Come un dio immortale - Estratto #13


Buona domenica, cari amici!
In attesa di riprendere il blog tour sul mio ultimo romanzo, vi propongo un nuovo estratto dalla storia. Si tratta di una citazione dal capitolo 44, una scena che vede il protagonista alle prese con un sogno-visione, anzi precisamente con una visione dentro un sogno.
Di seguito trovate l'estratto ampliato, mentre qui tutti i precedenti pubblicati.

«Non devi darti pena per me, Flavio. Quando si vive in bilico tra due mondi, si finisce per non appartenere più né a uno né all’altro. Temo però per chi dovrà scontare le conseguenze della mia morte». Mise via con calma il libro che aveva in mano. «Ti mostro una cosa, ma dobbiamo fare in fretta, perché presto farai ritorno nel corpo fisico».
Il pavimento della libreria si spalancò nel vuoto e si ritrovarono sul ciglio di un’oscurità infinita, un pozzo senza fondo, buio e insidioso, che pareva in procinto di fagocitarlo. La bocca dell’inferno, pensò, avvinto da un terrore viscerale. «Non voglio stare qui!».
«Guarda giù», gli ordinò Tommaso.
Pregò con tutte le sue forze di svegliarsi. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di andar via di là e non essere costretto a scrutare in quello spazio cupo, benché sapesse di non avere scelta. Tommaso gli intimò di nuovo di guardare giù. Lui spostò l’attenzione verso il basso ed ebbe la percezione di sprofondare, inabissarsi sempre più, finché dalle tenebre emerse una moltitudine di figure che si allungavano, si restringevano e si sfilacciavano. Ben presto iniziarono a comporsi in immagini, come in un film a velocità accelerata. Scene di violenza e sangue salivano dal basso e si susseguivano una dopo l’altra, senza sosta. L’orrore si impossessò di lui mentre le fissava impotente. La visione si espandeva e dettagliava a ogni istante, mostrando un mondo corrotto e decadente. Uomini e donne si affrontavano tra loro con ferocia, mentre tutt’intorno soprusi, crimini e atti di violenza brulicavano come uno sciame impazzito, e la natura deperiva e sfioriva, infettata dal virus della rovina. Flavio desiderò distogliere l’attenzione, ma le immagini lo ipnotizzavano.


Commenti

  1. Una visione davvero angosciante, ricordo questo passaggio. Buona domenica cara

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    1. Eh sì, era proprio l'impressione che volevo dare ^_^ Buona settimana a te, Giulia!

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  2. Quando i sogni somigliano così tanto alla realtà, che quando ti svegli credi di sognare! :)

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  3. Un sogno vivido di quelli danteschi povero Flavio, perché rileggendo ho di nuovo i brividi io...

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    1. Eh già, di certo non un sogno facile. Ho voluto riportarlo come estratto, proprio perché in qualche modo rappresenta qualcosa da evitare a tutti i costi...

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