo non bisogna arrendersi. Ti dirò, secondo me arriva un momento in cui si smette di pubblicizzare un libro e questo cammina comunque da solo. Mi è capitato di sicuro con Bagliori, al quale non faccio promozione da tanto tempo, eppure continua a vendere. Se mi chiedo perché, l'unica risposta che mi viene è che esiste una strada per i libri che va al di là dei nostri sforzi. Nel bene e nel male.

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  10. Ogni esperienza è utile ed ogni progetto è perfettibile: ora hai un'idea più chiara di come fare. In bocca al lupo per il tuo nuovo libro!

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    1. Ti ringrazio! Vero, come minimo da questo viaggio ho acquistato un'idea più precisa di come muovermi. Guardando i blog tour dall'esterno mi sembravano sempre un'impresa, farne esperienza è stato utilissimo.

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    1. Grazie, Nick. E' stato un piacere anche per me. La tua è stata l'ultima tappa, sono contenta di averla fatta :)

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  12. Questo bilancio serve per correggere il tiro, ma davvero non è da rinunciarvi perché è stata una bella esperienza per tutti. Effettivamente meno date sarebbe forse ottimizzare del tutto la cosa. Presto leggerò il tuo ultimissimo romanzo rieditato. :)

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    1. Senza dubbio è stata una bella esperienza, probabilmente tornando indietro la rifarei così com'è. Infatti, se dovessi mettere in conto un tour per l'ultimo romanzo, sarebbe davvero difficile restringere il campo a poche tappe, ma d'altra parte è giusto tenere presente vari fattori per fare le cose al meglio. Grazie, Luz! :*

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  13. Brutto confrontarsi con l'invidia. Non credere però che in altri settori la gente sia meno propensa a portare rancore a chi ottiene risultati migliori dei propri.

    Comunque già solo che ti sei fatta conoscere da un pubblico più ampio è un risultato apprezzabile (lo conferma l'invidia di chi cerca di sminuirti ;) ), da collocare come tassello di una strategia ad ampio raggio.
    La prossima volta magari evita di sfinirti riducendo il tour a una decina di tappe giveaway compreso :)

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    1. Eh già, ampliare gli orizzonti è stato senza dubbio uno dei risultati da non sottovalutare.
      Però hai ragione, il rancore e le invidie sono proprie a tutti i settori. Sarà della natura umana e ci si può fare poco. Anche se poi la competizione, secondo me, nel nostro campo ha poco senso, perché non è che ci si ruba i lettori, nessuno toglie niente all'altro.

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    2. La natura umana, hai centrato il punto. Non possiamo farci niente, la questione va troppo oltre le nostre limitate possibilità. Da fastidio ma basta fregarsene. Essere ignorati darà loro molto più fastidio di quanto non siano capaci di procurarne.

      Soprattutto quando si trattano generi diversi è impossibile rubarsi lettori.
      Tendenzialmente preferisco considerare chi scrive collega e non concorrente. E magari anche unire gli sforzi.

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    3. Concordo in pieno. Bisogna farsi una bella corazza quando si scrive e armarsi di una buona scorta di "chissenefrega".

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  14. Sei stata accurata nel valutare la tua esperienza e dentro ci hai messo delle considerazioni che avrei fatto anch'io.

    Intanto, mi dispiace di averti dato una disponibilità che non ho ho saputo finalizzare: ero in quel periodo "no" in cui mi sono allontanata da scrittura e blog e ho mollato un po' tutti i progetti e le intenzioni in itinere, però devo dirti una cosa, con grande sincerità: a un certo punto, nel tentativo di riprendere la matassa, mi sono trovata in difficoltà. Del tuo libro era stato detto tutto, ma proprio tutto: nelle interviste hai sviscerato motivi, sensazioni; qualcuno si è occupato dei personaggi, qualcun altro dell'ambientazione, volevo escogitare una cosa originale, per non essere ripetitiva e non portarti a dire le stesse cose, ma non mi sono venute buone idee.

    Il libro ce l'ho fin dall'inizio, ma non sono riuscita ancora a leggerlo (lo farò e pensa che volevo organizzare la tappa da me partendo proprio da questo presupposto: non ho letto il libro, però ho intenzione di leggerlo al più presto. Cosa mi aspetterò? o qualcosa del genere.) Allora alcune tappe le ho lette, altre no, per paura di rivelazioni che non volevo conoscere, ma ho immaginato tutto l'impegno per stare dietro a decine e decine di domande, impostazioni del tour, date..., insomma, alla fine, mi sono confusa per te! :)

    Infine dico che, come ogni esperienza, anche questa ti ha dato tanto, in positivo, in negativo, soprattutto ti ha offerto la possibilità di gestire meglio il tiro la prossima volta: secondo me, ti stancherai meno e ne ricaverai di più in termini di resa. ;)

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    1. Hai sottolineato delle cose verissime. Dopo un tot di tappe è diventato per tutti difficile riuscire a trovare argomenti o a non ripetere cose dette. Qualcuno mi ha rivelato le tue stesse perplessità quando si trattava di un'intervista.
      La verità è forse che un romanzo non andrebbe mai sviscerato tanto a fondo, anche per non togliere poi la curiosità di leggerlo. Quando sono venute fuori anticipazioni, io sono stata la prima a non esserne contenta.
      C'è forse un punto di equilibrio tra il dire e il non dire, un confine che non andrebbe oltrepassato. Quindi è assolutamente necessario in un blog tour (o nella promozione in generale) evitare di dilungarsi troppo.
      Anche l'organizzazione poi non è stato uno scherzo, tanto che mi sono chiesta come facciano gli editori quando devono gestire eventi online o dal vivo. E' proprio un lavoro!

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  15. Devo dire che anche io sono diffidente nei confronti dei blog tour. Non nel senso che appena li vedo scappo, soprattutto se conosco l'autore, ma sull'effettiva utilità sia per l'autore sia per i lettori.

    Quello che più mi rende perplesso è l'utilità di parlare dei temi trattati nel romanzo. Nel caso di un saggio o di un manuale è ovviamente necessario. Ma per un romanzo?

    È anche vero che, altrimenti, di cosa parli? Una tappa per parlare dell'ambientazione, una per l'idea della storia. E poi?

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    1. Dubbi leciti, infatti. Ci si dovrebbe limitare a incuriosire, presentando solo la storia e i personaggi a grandi linee, ma poi è inevitabile finire per dire troppo.
      L'idea che io mi sono fatta è che un tour serve soprattutto a confrontarsi con chi ha letto il libro e magari vuole saperne di più, se gli è piaciuto ovviamente. In questo senso si tratta di incontri con il lettore, niente di più. Però è ovvio che così facendo viene meno il senso della promozione.
      Insomma, è uno strumento da maneggiare con cura, per così dire.

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  16. Ommi Ommi sai che ho creduto di rileggere il mio post di qualche settimana fa? Eppure mi ero fatta l'opinione che avessi un giudizio meno pessimistico sui blog tour, tu che ne hai realizzato uno davvero molto interessante da cui ho preso spunto per realizzare il mio! Ma tant'è. Concordo su tutto. Il gioco non vale la candela. E la noia è il peggior nemico di strumenti come questo. Resta la bellezza degli incontri che si fanno. Ma quelli non si riducono solo a un blog tour per fortuna. Buona serata

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    1. Ma come, io pensavo di essere stata positiva! :)
      Per me resta un'esperienza preziosa, soprattutto in relazione alle cose che ho imparato e agli scambi avuti. Anche sulla visibilità ottenuta non posso lamentarmi. Il pessimismo è dovuto ad altri fattori, che non avevo messo in conto. Se dovessi ripetere l'esperienza, quindi, l'unica cosa che cambierei è la durata, ovvero farei poche tappe.
      Resto dell'opinione comunque che un saggio come il tuo poteva prestarsi a un blog tour, ma nei siti giusti. Probabilmente i nostri blog sono troppo incentrati sulla scrittura e la narrativa per poter avere riscontri significativi in termini di visibilità o vendite.

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  17. Un'esperienza bellissima che sicuramente ripeterai presto :)

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  18. No, a dire il vero no, penso ti abbia colpito in positivo questa bella esperienza :)

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