4 anni come autrice indipendente


Quattro anni fa esordivo come autrice self.

Sono giorni che penso a ciò che vorrei scrivere in proposito. Non è affatto facile, perché si sarebbero tante cose da dire. Oggi però vorrei lasciare da parte le considerazioni pratiche e tutti gli argomenti che più o meno approfonditamente ho trattato in questi anni sul self publishing (così come quelli che intendo affrontare in post futuri) e provare a tirare fuori alcune impressioni a caldo su questa esperienza.

Gratitudine

Se penso a questi quattro anni la prima cosa che affiora è un sentimento di gratitudine. Al di là di tutte le difficoltà, l'impegno, i momenti di scoraggiamento e frustrazione, sono felice di essere in un'epoca in cui gli autori hanno l'opportunità di pubblicare le loro opere senza intermediari. Penso sinceramente che – al di là di tutto il cattivo uso che si fa di questo mezzo – sia da apprezzare la fortuna che abbiamo al giorno d'oggi: Internet stesso, l'esistenza degli ebook, la possibilità di stampa su richiesta, e così via. Sono tutti strumenti che offrono a chi ama scrivere una via diretta per condividere con i lettori le proprie creature. Penso sia meraviglioso!

Cosa ho scoperto su me stessa

Tra alti e bassi, in questa esperienza di auto pubblicazione ho capito cose di cui prima non mi ero resa conto. Prima di tutto che amo essere autonoma, l'indipendenza mi calza a pennello. Negli ultimi anni ho avuto quattro proposte di piccole casi editrici di ripubblicare con loro i miei libri, tutti editori seri e free. Dopo averci riflettuto ho però respinto ogni proposta, perché al momento non sento l'esigenza di un editore, con tutto quello che comporta. Mettendo sul piatto della bilancia vantaggi e svantaggi, resto attaccata alla mia indipendenza.

Un altro aspetto di me stessa che invece proprio non conoscevo e che il self ha portato alla luce è che non sono una persona ambiziosa, uno di quegli autori che sognano la grandezza, la fama mondiale, i soldi a pioggia. Ebbene, ho scoperto che inseguire sogni di gloria non fa per me. Continuo a pensare a me stessa come a una piccola artigiana con una botteguccia in periferia, con la sua fedele clientela, che ama quello che fa e che non ambisce ad avere il mega negozio alla moda nel centro cittadino. Mi piace scrivere storie e poterle condividere, gioisco delle vendite e delle recensioni che ho. Il resto lo lascio a chi punta alle vette.

Nessun self publisher è solo

Chi vede la strada dell'auto pubblicazione come un percorso solitario, ne ha di sicuro una visione sbagliata. Essere autori indipendenti, indie o auto editori, comunque vogliate metterla, non significa fare realmente tutto da soli. Abbiamo bisogno di tanto aiuto in svariati campi  e non ultimo di sostegno psicologico. Dunque, questi quattro anni sono stati soprattutto importanti per i rapporti umani, per il confronto con autori e professionisti. Un grande arricchimento per me, tra l'altro.

Superare i propri limiti

Avete letto l'ultimo articolo di Barbara Businaro su Webnauta su Le diverse competenze richieste dalla scrittura? Ebbene, ormai scrivere non basta più. Men che mai per un autore fai-da-te. Quando sono approdata a questa realtà, mi rendevo conto di quanto ci fosse da apprendere di nuovo ed ero disposta a impegnarmi in tal senso. Invece non avevo capito quanti limiti personali ci fossero da superare. Perché se mi trovavo a mio agio con la creazione dei file digitali, altrettanto non potevo dire per la promozione. C'è voluto un sacco di tempo per entrare nello spirito giusto. E anche per comprendere che in fondo ci sono lati divertenti anche in ciò che d'istinto respingiamo. Tutto può diventare una bella sfida.

Farsi una corazza

Se è vero che mi sono imbattuta in tante belle persone in questi quattro anni, è pure vero che non sono mancati incontri che avrei evitato volentieri. Nell'auto pubblicazione si entra in un mondo fatto di invidie, competizione, sgambetti, ritorsioni, cattiveria gratuita, critiche destinate ad affossarti. E se non vuoi farti abbattere e soprattutto se non vuoi gettare la spugna, occorre munirsi di spalle forti. Non è stato facile, credetemi. Io questa corazza non ce l'avevo affatto, ma pian piano me la sto costruendo.

Cosa vorrei fare meglio

Rivangare gli errori è inutile, a meno di non trarne insegnamento. A oggi mi rendo conto che di sbagli ne ho commessi molti, ma non me ne faccio una colpa. Quando ho iniziato era una realtà nuova per me, nonostante coltivassi l'illusione di essere preparata. Non c'è però preparazione teorica che tenga quando scendi in campo. Nella pratica capisci cosa funziona e cosa no (soprattutto nella promozione), quali sono i problemi concreti di una pubblicazione, quali sono gli strumenti di cui puoi servirti al meglio, ecc. Alla fine la verità è che nel self si fanno un sacco di esperimenti in cerca della propria strada, si aggiusta il tiro, ci si evolve, ci si adegua all'andazzo generale (non guardatemi storto, a volte è necessario).

Nonostante questa consapevolezza, sono anche conscia di essere lontana dai risultati che potrei ottenere, ovvero dal dare il massimo. Per il mio ultimo romanzo per esempio so di aver fatto pochissimo in termini di promozione, ma è anche vero che è stato un anno difficile e dunque posso solo ripropormi di recuperare in futuro. Bisogna fare i conti sempre con la vita reale...

Altre riflessioni scritte in questi anni

Come dicevo all'inizio, in passato ho fatto diversi bilanci sul tema, che trovate qui:

In conclusione

Sono passati quattro anni da Bagliori nel buio, e a oggi ho pubblicato tre libri con la stessa modalità di auto pubblicazione. A meno di cambiamenti, sarà lo stesso anche per il prossimo. L'esperienza è stata molto varia, con alti e bassi, ma il bilancio è senz'altro positivo con buone vendite e tante soddisfazioni. Insomma, posso dire in piena coscienza che per me il self non è un ripiego.

Commenti

  1. Il self-publishing non può essere un ripiego, anche se difficilmente si arriva da qualche parte, essendoci troppa concorrenza, ma pochi capiscono questa cosa e affrontano la materia con grande superficialità in attesa della grande occasione col grande editore che, avendo fatto qualcosa col minimo sforzo, non arriverà mai. Ma anche per chi come me non punta ad alcun tipo di editore, il self-publishing non può proprio essere affrontato senza fare tutto nel modo giusto, quanto meno è una cosa più forte di me, mi faccio così tante domande riguardo al voler arronzare tutto ma, almeno allo stato attuale, non ci riesco. Il grande pubblico non saprei gestirlo :) .

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    1. Sì, ci sono tante persone che lo considerano un ripiego in attesa della grande occasione. Ci sono anche tanti che puntano a pubblicare più roba possibile per cavalcare l'onda e quindi fanno un lavoro così-così. Insomma di tipologie di autori fai-da-te ce ne sono molti, ma mi pare inutile guardare a quello che fanno gli altri, l'importante è essere a posto con la nostra coscienza e fare le cose al meglio per noi. Io la penso così.

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  2. Che non fosse un ripiego ne ero certa, che ti stia perfettamente come scelta anche, ora non mi resta che augurarti solo un lungo e felice cammino prolifico di bei libri di cui riempire la mia libreria.

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    1. Grazie di cuore per il tuo augurio, Nadia. Non so come mi riserverà il futuro, la speranza è di continuare a scrivere e pubblicare storia, ma vedremo se ne sarò in grado :)

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  3. Intanto complimenti per il percorso fatto finora come self publisher e auguri per un futuro ancora più radioso! :)
    Grazie per la citazione. Non è stato semplice scrivere quell'articolo, perché sono considerazioni alquanto scomode per alcuni autori, però tocca guardare in faccia alla realtà del mercato e quel che osservo in giro mi porta a scrivere questo. Che scrivere non basta più, nemmeno per chi cerca l'editore tradizionale.
    Ma come dici tu questa è anche un'epoca ricca di opportunità, anche per imparare qualche competenza in autonomia. Ed è chiaro che chi si mette alla prova otterrà più risultati di chi non lo fa. Mi piace poi che tu abbia usato proprio il titolo "superare i propri limiti" col riferimento a me, che sono anche peaker! ;)

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    1. Grazie infinite, Barbara! Non avevo pensato al riferimento ai peakers, è una bella coincidenza ^_^
      Purtroppo sono considerazioni scomode quelle che hai fatto perché a nessuno piace sentirsi dire che la strada è difficile. C'è la tendenza a considerare anche l'editore una specie di mecenate che si occupa di tutto, ma non è mai così. Poi è anche vero che ognuno deve sbatterci il muso per capire... :D

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  4. Be', auguri!
    Hai ragione: è un'epoca ricca di opportunità, ma è necessario molto impegno e cambiare la propria mentalità per riuscire ad avere qualche risultato un po' più tangibile. E cambiare la mentalità è (per me), l'aspetto più arduo.

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    1. Grazie, Marco!
      Penso che tutti dobbiamo cambiare mentalità, nel senso che il progresso è così rapido che si fa fatica ad abituarsi alle nuove realtà. O almeno credo sia più impegnativo per la nostra generazione.

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  5. Beh che dire? Sono orgoglioso di essere tra i tuoi contatti e complimenti per il traguardo!

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    1. Grazie infinite, Nick! Io sono orgogliosa di avere tanti amici blogger come te ^_^ Una bella fortuna!

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  6. Non c'è niente di più bello della serenità che proviene da una scelta con cui ci sentiamo in perfetta sintonia. Se hai trovato il tuo percorso con il self (a proposito, la foto è proprio azzeccata :D) vale la pena di rivendicarlo. Col tempo si impara sempre di più a gestire meglio gli strumenti che la rete ci mette a disposizione e a proteggerci dalle cattiverie che sempre arriveranno. In quattro anni ha passato tutto questo e sei ancora salda nelal tua scelta (e nel tuo successo). Viva!

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    1. Grazie, Elena! Devo dire che ho impiegato parecchio tempo per arrivare a questa serenità, spero di conservarla anche in futuro. La decisione di scegliere questa strada quattro anni fa non è stata una passeggiata, avevo tantissimi dubbi e tuttora non sono sempre sicura di alcune determinate scelte in questo campo. Ma comunque guardiamo al positivo!

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  7. Mi sembri soddisfatta e non posso che felicitarmi con te, cara Maria Teresa, del resto condivido moltissimo il tuo punto di vista, anch'io amo essere indipendente e ti capisco bene. L'impegno di un self publisher è innegabile e tu finora ne hai dato larga prova, i tuoi romanzi sono belli e di qualità (io li ho letti tutti, quindi posso dirlo senza ombra di dubbio).

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    1. Grazie di cuore, Giulia. L'indipendenza è una gran cosa, per quanto impegnativa. C'è tanto lavoro da fare prima e dopo la pubblicazione, ma comunque è un buon modo per condividere le proprie storie.

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  8. Auguri per questo compleanno editoriale :D
    Per me è importante che si capisca quale debba essere la propria strada. E già è tanto.

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    1. Grazie, Daniele!
      Vero, trovare la propria strada non è scontato. Non so se questa sarà la mia strada definitiva, ma per ora mi sento a mio agio.

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  9. Buon autocompleanno! :) La situazione che descrivi mi sembra molto positiva. Ti stai ritagliando addosso il tuo modo personale di essere scrittrice. Non è poi così facile!

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    1. Grazie! Oddio, molto positiva direi di no, le difficoltà ci sono e di certo sai di cosa parlo. Però mi sento abbastanza in pace con me stessa rispetto a una decina di anni fa e anche rispetto a quando ho iniziato a percorrere questa strada. Diciamo che sto guardando il lato positivo, poi il futuro è tutto da scrivere ;)

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