Luca Costa presenta “Il Falegname”



Cari amici, per il consueto appuntamento con le presentazioni di libri, vi propongo oggi il romanzo “Il Falegname”, di cui ci parlerà l'autore Luca Costa.

Sinossi

Il giudice Ruffilli torna a Forlì, dove riprende possesso della casa ereditata dai nonni paterni, con un nuovo incarico come sostituto procuratore della Repubblica. Il delitto si propone quasi senza dargli il tempo di ambientarsi, e lo porta a conoscere i personaggi che lo accompagneranno nel dipanarsi della storia. Che ruolo avranno, nell'uccisione del falegname, l'avvenente nipote, o il figliastro, e l?amico d?infanzia? Parallelamente alla storia principale, si snoda il percorso interiore del giudice, il quale riscopre luoghi e personaggi, mentre se ne delinea il carattere.

In un angolo della stanza, seduta su una seggiola sgangherata, una donnetta magrissima e scarmigliata, vestita in modo approssimativo, come di qualcuno che si fosse trovato a uscire di casa all’improvviso, senza avere il tempo nemmeno di darsi una rassettata.
Così rannicchiata e dimessa, priva di qualsiasi ornamento e struccata, appariva ancora più magra e fragile, e sembrava doversi spezzare da un momento all’altro.
Fissava il pavimento tenendo un fazzoletto sulla bocca, e scossa dai singhiozzi scuoteva la testa, mormorando parole sconnesse.

“Il Falegname” nasce dall’idea di creare un personaggio che possa raccogliere quelli che mi riconosco come valori umani e di relazione, rappresentando al contempo un ideale di professione che abbia molto a che fare con le persone e con le situazioni.

In linea teorica dovrebbe presentare alcuni aspetti caratteriali idealizzati per come io mi vedo, e altri che invece non mi riconosco e magari avrei voluto esprimere.

Risponde tra l’altro alla esigenza impellente di dare sfogo a suggestioni e reminiscenze non solo mie personali, ma che si dilatano come propaggini del mio conosciuto famigliare, infatti è liberamente intriso di persone / eventi / luoghi reali, trasposti o rimescolati tra di loro.

Ecco che la casa esiste veramente, ho ispirato i caratteri a persone esistite o addirittura viventi, e così via rimembrando.

Rappresenta anche la mia affinità di genere, infatti del solo Simenon ho già letto circa 50 romanzi e alcuni racconti dedicati a Maigret, ho letto l’opera omnia di Arthur Conan Doyle sul personaggio di Sherlock Holmes, e non sto a elencare la quantità dei lavori di Agatha Christie e Andrea Camilleri, di Stieg Larsson e di Asa Larsson, e la scoperta recente di Camilla Lackberg.

Il giudice Ruffilli è ora in predicato per un nuovo progetto, certamente non meno evocativo.

Luca Costa

Incipit

Scese dal treno, e all’improvviso, quasi solo allora avesse realizzato, si chiese cosa lo avesse portato a iniziare il weekend sotto una pensilina, arroventata dal sole di giugno, in una stazione della provincia per eccellenza.
Alto e ben piantato, la corporatura massiccia, ancora con tutti i suoi capelli, anche se decisamente brizzolati, si guardava intorno, attraverso gli occhi a fessura, stringendo le labbra sotto una folta barba, altrettanto grigia, osservando quel deserto.
In quella Forlì che senza dargli i natali gli aveva dato radici mai disconosciute, e che stava per diventare la sua residenza per un tempo non determinato.
Almeno così pensava dal momento che, non avendo legami personali né obblighi morali verso chicchessia, poteva ben decidere di fermarsi un giorno come dieci anni …
Certo aveva in tasca una lettera ufficiale del Ministero, con la quale riceveva l’assegnazione di una ennesima sede provvisoria, come sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Forlì.
Ma era davvero questa la vera e unica chiave di lettura dei fatti?

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Commenti

  1. Dunque... la copertina tutto mi dice tranne che si tratti di un thriller e/o un giallo. Il che è un peccato, rischia di non colpire l'occhio in mezzo agli store online, proprio l'occhio di chi sta cercando un bel giallo da portare sotto l'ombrellone. O la panchina nel bosco.
    L'incipit mi piace e, per quel poco che ne ho letto e molto tempo fa, mi ricorda proprio Simenon. Come mai da Castelfranco veneto (salve, sono di Padova io! E informatica da 18 anni per giunta! ;) ) è giunto fino a Forlì?

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    Risposte
    1. Cara Barbara,
      gentilissima per questo commento.
      Come ho scritto, il racconto è letteralmente intriso di persone e luoghi reali, anche se un po' rimescolati tra di loro.
      Nel mio vissuto Forlì rappresenta un luogo del cuore, i miei genitori sono nati lì, le mie radici si trovano da qualche parte verso Porta Schiavonia.
      Quando le mie pile sono scariche, trovo il modo di arrivare da quelle parti, scendo in Piazza Aurelio Saffi, guardo quel cielo e ne respiro i profumi.
      Ritorno come un uomo nuovo!
      Grazie ancora.
      Felicità!

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  2. Una lettura piacevole: il racconto scorre, i personaggi sono ben delineati e le atmosfere coinvolgenti.
    Una opera prima ma spero ci siano presto altri titoli.
    L'ambientazione a Forlì è molto originale!

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