Scrivere una storia è come coltivare una pianta
Come va, amici? Sopravvissuti alla prima tranche di festività?
Oggi sono qui per segnalarvi il mio articolo del numero di dicembre 2017 di 22 Pensieri dal titolo Scrivere una storia è come coltivare una pianta, per il quale mi sono ispirata a un'idea di qualche tempo fa (Coltiva la tua scrittura!), quando accostavo l'attività della scrittura alla coltivazione di un giardino.
Trovate le mie riflessioni nel numero 16 della rivista che vi ricordo è realizzata da Chance Edizioni e disponibile online gratuitamente.
Quando l’idea per una nuova storia nasce dentro di me, la sensazione che ho è quella di un seme che comincia a germogliare. È una percezione piacevole, elettrizzante, ricca di promesse e potenzialità, che mi fa pensare alla scrittura di un romanzo o di un racconto come a un’attività molto simile alla coltivazione di una pianta. Sì, dedicarsi alla narrativa è per certi versi paragonabile al giardinaggio. E proprio come per l’arte di coltivare le piante è importante sapere cosa stiamo facendo se vogliamo ottenere un bel giardino, così è anche per la scrittura, se intendiamo dar vita a un’opera di qualità.
Prima di tutto, abbiamo bisogno di un terreno fertile perché i nostri semi attecchiscano. Dobbiamo preparare il campo della nostra storia con la lettura, che fornisce un valido nutrimento per le idee e per i testi.
(scaricabile in pdf gratuitamente)
Altri articoli scritti da me per la rivista 22 Pensieri:
(scaricabile in pdf gratuitamente)
Bellissimo questo paragone pianta-scrittura; è uscito fuori tutto l'animo di carta che ti rappresenta.
RispondiEliminaGrazie Nadia! Non è che poi io sia così ferrata in giardinaggio, ma credo che sia un'attività per certi versi molto simile alla scrittura.
EliminaGrazie. Mi andrò a leggere anche gli altri tuoi articoli. Buone feste!
RispondiEliminaGrazie a te, Tiziana, per l'interesse. Ricambio gli auguri!
EliminaQuindi ogni libro/racconto/storia una piantina! Vale anche il detto che l'erba del vicino è sempre la più verde? :D
RispondiEliminaAhahah caspita, è proprio così! :D
EliminaMeno male male che ho il pollice verde 😂
RispondiEliminaAh vedi che le due cose vanno di pari passo? :D
EliminaAnalogia molto interessante, scrivere una storia significa far crescere qualcosa prendendosene cura, in questo caso una piantina rende perfettamente l'idea...
RispondiEliminaEh sì, a me capita di vedere sempre di più le storie come qualcosa di delicato, da far crescere giorno dopo giorno...
EliminaVado sicuramente a curiosare sperando di fare "germogliare" anche la mia mente inaridita :-D
RispondiEliminaBuon anno!
Buon anno anche a te, Ariano! Vedrai che tornerà a germogliare la tua creatività, dopotutto anche la natura si prende i suoi periodi di riposo.
EliminaCome al solito un articolo ben scritto, brava! L'esempio che hai fatto è molto appropriato per i termini con cui l'hai paragonato. E viene ricordato anche facilmente, per poi poterlo, a suo tempo e modo e maniera, applicarlo.
RispondiEliminaIn poco spazio hai sintetizzato cose molto importanti e profonde. Di nuovo ben fatto!
Ti saluto.
Grazie, Pietro. Ne avevo già parlato tempo fa qui sul blog, ma avevo ancora voglia di approfondire il paragone.
EliminaMolto riuscito questo accostamento scrittura-giardinaggio. Ti faccio tutti i miei auguri per una buona fine dell'anno in corso e un ottimo anno nuovo. :)
RispondiEliminaGrazie, ricambio di cuore gli auguri per una felice conclusione e un buon inizio del nuovo anno. Ci siamo quasi!
EliminaConfesso di non riuscire a leggere l'articolo per questioni di tempo, tuttavia mi riprometto di farlo il prossimo anno ;). Certo l'accostamento della costruzione di una storia con la coltivazione di una piantina è molto azzeccata con la sola eccezione: la piantina vedi subito se gode di buona salute e puoi porvi rimedio, la storia te ne accorgi forse verso la fine occupato come si è a svilupparla, penso.
RispondiEliminaBUONA FINE E FELICE INIZIO D'ANNO A TUTTI A COMINCIARE DALLA PADRONA DI CASA, AUGURI MARIA TERESA.
Grazie
Rosario
Hai proprio ragione, Rosario, non ci avevo pensato ma hai ragione. Per guardare alle nostre storie in modo obiettivo abbiamo bisogno di un certo distacco, che si acquista solo con il tempo e il più delle volte a storia finita.
EliminaAuguro anche a te un buonissimo anno nuovo (e naturalmente anche una felice conclusione di quello ancora in corso)!
Ciao Maria Teresa;
RispondiEliminaHo visto adesso il tuo articolo per la rivista!
Complimenti per la bella similitudine e per le belle parole!
A presto,
Sharon.
Ciao Sharon, grazie mille per il tuo apprezzamento! A presto :)
EliminaApprezzamento meritato, credimi!
EliminaUn abbraccio e a presto!