“Dentro una bolla-Adolescenza” è una raccolta di pensieri, poesie e racconti di AA.VV. provenienti dal Gruppo Facebook Sognalibro, più estratti di romanzi; il filo rosso infatti è il periodo più critico del nostro percorso, quello in cui da bruchi ci si trasforma in farfalle come è scritto nel mio “Il coprifuoco”, un'età un po' di mutanti, di supereroi, perché bisogna essere davvero dei supereroi per sostenere il peso del loro mondo, per fare i conti coi limiti imposti dai genitori a cui si sommano quelli dello Stato in questo tempo infame su cui grava la presenza della nuova peste nera, per battersi contro chi ti punta l'indice perché “diverso”: un napoletano in Inghilterra, e un "Pisch Inglish" a Napoli, tema di un altro racconto; e i supereroi ci stanno per davvero in uno dove la protagonista è una ragazza che ha ereditato un potere magico dalla madre, un’età che quando la si guarda da lontano, da adulti, se ne avverte tutto l’irresistibile profumo, come accade al protagonista de "Il profumo del Fermi", che passa per il suo vecchio liceo, la cui vista lo fa tornare un po’ indietro, negli Ottanta (formidabili quegli anni), profumo rievocato anche da una mia collega le volte in cui torna nel borgo medievale teatro della sua gioventù, assieme alla moda del lento, ballato allora, ai trasalimenti di quei primi pacifici “corpo a corpo”, per quelle labbra che si sposavano con altre labbra; in fondo nulla cambia, quelli di oggi appaiono come gli adolescenti di sempre, con in più i giga, rispetto alla mia generazione; può mutare lo sfondo, ma gli attori sono sempre uguali, recitano la medesima parte, ma noi troppo spesso non capiamo, non perché non la ricordiamo, ma in quanto ne abbiamo un’altra, che talvolta diventa quella del loro antagonista.
Poi potrete trovare le interviste a ragazzi che parlano di se stessi, dei sogni, perché quest'età è quella in cui tutto può ancora succedere, età in potenza, quando ognuno ha la possibilità di guardare un suo orizzonte, e dipingerlo coi colori che più gli aggradano. Abbiamo messo tutta la nostra passione in questo libro, "Ci metto sempre il cuore e spesso me lo hanno restituito a pezzi, frammenti, brandelli”, dice Barbara Bartolotti in una poesia contenuta nella raccolta, che è fuori tema, perché non parla di adolescenza, ma è in tema perché parla del fine dell’associazione a cui va il ricavato, la difesa delle donne vittime di violenze; dare il proprio contributo a un’antologia è un’esperienza molto gratificante, condividere le aspettative con i coautori, pare quasi di scrivere gomito a gomito con gli altri, all’unisono, facendo parte di qualcosa di più grande, perché scrivere fa bene, ma scrivere facendo del bene fa bene due volte, e poi tornare adolescenti, anche se solo per un po’, è troppo giusto; con quest’ultima espressione vi sarete accorti probabilmente che sono un ragazzo degli Ottanta, e certe volte, quando la fantasia m’ispira, mi sembrano proprio ieri.
È un dovere, ma prima di tutto un piacere, ringraziare Maria Teresa Steri e il suo blog per la sua ospitalità.
RispondiEliminaBella presentazione, degna del libro. Nei racconti contenuti, bene si evidenzia il tema trainante, l'adolescenza.
RispondiEliminaNon si può restare indifferenti a quella parte della nostra vita che ci accompagnerà per sempre.
Una grande presentazione che dimostra una cosa: La raccolta l'hai sentita, come tutti noi. Grazie.
RispondiEliminaGrazie, Marco Corsa, pur nell'unità del tema, ogni autore ha sviluppato la sua narrazione in modo diverso, c'è chi ha parlato di bullismo, chi ha assunto il punto di vista dell'adulto che rivedendo il suo vecchio liceo o il paese d'origine si è fatto cullare dalla melodia agrodolce dei ricordi, chi si è immaginato alle prese con una figlia tecnologica, portato dei tempi nuovi, chi ha fatto riferimento a com'è difficile l'adolescenza ai tempi del Covid, insomma ce n'è per tutti i gusti.
EliminaUna grande presentazione che dimostra una cosa: La raccolta l'hai sentita, come tutti noi. Grazie.
RispondiEliminaGrazie a tutti per essere passati da qui!
RispondiEliminaGrazie a te, Maria Teresa, per l'ospitalità.
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