Sara “Shifter” Pellucchi presenta “Foschie”
Tornano da oggi le presentazioni di romanzi o raccolte di racconti, con gli autori stessi che parlano in prima persona delle loro opere.
“Foschie” è il titolo del romanzo che vi propongo quest'oggi. Ce lo presenta direttamente l'autrice, Sara “Shifter” Pellucchi. Come sempre, domande e commenti sono i benvenuti!
Nel nostro cervello c’è una parte ancora più nascosta che si rivela solamente di notte, quando dormiamo e sogniamo. Nei sogni viviamo avventure e storie bizzarre, è una attività viva che abbiamo inconsapevolmente e che fa parte delle nostre azioni e della nostra giornata. Per questo ho voluto rappresentare tutto ciò sottoforma di romanzo grazie al protagonista Montserrat che abita negli universi bui della mia testa. Lui è libero di vivere qui e di sperimentare azioni non attuabili nella nostra vita diurna che conduciamo tutti i giorni. Noi abbiamo i nostri vincoli fisici e abitudinari che non ci permettono di fare tutto quello che vogliamo. Montserrat invece in questo nero fluttuante ha sicurezza, conforto e può attraversare spazi infiniti e divertenti situazioni. L’idea di questo racconto nasce dopo uno studio artistico sui non-colori, il bianco ed il nero che sono stati la base di partenza delle mie opere pittoriche. Montserrat è nato con il pennello ed è l’omino che compone i miei quadri. È stato creato prima come immagine e dopo di lui ho sviluppato una storia che non lascia nulla al caso, che coinvolgerà il lettore in prima persona nella sua storia e nei suoi pensieri. Tutto, i colori, l’ambientazione e lui sono stati studiati e creati metodicamente, tranne i sogni: che spontaneamente mi hanno fatto visita durante il sonno notturno e che sono diventati la scenografia di Foschie.
Sara “Shifter” Pellucchi
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grazie
Ciao Benedetta, benvenuta! Visto che anche io adoro le serie tv, sarò ben felice di seguirti :) A presto
EliminaMa che grande sorpresa, non sapevo che Sara fosse anche autrice di libri e artista, oltre che blogger! :-0
RispondiEliminaIl concetto che sta alla base del tuo romanzo, Sara, sembra ispirato anche ai versi di Charles Baudelaire tratti dalla poesia La fine della giornata:
Il mio spirito, come le mie vertebre,
invoca ardentemente il riposo;
il cuore pieno di sogni funebri,
mi stenderò supino
e nelle vostre cortine
m’avvolgerò, o rinfrescanti tenebre!
Il nero è un colore bellissimo, perché è il colore delle possibilità. E poi, concludendo il commento con una nota frivola, è un colore che sta bene a tutte le donne! ;)
Ciao Cristina! Ebbene sì, sorpresa... ho voluto cimentarmi anch'io nella scrittura, fortunatamente mi ha aiutato molto Montserrat! Grazie per il tuo commento, non conoscevo la poesia e direi che è un'ulteriore riflessione che si dirama dal concetto di nero e del libro. Ovviamente condivido pienamente il tuo punto di vista sul colore, ha moltissime sfaccettature simboliche e psicologiche e... oltretutto domina tutto il mio armadio!
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