“Lo Spettatore”, intervista all'autore Damiano Leone
Il romanzo che vi presento oggi è Lo Spettatore, un libro sorprendente sotto diversi punti di vista.
Prima di tutto per il singolare e affascinante connubio tra romanzo storico, d’avventura e fantascienza, poi per l’incredibile capacità di raccontare dell’autore, ma soprattutto per il messaggio di fondo, che viene svelato appieno solo negli ultimi capitoli.
Sinossi
Se Alexandros Cristopoulos si sente attratto dal cielo stellato, non è soltanto per le motivazioni comuni a chi è destinato a diventare astrofilo o astronomo: perché l'intensità di quell'emozione che prova fin da bambino si deve in buona parte all'influsso di una misteriosa entità celata in lui. Una presenza che rimane passiva per più di vent'anni finché, proprio quando il suo ignaro ospite incontra una giovane donna e se ne innamora, inizia a interagire. Ripetutamente e senza alcun preavviso, Alexandros viene proiettato nel passato per vivere le esperienze emotive di individui ormai morti da millenni. Ci metterà un'intera vita per capire perché questo fenomeno accade e, quando avverrà, tutti i misteri, le tragedie e le anomalie che ne hanno segnato profondamente l'esistenza, troveranno una logica anche se sorprendente spiegazione...Pagina dopo pagina, le vicende si snodano intorno al protagonista Alexandros, a partire dalla sua infanzia. La storia segue passo passo le sue vicende personali e le sue avventure, fino al momento in cui Alexandros si trova a fare i conti con una drammatica perdita. L’evento sembra acuire la sua sensibilità al punto che inizia a sperimentare una serie di visioni molto vivide che lo catapultano in civiltà lontane, in situazioni drammatiche, talvolta epiche, o in scene che sembrano in bilico tra sogno e realtà. Tali visioni continueranno per tutta la vita, fino a quando ne verrà svelato il senso, con una rivelazione dal sapore fantascientifico. Benché quest’ultimo aspetto non diventi mai preponderante, permea l’intera narrazione, in principio solo per alcuni accenni, per diventare man mano sempre più rilevante, fino alla soluzione conclusiva.
Un romanzo dalla trama complessa, a tratti misteriosa, come sibillino è il titolo e suggestiva la copertina, in una sorta di oscillazione perpetua tra atmosfera onirica e realtà concreta.
Nelle circa cinquecento pagine che formano l'intreccio, ci si confronta con situazioni e svolte inaspettate, e ci si immerge in svariate realtà storiche, accuratissime nelle descrizioni e nella ricostruzione. Un lavoro eccellente sotto molti punti di vista, scritto con grande padronanza dall’autore, bravissimo a ritrarre con meticolosità ogni realtà storica con cui si confronta, così come le profondità dell’essere umano, in ogni sua sfaccettatura. La narrazione risulta dunque molto accurata anche da un punto di vista psicologico.
In definitiva, “Lo Spettatore” è un romanzo intelligente, colto, dalla scrittura raffinata, specchio di una quantità di conoscenze e documentazione che mi è difficile persino immaginare.
L’autore Damiano Leone – che è tutt'altro che un novellino nel mondo della narrativa e ha già all'attivo una serie di romanzi – è stato mio ospite alcuni anni fa per un’intervista che presentava un altro suo romanzo storico, Enkidu.
Sono quindi felice di potergli rivolgere qualche domanda per approfondire “Lo Spettatore” che ho avuto occasione di leggere di recente.
1) Benvenuto, Damiano. Prima di tutto è d’obbligo farti i complimenti per lo straordinario lavoro fatto con questo romanzo, che abbraccia tante vicende e personaggi, attraversa varie epoche storiche, senza mai stancare nella narrazione. Ho letto che sono occorsi circa dieci anni per completarlo. Mi piacerebbe prima di tutto conoscere la sua genesi, com’è nata l’idea?
Gentile Maria Teresa, ti ringrazio per l’apprezzamento e, naturalmente, per avermi invitato a questa intervista. Quanto al tempo necessario per arrivare alla versione definitiva, quella poi pubblicata dalle Edizioni Leucotea, sì, è durata circa dieci anni. La verità è che, pur essendo un romanzo, vista la grande importanza delle tematiche non potevo concedermi nessuna approssimazione o errore. Così ci lavoravo sopra per qualche tempo, poi lo lasciavo in disparte anche per diversi mesi per rileggerlo a mente fredda. In effetti, anche se è stato il mio secondo lavoro a esser pubblicato, è il primo che ho scritto. Per la genesi, posso dire che l’innesco risale a quando cercavo di rispondere a una domanda che ritengo parecchio importante. E cioè se esiste qualcosa, al di là della cultura, etnia o di qualsiasi altra differenziazione possibile in natura, che possegga il requisito di essere riconosciuta per il suo valore universale da qualsiasi coscienza, umana o no che sia.
2) Un aspetto molto originale e affascinante del libro è il connubio tra diversi generi, il romanzo storico, quello d’avventura e non ultima la fantascienza. Aspetti che convivono in maniera armonica per chi legge. Dal tuo punto di vista, invece, è stato impegnativo riuscire a coniugare tanti aspetti differenti in un’unica narrazione?
Sono felice di sapere che ritieni riuscito il connubio tra diversi generi letterari, perché so che non sempre l’esito di simili tentativi risulta gradevole. In ogni caso, più che trovarlo impegnativo, di certo ho dedicato molta attenzione nell’amalgamare in modo armonico quella che volevo fosse una storia d’amore come ancora nessuno aveva raccontato, con temi che riguardano l’intima essenza dell’umanità: e attorno a tutto questo, il sottofondo misterioso dell’immenso universo in cui essa vive.
3) La storia prende il via in un periodo storico particolare, nella metà del secolo scorso, con un’ambientazione tra la Grecia e l'Italia. Da cosa sono state dettate queste scelte?
Sono paesi, assieme ad altri citati nel romanzo, che conosco molto bene. Quindi non ho fatto altro che applicare una delle regole auree che ogni scrittore dovrebbe rispettare: vale a dire raccontare solo quello che si conosce bene. In questo modo si ha la certezza di rendere credibile la trama e vivida l’ambientazione.
4) Il romanzo è ricchissimo di eventi, personaggi, situazioni storiche. Tutto è curato nei minimi particolari, compreso l'aspetto psicologico. Mi piacerebbe conoscere cosa sta dietro a questo enorme lavoro, suppongo anche di documentazione. Hai progettato l'intera trama fin dal principio come una sorta di architetto o ti sei lasciato guidare dall'ispirazione?
Per la documentazione non ho incontrato difficoltà perché gli episodi storici descritti li conoscevo bene. Per quanto concerne i personaggi, alcuni di questi sono persone reali o comunque esistite, perciò non ho dovuto far altro che ispirarmi a loro. Per la parte in cui parlo dell’universo che ci ospita, sono ricorso alle più accreditate teorie di astrofisica. Per i pericoli letali che corriamo come specie se non cambiamo modo di pensare, e soprattutto di agire, anche qui mi sono ispirato a scritti di studiosi che hanno sviscerato a fondo problematiche ormai attualissime e in attesa di urgenti soluzioni. Per quanto poi riguarda la trama, in generale l’avevo in mente fin dall’inizio: salvo poi, durante le numerose revisioni, modificare parti della narrazione secondo l’ispirazione del momento o alla luce di nuove conoscenze.
5) A un certo punto nel romanzo si legge:
Questa razza è davvero singolare. Pare eternamente divisa tra quello che vorrebbe essere e quello che invece è.Mi ha colpito quest’affermazione riferita all’umanità. C’è una sorta di amorevole condanna che trapela da questa frase, ma anche in molte parti del libro. Immagino che rifletta il tuo punto di vista...
Lo ammetto, è così. Sono convinto che dentro di ognuno di noi ci sia il desiderio più o meno inconscio di essere diverso da quello che è. Parlando invece della mia personale e pessimistica opinione sulla nostra specie, troppe volte ho dovuto costatare che, sebbene la storia sia un’ottima maestra, l’umanità è sempre stata una pessima alunna.
6) Un’altra citazione che mi sembra importante sottolineare è questa:
La loro tecnologia si è evoluta troppo in fretta e ne utilizzano in modo sconsiderato il potenziale.Anche qui c’è un’implicita condanna di alcune scelte fatte dall’uomo. Senza voler fare troppe anticipazioni sul romanzo, secondo te, quale potrebbe essere la via per evitare un futuro indesiderabile?
In diverse parti del racconto vengono avanzate, anche in modo sincero e appassionato, alcune opzioni. Si citano le religioni, la sociologia, la filosofia e la politica: tuttavia, non credo possano funzionare se prima non mutiamo in profondità la nostra essenza e quindi il modo di pensare. Se non ne fossi convinto, il finale del libro sarebbe ben diverso da quello che ho descritto.
7) Leggendo il romanzo in parte con gli occhi di chi scrive a sua volta, ho ammirato molto la tua capacità di lasciar trapelare un messaggio, una filosofia, pagina dopo pagina. Di fatto l’intera storia ha un sottotesto importante, eppure non risulta affatto moraleggiante. A tuo avviso, una storia deve contenere sempre un insegnamento? E che consigli ti sentiresti di dare a chi vuole lasciare ai suoi lettori una morale senza togliere il piacere della lettura?
Credo sarà meglio se rispondo dapprima all’ultima domanda, e cioè circa la compatibilità tra un’eventuale morale contenuta in un romanzo e il piacere di leggere. Per quanto mi riguarda come lettore, amo i romanzi che mi arricchiscono di nuove conoscenze o che espongono un messaggio tale da farmi meditare. Di certo, un racconto può essere comunque godibile per altre ragioni, tuttavia io resto maggiormente intrigato quando un autore pone domande o apre orizzonti inconsueti su cui magari non mi ero mai soffermato prima. Ecco, il mio consiglio a chi scrive è di rendere interessante una storia fornendola di contenuti capaci di rimanere a lungo impressi nella memoria: senza strafare però! Perché ogni invenzione romanzesca dovrebbe sempre avere come solida base un minimo di credibilità, altrimenti il risultato potrebbe essere opposto a quello cercato.
8) Dopo l’uscita de “Lo Spettatore”, hai dato vita anche a un altro romanzo, “Il Simbolo”. Ti va di raccontarci a grandi linee di cosa si tratta?
Purtroppo, vista la mole e complessità del romanzo edito da Gabriele Capelli, in questo contesto mi è impossibile scendere in particolari: non mi resta che invitare gli interessati a leggere qualcuna delle ormai numerose recensioni. Ma, veramente in stringatissima sintesi, posso dire che si tratta di un romanzo storico molto ben documentato ambientato nel primo secolo dell’era cristiana. Per gli amatori dei grossi tomi di questo genere letterario anticipo che sono 600 pagine in cui si narrano avvenimenti e pure gossip che hanno fatto la storia di quel periodo; e che hanno poi influito sui millenni a venire. I personaggi sono davvero tanti ma, solo per citarne alcuni, si parla dell’imperatore Tiberio e della sua numerosa cerchia, di Ponzio Pilato, di Gesù di Nazareth e di Miriam di Magdala ovvero Maria Maddalena. L’inconsueto protagonista è Ben Hamir, un bellissimo uomo di piacere. Capace di conquistare l’animo di uomini e donne come di impugnare la spada per difendere ciò che più ama, incontrerà Gesù proprio nel momento più drammatico della vita di entrambi. Come ho detto poco sopra si tratta di un grosso libro: ma posso assicurare chiunque sia interessato, che troverà stimolante ed emozionante ogni riga che leggerà.
9) A cosa stai lavorando attualmente?
Assieme all’editore Gabriele Capelli tra breve dovremo cominciare l’editing del mio ultimo lavoro. Si tratta di un romanzo ambientato nell’immediato futuro che però contiene anche riferimenti a un importantissimo evento storico del passato.
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Ringrazio molto Damiano Leone per essere stato mio ospite.Vi lascio di seguito i link per acquistare i libri citati.
“Lo Spettatore” (ebook o cartaceo) in vendita su: Amazon o sul sito dell'editore Edizioni Leucotea
“Il Simbolo”(ebook o cartaceo) in vendita su: Amazon o sul sito dell'editore Gabriele Capelli
“Enkidu” (ebook o cartaceo) in vendita su: Amazon o sul sito dell'editore Edizioni Leucotea
Maria Teresa Steri occupa un posto particolare tra quanti mi hanno recensito professionalmente: a lei, tra l'altro, devo una bellissima recensio agli albori della mia carriera letteraria dedicata al mio primo romanzo-Enkidu- Perciò le rivolgo un grande, sincero grazie!
RispondiEliminaGrazie a te Damiano, per me è stato un piacere leggere il romanzo e poterlo consigliare ad altri lettori, come feci a suo tempo per Enkidu. Avere l'occasione di fare delle domande agli autori è poi sempre un momento interessante di approfondimento.
EliminaDevo dire che il libro "Lo Spettatore" mi convince molto, ha una trama che mi interessa e sicuramente lo metterò in lista tra i libri da comprare! Penso che racchiuda nelle sue pagine molta magia e mistero, con l'aggiunta di un'interessante avventura fantascientifica.
RispondiEliminaANTONELLA AEGLOS ASTORI
Grazie per aver letto l'intervista, Antonella. Sì, questo romanzo ha molto da dire e racchiude nelle sue pagine così tanti aspetti che qui ho dovuto fare una scelta, anche per evitare spoiler importanti.
EliminaLa trama di questo libro promette molto bene, davvero interessante anche il messaggio che traspare verso la nostra sregolata umanità.
RispondiEliminaGrazie Giulia. Eh sì, se ci soffermiamo a pensare a tutto il male che facciamo al pianeta e in generale all'umanità, vengono i brividi.
EliminaUn'intervista che ha permesso una scoperta molto interessante. Sono colpita dal lavoro immane di Damiano Leone e dalle riflessioni che contiene. Una lettura che certamente mi propongo di fare;)
RispondiEliminaGrazie Rosalia. Verissimo, penso che Damiano abbia fatto un lavoro immane, qui ho potuto darne solo un assaggio. E' un romanzo di quelli che meriterebbero molta più attenzione.
EliminaScrivere un romanzo storico deve essere un'impresa titanica, complimenti già per questo. L'intervista poi esprime molta stima nei confronti dell'autore e del suo lavoro e regalando un piacevole approfondimento Grazie a entrambi
RispondiEliminaGrazie a te, Nadia! Sono contenta che l'intervista faccia trapelare la mia stima per questo autore. Ammiro molto chi riesce a scrivere romanzi storici con tanta accuratezza, per me sarebbe un'impresa impossibile!
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