«Feef è un nome che si pronuncia nello stesso modo da qualsiasi parte lo si cominci a leggere. Tu sei stato risucchiato da uno specchio e sei giunto qui uscendo da un lago, uno specchio d’acqua. Gli occhi, inoltre, vengono chiamati lo specchio dell’anima.»
Buongiorno a tutti. Direi che l’idea principale da cui trae origine il romanzo è quella degli opposti. Se è vero che uno dei concetti alla base del fantasy è la contrapposizione tra bene e male, ne Lo Specchio dell’Anima questo tema non si limita al semplice dualismo luce/ombra, ma viene analizzato sotto molteplici prospettive. Nei nomi dei luoghi e di alcuni personaggi, (il mondo in cui si svolge la storia si chiama Najar, che ha una luna di nome Rajan; Radian ha il suo alter ego malvagio in Naidar; la città di Roccabruna, da cui Radian proviene, ha una sua copia tenebrosa nella Terra delle Nebbie, che si chiama Brunarocca. Abbiamo la Luce e l’Oscuro, che più che vere divinità sono essenze spirituali; e poi Hekon e Hekan, rispettivamente il Padre e la Madre). Il nemico principale si fa chiamare Feef, che è un palindromo e a lui piace giocare con gli specchi. E poi abbiamo i cinque Alfieri e le cinque Bestie, come pedine disposte su una scacchiera.
Radian raggiunge Najar tramite uno specchio, uno dei numerosi di cui si parla in tutta la storia. Lo specchio dà il titolo anche al romanzo, ed è spesso usato come simbolo del doppio. Altra contrapposizione è quella tra il singolo e il gruppo, tra l’uno e i molti: in questo caso tra Radian e gli Alfieri, che sono cinque e che pur accompagnandolo nella sua missione non sembrano mai completamente fidarsi di lui, e lui di loro. Ci sono i Signori di Najar, il cui posto, inesorabilmente, dovrà essere preso da un solo sovrano che porti l’equilibrio o il caos nel mondo.
«Sono tornati i tempi delle guerre, anche se nessuno sembra essersene accorto. Lo so, percepisco i conflitti che scuotono le terre e i mari, per non parlare di quelli che agitano le notti dei governanti. Probabilmente anche l’Imperatore se ne sarà accorto e starà pensando a come intervenire. Manca una guida che riporti la pace. Io voglio trovare questa guida, qualcuno che sia al di sopra dei giochi di potere dei Signori di Najar, che sia il vero signore del nostro mondo.»
C’è il luogo dell’infanzia, Roccabruna, un punto nel mondo, e ci sono infiniti mondi che convergono in uno (questo concetto pone un focus particolare anche sul senso di straniamento, e al contempo di estraneità, nelle figure di Radian, Amy e Krynsiss, che provengono da altri mondi e che su Najar, proprio per questo, vengono soprannominati panuk).
«Sei un panuk, allora?» considerò Nikol con una mezza risata.
«Un cosa?»
«Un abitante di altri mondi», spiegò Olgiak con aria annoiata, cercando una posizione più comoda sulla stretta panca su cui era seduto. Doveva ammettere che per essere ospiti d’onore li avevano fatti alloggiare in una cabina decisamente angusta.
«Un alieno» dedusse Radian.
«È così che li chiamate su vostro pianeta?»
«Sì, anche se prima di incontrare voi non credevo potesse esistere vita su altri mondi. Sulla Terra sono pochissimi a crederlo, ma nessuno ne ha le prove.»
«Potrei dire la stessa cosa io,» sbottò la ragazza, accarezzando l’archibugio nascosto in un lungo fodero simile a una sacca, «potrei pensare che sei un Figlio del Buio.»
Olgiak avrebbe potuto difendere Radian, ma non lo fece.
«Anch’io non ho mai visto un panuk,» precisò Nikol, «per cui ho forti dubbi a crederti. Sei stato ritrovato vicino a un lago, ma nessuno può giurare che tu sia sbucato fuori da un portale magico.»
«Olgiak lo crede, non è vero?» chiese poi rivolgendosi a lui, senza ottenere risposta. Era sulla difensiva.
«Lascia perdere il mio amico, è me che devi convincere, e io sono un tipo diffidente. Io mi fido solo del mio archibugio e di ciò che i miei occhi possono vedere, il resto sono tutte fandonie.»
Per concludere, l’invito che rivolgo al lettore è di assaporare il libro leggendolo anche in quest’ottica. Le tematiche riportate non tarderanno a balzare agli occhi mentre si lascerà, spero, rapire dall’avventura e dalla magia del racconto.
Mi sa che lo segnalo a breve
RispondiEliminaOttimo! Grazie per essere passato Nick ^_^
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