Massimiliano D’Alisa presenta “Se vuoi ti accompagno”
Buona domenica a tutti. “Se vuoi ti accompagno” è il titolo del libro che vi propongo quest'oggi per la rubrica dedicata agli autori. Come sempre, scoprirete di più dalla presentazione dello stesso autore, Massimiliano D’Alisa.
“Se vuoi ti accompagno” è un libricino di appena 96 pagine, un racconto autobiografico (che ho osato definire “catartico”, dal momento che, per me, il comporlo è stato un percorso terapeutico, di guarigione interiore) venuto alla luce nei giorni del “secondo lockdown”, ossia agli inizi del 2021, quando si poteva uscire di casa solo per andare a lavoro e fare attività di una certa importanza vitale.
Certo, il desiderio di scrivere un libro affonda le sue radici in tempi assai più remoti, dal momento che, riflessivo e introverso quale sono e sono stato, ho sempre preferito la parola scritta a quella parlata, lanciandomi (sempre e solo per gioco, però) in diverse performance da scrivano, riscuotendo timidi ma diffusi apprezzamenti, forse dovuti anche alla mia preparazione umanistica.
Eppure, il tempo della pandemia ha tracciato una linea nella mia storia personale: dopo anni di vagabondaggio fisico e di naufragi interiori, in cui ho cambiato più volte “vita”, mi sono ritrovato ai Castelli Romani, in quello stesso fazzoletto di terra dal quale un altro Naufrago, ben più importante e imponente di me, diede vita all’Urbe più importante della storia.
Sono finalmente felice, sereno e stabile; eppure, i segni della sofferenza patita mi impediscono di goderne appieno, così come di vivere appieno. Capisco, così (complici anche il tempo che passa e la soglia degli –anta che si avvicinano minacciosi), che non posso più perdere tempo: devo avventurarmi in un viaggio che mi permetta di ricollegare i vari brandelli di vita, i tanti frammenti di me, del mio io, gettati qua e là per l’Italia, forse anche per l’Europa; e di portarli, finalmente, a compimento, unendoli tra loro con un invisibile filo d’oro.
Ed è così che questo percorso interiore prende le sembianze di un Viaggio vero e proprio, dove ogni cosa non è lasciata al caso: il protagonista, i due bizzarri accompagnatori (l’uno, un fan sfegatato del trio Aldo Giovanni e Giacomo; l’altro, un tenebroso adepto della musica rock), la macchina utilizzata, le persone incontrate, i posti visitati, per arrivare alle citazioni cinematografiche che accompagnano i dialoghi, fino ai frammenti delle canzoni rock, che scandiscono la tabella di marcia.
Sarà la bellissima Santiago de Compostela, con la sua maestosa appendice di Finisterre, a fare da scenario per l’epilogo e il nuovo inizio di una storia, la mia, semplice ma immortale. Come, del resto, è immortale l’anima di ciascuno di noi.
Massimiliano D’Alisa
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