Francesco Natale presenta “L'avventura intergalattica del professor Matthew”


Buona domenica a tutti. Riprendono, dopo la pausa estiva, le presentazioni di libri da parte degli autori. Quest'oggi vi propongo un romanzo di fantascienza destinato a un giovane pubblico, intitolato “L'avventura intergalattica del professor Matthew”. A parlarcene è l'autore Francesco Natale.


Sinossi

Lasciare il portale interplanetario acceso è una disattenzione che costa molto cara al professor Matthew e ai suoi colleghi che si ritrovano in un battibaleno in una galassia distante milioni di anni luce dalla nostra. Amore e amicizia, rischi e pericoli, vita e morte si fondono per dare origine a un'avventura senza precedenti.


È ora disponibile in libreria e negli store online (tra cui Amazon) il primo libro di Francesco Natale dal titolo “L’avventura intergalattica del professor Matthew” edito da Youcanprint.

Il romanzo destinato principalmente a bambini e ragazzi parla dell’avventura del professor Matthew che, per errore, varca un portale intergalattico nel suo laboratorio della NASA e si ritrova con i suoi colleghi in un pianeta appartenente ad un’altra galassia distante milioni di anni luce dalla nostra. Amore e amicizia, rischi e pericoli, vita e morte si fondono per dare origine a un'avventura senza precedenti.
Il libro  è nato da una traccia di un tema che ci ha assegnato qualche anno fa la nostra professoressa di italiano a scuola. Quando ho letto il tema in classe era stato molto apprezzato, così ho deciso di prendere spunto dal mio scritto per comporre il mio primo romanzo.

La scelta della copertina non è casuale. L’immagine che ritrae il protagonista “sbarcare” sul nuovo pianeta è stata disegnata da Elisa Natale, la sorella dell'autore.

Francesco Natale

Incipit

Era tardi. All’orizzonte vedevo le luci spegnersi una dopo l’altra. All’improvviso capii che quel giorno avevo commesso un terribile sbaglio. Tutto era nato da quella maledetta manopola. Prima ancora di uscire dal laboratorio della NASA avevo già la testa tra le maschere e i costumi della festa di Jessica, la mia collega ventenne. Forse fu proprio per questo che mi dimenticai il portale interplanetario acceso. Il portale, all’apparenza, era una normalissima porta, ma in realtà aveva imprigionati dentro il suo scheletro di ferro i più grandi segreti della scienza. La mattina seguente arrivai a lavoro con ben trenta minuti di ritardo. A quell’ora avrei dovuto trovare tutti i miei colleghi intenti a fare esperimenti, ad analizzare dati e a sfrecciare tra i corridoi, ma, stranamente, in laboratorio non c’era nessuno e ad accogliermi c’era solo uno spettrale silenzio. Mi avviai di tutta fretta alla mia scrivania, ma la porta era già aperta. Le chiavi le avevo solo io. Io e la signorina Mc Cantry, ovviamente. Attraversando il mio studio si arrivava al portale interplanetario. Non mi restava che sperare che nessuno fosse entrato dall’esterno, perché il malcapitato sarebbe stato trasferito in un’altra galassia distante milioni di anni luce dalla nostra. Per poter girare la manopola per chiudere il varco intergalattico occorreva inserire il codice di venti cifre che solo io conoscevo. Provai una, due, tre, quattro, cinque volte, ma tremavo troppo, avevo le mani così sudate che non riuscivo a digitare la combinazione sul touch screen. Arrabbiato, tirai un calcio alla porta che improvvisamente si spalancò e venni risucchiato.

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