Caterina Stile presenta “Affinità di coppia”


Buongiorno a tutti! Oggi in via eccezionale vi proporrò non un romanzo ma un saggio. Si tratta di “Affinità di coppia”, scritto da Caterina Stile, fondatrice del sito Sapere & potere. E come sempre sarà l'autrice stessa a parlarcene. Scopriamo insieme perché ci si innamora di una specifica persona...

Quarta di copertina

Perché ci innamoriamo? La domanda che da sempre si rivolgono poeti, filosofi e scienziati non ha in realtà una risposta univoca. La relazione di coppia è un meccanismo complesso che implica l'attivazione di un sistema di dipendenza e accudimento reciproco e che coinvolge ogni aspetto della vita. Ci si innamora al primo sguardo oppure dopo un lungo periodo di conoscenza e amicizia, ma per ognuno di noi l'esperienza scrive pagine diverse. Il destino, la casualità, il colpo di fortuna vengono però dissolti a colpi di indagini scientifiche che sembrano avvalorare sempre più il potere della biologia nella scelta del partner. Il nostro cervello, che mantiene i segni ancestrali di una lunga e lenta evoluzione, è costantemente impegnato a bilanciare gli impulsi dell'attrazione e i compromessi sociali per perseguire un unico importante obiettivo: la riproduzione.
Nel corso di queste pagine vedremo quali aspetti concorrono alla scelta del partner e scopriremo che molti dei comportamenti messi in atto sono in realtà frutto di strategie evolutive che hanno lo scopo di selezionare l'individuo più adatto alla diffusione del proprio DNA. Cosa si nasconde dietro il corteggiamento? Perché gli uomini sono attratti da donne giovani e belle mentre le donne cedono le armi di fronte a intelligenza, umorismo e status sociale? Quali segnali trasmette il nostro corpo e quale potere hanno gli ormoni nell'orchestra di sensazioni contrastanti dell'amore?
La scienza prova a dare risposte per spiegare quell'alchimia preziosa e intrigante che ha il potere di tenere unite due persone per tutta la vita (o quasi).

Perché un libro sull’affinità di coppia

“L'amore che move il sole e l'altre stelle, Dante descrive così, nell'ultimo verso della Divina Commedia, quella forza potente e incontrollata che dirige la nostra vita e l'intero Universo. Che sia la tenerezza della madre che abbraccia il suo bambino o la forza esplosiva che lega due giovani, l'attrazione per il potere o la passione per la musica, questo sentimento porta con sé una carica di emozioni che possono sconvolgere la perfetta armonia di cui vorremmo circondarci. L'inclinazione personale e l'ambiente in cui viviamo influenzano la sensibilità nei confronti di alcune forme dell'amore – l'arte, ad esempio – ma c'è un aspetto che prima o poi invade l'esistenza di ognuno di noi: l'amore romantico. Che entri di soppiatto camuffato da amicizia o che sconvolga la razionalità con la forza di un fulmine, l'amore tra uomo e donna è da sempre il fulcro che, ad un certo punto, prende il controllo della nostra esistenza.

Perché ci innamoriamo? La risposta in realtà non può essere univoca. I fattori coinvolti nella nascita di una relazione di coppia sono molteplici e diversi e vanno interpretati nel giusto contesto. Molte scelte sono infatti dettate puramente dalla razionalità, altre dall'istinto ma c'è una radice comune dietro tutte le nostre intenzioni: l'evoluzione. Come esseri umani, siamo il frutto di un percorso lungo e complesso iniziato milioni di anni fa e di cui manteniamo i segni ancestrali: il nostro stesso cervello sfoggia, nella sua struttura, tre diverse componenti apparse in momenti successivi dell'evoluzione. Ed è proprio nel profondo delle reti neurali ereditate dai nostri antenati preistorici che vengono innescati i comportamenti e le reazioni tipiche dell'innamoramento: si tratta di intricati meccanismi biochimici che obbediscono alle esigenze umane sin dalla notte dei tempi. 

Il destino e la casualità vengono quindi dissolti a colpi di indagini scientifiche che sembrano avvalorare sempre più il potere della biologia nella scelta del partner: l'amore nasce nel cervello, gli esperti ne sono convinti e le ricerche condotte fino a oggi lo confermano.

Nel corso di queste pagine vedremo quali sono le dinamiche che concorrono alla scelta dell'anima gemella e scopriremo che molti comportamenti sono il frutto di strategie evolutive che hanno lo scopo di selezionare l'individuo più adatto alla diffusione del proprio DNA. Se gli uomini sono attratti da donne giovani e belle e le donne cedono di fronte a uomini intelligenti, ironici e di successo c'è un perché che va oltre gli stereotipi di genere: ormoni e neurotrasmettitori agiscono nel silenzio delle reazioni chimiche dirottando le nostre preferenze verso il nobile obiettivo della riproduzione.  Il che equivale ad affermare che il nostro cervello ha il sesso come chiodo fisso (e non vale solo per gli uomini).

Esplorare le funzioni biologiche che si nascondono dietro la selezione del partner può aiutarci a comprendere quali sono le forze che pilotano i nostri comportamenti nell'intrigante limbo della seduzione. Un'arte che coinvolge e riguarda tutti, senza distinzione di genere né d'età perché, come affermava il poeta Charles Baudelaire, “Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti”.

Caterina Stile

Incipit

La scelta del partner giusto è da sempre uno degli obiettivi principali della vita dalla pubertà in poi. Se da giovani la molla che spinge a legarsi all'altro sesso è principalmente connessa all'attrazione fisica, da adulti la ricerca dell'anima gemella è un bisogno dettato dal desiderio di condivisione, sostegno e affetto. Almeno questo è ciò che crediamo. La scienza sembra però non essere d'accordo: a qualsiasi età si venga colpiti dalla freccia di Cupido, i meccanismi che coinvolgono il nostro corpo e la nostra mente sono gli stessi. Un settantenne che si invaghisce di una donna prova le stesse emozioni di un ventenne, parola di scienziati. Può sembrare  difficile crederlo, ma il cervello non invecchia sotto questo aspetto ed è pronto a innamorarsi a qualunque età. I segnali che da millenni vengono inviati e ricevuti dagli amanti – prima ancora che essi ne siano consapevoli – sono infatti mediati dal nostro centro operativo. Il cuore subentra in un secondo momento (spesso per fare danni) ma ciò che romanticamente definiamo "la spinta del cuore" è in realtà un meccanismo ben congegnato dal cervello che fa di tutto per dirigerci verso la persona giusta.

Disponibile in ebook o cartaceo su: Amazon
Sito dell'autrice: Sapere & potere

Commenti

  1. È bello sapere che il cervello non invecchia sotto l'aspetto dell'innamoramento!

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    1. Verissimo, Giulia, sembra che il cervello sia l'unico organo non sensibile al passare del tempo (per alcuni aspetti ovviamente!)

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  2. Il che spiega perché noi donne dopo i 40 cambiamo gusti in fatto di uomini: non avendo più come unico obiettivo la riproduzione (l'orologio biologico batte gli ultimi rintocchi) agli uomini intelligenti, spiritosi e potenti preferiamo i giovani e belli, modello toy boy.
    Beh, meglio se non mettono l'apostrofo su "qual è", almeno quello và... :D

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    1. Barbara, probabilmente anche per motivi "sociali": a 40 anni oggi le donne hanno maggiore indipendenza quindi l'uomo non ha più la funzione di garantire sostentamento. Ci si può divertire un po' di più :)

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  3. E sì, l'amore credo sia un bel mistero da decriptare, a ogni età.

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  4. L' amore rimane il mistero più grande dopotutto. ;)

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