Il lettore-cavia ideale

Avere una persona fidata alla quale poter far leggere i nostri scritti, qualcuno che ci dia un parere spassionato e costruttivo, è un vero tesoro per chi ama scrivere.
Spero per voi che abbiate già individuato la persona giusta, ma se così non fosse, sappiate che affidare a una persona qualsiasi ciò che scrivete potrebbe non essere una buona idea. La smania di far leggere le nostre creazioni può giocare brutti scherzi, quindi meglio fare attenzione!

Primo Levi scrisse a proposito del lettore-cavia (lo chiama proprio così!), che deve essere:
... dotato di buon senso e buon gusto, non troppo indulgente: il/la coniuge, un amico/a. Non
un altro scrittore: uno scrittore non è un lettore tipo, ha sue preferenze e fisime
peculiari, davanti a un testo brutto è sprezzante, davanti a uno bello è invidioso.

Condivido in pieno questa opinione e nel tempo anche io mi sono data delle regole, soprattutto dopo che ho verificato che non tutti sono adatti a ricoprire questo ruolo.
Qual è quindi il profilo del lettore-cavia ideale, quali caratteristiche dovrebbe avere?

Affidabilità

Poter riporre una certa fiducia nella persona alla quale date da leggere i vostri scritti è la cosa più importante. Dovete essere sicuri che tale persona non diffonderà o si impadronirà in qualche modo del testo. Il parere di altre persone è fondamentale, però se intendiamo proteggere la paternità dell'opera e soprattutto se vogliamo in futuro vederla pubblicata, è meglio evitare di mandarla a destra e manca a tutti i nostri conoscenti, ma scegliere solo persone di cui ci fidiamo ciecamente.

Amore per la lettura

Sembra una cosa ovvia, ma lo è davvero? Quanti libri all'anno legge la persona a cui state affidando il vostro? E' realmente un amante della lettura o solo una persona che avete sottomano e che si è detto disponibile a darvi un parere?

Interesse per il genere

Se amate scrivere fantasy dovete essere sicuri che la persona che vi legge condivida con voi la passione per questo tipo di narrativa. Lo stesso vale per tutti gli altri generi e per la tipologia narrativa che avete scelto. Non ha senso sottoporre un certo tipo di testo a chi non ne capisce il senso. Saprà apprezzare e valutare in modo obiettivo ciò che legge solo se ha una certa dimestichezza con la tipologia.

Non essere uno scrittore

Come nel brano di Levi che ho riportato, chi scrive non è un buon giudice. L'ho verificato di persona, e io stessa sono pessima in questo ruolo, tendo a essere ipercritica e puntigliosa.
Inoltre, chiunque ha la passione della scrittura tenderà a ispirarsi, anche in buona fede e in modo inconscio, a quello che avete scritto.

Schiettezza

Dovete essere sicuri che dopo aver letto il testo, la vostra cavia vi dica con la massima sincerità cosa ne pensa. Escludete quelle persone che non avranno mai il coraggio di spezzarvi il cuore bocciando la vostra opera con una critica. Se affidiamo uno scritto a qualcuno, lo scopo principale non è quello di farci dire "bravo", ma al contrario di segnalarci gli errori, le imprecisioni, ecc.

Capacità analitiche

Se qualcuno mi dice "c'è qualcosa che non va, non so dirti cosa", non so che farmene. Ho bisogno che il lettore-cavia mi indichi i passaggi precisi dove c'è qualcosa che non funziona e soprattutto perchè. Questo potrebbe implicare, direte voi, che si tratti di un professionista. Ma al contrario un semplice lettore può darci un'impressione a caldo molto più utile di una fredda analisi, sempre che abbia la capacità di cogliere gli aspetti che vanno migliorati.
Commenti laconici del tipo "bello, continua così" sono del tutto inutili.

Imparzialità

Un giudizio giusto è quello a cui dovremo puntare, se chiediamo a qualcuno di fare da cavia per la nostra scrittura. Opinioni troppo soggettive e dettate da sentimenti vari (positivi o negativi che siano) non sono utili. Se lo scopo è quello di migliorarci o anche di avere una semplice valutazione, dobbiamo puntare a chi sa guardare obiettivamente a ciò che abbiamo scritto.
Da escludere sono ovviamente anche quelle persone che hanno pregiudizi sugli argomenti di cui trattiamo.

Buon gusto

Il buon gusto di cui parlava Levi nel brano sopra è altrettanto importante. Se la persona a cui affidiamo il nostro testo ha pessimi gusti in fatto di libri, che opinione potrà dare del nostro? Ci sono divoratori di libri trash in giro, siete sicuri che volete uno di loro come giudice?
Ricordate che il lettore-cavia dovrebbe rappresentare il vostro lettore-tipo, ovvero il prototipo del destinatario finale delle vostre opere.

Pazienza

Leggere il testo di un aspirante scrittore necessità di una buona dote di pazienza, perché ovviamente non sarà perfetto, anzi. Vi suggerisco di parlate chiaro al vostro lettore-cavia, spiegando cosa vi aspettate da lui. Potete chiedergli di segnare errori e considerazioni a margine, oltre che un parere generale.
A questo proposito, però, io penso che il testo vada consegnato al lettore-cavia solo dopo essere sicuri di aver fatto del nostro meglio per revisionarlo e sistemato. Ci sono persone che non rileggono neppure quello che scrivono! Mi sono arrivati dei testi in questi anni che davano la nausea solo a scorrerli: pieni zeppi di errori di ogni genere, sicuramente mai riletti e formattati malissimo. Anche se il vostro lettore-cavia è un santo o vi ama profondamente, non mettetelo a dura prova. E' anche una questione di rispetto per chi legge: ricordate che vi sta facendo un favore e che forse non ha nessuna voglia di mettersi a correggere delle virgole messe a casaccio.

Aggiungo che la stima da parte vostra per il lettore-cavia è un ultimo aspetto da considerare. Bisogna chiedersi se siamo disposti ad accettare critiche o suggerimenti, perché consideriamo chi li fa degno di essere ascoltato. E' chiaro che il peso da dare a queste osservazioni dipende solo da voi e che l'ultima parola sulla vostra creazione non può spettare al lettore-cavia. Ma se ci fidiamo del suo giudizio, ne terremo sicuramente conto.

Avete già il vostro lettore-cavia? Come lo avete scelto?

Commenti

  1. Praticamente il lettore-cavia ideale non esiste!

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  2. ... c'est moi!
    (soprattutto per il 4° punto) :)
    A parte le battute, io non credo molto nella "specificità" del genere.
    Anzi, forse è lo stimolo per una maggiore obiettività.
    Ciao Enzo

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    1. Beh, penso che come minimo non deve esserci un "rifiuto" per il genere, almeno per evitare preconcetti. Però i lettori obiettivi dovrebbero prescindere anche dal genere, è vero.

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  3. Kinsy e Ata... il lettore-cavia ideale in fondo è come l'uomo ideale: la perfezione non esiste, ma che c'è di male a cercare almeno di avvicinarsi?!

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  4. Anche un "c'è qualcosa che non va" è utilissimo. Mio marito è un super lettore. Non mi sa dire cosa non va, ma mi individua a prima lettura le parti deboli, poi sta a me trovare delle soluzioni alternative.
    Io poi ho la fortuna di avere un gruppo di lettura. Per i testi lunghi mi aiutano anche con le aspettative. Posso valutare se una svolta di trama è scontata, chi e quando ha individuato l'assassino (scrivo gialli) e se tutti a furor di popolo mi chiedono di inserire un elemento, vuol dire che il lettore se lo aspetta e sarà il caso di accontentarlo. Nell'ultimo romanzo si nominava una macchina a vapore e tutti hanno preteso che fosse inserita nella trama pilotata dai protagonisti, riuscire a farlo è stata un'impresa ma, se mai il romanzo sarà edito, sarà probabilmente il passaggio che più rimarrà impresso

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    1. Individuare le parti deboli non è una cosa da niente!! Poi è chiaro che le soluzioni spettano sempre a noi, ci mancherebbe...
      Un gruppo di lettura è un'esperienza che non ho mai fatto, da quello che racconti sembra interessante. Ciao :)

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  5. Ciao anima, non sono sparita! Scusa che non sono più venuta a bazzicare qui, l'estate è stata molto impegnativa. Adesso dovrei trovare un po' più di tempo. Il mio lettore-cavia è senza dubbio mio marito!
    Buona serata e un abbraccio!

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    1. Ciao Elisabetta, che bello riverderti! Spero che la tua estate oltre che impegnativa sia stata anche piacevole :)
      A prestissimo e un abbraccio a anche a te!

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