“Delitti artici” - Intervista a Marialuisa Moro


La foto di base è di Andreas Brox (Pexels)

Inauguro il 2020 su Anima di carta ospitando quest'oggi un’autrice molto brava che conta un gran numero di romanzi pubblicati, tutti auto-prodotti e in prevalenza di genere thriller. Si tratta di Marialuisa Moro e  potete trovare su Amazon tutti i suoi titoli disponibili: Marialuisa Moro - autrice.

Recentemente ho letto il suo Delitti artici, un giallo ambientato nelle fredde terre norvegesi, con protagonista il commissario Stig Olsen, che l’autrice aveva introdotto in un altro precedente romanzo (Puzzle). Delitti artici può essere letto comunque indipendentemente (come ho fatto io) ed è autoconclusivo.

La storia parte dal trasferimento del protagonista in una nuova cittadina, nel tentativo di lasciarsi alle spalle gli orrori del caso precedente. Scopriamo subito il carattere difficile di Stig Olsen, un personaggio molto sfaccettato. E al contempo facciamo conoscenza di un misterioso assassino, dalla personalità altrettanto complicata, che lascia dietro di sé una scia di vittime senza farsi troppi scrupoli. La trama si fa ancora più intrigante con il ritrovamento di un corpo che coinvolge molto da vicino il commissario Olsen. Ma ovviamente non vi svelo di più.

Sono rimasta subito colpita dalla scrittura diretta, dalla capacità dell'autrice di tessere un intrigo a metà tra il poliziesco e il noir, concedendo ampio spazio alla psicologia dei personaggi, senza appesantire mai la lettura. Marialuisa Moro entra nella testa di quasi tutti i personaggi in scena, in modo particolare quella dell’assassino. Questa indagine interiore è un aspetto che ho trovato affascinante, soprattutto per la partita a scacchi che si viene a creare tra le figure in gioco. Molto suggestivo è dunque l’aspetto noir del romanzo e in particolare mi sono piaciute molto le scene incentrate sulla figura oscura, che si delinea pagina dopo pagina insieme al commissario Olsen.

Delitti artici è un romanzo che non ha nulla da invidiare agli autori blasonati che trattano storie con ambientazione nordica. I luoghi sono parte integrante della storia, com’è giusto che sia. Vengono descritti in modo coinciso ma efficace. Lo stile è quasi sempre asciutto, scorrevole. Un giallo da leggere per gli amanti del genere.

Sono contenta di avere con me quest’autrice per farle qualche domanda e scoprire da vicino i suoi libri.

1) Ciao Marialuisa, benvenuta.
Guardando la tua produzione, la prima cosa che colpisce è quanto sia ampia. Su Amazon ho conteggiato ben venticinque libri in vendita. Sono molto curiosa di conoscere il tuo percorso di scrittrice e come sei arrivata a una collezione di opere così vasta.

Ciao Maria Teresa, grazie del tuo interesse.
Benché abbia sempre avuto la passione della lettura e della scrittura e il mio primo romanzetto risalga a quando avevo circa dodici anni, a causa di impegni vari, ho cominciato a scrivere sul serio intorno ai primi anni del duemila. Il mio primo romanzo è “L’ETA’ DI MEZZO”, storia tragicomica di una famiglia di oggi; poi ho proseguito, cimentandomi in generi diversi: vita contemporanea, psicologico (IL QUADERNO, IO E ZDENKA) paranormale “L’UOMO SULLA PANCHINA” (che parla di reincarnazione), noir e thriller.


2) Tra i titoli disponibili, salta all’occhio una predilezione per il genere thriller/noir (che tra l’altro amo molto anche io). Posso chiederti cosa ti attrae di questo tipo di storie, com’è nata questa passione e se hai cominciato subito scrivendo la narrativa giallo-nera o se hai scoperto quest’inclinazione con il tempo.

Come dicevo prima, non ho scoperto subito questa passione. Il mio primo noir è “Storia di follia” e da allora posso confermare che non mi sono quasi mai distaccata da quel genere, cimentandomi poi nel giallo e nel thriller. Credo derivi dalla mia attrazione verso ciò che è oscuro e misterioso per quanto riguarda luoghi e persone - non ho un temperamento solare, ma tendenzialmente malinconico - e dal mio interesse per lo studio della mente umana (psichiatria, criminologia). Sono convinta che chiunque, sotto determinati stimoli, possa diventare un assassino e compiere azioni che mai avrebbe immaginato. La follia è celata in ognuno di noi, basta premere il bottone giusto per farla esplodere.

3) Thriller, noir, ma non solo. Nel mio e-reader ho già in attesa “L’uomo sulla panchina” che non vedo l’ora di leggere. Vuoi raccontarci di quali altri generi scrivi e perché?

Credo di averlo già detto nella precedente risposta, ma aggiungo due parole su “L’UOMO SULLA PANCHINA”. Sono molto attratta dal tema della reincarnazione, che qui viene trattata sotto forma di favola moderna, con un tocco di magia. Due persone che si sono amate in una vita precedente si incontrano di nuovo in modo misterioso. Ė uno dei libri che amo di più.

4) Veniamo ora al romanzo “Delitti artici”, l’ultimo in ordine di pubblicazione. Prima di tutto sono curiosa di sapere com’è nata l’idea di ambientarlo a Tromsø (e in generale nei luoghi norvegesi della serie).

Da quando l’ho visitato, sono rimasta affascinata dal Nord Europa (soprattutto dalla Norvegia), dagli scenari ineguagliabili, dai cieli luminosi che si vedono solo da quelle parti, dalle aurore boreali. Inoltre mi sono nutrita per anni di thriller scandinavi. Non per nulla ho ambientato in Scandinavia quattro thriller che amo molto: PUZZLE, ORRORE A HELSINKI, IL POZZO DI ALESUND e DELITTI ARTICI.

5) Stig Olsen è un personaggio con una personalità forte, senza peli sulla lingua, burbero, dal carattere difficile, perfino cupo. Un tipo perfetto per l’ambientazione artica, senza risultare mai stereotipato. So che è protagonista del primo romanzo della serie, Puzzle, e dunque ti chiedo come si è venuta a delineare nella tua testa la personalità di Olsen?

In PUZZLE Olsen non era in primo piano come personaggio e neppure così cupo e antipatico. In DELITTI ARTICI è sofferente e incattivito per il comportamento della moglie Emma, che lo ha reso incapace di amare e ipercritico verso le donne in   genere. Nelle mie letture ho incontrato parecchie personalità simili. I commissari di polizia tormentati, alcolizzati e depressi sono all’ordine del giorno. Detesto l’eroe che possiede tutte le doti positive; non è realistico.

6) Della narrazione mi ha colpita, tra l’altro, la molteplicità di voci che hai scelto per raccontare la storia, passando spesso da una mente all’altra. Da cosa è scaturita quest’esigenza di tanti punti di vista?

Un solo punto di vista è limitato e diventa facilmente noioso, inoltre la storia è più stimolante quando le vicende si svolgono attraverso il racconto di vari personaggi. Una tecnica molto usata.

7) Hai già in progetto di scrivere altri thriller nordici con Olsen? E in generale a cosa stai lavorando?

Per il momento lascio in pace Olsen. Sto ultimando l’ennesimo thriller: IL PROFESSORE, ambientato tra Milano, Monaco di Baviera e Vienna, che uscirà al massimo tra un paio di mesi.

8) Sia in questo romanzo che negli altri, si nota in generale un notevole interesse per l’indagine psicologica, ma allo stesso tempo adotti uno stile quasi impersonale e asciutto. Mi ha colpito questo connubio. Mi ha fatto venire in mente gli autori della letteratura francese che facevano delle loro opere una sorta di studio dell’anima umana. Tutto questo è voluto da te?

Come ho detto prima, adoro lo studio dell’animo umano. Lo stile impersonale è voluto. L’autore deve mostrare e non dire, una delle regole di scrittura a cui mi sforzo di aderire.

9) Infine, una curiosità. Come dicevo all’inizio, è impressionante vedere la prolificità delle tue pubblicazioni. Come riesci a essere così produttiva? Ti va di raccontarci qualcosa sul tuo metodo di scrittura? Sei una pianificatrice o improvvisi?

Per le prime opere improvvisavo, buttavo giù di getto, senza badarci troppo. In seguito, ho imparato a elaborare a lungo le idee nella mente – a patto che arrivi l’ispirazione – prima di cominciare a scrivere. Poi metto giù uno schema della storia, ma finisce sempre che, cammin facendo, i personaggi mi prendano la mano e le vicende, di conseguenza, seguano altri percorsi. Negli ultimi anni ho sfornato meno libri cercando di curarli di più. Ho imparato a prendermi delle pause nella stesura di un romanzo; è positivo, perché arrivano nuove idee e nuovi sviluppi, migliorandone la qualità.

Grazie per aver risposto alle mie domande.
Grazie a te, Maria Teresa. Spero di essere stata esauriente.

* * *

Delitti artici

Chi ha letto PUZZLE, ambientato a pochi chilometri da Capo Nord, lo conosce già. Qui entra in scena da protagonista il commissario Stig Olsen. Dopo la soluzione del caso più sanguinario e orripilante della sua carriera, “il caso del macellaio di Gjesvᴂr”, così definito perché l’assassino tagliava a pezzi le sue vittime per ricomporle in un orrido puzzle, il commissario Stig Olsen, emotivamente devastato e ferito in ciò che aveva di più caro, si trasferisce a Tromso per cambiare aria. In quella città, che da principio gli pare priva degli stimoli di cui ha bisogno per distrarsi e lo fa pentire della sua scelta, si troverà ben presto ingaggiato in una lotta corpo a corpo con gli spettri del passato, travolto da una spirale di odio e di satanica follia, in un ruolo nuovo per lui: quello di vittima designata.
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Commenti

  1. Mi è piaciuta moltissimo questa intervista e come autrice di thriller ero già molto curiosa nei confronti di Maria Luisa che seguo da un po' tramite facebook, questo thriller mi intriga e spero di poterlo leggere al più presto.

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    1. Grazie per il tuo apprezzamento, Giulia! Spero che lo troverai piacevole. Senz'altro Marialuisa scrive molto bene.

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  2. Mi ispira molto questo libro, grazie per aver fatto conoscere una nuova scrittrice che scopro essere molto prolifica e a cui faccio i migliori auguri per le sue pubblicazioni. Inserisco il suo titolo nella mia lista e appena possibile mi ci fiondo.

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    1. Sono contenta che il libro ti abbia ispirata, grazie a te per aver letto l'intervista, Nadia. Anche per me è stata una felice scoperta!

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  3. Bella intervista! Di solito i libri thriller-noir non mi tentano, ma qui l'ambientazione mi attira.

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    1. In effetti avete un'ambientazione comune, più o meno ;)
      Grazie per aver letto l'intervista, Grazia ^_^

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