Autori, siate professionali con i blogger

Fonte Pexels (foto di Andrea Picquadio)


La scorsa settimana ho parlato degli errori che molti autori commettono in campo promozionale. Spesso la mancanza di professionalità si estende anche ai contatti con i blogger, mettendo a dura prova la loro (nostra) pazienza.

Questo post contiene una vena polemica, ma intende essere soprattutto un incentivo a fare di meglio.
Nel corso degli undici anni di blog, ho avuto a che fare con moltissimi autori che mi hanno chiesto di aiutarli nella promozione dei loro libri. Collaborare con alcuni è stato un piacere, con qualcuno è nata un'amicizia, con altri una reciproca stima. Altri, invece, mi hanno fatto dannare al punto da spingermi a chiudere ogni rapporto e a sperare di non incontrarli più sulla mia strada. Senza dubbio la rete ti mette a contatto con persone di ogni tipo, c'è chi è organizzato e corretto per sua natura e chi non lo è. Ciò non toglie che quando si collabora con un blogger a fini promozionali bisognerebbe sempre essere professionali.

Partiamo da un presupposto. I blogger che aiutano gli autori nella promozione non lo fanno per lavoro, o almeno questo è il caso della maggior parte. Non sono pagati e non ricevono niente in cambio per i servizi che offrono. Di solito si tratta di autori che mettono a disposizione i loro spazi o semplici appassionati di libri. In ogni caso, il minimo che si può fare è evitare comportamenti scorretti nei loro confronti.

Inviate testi definitivi e corretti


Fare editing sui testi degli altri per me è una cosa odiosa, e quando mi inviano roba piena di errori di ogni genere, mi indispongo parecchio. Il punto è non sono a mio agio mettere online un testo zeppo di imprecisioni e quindi almeno una sistemata mi sento in dovere di dargliela. Ciò non toglie che chi fa la vera figuraccia su un testo scritto male è poi l'autore. Pensateci quindi prima di inviare un testo penoso.

Inviate materiale completo e pubblicabile


Mi è capitato molto spesso di ricevere materiale per un post con diverse lacune, nonostante l'elenco di ciò che occorre per le varie rubriche sia chiaro. Molto spesso il problema è nelle immagini, inviate in formato francobollo o prese da non si sa dove o con una firma in filigrana. In ogni caso non pubblicabili. Tutto questo costringe il blogger a lavoro aggiuntivo o lo mette in una situazione difficile (pubblicare o no immagini che non si sa se hanno il copyright?). 

Mandate link puliti


I link agli store di vendita dovrebbero essere sempre corretti e puliti, ovvero non copiaincollati dai motori di ricerca, meglio ancora se accorciati. E soprattutto mandateli! Non fate come quell'autore che mi ha scritto: trovi i miei link su Amazon, IBS... 

Non siate insistenti


Una cosa decisamente antipatica è quella di dover controbattere a richieste insistenti, per esempio riguardo una recensione o un'intervista. Personalmente sono piena di letture fino alla gola ed è molto difficile che accetti proposte da autori che non conosco (soprattutto per via di esperienze negative). Eppure, sono più di quanto pensiamo gli autori che non si arrendono di fronte a un no.

Non sparite dopo aver chiesto aiuto


Parecchie volte mi è capitato di preparare delle domande per un'intervista e di inviarle a un autore, senza ricevere mai una risposta. Autori spariti, puff. Immaginate quanto questo sia odioso? Sto ancora aspettando interviste inviate nel 2009...
 

Rispondete ai commenti


Quante volte mi è capitato di dover chiedere ai vari ospiti di rispondere ai commenti? E quante non ottengo alcun riscontro? Davvero troppe, considerato che nella pagina è ben specificato che l'autore si impegna a farlo.

Rispettate le date


Se prendete accordi con un blogger su determinate date di pubblicazione, dovete impegnarvi anche a rispettarle. Spesso mi è capitato che l'autore mi inviasse il materiale la sera prima di una pubblicazione o che se ne scordasse del tutto. Ora non rincorro più le persone, ma in passato l'ho fatto e non è stato piacevole. 

Ricondividete i post e ringraziate


Se non vi prendete neppure il disturbo di condividere sui social un post che vi riguarda, date l'impressione che non avete apprezzato, che dopo tutto non ve ne importa nulla di quella intervista o di quella presentazione. Il minimo sarebbe ringraziare il blogger, ma neanche questo sempre accade.

Sostenete il blog


Con il tempo ho imparato a capire quei blogger che come condizioni per aiutare gli autori a promuovere i loro libri mettono l'obbligo di seguire il blog, il profilo Instagram o mettere almeno un like alla pagina Facebook. Perché di fatto sarebbe proprio il minimo che chi vi ha aiutato anche solo un pochino, ricevesse questo piccolo favore in cambio. Nessuno vi obbliga (ed è peggio quando metter un like e dopo un po' lo togliete), però sarebbe cosa carina.

Accettate critiche o errori


E se siamo noi a non essere contenti? Tipo per una recensione non proprio lusinghiera? Anche in questo caso bisognerebbe smentire la pessima fama che abbiamo noi autori (self e non) di essere presuntuosi, superbi e incapaci di accettare le critiche. I blogger sono liberi di dire la loro se un libro non è piaciuto, non possiamo farci nulla. Accettiamo con eleganza anche le critiche, punto.
E anche in caso di sbagli macroscopici (tipo titoli sbagliati, link mancanti e roba simile), ovvero se ci hanno reso un cattivo servizio, dovremmo evitare drammi o recriminazioni.

* * *

Devo ammettere che mi sono parecchio stancata di determinati comportamenti. Nel corso degli anni mi sono capitate anche situazioni estreme, che posso solo sperare restino casi isolati. Tipo una persona a cui ho rifiutato un guest post e che mi ha ricambiata aizzando i suoi amici a mettermi recensioni negative su Goodreads. Ma questi casi limite ci si augura che non accadano troppo spesso. Per il resto, basta organizzarsi un po' e apprezzare un minimo il lavoro che i blogger fanno gratuitamente.

Colgo l'occasione per ringraziare quei blogger che con me si sono rivelati sempre generosi e molto professionali, sostenendo le uscite dei miei romanzi e recensendoli con precisione e puntualità. Ce ne sono tanti di questi ottimi esempi, il minimo che si può fare per loro è comportarci nel modo più serio possibile.

E ora scatenatevi, se volete. Come blogger, avete esempi di mancanza di professionalità da parte di autori?

Commenti

  1. La mia unica esperienza negativa risale agli inizi della mia “carriera” da blogger, quando ancora avevo fiducia negli autori autopubblicatisi e volevo aiutarli con una pagina aperta solo per loro su Twitter (poi eliminata): un giovane mi ha spedito il suo romanzo e io premurosamente l’ho letto, ma ho impiegato molto tempo a evidenziare tutti gli accorgimenti, gli errori, i refusi, notati durante la lettura (strafalcioni grammaticali da rabbrividire) e ho usato un certo garbo nella segnalazione, pensando di fare un gradito regalo all’aspirante. Invece ho ricevuto una risposta piccatissima, mi sono presa della presuntuosa, dell’esagerata, del “chi si crede di essere”... che è stata la prima croce sulla mia clemenza verso il pessimo selfpublishing.
    Comunque, tu hai una grande pazienza e la gente ingrata è pessima.

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    1. Posso solo immaginare quanto tu ci sia rimasta male. Esperienze così purtroppo non sono rare, anzi. La spocchia attribuita agli autori esordienti (self publisher e non) è nota e giustificata. Io pure mi ci sono scontrata, tanto che ho detto basta da tempo a chi vuole farmi leggere qualcosa "per sapere com'è". Tu hai fatto bene a chiudere con certe situazioni.

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  2. Cara Maria Teresa, il tuo è uno dei blog più accoglienti e disponibili che conosca. Pratichi periodicamente l'arte di ospitare autori, sei elegante nelle tue critiche e persino nelle polemiche (lo dimostra questo post) e fai con serietà il tuo lavoro, che, detto per inciso, dai fare bene. E qui vengo al punto: gli autori di cui parli hanno la minima idea di quanto lavoro dietro un semplice articolo ci sia? Il tema della consapevolezza della professionalità che c'è dietro un blog, anche se personale e non commerciale, è all'ordine del giorno ed è largamente ignorato, specie da sedicenti autori che scrivono mail al nostro indirizzo proponendo libri spesso illeggibili come se ci facessero una gentile concessione. Guai a rispondere, seppur garbatamente, che il testo non è in linea con il progetto editoriale, oppure che , questo capita spesso a me, non ho tempo per leggere libri che non seleziono io stessa per la promozione, perché il mio tempo libero penso di poterlo impiegare come meglio credo non come altri pretendono. Condivido pienamente queste tue garbate richieste. Tempo fa avevo scritto il decalogo dello scrittore garbato. Con il tuo consenso vado ad aggiornarlo con la questione del rapporto dello scrittore con i blog disponibili a ospitare una promozione citando ovviamente il tuo articolo. E sottolineando una cosa che sembra piccola ma non lo è. quando si riceve una cortesia gratuita, è buona norma dire almeno un grazie. Abbracci

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    1. Sei troppo gentile, Elena, grazie. Ma la mia pazienza in realtà si è esaurita da tempo, ho perso molta fiducia e ora mi sento decisamente meno disponibile di un tempo. Da parecchio sto rifiutando libri di sconosciuti, quindi capisco al 100% la tua politica. Anche perché il tempo per leggere è poco e non mi va di sprecarlo con generi che non sono nelle mie corde. E anche se lo sono... meglio scegliersi da soli le letture.
      Poi dici bene, sarebbe buona norma dire almeno un grazie. Ma a volte neanche quello pare che ci meritiamo.

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  3. Cara Maria Teresa capisco molto bene la tua posizione e quello che affermi lo condivido pienamente, purtroppo in rete spesso si trova della gente che si comporta in maniera assurda, che dire, è davvero avvilente quindi si spera davvero di non averci più a che fare...Se penso a quelli che mettono il like e poi lo tolgono mi vengono le vertigini dal nervoso, è una scorretezza davvero miserabile.
    Per il resto confermo quanto affermato nel commento di Elena, il tuo blog è uno dei più disponibili e accoglienti della blogsfera e tu sei una persona squisita (e garbata anche nelle critiche).

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    1. Sì, ne fanno di scorrettezze... Anche iscriversi al blog e poi cancellarsi dopo aver ottenuto quello che vogliono non è una bella cosa. Grazie di cuore per quello che hai detto, Giulia, lo apprezzo tanto... Anche se in verità io non mi sento più tanto disponibile, come scrivevo anche a Elena. Dopo tante batoste, si impara :)

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  4. Qualche esperienza in questo senso l'ho avuta, parlo sia delle interviste mandate e ami più tornate indietro, sia degli "insistenti" ma anche di quelli che poi scompaiono. Io da tempo ho messo in chiaro che non faccio più recensioni su richiesta dell'autore che salvo rarissime eccezioni recensisco quasi escluviamente i libri che io ho comprato e che avrei letto comunque come semplice lettor. Eppure ogni volta che apro la mail o che accetto una amicizia su FB mi ritrovo con qualche richiesta . Per fortuna la maggioranza degli scrittori che conosco sono persone tranquille e corrette, però ogni tanto qualche insistente capita sempre.

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    1. Le interviste mandate e non tornate indietro sono una cosa odiosa. Possibile che non si capisca che ci si è speso del tempo? E poi sembra che ti facciano loro un favore a rispondere. Per amor di verità devo anche dire che a me è capitato pure il contrario: ovvero ho mandato risposte a interviste che poi non sono state mai pubblicate. Insomma, scorrettezze se ne fanno in ogni campo.

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  5. Io sto curando da qualche mese il profilo Instagram libri_a_vela e me ne capitano diverse di proposte di lettura. Alcune assurde, come quella di comprare il libro piuttosto che inviarlo in copia cartacea o e-book. Oppure sparando a raffica su quanto siano bravi e buoni. No, tutti approcci sbagliati. Anche sulla casella email attraverso il blog mi arrivano molte proposte, ma non so, non sono tendenzialmente portata a fidarmi di un autore. Credo che la proposta sia una cosa molto delicata e che come scrivi tu debba quanto meno essere ricambiata con interesse verso ciò che si scrive.

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    1. Sì, è una cosa delicata, tanto che io fatico a capire chi riesce a gestire i blog leggendo e recensendo di tutto. E capisco quando dici che tendenzialmente non ti fidi. Figuriamoci poi quei casi dove l'approccio è proprio assurdo o sbagliato. A me cose del genere capitano anche su FB e quando sono troppo assurde a volte non rispondo neanche più.

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  6. Non ho mai voluto occuparmi di recensioni o presentazioni, anche per i problemi di cui parli. Spero che le persone peggiori che hai incontrato lo siano per l'inconsapevolezza tipica dei primi tempi in cui si scrive... anche se l'educazione e il buon senso si raggiungono prima, di solito. ;)

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    1. Sì, forse in parte l'approccio sbagliato si deve all'inconsapevolezza. Io vedo anche persone che in apparenza sono corrette comportarsi in modo incurante quando si tratta di contattare un blogger. Come se tutto fosse dovuto. Fai bene a tenertene alla larga!

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  7. Ce le hai un paio d'ore che tiro fuori la lista? :D
    Devo dire che mi ritengo fortunata, e probabilmente è merito tuo e degli altri blog che seguivo ancora prima di aprire webnauta. Mi avete formato bene, ecco. Così fin da subito, leggendo delle vostre avventure da blogger, ho messo in chiaro le collaborazioni sul disclaimer, rimandando alle linee guida sui guest post, al fatto che se pubblico racconti di altri è a mia personale discrezione e che non pubblico recensioni né comunicati stampa (che ricevo comunque, ma pochi). Sulle linee guida per i guest-post, sempre grazie a voialtri blogger "decani", ho messo le mani avanti: "solo se l’autore è iscritto al mio blog e lo frequenta regolarmente." Questo perché, esattamente come per i Like alla pagina Facebook e per le iscrizioni alla newsletter per avere l'omaggio, anche per i guest post c'è chi si iscrive per piazzare un post promozionale e poi sparisce nel nulla appena ottenuto il risultato. Nonostante questo, c'è stato un periodo in cui ricevo molte richieste e ho capito l'inghippo: dato che non hanno tempo per leggere, nemmeno i disclaimer, cercano i contatti e ti scrivono. Allora ho rimetto, in rosso, sulla pagina dei contatti "Non pubblico recensioni di libri né comunicati stampa." Qualcuno ci prova lo stesso, ma questo mi autorizza a rispondere cose del tipo "se ha letto il mio blog" (perché iniziano sempre con "ho letto il suo blog e mi è piaciuto davvero tanto") dovrebbe anche avere letto le linee guida per i guest post..." XD
    Poi mi è capitato che qualcuno arrivasse sul blog, commentasse per qualche mese assiduamente e sparisse all'improvviso senza spiegazioni. Da altri fonti (perché sono pur sempre un informatico) leggo che qualcosa ha dato fastidio, ma è chiaro cosa, e dunque non posso né scusarmi né rimediare. Altri hanno smesso di frequentare i blog perché non hanno preso la scrittura abbastanza sul serio e alla prima difficoltà, invece che rimboccarsi le maniche, analizzare la situazione e cercare una nuova strada, hanno preferito il silenzio. Forse questi autori non hanno compreso che il mondo editoriale è altamente competitivo, troppa offerta e poca domanda. E per riuscire a emergere in qualche modo, un autore deve, sottolineo "deve", essere professionale.

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    1. ahh, tastiera malefica... "leggo che qualcosa ha dato fastidio, ma NON è chiaro cosa, e dunque non posso né scusarmi né rimediare." :P

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    2. Di casi assurdi a quanto pare è piena la rete. E' comunque un bene che tu sia riuscita a impostare il sito in modo tale da non avere troppi autori invadenti. Però è vero che c'è sempre chi ci prova a chiedere. Di comunicati stampa io ne ricevo un bel po' ma finiscono dritti nello spam o ce li infilo io alla velocità della luce.
      Triste invece che in tanti che commentavano siano spariti. In rete si fa presto a fraintendere (immagino che sia stato questo il tuo caso). Ma è pure vero che negli ultimi tempi sono spariti un sacco di blogger. Autori che si sono arresi come dici tu? Sì, possibile. Io penso sempre in questi casi che alla fine si fa del male solo a se stessi.

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  8. imparo strada facendo sia come autrice che come blogger, e spero sempre di non dimentacare nessuno nella lista dei ringraziamenti, la mia distrazione sta peggiorando, comunque .... la nostra conoscenza è nata per caso ed io sono felice sia di ospitare i tuoi lavori come sono felice quando lo fai tu per i miei, sei sempre molto gentile e disponibile e questo articolo è molto bello :)

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    1. Grazie Maria Cristina! Indubbiamente in queste cose si impara strada facendo. Riguardo alle distrazioni, capitano a tutti, anche io spesso mi perdo pezzi per strada. Anche perché la rete se vogliamo richiede un'attenzione continua e non è sempre possibile riuscire a dargliela.

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