Domande odiose #3 “Me lo regali?”

... ma se te lo chiedono con degli “occhioni” così...
Torniamo a parlare delle domande antipatiche che ci vengono rivolte in quanto scrittori o aspiranti tali.
Nelle prime due puntate di questa serie di post ho parlato dell'irritante Ma è autobiografico? e della pressante Quando lo finisci?
Protagonista di oggi è invece quella che io considero la madre delle domande odiose, una richiesta da non fare MAI a un autore che ha pubblicato un libro, e cioè “Me lo regali?”.

Prima tutto però vorrei fare una premessa seria. Mi è capitato tante volte di regalare i miei libri, in forma cartacea e non. L'ho sempre fatto volentieri, a volte anche andando contro ogni logica. Mi è venuto spontaneo spesso regalarlo quando qualcuno se ne interessava con sincerità, quando procurarsi una copia poteva essere un problema o semplicemente se mi faceva piacere che la persona lo leggesse. Quindi non è di questi casi che sto parlando. La domanda “Me lo regali” dimostra tutta la sua odiosità quando chi te la pone ha l'unico e vero scopo di scroccare un libro, e il più delle volte neanche intende leggerlo.

La prima volta che ho avuto a che fare con la questione era appena uscito il mio romanzo, ero molto emozionata, come potete immaginare, e così lo erano molti intorno a me. Che amassi scrivere non è mai stata una novità, ma di certo lo era il fatto che una casa editrice si fosse presa la briga di pubblicare qualcosa di mio. Dunque, diverse persone si interessavano a quella che si chiama con un nome pomposo opera prima.
Un giorno, una conoscente mi disse: “Ho saputo che hai appena pubblicato un libro. Posso averne una copia?”. La domanda mi stupì moltissimo, e lì per lì la trovai perfino lusinghiera, visto che la persona in questione non faceva un mistero di non amare la lettura: non solo non l'avevo mai vista con un libro in mano, ma spesso l'avevo sorpresa a storcere il naso osservando la mia libreria.
Tuttavia, copie a disposizione non ne avevo, quindi le spiegai gentilmente dove avrebbe potuto acquistare il mio romanzo. A quel punto lei, con espressione infastidita, mi rispose: “Ah. Non fa nulla, tanto non intendevo leggerlo. Era così, tanto per averlo”. Immaginate come ci rimasi...

Dopo di lei ci sono state altre persone che con grande candore mi hanno chiesto una copia in omaggio, con le formule più svariate, tanto che posso ormai fare una casistica delle tipologie di scrocconi di libri.

Mi balla un tavolino... mi regali una copia del tuo libro?


Questo è il caso del mio esempio di sopra. A questa persona non interessa neanche un po' leggere la storia che hai scritto, vuole solo averne una copia tanto per averla. Nelle sue fantasie immagina che tu abbia pile di tuoi libri di cui non sai che fartene. Tanto vale che ne dai una a lei, no? Tipo campioncino omaggio di profumo in profumeria, per intenderci.

Posso avere una copia del tuo libro? Tanto sicuramente ne hai in abbondanza.


Una leggenda metropolitana racconta che chi pubblica un libro riceva un intero scatolone di copie da regalare a destra e a manca. Ma quando mai?! Personalmente non ne ho avuto neppure una. Non so, forse i grandi autori hanno delle copie omaggio, forse in alcuni casi hanno a disposizione un tot di copie per la promozione. In ogni caso, trovo la domanda fuori luogo, a meno che a farla non sia un giornalista (e anche a questo proposito se ne potrebbero raccontare delle belle...). Fatevene una ragione, non abbiamo cantine piene di volumi. Un self publisher, poi, non ne ha di sicuro.

Voglio assolutamente leggerlo, ma non lo trovo da nessuna parte. Me lo mandi tu?


Lui è più furbo degli altri, sa come lusingarti. Si mostra interessato alla storia, magari lo è veramente, ma non si sognerebbe mai di spendere dei soldi per acquistarlo, neanche un euro. È quasi una questione di principio per lui. E così tira fuori la balla che lo ha cercato per mari e per monti, mamma mia quant'è difficile da trovare il tuo libro! A nulla vale se gli dai indicazioni precise, perché lui in realtà ha già deciso che prima o poi cederai. E di solito è così, infatti. Ovviamente il caso è diverso se il libro in questione è davvero introvabile o fuori catalogo.

Mi mandi una copia? In cambio te ne mando una del mio.


Il do ut des è molto comune tra gli autori, soprattutto esordienti. Quasi sempre alla base di un accordo sottobanco c'è la promessa di una recensione, ma non sempre. A volte è solo un puro e semplice scambio. Spesso mi sono sentita fare questa proposta, qualche volta l'ho accolta. Il problema è che il libro che ricevi potrebbe anche non piacerti.
E anche qui è più che evidente che chi ti chiede una copia in regalo non ha nessuna reale voglia di leggere la tua storia, lo fa solo per affibbiarti la sua.

Quando lo metti gratuito? Così ne posso scaricare una copia.


Altra variante poco lusinghiera della domanda Me lo regali? è questa. La consuetudine che si è instaurata ormai per molti self publisher di mettere gratis un libro per un certo periodo (per farlo conoscere, ottenere recensioni, fargli scalare la classifica, ecc.) ha generato un'altra tipologia di lettori a scrocco.
Personalmente sono contraria alla pratica del mettere un ebook da scaricare gratuitamente. Di solito la gente lo scarica e poi non lo legge, perché inconsciamente non lo considera qualcosa di valore, non lo ha pagato. Vi dirò, ho parecchi libri che ho scaricato durante le promozioni gratuite e confesso di non averne letto finora neanche uno. Magari mi ripropongo con sincerità di farlo, ma finiscono sempre in fondo alla coda perché mi sembra più giusto dare la priorità a qualcosa che ho scelto di leggere. Sono abbastanza sicura che sia così anche per altri.
Quindi, anche qui penso che se ci fosse un autentico interesse, si sarebbe già corsi a comprare il libro.

* * *

In conclusione, l'esperienza mi è insegnato che chi desidera davvero leggere qualcosa che hai scritto e pubblicato, non ti chiede di regalarglielo. Magari si informa per sapere dove può acquistarlo, e poi lo fa. Chi azzarda la domanda Me lo regali? in verità non sta manifestando attenzione nei tuoi confronti o della tua opera, ma ti sta solo mettendo in imbarazzo in un modo decisamente poco elegante.

Cosa ne pensate? Vi è capitato che vi facessero questa odiosa domanda? E nel caso, cedete?

Commenti

  1. Stupendo !!! Hai descritto alla perfezione le reazioni a una delle domande più odiose: me ne regali una copia ?
    Peggio di questa domanda c'era soltanto l'altra ovvero: ma di cosa parla ? E leggilo no, così lo saprai.
    Preannuncio che io di alcuni autori i libri non li vorrei nemmeno regalati (non faccio nomi, chi mi conosce già sa), comunque è una cosa che spesso accade che ti chiedano il libro in regalo. Secondo me se si decide di regalare un libro allora bisogna regalarlo a tutti cioè metterlo gratis on-line. Altrimenti non ha senso regalarlo ad alcuni e altri no. Una buona risposta potrebbe essere che appunto non si hanno copie disponibili per cui a chi lo chiede lo si reindirizza all'editore. E l'editore, attaccato ai soldi come da copione, glielo farà pagare di sicuro. Diciamo che oggi scrivere per guadagnare è pura utopia, però la soddisfazione di sapere che il tuo libro è stato comprato non ha prezzo. Per tutto il resto poi ... c'è Visa.

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    1. Di solito io infatti rispondo che non ho copie a disposizione, il che è la verità. Il brutto è quando le persone non ti credono e fanno delle facce come per dire "ma dai, dì che non vuoi darmene una!".
      E hai ragione... non c'è soddisfazione alcuna nel sentirsi chiedere una copia in regalo.

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  2. Sinceramente il "me lo regali" non mi è mai capitato. Forse anche perché io ho fatto una campagna di crowdfunding dove era piuttosto chiaro che non potevo fare omaggi. Quando sarà ufficialmente pubblicato ti saprò dire se capita anche a me. :)

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    1. Non ci avevo pensato, ma immagino che con il crowdfunding ci sia una relazione diversa con i lettori. Ma una volta pubblicato, chi ti ha sostenuto ne vorrà una copia in omaggio?

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  3. Io ho assistito a una richiesta da scorticare la pelle.
    Alla presentazione del libro.
    Un tizio semi intellettuale d'occasione, del tipo che non ha mai letto un libro e crede di saperne più degli altri, chiede allo scrittore:
    "mi regali una copia e me lo firmi? Non si sa mai, magari un giorno diventi famoso, così ho qualcosa da vendere all'asta."
    O.o

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    1. Ahahah sarebbe stato magari carino dire "te lo compro, così se diventi famoso ne ho una copia autografata" :D
      Non c'è proprio limite alla sfacciataggine!

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  4. Pensa, io sono stato l'esatto opposto del tipo di persona che racconti: ho comprato Bagliori nel Buio e l'ho letto senza manco dirti nulla :D .

    A parte questo, anche a me capita di attuare un comportamento del genere, anche se relativo alla musica. Visto che ho una grande collezione di album, preferisco di gran lunga che i gruppi mi mandino l'album in formato CD, invece che come mp3. C'è da dire però che il CD non è solo per la collezione: mi aiuta effettivamente a preparare la recensione. E comunque, è una cosa opzionale: la maggior parte delle recensioni la faccio proprio sulla musica digitale, di CD ne vedo molti pochi; la maggior parte della mia collezione infatti è stata regolarmente pagata. Insomma, non mi sento molto scroccone, anche se forse un pochino lo sono :D .

    Per il resto comunque sono abbastanza d'accordo con te. Chiedere un regalo non è mai elegante. Penso che quando terminerò il mio libro - e se deciderò di pubblicarlo, cosa non scontata - lo regalerò a chi voglio io. Di sicuro, non lo farò per chi me lo chiede, specie se è uno sconosciuto, o una persona che mi sta poco simpatica :) .

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    1. Il discorso delle recensioni però lo capisco in pieno. Anche io ho regalato delle copie ai lit-blogger, è una cosa normale. Chi recensisce ti fa pubblicità (se la recensione è buona, ma è giusto rischiare), quindi mi sembra il minimo che la copia sia in omaggio. Invece a me è capitato pure che mi scrivessero per chiedermi una recensione e pretendessero che comprassi il libro. Alla base deve esserci sempre un interesse, secondo me.
      Diciamo che il tuo caso si potrebbe paragonare ai recensori che preferiscono i libri cartacei agli ebook: è una questione di gusti, di abitudini, quindi la rispetto.
      Tra parentesi, i CD che ho mi si stanno rovinando tutti... :(

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    2. Anche a me è capitato chi mi ha chiesto di pagare io stesso per fare una recensione - pochi per fortuna. Ho vissuto molto di peggio - come scriverò nel post sulle recensioni che ti ho promesso, super in ritardo ma che prima o poi finiro, promesso :D .

      Sui CD, non so che dirti. I miei non sono molto rovinati, ma probabilmente è perché avendone tanti, ognuno viene ascoltato molto di rado, quindi sono poco usati :D .

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    3. Eh immagino che ne hai viste delle belle!
      Non c'è problema per il post, possiamo tranquillamente rimandare a settembre, anche perché ad agosto chiudo per ferie :)

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  5. Sì, la vecchia storia del "mi regali una copia"? Ho smesso anche di dire a quelli a cui lo dicevo che ho pubblicato un romanzo. Il mese scorso, nonostante il mio silenzi, la domanda è arrivata lo stesso. Si sono impicciati tramite Facebook. Ho detto che non era il loro genere. Sono parenti, quindi gli ho detto di sì, che tanto non è peccato. Non ho alcuna intenzione di regalare una copia cartacea a nessuno, se proprio devo regalarla lo farei verso una mia lettrice assidua che premierei, a questo punto, ma non certo per chi non ha mai letto nulla e che vuole solo impicciarsi o tenerlo in casa per chissà quale motivo. Le copie gratuite in genere sono 4 per gli autori sotto contratto. A noi self costano il prezzo intero. Io uso Create Space e il prezzo sarebbe pure buono della stampa per l'autore, solo che poi ti fregano i 30 e più dollari di spese di spedizione e si fi fa prima a comprarlo su Amazon a prezzo pieno. Sono sempre dell'opinione che la lettura sia un fatto molto intimo e personale e che chi ha davvero interesse nei confronti di un'opera, allora si mette e se la cerca/compra da solo. Qualcuno me l'ha chiesta e me l'ha pagata perché dicevano (da persone corrette) che i propri libri non si regalano, ma io non ho insistito a voler vendere nulla a nessuno.

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    1. Anche io ho comprato delle copie da Amazon piuttosto che direttamente da Createspace, mi sembra più conveniente.
      Hai ragione, la lettura è un fatto intimo. L'interesse è sempre ben accetto, quando è sincero, non quando è "tanto per avere una copia". Poi da parte di noi autori è comunque piacevole regalare i nostri libri, se sappiamo che chi li riceverà li gradirà e li leggerà con piacere. Io ho l'impressione che chi ti chiede una copia non abbia la minima idea di come funzioni il mondo editoriale, né tanto meno il self publishing.
      Carina l'idea di premiare il lettore più fedele :)

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  6. Anch'io come Mattia ho letto Bagliori nel buio senza dirtelo ;)
    Mai mi sarei sognata di chiederlo in regalo, è un po' sminuire il valore dell'opera e tutta la fatica che c'è dietro, che chi legge queste pagine dovrebbe aver inteso. (Al che deduco che quello del tavolino non seguiva il blog...o non avevi ancora il blog?)
    Mi hanno insegnato che quando qualcuno fa delle osservazioni sul tuo lavoro (troppo costoso, lento, articolato, ecc), gli si deve ribaltare la frittata sul suo settore, e fare il confronto sul suo stesso terreno.
    Del tipo:
    "voi costate troppo, gli indiani me lo fanno a meno."
    "Vero, anche i tuoi prodotti costano troppo e i cinesi li fanno a meno."
    "Eh, ma i cinesi non fanno un lavoro di qualità come il nostro!"
    "Anche gli indiani non hanno la nostra stessa qualità."
    Ribaltato nel mondo dei libri.
    "Me lo regali?" "E tu cosa mi regali?"
    "Posso avere una copia del tuo libro? Tanto sicuramente ne hai in abbondanza." "Beh tu sei commessa in un negozio di abbigliamento, mi regali una maglietta? Anche lì ne avete in abbondanza."
    "Non lo trovo da nessuna parte. Me lo mandi tu?" "Certo, ti faccio un contrassegno."
    "In cambio te ne mando una del mio." "Sai vero che il rischio è una recensione negativa se poi non mi piace?" ;)
    "Quando lo metti gratuito? Così ne posso scaricare una copia." "Quando anche l'Enel mi mette la bolletta gratuita."

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    1. Ahahahah! Prendo nota per le prossime volte, mi sembra una buona strategia :D
      In effetti all'epoca non avevo il blog, devo dire che con questo secondo romanzo molte persone che pure sono al di fuori del mondo editoriale sono più sensibilizzate sulle problematiche di noi autori, leggendo quello che scrivo qui. Ho avuto occasione di parlare con delle persone al fuori della rete a questo proposito e mi è venuto da riflettere... Come dicevo a Giovanni, io sospetto che tanti che si mostrano così poco delicati in realtà non abbiano idea del funzionamento dell'editoria, del fatto che anche chi pubblica con un editore non ha una cassa di copie a disposizione, che attualmente il mercato dei libri è in crisi, e così via. Poi però c'è anche chi non capisce, punto e basta.

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    2. Togliti il sospetto...è proprio così, non lo sanno. E' da lì che m'è nata l'idea del #navigareinformati tra i libri, rivolto ai lettori non-scrittori. Già con la prima puntata, "quant'è difficile pubblicare un libro" ci sono rimasti di sasso: ma davvero è così dura? non pensavo...
      Mi piacerebbe farne una su "Non si vive di scrittura" parlando dei costi, ricavi e soprattutto utili...ma le cifre sono ben secretate per l'editoria tradizionale.

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  7. Capita spesso. La più tremenda: non mi dire che noi amici del gruppo ce lo dovremo comprare? Detto da una cara amica all'uscita del mio primo romanzo, ho risposto che sì, avrebbero dovuto comprarlo. Ho avuto 5 copie omaggio del primo romanzo, credo 2 del secondo e poi ovviamente stop trattandosi di print on demand. Continuo a regalarle a: mamma, sorella, suocera, una copia per me (che mi pago) e vedi che siamo già a 60 euro. Col print on demand di goWare l'autore non ha sconti. Ne ho regalate altre due, perchè mi faceva piacere, ma insomma non a chi me l'ha chiesto. Tutto sommato sono circondata da lettori pigri: se glielo procuro lo leggono, altrimenti no. Ordinandone 2 copie non pago le spese di spesizioni con Amazon, per cui mi accollo lo sbattimento. Resta il fatto che "me lo regali?" è una domanda odiosa. Sandra

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    1. Lettori pigri... eh già. Poi c'è pure chi non lo legge anche se lo riceve in regalo, il che la dice lunga. La tua esperienza con gli amici del gruppo è significativa e sarebbe interessante sapere chi poi lo ha effettivamente comprato...
      Il print on demand dovrebbe tagliare la testa al toro, ma temo che molti non capiscano neppure quello!

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  8. Dimenticavo. La domanda "Me lo regali?" dei libri è parente della domanda "Mi faresti un sito?" per gli sviluppatori web. Che si sottintende gratis, ovviamente. Tanto, che ci vuole a fare un sito per te? A me, che sono un tuo amico, non mi vedi da 10 anni, e ti chiamo ora solo per questo.
    La risposta, collaudatissima, è: "E quanto pensavi di spendere?"
    Tu...tu...tu...tu....

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    1. Verissimo, mi è successo anche con la mia attività artigianale: "le bomboniere me le fai tu, così mi togli un pensiero!" Magari sarebbe carino anche immaginare che ci sia un impiego di tempo non indifferente che non è pagato solo dall'amicizia! Che poi, se mi offro io è un conto e lo faccio volentieri, ma se sei tu a darlo per scontato...

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    2. Mamma mia, che assurdità queste pretese! Ma la gente non ci pensa al tempo che occorre per fare le cose?! Insomma, è un discorso generale, purtroppo non vale solo per i libri.

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  9. Ah, come ho potuto dimenticare questa chicca? Una mia cugina mi chiese il libro, io lo porto convinto che poi me lo avrebbe pagato, magari anche solo un cenno e, mi sentivo generoso quel giorno, non l'avrei fatta pagare, ma nulla. Prende il libro, lo sfoglia un po': "Era da tanto che volevo leggere qualcosa di tuo, ma è autobiografico?". E io: no. Arriva un'altra cugina ancora: "Senti, ti dispiace se dopo che se lo è letto lei, poi me lo presta e me lo leggo pure io?".
    Ecco, da quel giorno ebbi la conferma che i proprio libri non si regalano, anzi si devono negare :) . Ero imbarazzato io per lei per la domanda che mi aveva rivolto. Cioè non solo non lo hai comprato, ma già si pensa al prestito del prestito. A quel punto preferisco lasciarlo in una biblioteca dove si sa che chi va magari lo fa per leggere, che poi il mio non lo leggeranno perché se non sanno che è lì è per l'appunto difficile, ma, almeno, ha un senso :) . A volte si crede di averle sentite tutte, ma arriva sempre chi ci dona una piccola perla in più :) .

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    1. Imbarazzante, hai detto bene. Questa cosa dei prestiti purtroppo non mi è nuova. A me è capitato anche che una persona me lo chiedesse in regalo perché voleva regalarlo a sua volta. Non c'è limite all'immaginazione degli scrocconi :D

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  10. Sembra che non puoi fare una presentazione in una biblioteca senza il classico "ce ne regala una copia, no?"
    La peggiore è stata col mio primo libro. Mi sono sorbito tutta una menata dalla direttrice che mi fa "eh, purtroppo gli autori non guadagnano molto dai loro libri!" e cinque minuti dopo mi chiede una copia gratis (o meglio esige, altrimenti niente presentazione).

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    1. Acc! Chissà poi se almeno lo ha letto? Però se la copia è andata alla biblioteca per il prestito, almeno ha un senso, peggio se è finita sulla sua libreria personale a prendere polvere.

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  11. Siamo in Italia, dove tutto gira attorno alla giostra del gadget e dell'omaggio. Non è affatto strano che si chiedano copie omaggio.... anzi, il solo fatto di avere una rapporto anche minimo con il potenziale omaggiante rende l'omaggio quasi scontato. Sono più di venti anni che faccio fiere di ogni tipo (come espositore) e tutte le volte sistematicamente mi trovo di fronte ad una moltitudine che mi chiede qualcosa aggratis, fosse pure una penna. Se poi capita uno che per qualche strana ragione ti conosce, allora il mancato omaggio viene percepito come un affronto mortale. Negli anni ho visto scene di una tristezza infinita, ho visto gente adulta umiliarsi di fronte alla possibilità di una molletta in omaggio, gente disposta a vendere i propri figli per una penna o una chiavetta USB...

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    1. Purtroppo so bene di cosa parli perché ho partecipato a diverse fiere. Ho visto i miei colleghi giornalisti gettarsi sui gadget omaggio come avvoltoi su una preda, magari solo per avere una cosa gratis, pure se del tutto inutile.
      Triste quello che dici quando il mancato omaggio è visto come un affronto personale. Il "tutto è dovuto" in questi casi è la parte peggiore, perché dimostra una grande mancanza di rispetto per chi lavora.

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  12. Ammetto che a me piace molto regalare i miei libri. Dopo tutto a Natale ad amici e parenti il regalo si fa e la propria pubblicazione nel peggiore dei casi la si recupera a prezzo molto scontanto. Poi si può fare un dedica personalizzata a ognuno e mettere dentro un segnalibro speciale. Insomma, l'idea mi piace. Devo dire che miei amici, quelli che di solito leggono anche le bozze, sono molto sensibili alla cosa. A volte al momento del regalo loro avevano già acquistato una copia per "sostenere la causa". Quindi non so, non ho mai regalato un libro che non volessi regalare e tuttavia è raro che me lo richiedano, quindi potrei essere stata troppo munifica. Comunque lascio una copia nella biblioteca del paese e in quella della scuola, quindi al peggio li dirotto lì.

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    1. Hai amici sensibili che capiscono cosa significa scrivere un libro :) Anche il fatto che li coinvolgi nella lettura man mano che scrivi contribuisce a sensibilizzarli sul lavoro che fai. Sono esperienze positive, per fortuna che esistono!
      Anche a me comunque piace regalare libri in generale e ovviamente anche il mio. In quest'ultimo caso però lo faccio sempre con persone che conosco bene e quando sono sicura che amino leggere :)

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  13. È la solita questione per cui un lavoro creativo deve per forza essere ceduto gratis. Comunque si, mi è capitato e mi si torcono ancora le budella. Poi c'è stata la tipa che me l'ha chiesto in prestito, perché per principio non spende soldi per i libri...
    Però devo anche ammettere che un paio di amici a cui ho regalato il libro di mia spontanea volontà voleva

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  14. (Continuo da sopra... Non so come mai è partita la pubblicazione...)
    Volevano assolutamente pagarmelo. Ma come detto erano amici e se gliel'ho regalato se lo meritavano davvero! ;-)

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    1. Ahi, che orrore dire "per principio non spendo soldi per il libri"! A persone così non viene proprio la voglia di regalarlo.
      Sì, hai ragione è un discorso generico quello che la creatività non viene pagata. Purtroppo in questi campi se ne sentono di tutti i colori. E' un problema di mentalità, finché non viene cambiata alla radice, continueranno a esserci fenomeni come questi.

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  15. Come dice Tom siamo in Italia, io di solito invece da recensore preferisco sempre comprare i libri che poi andrò a recensire, sbaglierò ma la cosa mi fa sentire meglio con la mia coscienza.

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    1. Ciò ti fa onore, Nick. Come dicevo a Mattia, penso che le recensioni siano un discorso a parte perché si fa un lavoro nel leggere e recensire qualcosa (o un altro qualsiasi prodotto). Anche se lo fai per piacere, per passione, chi ti chiede una recensione secondo me ha il dovere di fornirtene una copia. Certo, se la lettura è spontanea, ovviamente è un'iniziativa tua e quindi è diverso.
      Ma siamo in Italia, hai detto bene!

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  16. Secondo me regalare copie a destra e a manca a chi le chiede in omaggio è il tipico errore di chi pubblica ed è alle prime armi. Poi ci sono anche i parenti che regalano le TUE copie senza chiedere il permesso. Ad esempio il mio medico di famiglia scrive poesie e alla prima stampa di una raccolta in self la moglie ostetrica ha regalato una ventina di copie in ospedale a chiunque gliele chiedesse.

    A me, come Tenar, piace utilizzare il mio libro come regalo, magari per i compleanni o a Natale, specie alle persone che amano leggere e che ci tengono.

    A una mia presentazione è capitato che una persona stesse prendendo una copia de Il Pittore degli Angeli e si stesse allontanando senza pagare! Quindi state all'occhio!

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    1. Ma dai, davvero?! Pensava che stessero lì a disposizione di tutti? Oh mamma...
      Sì, probabilmente è un errore di chi è alle prime armi. Il fatto è che non per tutti un libro è una cosa di valore, non solo a livello economico. Quindi una copia omaggio non viene vista come qualcosa di prezioso, un pensiero bello da parte di chi te lo regala.
      Anche di queste cose bisogna fare esperienza come scrittori... :)

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  17. A me è capitato e per di più da parte di una che passa la vita sugli yacht di lusso (fa la escort). Le avevo detto di aver cominciato a scrivere un romanzo e lei mi fa: "Quando lo hai finito me ne regali una copia?". Ci sono rimasto di... sasso :P

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    1. Ha messo le mani avanti, eh?! Quelli che si prenotano sono ancora più imbarazzanti :D Che le hai risposto? sono curiosa!

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    2. Non le ho proprio risposto e siamo passati a parlare di altro. Dentro di me però ho pensato che con il cavolo glielo regalo il libro.

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  18. Mi hai fatto venire in mente un episodio risalente all'uscita del mio libro: incontro la moglie di mio cugino che mi fa i complimenti, mi chiede come vanno le cose riguardo all'uscita del romanzo e poi, quasi seccata, mi rimprovera: "io sto ancora aspettando che tu me lo faccia avere autografato!"
    Ma io le ho risposto, ti pare, col sorriso e la faccia tosta: "lo trovi in libreria, poi ti offro un caffè e te lo firmo"
    Ho risparmiato questo euro al bar! :)

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    1. Eheheh hai fatto bene :) Ovviamente al momento di andare il libreria e pagare fanno marcia indietro. E magari spendono chissà quanti soldi in cavolate... vabbè!

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  19. Bellissimo post, hai descritto perfettamente le situazioni che possono capitare, quella della conoscente è davvero emblematica. Comunque un po' perché non ho sparso troppo la voce del fatto che scrivo tra chi mi conosce e un po' perchè ho amici poco tecnologici e finora ho scritto solo eBook, ma nessuno mi ha chiesto libri in regalo. Ho apprezzato il fatto che alcuni di loro (quei due o tre dotati di Ereader) abbiano comprato il mio libro nonostante avessi offerto di inviar loro il PDF. Sul libro gratuito trovo che hai perfettamente ragione, anch'io ho parecchi eBook scaricati gratuitamente che non ho ancora avuto modo di leggere. Alcuni però li ho letti, conto di leggerli prima o poi. Comunque mi rendo conto che non c'è la percezione della fatica che c'è dietro la scrittura di un libro, la maggior parte della gente pensa sia una passeggiata...

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    1. Esatto, manca proprio la percezione della fatica e di tutto quello che c'è dietro un libro, anche un ebook. Che poi, a proposito degli ebook, è secondo me anche peggio. E' vero che chi non ha un e-reader non ti chiede una copia, però c'è pure chi considera un ebook una cosa di poco valore e quindi possibile oggetto di regalo. Alla base comunque c'è sempre la scarsa considerazione del libro come frutto di un lungo impegno.

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  20. Scusa, faccio l'intruso non avendo, non dico pubblicato, ma nemmeno scritto un romanzo, però la chicca devo raccontarla, così magari l'aggiungi in lista: la richiesta preventiva.
    "Ma quando lo scrivi poi me la regali una copia!"
    "No, ma ti darò TUTTE le informazioni su dove comprarla."
    "Eh ma io non ce li ho 70 (sic) euro da spendere per un libro!"

    Ne legge sicuramente parecchi uno così, che ne dici?

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    1. Ahahaha informatissimo sui prezzi, eh?! C'è davvero da essere a disagio con richieste di questo tipo, gente che si prenota ancora prima che tu abbia iniziato a scriverlo :D

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  21. E' un errore che ho fatto agli inizi, in seguito nel caso avessi qualche copia, ho preferito portarla in biblioteca. Ha effettivamente più senso; se non altro se uno prende in prestito il libro perlomeno lo legge (o ci prova)!
    E poi ci sono i parenti odiosi che criticano quel che hai scritto (e regalato) e quando tu gli chiedi "Ma tu hai mai scritto un romanzo?" ti senti rispondere "No, sono troppo pigro".
    Beh, se proprio devo regalare qualche copia preferisco non farlo con parenti! :-P

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    1. Se oltre a regalarlo devi subire pure le critiche... per carità, no grazie! Eh poi molto ci sarebbe da dire di quelli che si considerano in grado di dare suggerimenti pure se non leggono né scrivono nulla.
      Portare in biblioteca una copia è sempre utile, forse dovrei farlo anche io. Avevo pensato anche ad altri posti, dove comunque un libro a disposizione è una cosa gradita.

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  22. Il "quando lo metti gratuito?" è abbastanza vergognoso, più delle altre versioni, che comunque rivelano un bel misto di ignoranza e insensibilità; ma forse a darmi più fastidio è il fatto che in genere queste persone vogliono avere il libro solo perché sanno che lo hai scritto tu, ma non gli danno assolutamente la stessa importanza che danno ai libri che acquistano, tanto che non lo leggeranno mai. Se non sono perle ai porci queste... ;)

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    1. Capisco bene cosa vuoi dire, è una sensazione molto spiacevole questa di sapere che qualcuno scaricherà il libro e non lo leggerà mai perché non gli dà valore. Purtroppo è capitato anche a me di avere degli ebook non ancora iniziati e presi con le promozioni. Il problema non è però "chi lo ha scritto", anche perché non li scarico neppure se non mi interessano. E' che ho tante di quelle cose da leggere... Mi dico "prima o poi leggerò tutto". Ma il tempo è quello che è :)

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  23. Meno male questa domanda odiosa non l'ho mai fatta... le prime due invece... sto ancora facendo il mea culpa.
    Se mi chiederanno il mio libro in regalo mi farà piacere, visto che avrò il famigerato scatolone invenduto in cantina... :D

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    1. Le prime due domande sono lecite, se denotano un interesse. Questa invece non credo sia mai fatta per autentico interesse! Ma quale scatolone di invenduti, dai! Siamo tutti super curiosi del tuo romanzo ;)

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  24. Io feci stampare una ventina di copie del romanzo e le regalai pressoché tutte. La mia non era un'operazione di diffusione del libro, lo feci essenzialmente per i parenti più stretti e qualche amico.
    Nonostante questo, alcuni parenti ebbero la faccia di bronzo di fare battute come quella che citi, sul tavolino traballante, e per giunta non lo lessero affatto. Ebbene, me lo ripresi e non lo videro più.

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    1. Che tristezza, soprattutto perché alla base del tuo gesto c'era sicuramente il desiderio di condividere con queste persone qualcosa di importante per te. Anzi, dato il carattere della pubblicazione, direi di "intimo".
      Spero che ci sia stato anche chi ha apprezzato...

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  25. Un'altra domanda davvero comune!
    Io che avevo pubblicato con un POD rischiamo sempre di non rientrare delle spese per "gente così". Ti capisco!

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    1. Già, infatti con un POD la domanda proprio non ha senso. Un regalo poi dovrebbe essere spontaneo, no? :)

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  26. Chi desidera veramente leggere qualcosa di te lo fa e non chiede nulla.Se non può comprarlo subito, lo farà prima possibile. Se aspetta che tutto sia dovuto , non gliene importa nulla. Agli scambi non credo molto.

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    1. La penso come te. Poi psicologicamente siamo portati a ritenere di poco valore ciò che otteniamo con facilità. Anche sugli scambi bisogna andarci cauti, a volte fa davvero piacere ricevere un libro con uno scambio, per carità, però non si può generalizzare.

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