Perché preferisco scrivere e revisionare insieme

Foto di Judit Peter (Pexels)

Fino a qualche anno fa, il mio approccio alla scrittura di un romanzo era quello suggerito dai manuali di scrittura, ovvero scrivere una prima bozza e revisionarla dopo un po' di tempo. Quasi sempre finivo per rivoluzionare totalmente la prima stesura e qualche volta ho addirittura riscritto per intero la storia. La conseguenza più importante era che per arrivare a una stesura definitiva impiegavo anni. 

Per esempio, Come un dio immortale ha subito così tanti rimaneggiamenti fino alla versione poi pubblicata, che si può dire io abbia scritto almeno tre romanzi con gli stessi personaggi. Anche Bagliori nel buio prima di vedere la luce è stato scritto e riscritto più volte per far quadrare ogni elemento della trama. Tra l'ombra e l'anima, invece, è stato oggetto di una totale riscrittura dopo la prima pubblicazione con un editore. Il tempo usato per tutti questi rimaneggiamenti, come potete intuire, si conteggia in anni e in una mole di lavoro enorme. Tutta pratica ed esperienza accumulata, non lo nego, ma a un certo punto mi sono domandata: si può fare di meglio?

Un castello di carte che crolla

Scrivere al computer ci dà l'illusione di poter procedere nella creazione di una storia con la possibilità di tornare indietro tutte le volte che vogliamo e riscrivere un pezzo a nostro piacimento. Ma le conseguenze di ogni modifica nella trama o nell'intreccio (o peggio nei personaggi) sono qualche volta di una portata enorme. Pensate al fatto che quando si fa una modifica, questa si porta con sé tutta una serie di altre modifiche. A volte i cambiamenti sono tali da far crollare l'intera struttura e obbligarci a riscrivere quasi interamente una stesura. Ovvero, se si commette un piccolo errore, il lavoro per porvi rimedio diventa considerevole

Questo è ancora più vero quando si scrive un thriller, un giallo, in cui ogni aspetto si deve incastrare perfettamente al resto, come è nel caso dei miei ultimi romanzi. Ogni pezzo spostato, significa spostarne molti altri e riadattare l'insieme.

Che significa scrivere e revisionare insieme?

Ho impiegato un bel po' di tempo a capire che questo metodo non faceva per me e che dovevo trovarne un altro, più agile e soprattutto più pratico. Il cambiamento è arrivato con Sarà il nostro segreto, dove ho cominciato a usare un approccio diverso. Concretamente, capitolo dopo capitolo andavo avanti leggendo e rileggendo le parti precedenti e assicurandomi di queste cose: 

  • Che ogni scena fosse in linea con la trama, senza deviazioni
  • Che ogni scena portasse avanti la storia verso l'obiettivo finale
  • Che ogni elemento introdotto nella storia fosse necessario e coerente con il resto
  • Che ogni scena fosse collocata nel punto giusto (ed eventualmente rimontarla altrove)
  • Che le informazioni rivelate determinassero la giusta suspense.

Scrivere e revisionare per me significa prima di tutto risparmiare tempo, ma anche riuscire a ottimizzare la scrittura, senza sprechi di lavoro, senza riscrivere cento volte le stesse cose. 

Dal momento poi che l'ispirazione (o se preferite, la voglia di scrivere) non sono mai costanti e ci sono giornate in cui la Musa non si fa vedere, dedico questo tempo a correggere quello che ho scritto in precedenza.

Rileggere molte volte significa per me anche sistemare la parte relativa allo stile, così come correggere gli errori e i refusi. Personalmente, mi piace avere un testo pulito mentre scrivo, benché ovviamente necessiti comunque di un controllo finale, da parte mia e dei beta reader.

Cosa serve per scrivere e revisionare insieme?

Pazienza. Se siete scrittori impazienti che non vedono l'ora di arrivare alla parola fine, questo metodo non fa per voi.

Fiuto. Per capire là dove hai sbagliato e come tornare indietro e fare modifiche, serve un certo intuito che si sviluppa con la pratica (e con tanta tanta lettura!).

Visione generale della storia. Ogni volta che si butta giù una scena o si introduce un personaggio, è importante capire se  hanno un senso nell'economia generale del romanzo o se stiamo solo vagando a casaccio. Anche se non conosco l'intera trama quando mi metto a scrivere, come minimo devo conoscere la colonna portante della storia.

Riflessione. Occorre prendersi un po' di tempo dopo aver buttato giù una scena, un dialogo, una situazione. Trovo che sia importante lasciarli sedimentare, rileggerli e capire come migliorarli, arricchirli. 

Il principale limite di questo lavoro è che in tal modo passa poco tempo tra scrittura e revisione, ma questo non ci impedisce di lasciare comunque riposare la storia per un po' di tempo prima della rilettura finale.

Voi come procedete, avete mai scritto e revisionato insieme?

Commenti

  1. È quel che faccio di solito: ho tempi di gestazione abbastanza lunghi, ma una volta chiara la traccia da seguire uso questo sistema. Ci possono essere digressioni, aggiunte, tagli, ma sempre tenendo a riferimento la scaletta che mi porta "da qui" a "là". In ogni caso, trovo che sia il sistema migliore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere che abbiamo questo metodo in comune. La mia scaletta si affina strada facendo, ma resta anche secondo me il modo migliore per gestire una storia.

      Elimina
  2. Mi ritrovo molto nel tuo metodo, semplicemente per una questione di tempi di scrittura, in fatti siccome non scrivo tutti i giorni (qualche volta è accaduto ma ormai è raro), ma scrivo ogni week end, ho sempre bisogno di rileggere l’ultimo capitolo, così poi riprendo da quello. Rileggendo però faccio quasi sempre delle correzioni o delle integrazioni, perché rileggendo dopo una settimana mi rendo conto meglio di determinate cose. Ti racconto un episodio accaduto proprio sabato scorso: mi ero messa a scrivere subito senza rileggere perché avevo un’idea sulla trama e volevo scriverla subito prima che volasse via dalla mente...
    Ho impostato tutto come se la scena si svolgesse di mattina (era la continuazione di una scena precedente) poi sono andata a rileggere e mi sono accorta che la scena precedente si svolgeva di sera!
    Ovviamente sono andata a correggere. :D
    quindi è davvero utile scrivere e revisionare insieme, diciamo che in linea di massima procedo così anche se poi c’è sempre la revisione generale finale che faccio dopo aver lasciato decantare un po’ il romanzo…

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco bene quello che dici, rileggere può sembrare faticoso ma ci risparmia cantonate perché la memoria ha i suoi limiti. E poi secondo me aiuta tantissimo a immergersi nell'atmosfera, perché si fa presto a perdere il legame con la storia. Io cerco di scrivere tutti i giorni ma non sempre riesco, anzi.

      Elimina
  3. Io adoro i manuali di scrittura, ne leggo di continuo, ma, onestamente, faccio quasi sempre il contrario. La verità è che ognuno di noi ha un approccio personale al lavoro di scrittore e uniformarci a un sistema che viene dato da fuori è difficilissimo. Io, ad esempio, quando faccio le scalette sembra quasi che, per ripicca, poi debba far andare la storia in un altro modo. Cambio addirittura i nomi dei personaggi. Evidentemente, mi sento costretta in qualcosa che non fa per me. Per la scrittura, faccio più o meno come te. Scrivo, il giorno dopo rileggo le ultime cose scritte e sistemo ciò che devo, poi riparto da lì, fino alla fine. Finisco comunque per dover revisionare duemila volte, alla fine, ma almeno la trama, a meno che le beta reader non mi ridano in faccia, è quella. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, i manuali servono soprattutto all'inizio ma poi ognuno deve trovare la sua strada come hai giustamente detto :)
      Purtroppo le duemila revisioni non ce le risparmiamo comunque, ma meglio così che quelli che non rileggono neanche una volta!

      Elimina
  4. Questo tuo post mi fa pensare. Secondo me è un metodo ottimale quando l'autore ha in mente tutta la storia, quando l'ha scansionata già idealmente in quadri da sviluppare. Io finora ho trovato più congeniale lasciar decantare lo scritto anche per qualche tempo prima di tornarci sopra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai che invece io non ho mai in mente tutta la storia? Uso questo metodo proprio perché quando comincio a scrivere (e anche dopo un bel po' di capitoli) non conosco ancora i dettagli della trama. Le prime stesure sono quasi sempre un disastro, quindi il lasciar decantare lo capisco. Ma revisionare man mano ci risparmia riscritture massicce, credimi.

      Elimina
  5. Non ho mai creduto alla scrittura di getto continua fino alla fine, ma ammiro chi ci riesce, un po' quasi li invidio perché sembrano filare lisci lisci fino all'ultima parola. Io invece sono come te, preparo una struttura di massima, devo sapere in che direzione sto andando, e certe volte scrivo prima il finale di tutto il resto. E poi quando parto a scrivere, rileggo e correggo continuamente, a volte pare un vero supplizio. Però è così che saltano subito all'occhio le incongruenze (e le ripetizioni e i refusi, non tutti). A volte in corso di scrittura/revisione la direzione si sposta anche perché trovo una nuova soluzione (più difficile trovare un nuovo finale, ma è capitato anche quello). Facciamo più fatica? Non lo so. Quelli che scrivono di getto non ti raccontano mai di quanti giri infernali di revisione devono passare dopo... ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A volte è un vero supplizio, concordo. Forse ci perdiamo quel gusto di scrivere di getto una storia dall'inizio alla fine, ma ci si risparmia il lavoro tostissimo dopo. Anche io sono in cerca di soluzioni ottimali man mano che scrivo, non potrei fare diversamente ormai!

      Elimina
  6. Ciao, Maria.
    Ho letto di diversi autori che ad esempio scrivono la mattina e revisionano il pomeriggio, se non erro Camilleri era fra questi, però non riuscirei ad applicare questo metodo. Innanzitutto non ho questa disponibilità di tempo, ma anche avessi tutta la giornata a disposizione come uno scrittore professionista, non potrei farlo. Un po' perché mi piace essere aperto a nuovi spunti anche durante la scrittura, un po' perché l'idea che ho in mente per giungere al finale è come una stella polare che mi porta dove voglio arrivare e lievi scostamenti possono arricchire la storia.
    Mi è capitato di tornare indietro a rileggere un po' l'ultimo paragrafo scritto e ho cominciato a modificare qui e là, ma mi è sempre apparsa una distrazione e alla fine della stesura, comunque rimettevo mano anche a ciò che sembrava già revisionato.
    Quindi resisto alla tentazione.
    Preferisco avere la stesura completa da rileggere, ho una visione generale della storia concreta con cui posso revisionare il tutto. Anche con due o tre riletture.
    Forse la mia stella polare non mi ha ancora tradito, perché ho sempre revisionato ma mai riscritto completamente una stesura.
    Comunque ritengo valido il tuo metodo se per te funziona, ogni scrittore deve assecondare la propria natura.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono pienamente d'accordo, Renato. Ognuno con il tempo e l'esperienza scopre qual è il metodo più adatto al suo modo di essere, quindi ben venga il tuo sistema che non ti ha mai tradito. Scrivere la mattina e revisionare il pomeriggio potrebbe essere interessante ma effettivamente servirebbe tantissimo tempo e neanche io ce l'ho. Di solito riesco a ricavarne un po' di pomeriggio e lo sfrutto al massimo.

      Elimina
  7. Davvero interessante! Non sapevo che si potesse "accorpare" la revisione alla scrittura stessa ma in effetti sembra un metodo molto efficace per risparmiare tempo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, in parte si risparmia tempo, in parte ne serve tanto perché scrivere e revisionare insieme comporta anche di non essere mai soddisfatti! Insomma ogni metodo ha i suoi risvolti positivi e negativi :)

      Elimina

Posta un commento

Ogni contributo è prezioso, non dimenticarti di lasciare la tua opinione dopo la lettura.
Se vuoi ricevere una notifica per e-mail con le risposte, metti la spunta su "inviami notifiche".
Se hai problemi con i commenti, ti invito a cambiare browser. Purtroppo alcuni programmi bloccano in automatico i cookie di terze parti impedendo i commenti.
Ti prego di non inserire link o indirizzi e-mail nel testo del commento, altrimenti sarò costretta a rimuovere il commento. Grazie!

Info sulla Privacy

Policy Privacy di Google per chi commenta con un account Blogger