Davide Rossi presenta “Storia di un numero”

 


Buona domenica, amici. Dopo una piccola pausa, torna questa rubrica dedicata alle presentazioni di libri. Quest'oggi è con noi Davide Rossi, autore che abbiamo già conosciuto per il romanzo E alla fine c'è la vita, per presentare il suo nuovo romanzo “Storia di un numero”. Ce ne parla lui stesso.


Sinossi

Un numero non è fine a se stesso: ha un'esistenza, una storia, un inizio e una fine. Un numero può essere umano, vivere e morire.
In una contemporaneità corrosa dalla malavita e dall'opportunismo, Kenny nasce in un piccolo stato africano, flagellato dalla povertà, messo in ginocchio dalla corruzione, dimenticato e disprezzato dagli stessi esseri viventi. Condizioni disperate per chiunque abbia un minimo di misericordia per se stesso, difficilmente sopportabile per la sua natura estrema che si impone nella quotidianità sugli esseri viventi.
La sua infanzia la trascorre a osservare il mondo che gli ruota intorno, che ansima, grida, muore, violento e insensato. Lui scruta, annota, studia e prova a conformarsi, ad adeguarsi alla realtà, che cruda e violenta si manifesta, investendolo senza freni: la sparizione del padre, il trasloco in un'altra zona, la morte della adorata zia, la presunta anormalità. A confortarlo e a salvarlo dalla solitudine c'è lo studio, i pensieri, vivaci e senza limiti, la curiosità verso l'ignoto e la natura.
Camaleonte decide di adattarsi, di vivere secondo i canoni imposti senza rischiare, coltivando un'irrazionale voglia di responsabilità. Ciò non lo salva dai suoi simili, spietati e potenti, che lo costringono a scappare via dalla sua terra, verso un ignoto chiamato Europa.
Un viaggio lungo e pericoloso, attraverso posti incantevoli abitati da personaggi senza scrupoli, poveri diavoli, disperati, dalla sopravvivenza e dalla morte.
Storie di tanti numeri uniti nella speranza di una resurrezione e dall'infame destino di rappresentare solo delle anonime cifre. Un percorso lungo, attraverso deserto e mare, prigionia e amore, fra carcasse umane e di civiltà.


Tre anni fa veniva alla luce questa storia. Molto di ciò che conosciamo oggi, all'epoca ignoravamo. “Storia di un numero” nasce dalla scrittura di un racconto per un concorso letterario. Quando iniziai a scrivere il testo non avevo la minima intenzione di fare un romanzo, anzi. Ai tempi stavo promuovendo il mio primo libro, “E alla fine c’è la vita”, e non avevo programmato nulla. Durante la stesura di quel racconto, mentre facevo la ricerca su internet e sui quotidiani sui flussi migratori, argomento del bando, raccolsi una mole tale di materiale, idee e storie che non potevo limitarmi a scrivere un racconto di 7000 caratteri. In quel preciso istante è nato il romanzo. 

Un’opera dalla mille facce e dalla lettura multipla, edita da Rossini Editore. Un libro contemporaneo, che tratta un tema più che mai attuale e tremendo: l'emigrazione. L'ho realizzato con la tecnica del “cut up”, il testo segue la nascita e la maturazione di un'idea, e degli ideali, che conducono alla consapevolezza di un essere umano, determinato a osare, nonostante rischi e pericoli.
Ambientato in uno stato africano, il romanzo racconta le vicende di un ragazzo, dalla sua infanzia fino all'età post adolescenziale, in cui la scelta della partenza sembra l'unica soluzione, visto l'ambiente che lo circonda. Da qui si snoderà un viaggio che lo porterà ad attraversare tutto il continente nero, fra amore e scene di tarantiniana memoria, amicizia e terrorismo, con un unico obbiettivo: il continente europeo, l'Italia.

Il romanzo riprende il filone dell'esistenza, che ho già trattato nel primo scritto di “E alla fine c'è la vita”, ma se in quel caso c'erano degli studenti alle prese con la crescita, il futuro e l’amore, in cui droga, alcool, sesso ed eccessi la facevano da padroni, qui la sopravvivenza e l'istinto di conservazione, oltre che la conoscenza, accompagnano il protagonista lungo tutto il percorso. 
Provate allora farvi trasportare con l'immaginazione a quegli ambienti, ascoltando un album di Bombino, magari “Agadez”, sotto il sole di una primavera ancora chiusi in casa, ma con il cervello libero di viaggiare ovunque, anche oltre il mare, quello che separa la nostra difficile normalità, a una tremenda. Buon viaggio in Africa!

Davide Rossi

Incipit

Guardavo dal finestrino uno spicchio di cielo stellato. Univo le stelle componendo disegni fantastici. Immaginavo che rappresentassero le anime di tutte le persone morte ingiustamente, ascese in cielo e destinate a guidare il cammino dei viaggiatori nelle notti serene, sgombre da turbamenti atmosferici. Splendevano di vita, luminose e serene, prive dei peccati di noi esseri viventi. Dalle tentazioni di odio e di vendetta, fornendoci un riparo dai desideri di violenza e dalla brama di potere. Le scrutavo, e mi sembrava di poterne vedere i nomi, le vite, le passioni, i sogni. I bambini erano i più luminosi, gaudenti, divertiti dall’altezza e dal panorama, richiamati in continuazione dalle madri, che li spronavano ad assolvere i loro compiti di angeli custodi. Gli uomini, vigorosi e imponenti, forti, quasi accecanti, a riempire la volta con la loro forza. Le donne, infine, bellissime, maestose, suadenti, ci ammagliavano con la loro bellezza. 
Mi addormentai, pensando alla vita. Volai fuori dall’abitacolo e arrivai fino in cielo. Tutto intorno a me c’erano uomini, donne, bambini. Mi osservavano serenamente, fermi, immobili. «Quanti siete?» chiesi alla moltitudine che mi circondava. « Tanti… » mi risposero all’unisono.

Cartaceo in vendita su: SantelliAmazonIBSMondadori Store 
e altri store online.


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