Maria Cristina Buoso presenta “Vernissage”

 


Buona domenica! Rieccoci con un nuovo appuntamento dedicato ai libri. Quest'oggi ho il piacere di ospitare l'autrice Maria Cristina Buoso, che si è cimentata (dopo aver scritto altri generi) in un noir. Il romanzo, appena nato, si intitola “Vernissage. Curiosi di sapere di più? Allora non vi resta che leggere la sua presentazione.


Sinossi

Livia Mexico, bellissima e famosa pittrice, compare a Treviso. Le sue opere emanano una forte sensualità. Colori brillanti e pregni di mistero, così come la sua vita.
Ginevra Lorenzi, giovane ispettore capo della questura di Treviso, è incaricata di occuparsi della sparizione di un noto gallerista della città.
Ma è davvero solo una sparizione?
Il caso s’infittisce quando scompaiono altre persone e appaiono gli inquietanti quadri di Livia.
Arte, sesso e mistero sono il file rouge di questo appassionante thriller.


Ciao, 
premetto che non  sono molto brava a presentarmi o a parlare dei miei lavori,  per cui… siate clementi.
Sono una grande lettrice in generale, ma ho una passione per i gialli, thriller e di queste categorie che fino a qualche anno fa erano considerate di serie z, perché si pensava che la scrittura fosse una cosa facile, un  po’ come fare ridere. Si è capito che fare ridere e scrivere un buon “giallo” non  è per niente facile e grazie a grandi nomi che lo hanno sdoganato finalmente questi libri hanno avuto il loro riconoscimento sia dal pubblico che dalla critica. Questa premessa mi è servita per spiegarvi che per me accostarmi a questo genere è stato un avvicinamento molto lento, perché come lettrice amo il genere e avevo paura di non essere all’altezza.

 Anni fa, dopo aver visto una mostra di pittura, non ricordo più cosa mi ha fatto scattare l’idea ma lentamente si è delineato il soggetto per questo giallo,  una  killer donna che uccide con sesso e veleno. Idea originale se pensiamo che nella realtà di donne assassine non  ce ne sono molte e credo che anche in letteratura poliziesca il numero non sia elevato. Dopo di lei ho pensato alla figura investigativa, e Ginevra ha subito risposto all’appello; ha anche una sua pagina in Facebook e dietro di lei poi hanno cominciato ad arrivare anche gli altri personaggi, alcuni si sono presi più spazio, altri sono diventati fissi, come l’amica di Ginevra, Eva e altri hanno avuto la loro funzione all’interno del libro.

Ho deciso che Treviso poteva prestarsi per questa avventura per diversi motivi,  il primo è una città che mi è sempre piaciuta molto, il secondo perché è veneta,  terzo è un posto che ha molte sfaccettature e che in poco tempo poi raggiungere città più grandi come trovare tesori nascosti o personaggi incredibili, è sia elegante che sportiva, industriale ma anche agricola, di facciata ma anche con  un lato nascosto,  insomma un posto che ti intriga ma che sa anche sorprenderti.  

Ho già pronti altri due romanzi con Isp. Capo Ginevra Lorenzi, scritti subito dopo questo giallo, sono nati anche loro un po’ per caso e un po’ perché era come se Ginevra avesse voglia di altre avventure e volesse farci conoscere un po’ di lei e del suo mondo in evoluzione. 

La struttura narrativa di questo giallo-noir è classica, dopo avervi presentato i personaggi principali vi faccio capire chi è il colpevole e il motivo per cui uccide, ma la domanda è: riuscirà ad essere catturata?
Un  po’ per volta vi presenterò i vari personaggi,  la loro storia e come mai sono arrivati a trovarsi  in questa situazione e come reagiranno?  Cerco di dare a tutti una sfaccettatura di chiaro e scuro,  di positivo e negativo, compresa l’assassina che è diventata così perché a sua volta….. eheheh, se volete saperlo dovete leggere il noir che ha anche un  lato ironico.

Iniziamo con  Eva che va ad un vernissage e ci accorgeremmo che tutti i vari personaggi sono accomunati da incontri che cambieranno la loro vita. Il vernissage e la pittura saranno un filo che li unisce e che li porteranno a scelte spesso cruciali.

Non  vorrei dire troppo e togliervi la voglia di leggerlo. Per cui vi auguro…Buona lettura.

Maria Cristina Buoso

Incipit

La sera era avvolta da una lieve nebbia che sembrava sciogliersi tra le case della città.
Eva alzò il bavero sul viso e continuò a camminare veloce verso il palazzo illuminato in fondo alla strada. Si fermò sotto un lampione, aprì il cappotto sul davanti per mostrare l’eleganza dell’abito, si ritoccò veloce i capelli con la mano e si stampò un sorriso sul viso. Soddisfatta, entrò nella confusione colorata di quel party collegato al vernissage.
La prima persona che le venne incontro abbracciandola, era l’ultima che avrebbe voluto incontrare, ma sarebbe stato impossibile evitarla, dal momento che quella era la sua serata. L’inaugurazione serviva a presentare i suoi ultimi quadri ai critici, che l’avrebbero come sempre osannato. Agli amici, che lo avrebbero vezzeggiato, e ai possibili acquirenti, che lo avrebbero coccolato per avere uno sconto. Ma lui, il grande pittore trevigiano, era al di sopra di tutto questo. Se lo poteva permettere, non solo perché aveva più di sessant’anni, ma soprattutto perché si sapeva genio. E come tale, si poneva al di sopra degli altri, con la sua arrogante saccenteria che riversava sulle persone e sulle donne della sua vita.
Eva era l’ultima di una lunga serie e nella sua presunzione d’innamorata, sperava che sarebbe stata l’ultima. Ma sapeva che, ben presto, era destinata a divenire la penultima. 
Ricambiò il bacio sulla guancia, il sorriso di circostanza, e si allontanò con la scusa di ammirare i suoi ultimi capolavori artistici. Mentre si soffermava a fissare un quadro, quello più lontano da lui, cercò di ricordare come tutto fosse iniziato. 

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