“Vita e riavvita”, una chiacchierata con Nadia Banaudi
Mentre leggevo questa raccolta di racconti, a un certo punto mi è venuta in mente una teoria in base alla quale esistono due tipologie di storie, quelle che vedono persone ordinarie alle prese con situazioni straordinarie e quelle che parlano di persone straordinarie che affrontano situazioni ordinarie. Non so se questa teoria sia vera, ma sicuramente Nadia Banaudi la smentisce. Le sue storie infatti hanno come protagonisti personaggi normali, comuni, persone come noi, alle prese con situazioni che pure potrebbero essere le nostre. Eppure, nonostante questa apparente normalità, c’è qualcosa di straordinario sia nei personaggi che nelle loro vicende. Ma l’autrice non lo grida, ce lo fa scoprire pian piano, coinvolgendoci sempre più, finché ci accorgiamo che sta accadendo qualcosa di magico. Come se ci dicesse che anche nella vita di tutti i giorni, anche nelle situazioni e nei problemi più comuni, c’è un nonsoché di incredibile che rende la nostra esistenza unica.
“Vita e riavvita” raccoglie cinque racconti lunghi con protagoniste al femminile, donne molto diverse tra loro per età, carattere, stile di vita, accomunate spesso da situazioni di disagio, ma anche da una grande voglia di mettersi in discussione e di uscire dalla zona di confort. Storie legate insieme da una narratrice che, grazie al suo lavoro di barista e alle sue doti di ascoltatrice attenta, ha occasione di entrare in contatto con persone diverse e cogliere la loro particolarità.
Quando ho cominciato a leggere questi racconti, non sapevo cosa aspettarmi. Tuttavia, sono entrata subito in sintonia con la scrittura di Nadia, così intima e rassicurante che leggerla è stato un vero piacere. Per poi scoprire una grande profondità e sensibilità in ogni racconto, ognuno ricchissimo di sfaccettature e di particolari da rendere ogni vicenda e personaggio estremamente vivi, quasi tangibili.
Sono cinque racconti al femminile, anche se non si può parlare di “rosa” o di racconti sentimentali, perché l’autrice ci accompagna lungo ogni storia con uno sguardo ampio, in grado di abbracciare condizioni differenti e di entrare in sintonia con svariati stati d’animo. Così come è varia la scrittura, a volte in terza persona, altri volte in prima, altre ancora si tramuta in diario, come se uno zoom si allontanasse o avvicinasse per mostrarci le emozioni dei personaggi da varie angolature.
Nella quarta di copertina si legge:
Una lettura capace di risvegliare emozioni salutari, di calmare dubbi e paure, lasciando il piacevole senso del bello della vita che troppo spesso sfugge.Ebbene, dopo averlo letto non potrei essere più d’accordo, perché è una lettura che sul serio lascia una scia di impressioni piacevoli, tanto da avermi fatto spesso pensare a delle favole per adulti, uomini e donne. E come in tutte le favole che si rispettino, c’è un percorso non privo di difficoltà da affrontare. Ogni storia infatti ha un finale lieto, ma che non nasce mai per caso.
Da questa bella lettura nasce la chiacchierata con l’autrice che sto per proporvi.
1) Ciao Nadia, benvenuta!
Le tue sono storie al femminile, eppure si nota una grande capacità di empatia a 360°. La tua prospettiva di narratrice spazia moltissimo, mostrandoci anche punti di vista maschili o piuttosto insoliti. Eppure, hai scelto di raccontare soprattutto del mondo femminile, perché?
Ciao Maria Teresa e ciao a chi passerà di qui a leggere. Grazie per questa bellissima presentazione è un vero onore, quanto averti avuto come lettrice. Leggere le parole con cui descrivi il libro mi emoziona a dir poco. Eccomi pronta a rispondere a tutte le domande, cominciando dalla prima.
Io amo il nostro mondo, quello a cui entrambe apparteniamo e non solo noi. È un universo quasi sconosciuto ai più: pieno di stereotipi, di vecchie idee che ci sono state tramandate. “Se sei bella sei oca, se sei intelligente sei racchia, se fai la casalinga non hai autostima, se non ti appoggi a un uomo non ce la puoi fare...” e così all'infinito. In realtà noi donne siamo tutte, nessuna esclusa in quanto esseri umani, dotate di un talento, di pregi e difetti ma anche di grande forza di volontà, di doti come la pazienza, la dedizione, la creatività, la capacità di risollevarci e volevo spargere in giro la notizia, perché siamo molto meglio di come appariamo, ci fanno apparire e noi stesse ogni tanto crediamo di essere.
2) Uno dei leit motiv nei tuoi racconti è la magia, una magia sottile, delicata, che evoca il mondo delle favole. Ogni storia è in qualche modo condita da elementi soprannaturali, visti però sempre da una prospettiva benefica. Qual è il tuo rapporto con il magico?
Credo nella magia, proprio quella di cui ho scritto e che hai riassunto nella domanda, non a quella promossa nelle pubblicità sui giornali che si acquista dietro compenso o dei fantomatici maghi che promettono formule e incantesimi. Credo in ciò che non si vede e non si tocca, ma si sente, si avverte, ti penetra nelle ossa e ancora più nel profondo, e ti smuove decisioni, ti dà forza e fa sentire parte dell'energia racchiusa nel mondo. Sarà perché dentro sono rimasta bambina, perché le favole le ho sempre amate e senza il loro aiuto davvero la vita assume un colore piuttosto grigio, che intendiamoci sfila quanto il nero, ma la vita è meglio se è gialla, o arancione, o rossa... E poi ho capito che molto di quanto siamo convinti di conoscere in realtà nasconda sempre sorprese, mentre ciò che ignoriamo è così semplice e intuitivo, basta non dargli nomi o regole.
3) Ho parlato di favole prima, perché anche le vicende apparentemente più difficili riescono a riscattarsi con un finale lieto, che però arriva a mio avviso sempre dopo un percorso doloroso, in cui si rende necessaria una buona dose di coraggio per affrontare le difficoltà. Come a dire che siamo tutti un po’ eroi, anche nel quotidiano?
Assolutamente sì. Lo siamo senza rendercene conto e senza mai congratularci con noi stessi. Sprechiamo tempo a idealizzare le cose fantomatiche spesso inarrivabili, e non dedichiamo attenzione a chi davvero merita di essere ricompensato per gli sforzi fatti: noi stessi, ogni giorno. Se avessimo tutti più autostima saremmo meno insicuri, o pieni di fisime e con il costante bisogno di appoggiarci agli altri. Impariamo a darci il giusto valore, soprattutto a conoscerci per sapere quanto in alto spingere le nostre aspettative motivatrici, e poi un po' oltre, appena scopriamo di potercela fare. Però purtroppo a tutto questo arriviamo solo dopo il famoso percorso in salita che ci ha quasi scaricato di tutte le energie, solo allora comprendiamo di non voler mollare con una determinazione sconosciuta. Quella forza ci trasforma in eroi.
4) Un altro elemento che accomuna i tuoi racconti è il cibo. Questo aspetto mi ha molto colpita. Ci sono molti riferimenti a ricette, prodotti salutari o conserve fatte in casa, buona tavola. Ne parli in un modo che a volte viene persino l’acquolina in bocca! Sembra che il cibo abbia quasi una funzione rassicurante, anche un po’ fatata. Ti immagino tra i fornelli a fare piccoli incantesimi da maga moderna... E qui non si può non citare l’insalata di fiori. Ci sveli la ricetta? E com’è nata quest’idea?
Quanto tempo ho per rispondere? Mhh, adoro la cucina e da casalinga quale sono, ho imparato a usare la creatività tra padelle e ciotole, miscelando gli ingredienti e aggiungendo ogni volta qualche cosa di diverso, in casa infatti sono abituati ai miei esperimenti e il momento della tavola è sempre molto amato.
La passione per fiori ed erbe invece nasce dalla montagna, quindi nell'infanzia. Considero normale raccogliere ciò che mi offre la natura e mangiarlo, sono cresciuta così, con una nonna e una mamma che poco prima di pranzo andavano per i campi a raccogliere ortiche o spinaci selvatici e poi trasformavano in tagliatelle, minestre, ravioli; che facevano conserve con qualunque cosa, senza mai comprare nulla di pronto. Poi da adulta ho incontrato Libereso Guglielmi (il famoso giardiniere di Calvino: botanico di fama internazionale, naturalista, scrittore), l'ho ascoltato raccontare ricette e modi di vivere alternativi dove il supermercato è il bosco e me ne sono follemente innamorata. So che pare follia, specie a chi vive in città, ma io lo faccio e l'ho sempre fatto. Raccolgo violette e le trasformo in frittata, le rose in marmellata, mentre il tarassaco in buonissime insalate. Proprio questa mi ha ispirato la ricetta citata nel libro: tarassaco tenero tagliato sottile fiori compresi, come la mela, i fiori freschi di stagione (le violette sono buonissime, ma anche i nasturzi o le primule selvatiche) noci a pezzettini, semi di lino, sesamo, papavero a piacere. Un pizzico di natura in tavola, depurante e profumata. Una bontà, parola di Leila!(ops ho fatto spoiler)
Mentre per le altre ricette... ho un compagno che ama il mare quanto io la montagna e ho imparato a cucinare il pesce in ogni maniera, ma rigorosamente come fanno i pescatori in barca.
5) Il racconto che mi è più piaciuto è stato quello di “Amalia e il gatto”, e non solo perché era presente un micio, ma perché questa storia mi ha spiazzata con una svolta che proprio non mi aspettavo. Il messaggio però è arrivato forte e chiaro: la vita va amata fino in fondo.
Sono in molti ad aver ammesso la tua stessa preferenza. Amalia è un personaggio capace di trasformarsi ed è l'esempio di chi fa tesoro dei propri errori o delle proprie paure. Il momento di cui parli mi è arrivato in piena notte durante un attacco di insonnia, come per magia mi è comparso il gatto e da sola la storia ha cominciato a cambiare direzione stravolgendosi e depistando chiunque la legga, compresa me che l'ho scritta.
Sì, la vita va sempre amata anche quando sembra arrivata al capolinea, o avercela con te, o apparirti insensata. E se Amalia te lo ha comunicato è una piacevole conferma anche per me.
6) Come qualcuno già ha fatto notare, le cinque storie sembrano essere anche un personale percorso di scrittura. È così? Cosa è stato per te scrivere “Vita e riavvita”?
Un percorso intenso e vitalizzante. La stesura del libro è iniziata con grande entusiasmo, ero piena di idee. L'idea di legare tra loro i cinque racconti con le protagoniste intese come messaggere di speranza mi ha da subito emozionato e guidato. Volevo donne in cui le lettrici potessero immedesimarsi notando aspetti riconducibili a se stesse, per trovare anche soluzioni capaci di far recuperare fiducia. Ammetto di aver riso e pianto, di aver lottato per cambiare le cose, di essermi fatta trascinare nel loro mondo, tanto da averle avute reali e vicine. Credo in primo luogo abbiano fatto bene a me, di essere cresciuta con loro avendo fatto mie le esperienze che hanno vissuto, una sorta di catarsi completa. Scrivere Vita e riavvita, lo ammetto è stato intenso, molto. Mi ha rubato ore di sonno e regalato gioie incredibili, mi ha tormentato fino a che ogni storia non ha trovato la giusta collocazione e ha stupito ogni volta che l'ho riletta. Oggi posso ammettere che mi ha realizzato.
7) Tu sei mamma, moglie, hai un paio di gatti, un bel blog, sei molto attiva anche sui social. Immagino che non sia facile conciliare tutto questo con la scrittura. Faccio l’impicciona e ti chiedo: hai qualche rituale di scrittura tutto tuo? Hai un tuo angolino personale dove ti immergi chiudendo fuori tutto il resto, oppure ti ritagli del tempo tra una cosa e l’altra?
Se a questo rispondesse il mio compagno direbbe “ non fa altro che scrivere da mattina a sera!” In realtà, magari...
Ho la mattina libera perché i bambini sono entrambi a scuola e la sfrutto al massimo per fare ogni giorno un po' di tutto: aggiornare i social, continuare a scrivere, tenere la casa in ordine, spesso intermezzando le cose e dimenticando qualche pezzo qua e là. Il resto del giorno è tutto dedicato alla cucina, a portare i miei figli a fare sport, a seguirli nei compiti, alle varie commissioni di vita quotidiana e quando riesco a riprendere dove ho lasciato a mezzo un'idea. Poi la sera o meglio la notte mi rifugio nella lettura e qualche volta nella correzione di ciò che ho scritto.
Rituali mi chiedi? Sedere al tavolo della cucina con il mio gattone adorato, Tempesta, appoggiato al portatile, mettere la musica a un volume tale da sentirmi coccolata e lasciarmi trascinare dall'ispirazione, con una bella tazza calda di finocchio e liquirizia accanto. Comunque carta e penna non mancano mai, ne ho sempre in cucina sul bancone e in borsa: quando meno me lo aspetto ho quel bisogno improvviso lì, guai a sprecarlo.
Tempesta. A quanto pare approva la passione della padroncina... |
8) So che hai nel calderone un sacco di progetti. Ce ne puoi svelare qualcuno?
Molto volentieri. I progetti al solito sono più del tempo e delle forze a disposizione. Ma ho abbastanza le idee chiare: voglio portare avanti la scrittura in maniera il più possibile professionale, ho seguito due corsi con una scrittrice che amo particolarmente (Sara Rattaro) e ora sto partecipando a un altro molto promettente che spero mi rafforzi il metodo e la tecnica. Pari passo sto lavorando a un nuovo libro, del tutto diverso per tematiche da Vita e riavvita, ma sempre incentrato sul mondo femminile, sui sentimenti e sulle emozioni, che inutile ripeterlo mi affascinano e chiamano. Questa volta il tema è forte, purtroppo contemporaneo e di triste risalto mediatico. Sto addentrandomi nelle dinamiche di una coppia in cui il terzo incomodo è l'alcool, con tutte le conseguenze che purtroppo conosciamo: le violenze fisiche e psicologiche. Una scrittura che richiede molta energia e a tratti sento il bisogno di interrompere. Così nel frattempo partecipo ai concorsi con racconti inediti, cercando di tirare fuori il meglio e qualche volta vengo pubblicata, altre no, ma ogni occasione la ritengo utile per imparare. Sono stata scelta per la terza antologia di Buck e il terremoto a tema natalizio e non potrei esserne più orgogliosa, mi piace quando le parole aiutano in qualunque loro forma. É tra le formule più appaganti che esistono.
Ma la cosa importante a cui non voglio assolutamente rinunciare è restare coerente con me stessa e pubblicare in modo da essere riconoscibile, quindi tra i progetti in corso c'è anche trovare l'editore giusto! Impresa ardua, lo riconosco.
Grazie per questa bellissima intervista e scusatemi se mi sono dilungata troppo, ma ho la chiacchiera facile e con domande così stuzzicanti non ho proprio saputo resistere. Maria Teresa non finirò mai di ripeterlo sei una donna speciale. Grazie.
Ringrazio Nadia per le sue belle parole e per questa piacevole intervista.
Vi lascio alle informazioni sul libro.
Vita e riavvita
Vita e riavvita è una finestra sul mondo delicato e frastagliato dell’animo femminile, fatto di passioni, desideri, delusioni, partenze e arrivi, come la vita. I cinque racconti descrivono personaggi diversi per fasce d’età e problematiche: da Sonia, bambina cresciuta senza il papà, a Tecla, ventenne che affronta la crisi del mondo del lavoro, ad Amalia, che cerca di reagire dopo la morte del marito.
A tutte spetta un lieto fine, perché almeno nei libri deve essere concesso fare bei sogni. Una lettura capace di risvegliare emozioni salutari, di calmare dubbi e paure, lasciando il piacevole senso del bello della vita che troppo spesso sfugge. Ci sono nomi che raccontano, altri che nascondono. Nomi che sanno di motivazioni e si portano dietro storie. In loro si scovano il senso di una vita fatta di equivoci, arresti, partenze e sogni. Nomi di donne dalla forza nascosta, dai problemi reali. Esseri strani. Complicate. Spesso sfuggenti. Contraddittorie. Sono una cosa e il loro contrario, mille cose senza mai prendere forma. Scoprirete che sono dotate di un cuore forte ma non infrangibile, in un percorso di introspezione fatto di lacrime dal sapore discordante. Dentro anche nella più forte si nasconde il cuore fragile che vuole essere trattato con dolcezza e amore. Un'esperienza catartica che solo i sogni espressi possono dare perché, la vita ha un limite. Quello che le diamo. È così la Vita e riavvita.
Ebook o cartaceo in vendita su:
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Nadia Banaudi ha parlato dei suoi racconti qui su Anima di carta anche in occasione di una puntata di presenta il tuo libro.
Grazie, Maria Teresa, per questa bella intervista. Nadia è molto più in gamba di quanto lei stessa creda. Non per niente è entrata in casa Mondadori dalla porta principale. E scusate se è poco. ;)
RispondiEliminaOra non esageriamo che divento tutta rossa e mi impappino. Rispondere a Maria Teresa è stato più che stimolante, ha saputo mettere in risalto il libro come solo una professionista sa fare. Io invece credo di avere davvero molta strada da percorrere e non posso che essere grata a tutti voi che mi supportate.
EliminaSono d'accordo con Silvia, Nadia è in gambissima e i risultati lo provano!
EliminaLa strada è lunga per tutti, ma tu la stai percorrendo nel modo giusto, con grinta e passione. E io sono stata molto felice di averti qui :)
Nadia ha un sacco di doti, io ho assaggiato alcune sue prelibatezze e mi hanno folgorata! E' bravissima, un animo gentile, ha sempre una parola buona nelle situazioni intricate, quando io sclero. Le donne che lei ha raccontato sanno gettare uno sguardo positivo sul mondo e il futuro anche in mille avversità ed è questa la loro forza, proprio la stessa che caratterizza Nadia.
RispondiEliminaGrazie Sandra, troppo buona, ma sono felice se hai degustato con piacere. E poi sappi che è molto più facile aiutare gli altri a comprendere quanto di bello gli sia intorno. Diverso è lo sguardo che rivolgiamo verso noi stessi, si tratta solo di far pratica e diventare ottimisti, ma è una strada percorribile per chiunque.
EliminaMa con prelibatezze intendi anche uno dei suoi piatti? :) Beh, scherzo, però secondo me non se la cava niente male anche in quel campo, a giudicare dalle descrizioni culinarie nei suoi racconti :D
Elimina@Nadia, quanto a ottimismo io ho sicuramente molto da imparare da te!
Ciao Maria Teresa e ciao Nadia. Grazie per questa bella intervista da cui si evince, in pratica, che Tempesta ispira i racconti di Nadia e in realtà secondo me è il ghost writer di tutti i suoi libri e racconti :) Scherzi a parte trovo anche io che il percorso di Nadia, a partire dai racconti di Vita e e riavvita, sia in forte crescita. Non abbiamo ancora visto nulla secondo me, anche perché ormai fa sul serio non la ferma più nessuno ;)
RispondiEliminaQuanto tempo fa di una vera scrittrice leggevo che aveva due gatte editor e sorridevo, ma ora dopo le tue parole ecco... Tempesta è il mio scrigno magico, è indiscutibile, solo chi ama i gatti mi può capire.
EliminaGrazie per la fiducia che riponi in me Elena, grazie davvero, è bello che si possa dimostrare che le donne non sono come si usa dire incapaci di far squadra.
Tutt'altro ;) Ma non darei man forte a chiunque....
EliminaAppoggio l'ipotesi di Elena su Tempesta :)
EliminaE anche l'idea della crescita nei racconti, se non sbaglio sei stata proprio, Elena, tu a parlarne. C'è un crescendo nelle varie storie, con cambiamenti molto evidenti di stile e contenuti. Ora aspettiamo il prossimo!
Sì, ricordi bene :). Mi aveva colpito moltissimo, una sensazione che non avevo mai avuto così netta
EliminaPasserò da scemo ma io mi sono commosso nel leggere dell'entusiasmo di Nadia. Questo è un mondo apatico ed egoista, quindi chi con grinta e umiltà porta avanti il suo progetto di vita, beh... mi emoziona. Brava Nadia Banaudi e brava Maria Teresa per la presentazione
RispondiEliminaMaria Teresa mi onora del suo spazio nel blog e nemmeno immagina di quanto mi renda felice con questa disponibilità. Grazie Max per essere un uomo diverso dallo stereotipo virile, sapessi quanto ci piacciono in realtà gli uomini con il cuore in vista!
EliminaSei tu che sei una grande. Per il resto, quel poco di buono me lo ha tirato fuori mia moglie, si è presa un tremendo cresciuto nell'angiporto e lo ha reso civile, almeno in parte ;)
EliminaVedrai che il successo ti sorriderà, vedrai, me lo sento.
@Massimiliano: Nadia fa questo effetto, di emozionare. E trovo che tu abbia ragione, la realtà in cui siamo ci porta troppo spesso all'indifferenza o a curare solo il nostro orticello, quindi anche da questo punto di vista Nadia è un bell'esempio.
EliminaChe bella presentazione! Non posso che ordinarlo subito!
RispondiEliminaGrazie Kinsy, è un vero piacere leggere di aver riscosso il tuo interesse, nel caso sarò curiosa di conoscere il tuo parere in merito.
EliminaGrazie Kinsy, sono contenta che ti abbia incuriosito :)
EliminaNadia for President!
RispondiEliminaDite che ho esagerato? Uhm, no, secondo me li metterebbe bene in riga, con garbo, ma in riga! :D
Allettante metterli tutti in riga con garbo! Oppure a fare cambio di giornate per vedere chi davvero porta i pantaloni, o ha il ruolo più complicato. A parte gli scherzi per un giorno non mi spiacerebbe davvero, ma solo un giorno, che poi si sa a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità!
EliminaAhah è vero!! Sarebbe un esperimento interessante :D
EliminaCare Maria Teresa e Nadia, che dire, vi seguo e vi leggo entrame e mi è piaciuto ripercorrere le storie di Vita e riavvita che ho letto questa estate e ho apprezzato molto, Nadia è un vulcano di idee e una forza della natura!
RispondiEliminaConcordo con Barbara!
Allora ho già due voti, parto avvantaggiata!
EliminaGrazie Giulia, sei stata tra le prime a leggermi regalandomi l'onore del tuo tempo, che ricordiamoci è un valore assoluto e inestimabile. Credo siate voi le forze della natura, tutte, nessuna esclusa, perché come ho detto poco sopra nate sotto lo stesso cielo!
Dicevo ieri a Nadia che ci sarebbe stato molto altro da dire su questi racconti, perché ognuno costituisce un suo piccolo mondo. Ma spero che sia stato un piacevole approfondimento per chi ha già letto il libro e fonte di curiosità per chi ancora non lo ha fatto.
EliminaBella intervista, Maria Teresa, complimenti! Conosco bene la raccolta di Nadia, trovo la sua scrittura coinvolgente e piacevole. E' una donna vulcanica, piena di interessi e di progetti. Una fortuna conoscerla, come importante è stato conoscere te. Riflettevo proprio in questi giorni di come mi senta più ricca grazie al blog e alle persone che ho incontrato virtualmente.
RispondiEliminaGrazie Rosalia. Non posso che concordare con le tue parole, conoscere Maria Teresa è un immenso regalo. Forse lei non si rende conto di quanto sia inestimabile il valore della sua amicizia, di quanto si impari a starle accanto e che bello sia lo scambio di idee e opportunità sul suo blog.
EliminaGrazie Rosalia, che belle le tue parole, e anche le tue Nadia! Penso che sia molto importante sostenerci a vicenda in questa strada in salita, perché è fin troppo facile lasciarsi andare e demotivarsi. Sapere di non essere soli fa davvero bene!
EliminaSplendida intervista, mi sono commosso nel leggere diversi passaggi.
RispondiEliminaGrazie davvero.
Il merito è dell'intervistatrice che ha, con le domande giuste, permesso di svelare dietro le quinte intimi e sconosciuti.
EliminaÈ sempre bello sapere di aver toccato le corde del cuore a chi legge.
Grazie Maria Teresa e grazie Nadia per questa bella intervista, che mi ha fatto venire voglia di leggere Vita e riavvita, anche se in generale non amo la narrativa breve. In particolare mi sono sentita molto in sintonia con la percezione di Nadia della dimensione non tangibile dell'esistenza, che credo sia anche tua, Maria Teresa. :)
RispondiEliminaGrazie a te Grazia, per aver letto e trovato interessante.
EliminaCredo sia un argomento interessante e molto spesso ridicolizzato quello del non tangibile, soprattutto da chi a tutti i costi non crede se non vede. Sarà che da sempre sono affascinata da ciò che non è palese, che ho questa sete curiosa... non ho potuto fare a meno di lasciare trapelare il bisogno di credere alla magia nei miei scritti, perché condimento indispensabile quanto la speranza per la vita.
Dici bene, Grazia sul non tangibile :)
EliminaAnche io non amo particolarmente la narrativa breve, comunque i cinque racconti di Nadia sono molto completi e ricchi, tanto che forse potrebbero anche essere romanzi brevi.
Complimenti signore, a M. Teresa per la solita conduzione intelligente e garbata dell’intervista, a Nadia per la sua spontaneità e la sua simpatia. Io ho ancora la ricetta dei muffin tua, cara Nadia, sperimentata con esito uhm, grazioso, ecco! 😋
RispondiEliminaPer il resto, le tue donne sono vincenti e questo è un buon motivo per venire a scoprire le loro storie. Per ora le mie attività vanno a rilento su tutti i fronti, ma leggerò al più presto il tuo libro e risconterò tutte le cose belle che avete detto entrambe. 🤗
Grazie Marina, da un lato tremo un pochino all'idea che lettrici speciali come voi si siano addentrate o si addentreranno tra le mie pagine, dall'altra provo un'infinita gratitudine per l'opportunità. Spero tanto riscontrerai quanto detto, altrimenti prometto di portare muffin a domicilio!
EliminaA me la ricetta dei muffin manca! Mi sa che potresti aprire anche un blog culinario con grande successo :)
EliminaPotrei cogliere al volo questa idea. Io amo la cucina riciclosa, anche detta degli avanzi, sono diventata un'esperta ormai.
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