Buona domenica! Oggi è con noi Ornella Spagnulo, che forse conoscerete già per le sue poesie. Ornella ha appena pubblicato il suo primo romanzo, dal titolo “Maddalena bipolare”, di cui ci parlerà in questa presentazione.
Sabrina Zara è una donna molto fragile. Ha trent’anni ed è affetta da disturbo bipolare, un disturbo dell’umore che la trascina su e giù tra depressioni e manie (le manie sono innalzamenti dell’umore che possono portare a pensieri deliranti o addirittura allucinazioni). In più nel corso del romanzo scoprirà di avere anche un disturbo istrionico di personalità, che la spinge a voler stare al centro dell’attenzione, a essere seduttiva e facilmente manipolabile. Lo scoprirà grazie a dei test psicologici fatti durante un ricovero in una clinica psichiatrica privata romana, che nel libro viene chiamata “clinica dei matti”.
Ma la “clinica dei matti” non ricalca il cliché dei retaggi manicomiali, dove i pazienti venivano quasi puniti per le loro malattie. No, in questa clinica sono gentili, dagli infermieri agli psichiatri. Fin troppo gentili. Il giovane primario – il dottor Guido La Porta – abbraccia tutte e tutti. Forse si sbilancia anche troppo verso le persone problematiche che cura (a Sabrina confesserà di assorbire a volte il loro dolore), ma di solito il suo lavoro gli riesce molto bene. Fino a che non incontra Sabrina, che, appena uscita da un episodio maniacale in cui ha creduto di essere prima la reincarnazione di Madre Teresa di Calcutta, poi di Maddalena, vede in lui “Gesù”. I due entreranno subito in confidenza.
Il romanzo è quasi tutto narrato in prima persona, ma ci sono, disseminate qua e là, in corsivo, le descrizioni dei sogni di Sabrina, sogni in cui lei è appunto Maddalena e il primario è Gesù.
La protagonista, anche se quando entra in clinica è fidanzata con un pittore, si innamora facilmente dello psichiatra. Lei è abituata ad illudersi di amare, e il punto è che anche lui non si dimostra indifferente a lei.
Di più non posso dirvi.
Posso dirvi solo che ci saranno email e colpi di scena, che Maddalena bipolare è un romanzo psicologico scritto da una persona che ha vissuto esperienze simili, solo in parte, a quelle della protagonista. Per questo tengo molto a questo libro, il primo romanzo che pubblico dopo saggi e raccolte di poesie. L’ho scritto davvero con il cuore, senza pensare troppo alle conseguenze, anche se successivamente ho lavorato molto di labor limae per quanto riguarda la scrittura.
Mi sono ispirata vagamente alla storia di Jung e Sabina Spielrein, lo psicoanalista e la sua paziente “preferita”. Carl Gustav Jung aveva in cura Sabina Spielrein, che all’epoca era isterica, e dopo che la guarì ebbero una relazione clandestina. Poi lei diventò psicoanalista. È una storia che mi ha sempre appassionato e che è raccontata nei film Prendimi l’anima di Roberto Faenza ed A dangerous method di David Cronenberg.
Vorrei dedicare Maddalena bipolare a tutte le persone speciali che si sentono incomprese, che hanno qualche difficoltà di adattamento alla vita per problemi psicologici o psichiatrici e che si sentono emarginate. Ma Maddalena bipolare è anche un libro di amore. Un libro che indaga sull’amore da un punto di vista poco consueto.
Però! Come trama mi incuriosisce parecchio, posso solo immaginare i dialoghi tra Maddalena e Gesù. Del resto non sapevo nulla della storia tra Jung e Sabina Spielrein (la psicanalisi non è una materia che ho mai avuto modo di approfondire, grave lacuna). Mi piace anche il titolo "Maddalena bipolare" e non "Sabrina bipolare", come se l'altra personalità fosse poi quella vera.
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Il link di fine post mi porta però a un altro titolo...
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione, Ivano. Ho sistemato il link
EliminaGrazie mille per l'ospitalità!!!
RispondiEliminaGrazie a te, Ornella!
EliminaHo visto il film di Roberto Faenza, bello. Tema trattato sempre molto interessante
RispondiEliminaMi avete incuriosita, dovrò vederlo...
EliminaSul tema c'è anche A Dangerous Method, dove c'è anche la figura di Freud!
EliminaPerò! Come trama mi incuriosisce parecchio, posso solo immaginare i dialoghi tra Maddalena e Gesù. Del resto non sapevo nulla della storia tra Jung e Sabina Spielrein (la psicanalisi non è una materia che ho mai avuto modo di approfondire, grave lacuna). Mi piace anche il titolo "Maddalena bipolare" e non "Sabrina bipolare", come se l'altra personalità fosse poi quella vera.
RispondiEliminaBarbara sai che non ci avevo pensato? Il titolo mi è venuto così d'istinto. Grazie per la tua rilettura.
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