Organizzare la scrittura di un romanzo: il mio metodo



Questo periodo di forzato isolamento a casa e di sospensione generale, può essere una buona occasione per dedicarsi alla scrittura, oltre che alla lettura. E così, terminato l'ultimo romanzo, ho cominciato a pensare al prossimo, ovvero a raccogliere le idee. Colgo dunque l'occasione per parlarvi del mio metodo per organizzare la scrittura di una storia.

Prima di entrare nel vivo, vi segnalo che di recente Elena Ferro ha parlato di come imbastire un romanzo come una sarta. Vi consiglio a leggere il suo interessante post. Da parte mia, io non ho un approccio così razionale, ma nel corso degli anni ho messo a punto un mio sistema che finora si è rivelato adatto alle mie esigenze e utile per arrivare in fondo alla scrittura di un romanzo.
Apro anche una breve parentesi per dire che secondo me non esiste una ricetta univoca nel campo della scrittura: ognuno deve trovare un suo modo per comporre una storia, magari anche sperimentando diversi metodi. Intanto, vi racconto il mio.

L'incubazione delle idee

Ritengo molto importante, prima di cominciare concretamente a scrivere, prendersi del tempo per elaborare la storia. In questa fase lascio libera la mente di vagare senza costringerla in specifici pensieri. Si tratta di un periodo più o meno lungo, durante il quale non scrivo nulla, se non sporadici appunti. Se ho una o più idee che vorrei sviluppare, mi immergo in esse e lascio agire l'inconscio, di solito mentre faccio tutt'altro, tipo cose di casa. In pratica, mi pongo in uno stato ricettivo e quando arriva qualche idea, mi limito a rimuginarla. A volte occorre molto tempo affinché venga fuori una storia vera e propria, ma la pazienza premia sempre.

Metto per iscritto tutto ciò che so

Arriva un momento in cui il rimuginare le idee non basta più. Ovvero avverto l'impulso di cominciare a buttare giù qualcosa. Di solito mi limito a prendere appunti sparsi sulla storia, i personaggi, l'ambientazione, gli eventi. In pratica, metto per iscritto tutto ciò che so sulla storia, non importa se è tanto o poco. Nel mio ultimo romanzo ho scritto una paginetta in cui raccontavo l'inizio del romanzo. Rileggendola qualche giorno fa (a romanzo concluso), posso dire che in quella paginetta c'erano solo i primi capitoli, dunque molto poco. Eppure, questa fase è utile per fare da rampa di lancio, anche se non conosco tutti gli eventi del romanzo. Concretamente non è una sinossi, ma solo una traccia di base.

Comincio a scrivere

Quando sono abbastanza dentro la storia, grazie alla fase di incubazione e agli appunti, mi viene naturale anche cominciare a scrivere i primi capitoli. Se ho le idee abbastanza chiare sull'inizio della storia, questa sarà una fase emozionante e anche il principio di una sorta di innamoramento per la storia stessa. I primi capitoli gettano le basi della trama, delineano i personaggi, il conflitto, gli obiettivi. Durante la scrittura, quindi, prende forma il romanzo. Tuttavia, per procedere oltre, verso lo sviluppo vero e proprio, spesso devo tornare più volte alle fasi precedenti: in pratica tornare a riflettere.

Focalizzo il tema

Di cosa parla il romanzo? Qual è il cuore della storia? A questo punto, dovrebbe essere abbastanza chiaro. Se non lo è ancora, per me vale la pena di soffermarmi a elaborare le idee e cercare (questa volta con la ragione) di mettere a fuoco gli elementi chiave. Non va sottovalutato questo passo, perché è importante che la narrazione abbia una coerenza. Chi programma la storia a monte, lo fa prima di mettersi a scrivere, per chi invece procede come me passo passo, ha bisogno di soffermarsi per capire qual è il filo conduttore.

Raccolgo materiale di documentazione

Durante la prima stesura, faccio moltissime ricerche. Per esempio sui luoghi in cui si svolge la storia, ma non solo. Ho una cartellina con tutto il materiale di consultazione, anche se poi uso solo una piccola parte delle informazioni raccolte. Attualmente sto facendo delle ricerche su un disturbo psicologico che sarà al centro del prossimo romanzo.

Elenco scene e cronologia degli eventi

Benché non abbia una pianificazione a monte della trama, ho l'abitudine da sempre di tenere un elenco delle scene, che aggiorno passo passo. L'ho spiegato in questo post: COME STO PROGETTANDO LA MIA STORIA SCENA PER SCENA

Inoltre, è importante per me tenere traccia della cronologia (al di là di come vengono presentati i fatti nel romanzo), con date e informazioni, in modo da tenere sotto controllo tutta la trama e non incorrere in contraddizioni.

Domande, domande, domande

Ciò che mi guida nella scrittura di una storia è soprattutto un elenco di domande che faccio a me stessa e che il lettore potrebbe farsi. Per esempio, nell'ultimo romanzo scritto sono partita da una fuga in piena notte, e ho cominciato a chiedermi: perché Tizio fuggiva? Chi è stato a ucciderlo? E Caio perché non è andato alla polizia? Cose del genere. Dalle domande nascono fuori tutti gli elementi che servono per sviluppare la trama e portarla a conclusione.

Riguardo alle schede dei personaggi...

Non ho mai fatto schede dei personaggi. Il motivo è che mi ingabbiano e le trovo un modo arido per gestire delle figure che dovrebbero risultare il più possibile tridimensionali e sfaccettate. Ovviamente è una mia opinione.

* * *

Questo è tutto. E ora che ne dite di raccontarmi il vostro metodo per organizzare la scrittura di un romanzo?

Commenti

  1. Ormai sei la mia fucina di idee. Ci scriverò un articolo prossimamente. 😀

    RispondiElimina
  2. Ciao a tutti,proprio ieri ho deciso di iniziare a scrivere ,le prime idee del mio romanzo.
    Questi tuoi consigli arrivano come un LA.
    Grazie mille
    Complimenti x la persona che sei.
    A presto.
    Ciao a tutti.
    Antonio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Antonio, ti ringrazio di cuore, che belle parole!
      Sarei contenta se il mio metodo si rivelasse uno spunto valido per iniziare anche per te, poi fammi sapere com'è andata ;)

      Elimina
  3. Ciao Maria Teresa, grazie per avermi citato ☺️. Proprio l'altro giorno mi stavo dicendo che avrei abbandonato l'idea di scrivere per un po', travolta come sono dal lavoro intenso di questi giorni. Stamattina invece mi sono alzata dal letto e ho scritto due idee, ma che dico idee, tessrre di possibili idee per un romanzo. Vedi come cambia in fretta la prospettiva? Ogni metodo è valido se ci conduce alla meta
    Al di là della differenza di approccio (non così sostanziale mi pare) ho una cosa in comune con te. Mai fatto schede personaggi . Sarà pigrizia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è incredibile come a volte la scrittura ci trascini con sé, nonostante siamo recalcitranti o troppo indaffarati. Spero che capiti anche a me, visto che è un periodo di magra ^_^
      Sulle schede dei personaggi, io ce le ho proprio in antipatia. Le ho fatte solo una volta con uno dei miei romanzi, ma non mi è piaciuto il modo in cui mi ingabbiavano le idee. Alla fine ho stravolto tutto e ho lasciato perdere... Se ti trovi bene a farne a meno, perché no?

      Elimina
  4. Il tuo metodo, Maria Teresa, assomiglia al mio. Io, per prima cosa, butto giù un breve riassunto di ogni capitolo che poi scriverò. Da mesi ho terminato il mio primo romanzo, ma adesso non so come procedere per la pubblicazione. Che cosa mi consigli? Rivolgermi a un editor? A un'agenzia letteraria? Oppure direttamente a qualche editore? Mi sembra che scrivere un romanzo sia un lavoro molto più lungo e impegnativo della pittura a olio e che, colpo di fortuna a parte, una volta completato dia meno soddisfazioni. Un saluto e buon lavoro letterario.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, immagino che tu abbia ragione sul fatto che un romanzo non dia molte soddisfazioni una volta completato, rispetto alla pittura. A me sembra che il piacere sia soprattutto nella scrittura in sé, anche se le soddisfazioni non mancano quando ci si confronta con i lettori. In ogni caso ti faccio tanti complimenti per essere arrivato/a alla fine di questa impresa ^_^
      Difficile però consigliarti. Io dico che vale sempre la pena di provare con gli editori, magari fai un'indagine per capire quali sono le case editrici che pubblicano il genere di romanzo che hai scritto. Sia con gli editori che con le agenzie è una scommessa, ma penso che sia comunque importante fare dei tentativi, dopo le opportune ricerche (cioè mandando richieste mirate).

      Elimina
  5. Ogni romanzo ha la sua storia, per quanto riguarda la mia esperienza, ma alcune in effetti si ripetono. Per il mio primo romanzo avevo già in mente tutta la storia e l'ho scritta in tre mesi quasi di getto, gli altri invece hanno avuto iter diversi. Mi è successo di scrivere subito i primi capitoli e di arenarmi sul resto, sui personaggi anch'io non faccio mai schede però magari lo faccio per la trama. Il periodo di incubazione della storia è variabile, può oscillare da un mese a oltre un anno. Certe storie sono rimaste in incubazione periodi anche più lunghi e tornavano nei miei pensieri finché non le ho scritte. Ciò che è sempre uguale è la gioia di arrivare finalmente alla parola fine...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, ogni romanzo ha un suo percorso (ne parlavi poco tempo fa!). Per me queste sono più o meno le tappe che li accomunano, anche se qualche storia si è rivelata più impegnativa e ha attraversato anche la fase della riscrittura totale. Senza dubbio arrivare alla fine è una grande gioia. Peccato che duri poco, almeno per me. Mi prende subito la smania di cominciare un'altra storia...

      Elimina
  6. Ciao Maria Teresa,
    tu sai che il mio percorso verso l'organizzazione di un romanzo mi sta portando a migliorare di volta in volta.
    Condivido l'idea di lasciare piuttosto libera la mente ma sto adottando sempre più l'abitudine di elencare gli eventi che daranno corpo alla storia, anche quelli che resteranno fuori dalle pagine ma che comunque hanno un impatto sulla trama, e prendere appunti essenziali ;-)
    Per quanto riguarda la ricerca, io la faccio prima e anche durante. Le famose domande che spuntanto all'improvviso nella testa mi spingono, piacevolmente, a farla.
    Per le schede dei personaggi, ci provo ma non ci riesco, a parte qualche breve appunto. Non riesco a delineare un personaggio con una scheda.
    Come le persone reali, so che non li conoscerò mai del tutto ma possono colpirmi e restare nella memoria lo stesso.
    Ciao, un abbraccio, Renato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Elencare gli eventi chiave è sempre una buona abitudine. Io purtroppo non ho sempre le idee così chiare, ma mi è utilissimo elencare le domande, che mi guidano verso il finale.
      Per le schede dei personaggi, invece, la penso come te. Sono come le persone reali, piene di sfaccettature, contraddizioni. Ingabbiarle in una scheda mi sembra tolga loro anche la possibilità di evolvere.

      Elimina
  7. Apprezzo molto il tuo metodo, che è anche il mio, ora che la Nuova Storia mi ha imposto di rinunciare a una scaletta precisa. Diffondo. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sa che le storie a volte si impongono sulle nostre aspettative, anche a dispetto della buona volontà che mettiamo nel compilare scalette e affini. In fondo, è una cosa bella, un segno di vita ^_^ Grazie per l'apprezzamento, Grazia-

      Elimina
  8. Mi pare che più o meno procedo allo stesso modo tuo, nel mio caso per i racconti. Di punto in bianco, magari è del pulviscolo nell'aria, arriva l'idea e me la segno in un foglietto o, se sono al computer, dentro un notepad. Ci penso, ci ripenso, magari passano pure mesi prima che quell'idea porti a una parvenza di storia, nel frattempo altre idee possono essere più veloci. Per i racconti non occorre una scheda personaggi perché in genere sono anche contenuti. Per il romanzo, che giace nell'angolino, comunque non ho fatto schede personaggi complesse, ma quanto meno ricordarmi chi è chi o fa cosa, quello si, perché sono smemorata (se poi lo riprendo in mano una volta l'anno, figurati...) Anch'io ordino le scene, e anch'io man mano che procedo le cambio, le sposto, le elimino. A volte le prime che scrivo sono l'inizio e il finale (una direzione è data da due punti e questi sono i miei per capire dove vuole andare la storia).
    Per i racconti direi che ho trovato il mio metodo oramai.
    Per il romanzo no... sono ancora alla ricerca. E' troppo "esteso" per potergli applicare lo stesso metodo. I racconti si adattano ai miei ritmi lavorativi, il romanzo temo di no. :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le idee arrivano pure a me in questo modo! E di solito me le coccolo per un po' prima di svilupparle. In effetti per un romanzo serve tanto tempo per far incastrare gli eventi e non aiuta non lavorarci in modo continuato, anzi si perde facilmente la connessione con la storia. In ogni caso troverai un tuo metodo anche per i romanzi, di sicuro il lavoro fatto sui racconti ti sarà utilissimo.

      Elimina

Posta un commento

Ogni contributo è prezioso, non dimenticarti di lasciare la tua opinione dopo la lettura.
Se vuoi ricevere una notifica per e-mail con le risposte, metti la spunta su "inviami notifiche".
Se hai problemi con i commenti, ti invito a cambiare browser. Purtroppo alcuni programmi bloccano in automatico i cookie di terze parti impedendo i commenti.
Ti prego di non inserire link o indirizzi e-mail nel testo del commento, altrimenti sarò costretta a rimuovere il commento. Grazie!

Info sulla Privacy

Policy Privacy di Google per chi commenta con un account Blogger