Giacomo Ramella Pralungo presenta “Cuore di droide”
Per la prima presentazione dell'anno vi propongo la raccolta di racconti di fantascienza “Cuore di droide”. Ce ne parla l'autore, Giacomo Ramella Pralungo. Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti. Se avete domande, l'autore è a vostra disposizione.
con “Cuore di droide”, breve libro in cui ho raccolto due racconti fantascientifici incentrati sul droide, forma intermedia di automa posta tra il robot e l’androide, ho avuto l’opportunità di sviluppare alcune interessanti considerazioni sul genere umano, sempre più operoso e orientato al fare bene e in fretta, in un regime di competitività sempre crescente, ove lo sviluppo tecnico e materiale, che negli ultimi tempi ha raggiunto livelli vertiginosi e che ormai diamo per scontato, al punto da condizionarci immensamente la vita di tutti i giorni, ha finito inevitabilmente per essere confuso con il progresso. Può sembrare strano, anche in un libro di fantascienza, ragionare tanto attentamente sulla psicologia e la società umana tramite due protagonisti di genere robotico, ma ho pensato che siccome i robot sono forme di vita e intelligenze artificiali prodotte dall’uomo, a sua immagine e somiglianza e capaci di pensieri acuti, rappresentassero una base unica per ragionare su noi stessi, il nostro rapporto con la tecnologia e le sue infinite applicazioni.
I due personaggi, Richard e Draga, sono entrambi droidi assai sofisticati, ma molto diversi tra loro: il primo desidera essere umano spingendosi il più possibile oltre la sua programmazione originaria, dando un senso del tutto speciale alla propria esistenza e scegliendo da solo come viverla, non volendosi limitare ad essere umano nel solo aspetto esteriore, l’ altro invece vi si attiene con grande freddezza per compiere una crudele missione affidatagli dal suo comando, che lo manda da un mondo lontano per distruggere la Terra per poi colonizzarla. Se Richard rappresenta un sogno e la possibilità di ascendere a qualcosa di migliore, di imparare ed evolversi, di apprezzare il grande valore della vita e di commuoversi di fronte alla natura passeggera di ogni singolo momento, Draga è invece la fredda personificazione dell’ efficacia, priva di qualsivoglia sentimento visto solo come un intralcio, del fine che giustifica i mezzi, senza possibilità di riflessione, pietà o rimorso.
In un’era in cui si presta tanta importanza alla tecnologia, correndo perfino il rischio di divenirne dipendenti dimenticandone la natura essenzialmente strumentale, presto o tardi si finisce con l’impoverire sé stessi ed emarginare l’elemento umano dalla scena quotidiana, riducendosi ad una mera apparenza. Richard ci ricorda che siamo noi l’elemento centrale della nostra vita, che nessuna macchina può reggere al confronto, e tutto il resto, per quanto meraviglioso, è un semplice supporto, mentre Draga conferma che i risultati di uno sviluppo tecnico indirizzato unicamente alla supremazia genera solo distruzione e morte, un’ inarrestabile catena di problemi a cui non si porrà mai rimedio.
Giacomo Ramella Pralungo
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Molto bello l'incipit, mi piacciono i libri che fanno riflettere.
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