Campagne promozionali Amazon - La mia (breve) esperienza

Foto di Sagar Soneji (Pexels)

Nel condividere con voi le mie impressioni sugli annunci a pagamento Amazon messi a disposizione per gli autori, sento la necessità di precisare che ciò che dirò potrebbe non rispecchiare la realtà. Ovvero si tratta di considerazioni molto personali, basate su un'esperienza circoscritta e ovviamente specifica, in quanto legata ai miei libri (in realtà, a uno solo).

Detto questo, tempo fa avevo parlato delle inserzioni Facebook che sono a mio avviso molto utili per promuovere i libri. Fino a un mesetto fa invece non avevo mai provato gli Ads messi a disposizione di Amazon. Me ne ero tenuta alla larga istintivamente, immaginando che fossero più complicati da gestire. Impressione che poi è stata confermata, ma andiamo con calma.

La mia esperienza e impressioni a caldo

In verità impostare un annuncio Amazon è abbastanza semplice, è sufficiente seguire alcune istruzioni che potete trovare in rete. In particolare qui vi suggerisco questi post:

Gli esperti suggeriscono inizialmente di lasciare tutto più o meno automatico e solo in seguito rivedere i parametri in base ai risultati, cosa che io ho fatto. Devo dire subito che le campagne automatiche per mia esperienza sono molto costose. Ovvero, lasciando fare ad Amazon ti ritrovi a spendere molto, a finire presto il budget giornaliero (io lo avevo impostato a 3, poi sono salita a 5 €) e a pagare ogni clic circa 0,30 € (troppo). 

Dopo aver verificato questo, ho quindi avviato una campagna manuale, con parametri diversi, provando sia le keyword da associare al libro che le categorie. In tutto quindi ho provato tre diverse campagne. Anche in questi casi però non sono rimasta affatto soddisfatta. Prima di tutto perché è necessario monitorare in continuazione la campagna, adattarla ai risultati e tenere sotto controllo costante la spesa. Ovvero mi sono ritrovata ad abbassare o alzare spesso la cifra da spendere per evitare di spendere troppo in rapporto alle vendite.

In pratica, alzando la spesa puoi comparire più spesso sotto gli occhi di potenziali lettori, ma spendi troppo. Abbassando la spesa, invece, succede che Amazon non mostra più l'annuncio. Quindi, è necessario trovare una via di mezzo, cosa non proprio immediata.

E veniamo alle vendite, che è poi il punto cruciale, quello che ci interessa. A conti fatti, ovvero mettendo a confronto la spesa finale e i guadagni (royalites), le tre campagne non sono andate poi granché. In pratica, con una spesa di circa 30 euro, ho venduto cinque copie. Poco, decisamente.

Oltre a ciò, ho rilevato altre pecche del sistema. Prima di tutto i dati forniti sulla bacheca non sono in tempo reale, ovvero di solito bisogna aspettare diversi giorni affinché vengano mostrate le vendite o le pagine lette relative al libro pubblicizzato. E questo rende difficoltoso monitorare la situazione. Inoltre, le cifre di spesa e guadagno non sono quelle reali, perché alla spesa va aggiunta l'IVA, mentre ai guadagni va tolta la parte che spetta ad Amazon. Poco immediato quindi per tenere sotto controllo la situazione.

Di sicuro non si può improvvisare, anzi, mi sembra evidente che per un uso profittevole di questo strumento sia indispensabile una certa dose di competenza. Infatti, Amazon stesso propone Webinar per imparare e approfondire tutti gli aspetti. Per farlo però occorre tempo e la voglia di addentrarsi in un campo che non è strettamente connesso con la scrittura.

Mi rendo conto che questa mia esperienza è limitata nel tempo, ma sento comunque di poter trarre alcune conclusioni personali, ovvero:

  • Usare gli Ads Amazon necessita di studio ed esperienza.
  • Con gli Ads Amazon si spende molto (e non sempre si recupera).
  • Gli Ads Amazon richiedono tempo ed energie da investire per monitorare e gestire gli annunci.

Confronto con Facebook

Inevitabile è stato per me fare un confronto con gli annunci Facebook, che a questo punto ho pienamente rivalutato. Prima di tutto perché con questi ultimi basta una cifra minima di un euro al giorno per ottenere ottimi risultati, senza dover stare continuamente a controllare i parametri dell'annuncio. Inoltre, si ha la possibilità di interagire con i lettori, cosa che incrementa la possibilità di farsi notare e di confrontarsi con chi ha letto il libro. In pratica, un annuncio portato avanti per molto tempo “cresce” e dà frutti anche indirettamente.

Ci tengo però anche a sottolineare che anche con Facebook si corre il rischio di buttare soldi senza ottenere niente di concreto in cambio. Questo succede perché a differenza di Amazon, gli annunci FB vanno creati in modo tale da attirare il pubblico, con foto e testi adeguati. Mi è capitato di vedere delle cose terribili, tipo annunci senza testo, foto brutte o per nulla adeguate al tipo di storia, o un pubblico che niente aveva a che fare con il romanzo/testo presentati. Anche in questo caso, quindi è necessario un po' di attenzione e cura. 

Ribadisco quindi che secondo me gli annunci Facebook, se fatti con i criteri giusti, sono una strada migliore per promuovere un libro. Personalmente porto avanti una campagna dal mese di maggio e sono molto soddisfatta per come è andata, sia da un punto di vista di rapporto spesa/guadagno, sia per l'interazione che si è venuta a creare con i lettori. 

Per ora quindi ho messo da parte gli Ads Amazon e non so se in futuro tornerò a servirmene.
E voi che esperienza ne avete?

Commenti

  1. Non so usare gli annunci FB quindi non saprei dirti su quell'aspetto, ma con gli ADS di Amazon mi trovo bene. Certo, occorre considerare gli svantaggi che spesso spendi più di guadagnare, ma da quando li ho attivati almeno vendo qualcosa, prima era calma piatta. Un mio romanzo non vendeva da 6 mesi (contati), dopo aver attivato gli ADS con campagna per parole chiave (0,30 cent offerta minima, budget 5 euro) ha iniziato a vendere anche 30 copie al mese +3000 pagine lette, che per molti magari è pochissimo ma per me un traguardo, visto che con il medesimo libro, uscito nel 2017, 30 copie le avevo vendute... in tre anni XD

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    1. Capisco bene il tuo punto di vista, perché ormai sembra che senza pubblicità non si venda più nulla. Quello che invece mi lascia perplessa è spendere più di quello che si guadagna. Io non metto in dubbio il fatto che si possano ottenere buoni risultati, con una certa spesa giornaliera, ma a patto che si riesca come minimo a recuperare i soldi spesi. Ho sentito altre persone dire che con le campagne spendono più delle royalies ottenute, ma a loro va bene così perché ci guadagnano in recensioni, visibilità, ecc. Quindi immagino che ognuno abbia le sue priorità. In ogni caso, Facebook resta secondo me una possibilità più valida ed economica.

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  2. Immaginavo che gli Amazon Ads fossero troppo complicati. Comunque Facebook è sì più semplice ed economico (tutto vero): ma pochissimi risultati. Il romanzo non ha venduto niente. I racconti qualcosa, ma troppo poco per giustificare la spesa.

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    1. Sì, sono complicati, serve studiare e applicarsi un bel po'.
      Su Facebook, secondo me la difficoltà principale è quella di trovare il target giusto. Impostare la campagna su interessi generici come "lettura", "libri" o "romanzo", "racconti", e così via, non va bene, si rischia solo di sprecare soldi. Occorre essere molto specifici affinché l'inserzione venga mostrata alle persone giuste, che non solo cliccano sull'annuncio ma poi sono anche interessate a comprare il libro.
      Non so tu che tipo di pubblico hai scelto per le tue campagne, ma posso immaginare che non sia stato tanto semplice individuare lettori con gli interessi specifici per quel tipo di racconti o per il tuo romanzo. Forse una buona strada può essere quella di specificare libri e autori simili.

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  3. Anch'io propenderei di istinto per una (per ora solo eventuale) campagna Facebook. Non in base a libri precedenti, che non ho, ma al riscontro con i post del mio blog. Non decollano mai veramente, nel numero di visite, finché non ne do notizia su Facebook. Ho fatto anche degli esperimenti al riguardo, per averne conferma o smentita.

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    1. Facebook resta un ottimo territorio per farsi conoscere, quindi sì, partire da lì secondo me è una buona idea. Con le inserzioni a pagamento poi si punta a raggiungere un pubblico ancora più ampio, ma è importante come dicevo a Marco riuscire a individuare il target in modo molto preciso. Se tu hai già un tuo pubblico, non dovresti avere difficoltà-

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  4. La mia campagna con Amazon l'ho sperimentata con Il respiro dell'alba e mi sembra sia andata benino, tra agosto e settembre ho venduto circa 50 eBook, però non ti so dire se è stato tutto merito della campagna oppure del fatto che molti avevano letto i primi tre romanzi (che questa estate hanno avuto un discreto successo con le promo a 0,99) e hanno comprato anche il quarto episodio. Per le pagine lette devo controllare e fare il conteggio...ma non sono moltissime.
    Io ho ho usato le inserzioni automatiche partendo da 1 euro al giorno e poi sono passata a 3 euro ma fino al 30-9, alla fine per la campagna ho speso 54 euro in tutto (tra agosto e settembre), forse seguendo i webibar si può migliorare ma serve molto tempo da dedicarci. Per gli altri libri uso le promo di facebook con il budget minimo, però anche lì non sempre funzionano, mi è capitato di vendere bene oppure di non vendere affatto.

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    1. I tuoi risultati mi sembrano molto buoni.
      Il vantaggio degli ads Amazon c'è che sai sempre quante copie vendute (o pagine lette) ti ha fruttato la campagna. Io avevo iniziato con 3 euro ma dopo poche ore finiva subito il budget e così lo dovevo alzare la cifra, alla fine ho capito che i clic mi costavano troppo e così ho abbassato tutto. Però a quel punto Amazon non mostrava quasi più l'annuncio. Insomma, non mi è piaciuto questo meccanismo. Come dici tu, forse seguendo i webinar si può imparare a gestirli meglio. Ma per ora la mia esperienza si chiude qui...

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    2. Oggi ho fatto un report degli eBook venduti e dei guadagni, da comparare con le spese per la pubblicità. Pensavo di scrivere un post sull'argomento, ma più in generale, parlando anche delle altre promozioni. Nel caso posso citarti?

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    3. Certo, senza problemi. Allora aspetto il tuo post!

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  5. Ciao Maria,
    la tua esperienza è davvero utile. Mi sono chiesto più volte se usare gli inserti Amazon.
    Io ho una vecchia esperienza con Google, parlo di diverso tempo fa, e da li ho capito che i banner promozionali funziano solo se hai già un legame con i tuoi lettori altrimenti copri appena le spese.
    Le inserzioni pubblicitarie servono solo a trovarti più velocemente, ma i lettori devono già conoscerti.
    Bisogna prima riuscire a creare quel legame, e pure questa è un'impresa difficile. Io cerco di portarla avanti con altri strumenti come la newsletter, ma non sono ancora portato ;-)

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    1. Sì, penso che sia molto più facile se i potenziali lettori già ti conoscono almeno un pochino, però non è poi così indispensabile secondo me. Con Facebook ho intercettato nuovi lettori senza problemi e immagino che anche su Amazon qualcuno possa cliccare per curiosità sull'annuncio e poi decidere di acquistare.
      A me la tua newsletter piace, può essere una buona strada anche quella. Ma indubbiamente in queste cose ci vuole tempo e pazienza!

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    2. Sono contento che la newsletter ti piaccia, grazie per il supporto.
      Spero sempre di destare un po' di curiosità, fosse anche per un breve passaggio, e ci metterò tutto il tempo e la pazienza che servono a far conoscere le mie storie.
      Potrei fare un pensierino sugli inserti Amazon, e nel caso ti racconto la mia esperienza.

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  6. Io posso riportarti la mia esperienza di promozione del laboratorio teatrale tramite la pagina di Carpe diem su Facebook. Poco e nulla, ma capita che mi scrivano persone interessate a corsi per adulti, quindi in certo modo quei post arrivano. Poi una madre ci ha trovati a ha iscritto la figlia al laboratorio, quindi nel mio caso averne beccato anche solo uno è tutta vita.

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    1. Immagino che in questi casi le difficoltà siano ancora di più, perché anche se hai individuato il target giusto, poi non è detto che si vada oltre l'interesse. Però per farsi conoscere le promozioni FB sono sempre utili.

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  7. La mia esperienza con gli Amazon Ads, di cui avevo intenzione di parlare a breve sul blog, è esattamente la fotocopia della tua, e le conclusioni sono le stesse. Mentre facevo i dovuti conti, anch'io facendo l'equilibrista tra vari budget, mi sono resa conto delle implicazioni di una frase sentita più volte agli webinar: "per un libro è considerato buono un ACOS del 60-65%". (Per chi legge, l'ACOS è il rapporto tra spesa per gli ads ed entrate per le vendite.) Questo significa che l'autore sarà difficilmente in attivo, visto che si mette in tasca soltanto una percentuale delle vendite medesime. Certo si può avere una certa visibilità, ma diventa difficile stabilire se ne valga la pena o no. Sto pensando anch'io di riprovare con gli ads su FB, cercando di fare le cose per bene.

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    1. Eh sì, a quanto pare sono in pochi a essere in attivo. A me è capitato di leggere sul forum di KDP che la norma è quella di non recuperare le spese. Ma a quanto pare a molti sta bene così perché qualche copia la vendono e hanno l'impressione di essere più visibili.
      Per me quest'esperienza ha avuto il risultato di farmi alzare il budget giornaliero dell'annuncio FB, ovvero ho pensato che se devo investire qualcosa in più meglio farlo lì, dove almeno il ritorno c'è. Non dico che sia facilissimo neppure su FB ma senz'altro ti consiglio di riprovare. Con il target giusto e alcuni accorgimenti, secondo me ne vale la pena.

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  8. Grazie del tuo prezioso contributo, Maria Teresa! Sto provando da metà settembre con gli Amazon Ads. Forse è passato troppo poco per tirare già le somme, ma ho la stessa impressione tua e di Grazia. Premesso che sono una totale inetta in queste cose, sono convinta che bisognerebbe monitorare la campagna dalla mattina alla sera alzando o abbassando il prezzo dell'offerta e/o cambiando continuamente le parole chiave a targeting manuale. Anche se avessi tutto questo tempo a disposizione, non penso che lo trascorrerei impegnata in queste manovre. Qualche cosa ho venduto in termini di copie e soprattutto sono state lette moltissime pagine con KDPUnlimited, ma la spesa è davvero alta. Sbaglierò, ma credo che, soprattutto all'inizio, sia necessario un investimento di un certo rilievo per smuovere davvero le acque...
    Non ho mai provato invece Facebook, ho letto pareri molto diversi sulla sua reale efficacia.

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    1. Anche io ho avuto quest'impressione di dover stare dietro alla campagna in continuazione. Non è un'attività che facciamo volentieri, mi pare. Ci sarebbe anche da studiare, frequentare corsi... Non so quanto alla fine ne valga la pena e soprattutto quanta voglia ci sia da parte nostra di investire così il tempo!
      Su FB non è facilissimo, perché va capito anche lì il funzionamento e il rischio di buttare i soldi esiste. Però a mio avviso è una strada più redditizia. Nel tuo caso poi secondo me potrebbe funzionare, perché il tuo pubblico è molto definito.

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  9. Ci Maria Teresa io non ho mai provato gli ads Amazon, suppongo che siano disponibili soltanto per chi pubblica direttamente su quella piattaforma. In ogni caso è sempre interessante la tua esperienza così come l'hai raccontata, ma ti confesso che mi hai stimolato a provare piuttosto che abbandonare! Avevo provato una volta soltanto con Facebook, credo di aver venduto si e no 4/5 copie in più ma aveva speso molto poco rispetto alle cifre di Amazon. Diciamo che questa piattaforma a parer mio che la conosco come utente prime e compratrice ormai abituale, è fatta per guadagnare alle spalle degli altri anche quando ti da l'impressione che ti faccia un favore. It's business, baby.

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    1. Beh mi fa piacere di averti stimolata a provare! D'altra parte è giusto fare le proprie esperienze e rendersi conto di persona. Io avevo sentito parlare degli ads Amazon da tempo ma non avevo avuto ancora la voglia di provare.
      Quello che dici poi sulla piattaforma mi vede d'accordo. Non ti fanno nessun favore, in nessun caso. L'obiettivo per loro è il guadagno. Tutto quello che si può fare è capire come muoversi in questa situazione come autori o lettori.

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