Roberta La Rocca presenta “Macchie di colore”

 


Buona domenica! 

Quest'oggi, per la rubrica dedicata alle presentazioni di libri, è con me l'autrice Roberta La Rocca per parlarci del suo romanzo fantasy “Macchie di colore”.

Sinossi

Agata ha perso il marito e Tommi il suo papà.
Quando, a quasi un anno di distanza, madre e figlio tornano nella casa di campagna, Tommi si rifugia subito nella rimessa in cui amava rimanere a disegnare mentre il padre lavorava il legno. Qui il bambino ritrova l'unico oggetto sopravvissuto all'opera epuratrice della madre, che ha invece eliminato ogni ricordo del marito dalla casa di città: l'album che raccoglie gli ultimi disegni fatti assieme al padre.
E la serratura che chiude quel quadernetto ha proprio la forma di un passaggio, un varco verso un altro mondo, un luogo semplice fatto di colori brillanti, dove il tempo non passa e le figure che Tommi ha creato con matite e pennarelli vivranno in eterno, serene e spensierate.
Anche il ritratto di papà, nell'ultima pagina.
Perché non cercare di andare da lui?

I cambiamenti, belli o brutti, fanno sempre paura, ma sono inevitabili, e l'unico modo per non farsi distruggere è accettarli, cambiando un po' anche noi.

I due personaggi di questa storia, Agata e Tommi, devono far fronte a una grande tragedia, l'improvvisa morte del marito e padre Marcello, un cambiamento negativo che sta distruggendo il loro rapporto: mentre il bambino preferisce fingere che il papà sia in viaggio e immaginare di potergli di nuovo parlare un giorno, Agata ha cercato di estirpare del tutto la memoria del marito dalla sua vita quotidiana, arrivando al punto di portar via a Tommi i giocattoli di legno costruiti dal padre.

Agata sta combattendo in realtà un'altra battaglia ancora: la gelosia, ancora viva, per il modo in cui Tommi, crescendo, si sta allontanando da lei e comincia a manifestare desideri di autonomia, non più docile e tutto suo come un neonato. Un cambiamento in meglio, che non riesce però a darle gioia, ma, in congiunzione con la perdita del marito, la riempie di tristezza e paura, la paura di perdere proprio tutti i suoi affetti.

E a Tommi, che si sente vessato e incompreso, non resta altro rifugio che quell'album chiuso a chiave, che racchiude i suoi disegni, i suoi sogni, la sua fantasia, e vi si getta dentro a capofitto, senza alcuna intenzione di tornare indietro. Percorrere quelle pagine colorate, l'una dopo l'altra, sembra un percorso lineare, ma lo costringerà a riflettere, a porsi domande nuove, fino a comprendere la verità di ciò che desidera davvero.

E a concludere che la famiglia dev'essere “come un girotondo”: quando va via uno, ci si stringe.

Roberta La Rocca

Incipit

Nello scostare i rami dalla faccia, Tommi non era sicuro di quello che avrebbe trovato. Quelle fronde, le foglie arrotondate, gli spunzoni dei rametti, tutto aveva un che di gommoso, artificiale. Nemmeno le spine pungevano davvero.
Saprei creare qualcosa che faccia male sul serio?
Una domanda pericolosa. La scacciò subito dai suoi pensieri, mentre muoveva due passettini in avanti, cauto, le mani ancora davanti al viso. Sbatteva le palpebre, abbagliato dalla luce viva del sole che si faceva strada tra la vegetazione del bosco.
Riconobbe subito il paesaggio. Socchiuse gli occhi, rilassato, respirò a fondo e si godette il piacevole tepore, mitigato dall'aria fresca e profumata d'erba.
Anche lei era lì, come previsto. Piccolina e magra, la sua stessa età, la cartella di scuola in spalla, una mantella azzurra a coprirla, i capelli biondi biondi legati in due lunghissimi codini. Non sembrò stupita di vederlo, gli andò incontro senza fretta.
– Ciao – salutò Tommi, un gesto con la mano.

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