Quando gli ebook si considerano un nemico

Ecco il vero problema della scomparsa della carta...
come si educheranno i cuccioli senza giornali?!
Qui la fonte della vignetta
Di solito le disquisizioni intorno all'argomento "è meglio un libro cartaceo o uno elettronico" le trovo inutili e anche un po' noiose. Di recente, però, ha colpito la mia attenzione un articolo di un editore che faceva in conti in tasca a se stesso a proposito degli ebook, nell'intento di dimostrare quanto la vendita dei libri digitali non convenisse rispetto a quelli di carta.

Il discorso va da una parte a toccare un nervo scoperto per me, perché quando tempo fa chiesi alla casa editrice del mio romanzo di farne un ebook mi fu risposto di no, in quanto avrebbe fatto concorrenza al cartaceo. Dall'altra mi fa riflettere più ad ampio raggio su quanto ridicole e miopi siano certe logiche di noi esseri umani quando tentiamo di andare contro l'inevitabile (e giusto) progresso.

Disquisire sul fascino della carta assomiglia un po' al sostenere che le candele creano atmosfera e le lampadine emanano una luce fredda. Essendo cresciuta in un'epoca in cui il libro elettronico era fantascienza pura, non posso che ammettere che la carta ha il suo fascino e i suoi pregi, ma un ebook, comunque la si metta, è innegabilmente un prodotto rivoluzionario. Nonostante ciò, ho l'impressione che molti editori guardino ancora al digitale come un nemico da combattere o almeno da schivare, tanto è che l'atteggiamento che assumono spesso è quello di rintanarsi nella roccaforte del cartaceo, convinti che prima o poi l'assedio finirà.

Sono in tanti a considerare l'ebook una dannosa concorrenza rispetto alla carta, ovviamente da un punto di vista economico. Per il momento, quindi, nel nome di un maggiore guadagno si evita di produrre ebook. Questa scelta però a lungo andare avrà delle conseguenze, perché la gente tenderà sempre più a privilegiare l'acquisto di un prodotto che costa meno e che è molto comodo da acquistare e leggere. Inoltre, questa filosofia non dà alcuna importanza a un fattore che invece dovrebbe averne: la diffusione di un libro. Anche se è vero che un titolo prodotto solo in forma cartacea così non ha concorrenza, è ovviamente anche molto meno letto e acquistato.

D'altra parte va anche detto che il mercato degli ebook, invece che favorito, viene scoraggiato in partenza con un'IVA del 22% contro quella al 4% del cartaceo. Un'assurdità totale, che ovviamente penalizza fortemente il settore. In questi giorni si vocifera di una riduzione al 10%, ma è tutto ancora da vedere.

Nel post a cui facevo riferimento all'inizio, si riportavano per l'appunto i costi aggiuntivi del produrre e vendere ebook, sottolineando anche il motivo per cui molti editori mettono sul mercato questi prodotti a prezzi spropositati. Infatti è proprio così: se andate sui principali siti di vendita di libri online, trovate anche titoli a 7-9 euro, che è un prezzo eccessivo e che di certo non invoglia a comprare né chi ama leggere né chi legge poco. Anche io ormai fanatica dell'e-reader mi domando perché dovrei spendere una cifra non dissimile da quella del cartaceo, per trovarmi solo con un file in mano. Meglio un concreto libro di carta, a quel punto.

Al contrario, poi, c'è chi pompa il prezzo dei testi di carta, con titoli che arrivano a costare 20-25 euro. E anche qui siamo all'assurdo, tanto è che io appassionata di lettura ma disoccupata non mi permetto una spesa simile, piuttosto mi butto ancora una volta sugli ebook. E in senso lato trovo del tutto inappropriato spendere cifre eccessive per leggere in tempi di crisi come questi, che si tratti di un autore affermato o di uno sconosciuto.

L'altra assurdità riguarda le differenze di prezzo tra gli ebook. Parlare di prezzi diversi per un libro di carta ha un suo perché: si possono considerare fattori oggettivi come la qualità della carta e della copertina, il numero di pagine, l'esistenza o meno dei diritti di autore, e altro ancora. Deve esserci differenza di prezzo tra un cartonato e un tascabile, per esempio.
Nel caso di un ebook, a parte gli eventuali diritti di autore, cosa si dovrebbe considerare? Il valore di un'opera? Non credo avrebbe senso riferire il prezzo al contenuto. Chi può stabilire oggettivamente che un libro vale più di un altro? Insomma, mi domando con quale criterio lo stesso editore decide che un ebook costa 9 euro e un altro 3 euro.

Altro caso curioso è poi quello degli auto-pubblicati, che mettono le loro opere al prezzo di un caffè, svendendo il loro lavoro. E se un po' capisco la voglia di farsi leggere e di diffondere il più possibile ciò che hanno scritto, penso anche a quanta poca dignità ci sia nel paragonare il proprio libro a un caffè.

In definitiva, credo che siamo ancora molto lontani dal considerare la rivoluzione del libro elettronico in modo equilibrato, visti gli eccessi di cui siamo testimoni. Forse siamo solo in un'epoca di passaggio, un po' come deve essere stato quando cominciavano a circolare le lampadine e la gente faticava a mettere via i vecchi sistemi di illuminazione.

Non posso che augurarmi che la percezione cambi con il tempo e si cominci a guardare agli ebook come una vera opportunità nel mondo dei libri e non tanto come un nemico.
Voi cosa ne pensate?

Commenti

  1. Razionalmente, hai del tutto ragione. L'ebook è opportunità, è un modo per guadagnare visibilità, e poi comporta meno spese, può allungare la vita dei titoli visto che non può essere ritirato dalle librerie e tutto... tristemente, sono legata al cartaceo. Non posso farci nulla, l'ereader mi spappa l'esperienza della lettura, la sento come una telefonata al confronto di una chiacchierata di persona.
    Però so che sono problemi miei, e che l'ereader è progresso e tutto il resto. Spero solo che il mercato del cartaceo non ne soffra troppo perché lo preferisco e non vorrei subire un aumento dei prezzi dovuto a una tiratura più limitata...

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    1. Hai ragione, l'esperienza della lettura su carta è diversa, non posso negarlo. Infatti sul fascino di un libro "fisico" non si discute e per questo motivo ci vorrà ancora tantissimo tempo perché la carta venga sostituita completamente. Insomma, il discorso "affettivo", chiamiamolo così, lo posso capire. Quello che invece non mi va proprio giù è vedere come le logiche economiche prendano sempre il sopravvento e non facciano guardare molto oltre il proprio naso...

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  2. Personalmente io non ho un kindle e non ho mai utilizzato gli e-reader, non perché abbia qualcosa in contrario, ma proprio per abitudine: semplicemente non ci ho mai pensato, e non ho mai sentito questa esigenza. Inoltre, talvolta sottolineo e segno. Forse le mie abitudini di lettura cambierebbero. Lo ammetto: sono un po' vecchia, in questo. Mio padre, che ha quasi settant'anni ormai legge quasi tutto in formato elettronico.

    I libri, li acquisto ormai solo online, oppure in una libreria convenzionata con l'azienda per cui lavoro. Il prezzo è lo stesso che c'è in internet, ma alcuni titoli sono un po' difficili da trovare. Non ha una collezione molto ampia.

    Nel migliore dei mondi possibili, gli editori lascerebbero la scelta al fruitore, facendo il libro nella doppia versione, cartacea ed elettronica. Magari l'e-book potrebbe essere pubblicato in un secondo momento come avviene per i tascabili.... Ma le loro logiche e le loro politiche ancora mi sfuggono!

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    1. Io ho preso l'e-reader più che altro perché mi sembrava una comodità e infatti l'ho subito apprezzato. Le sottolineature comunque si possono fare tranquillamente, ne faccio molte anche io e così almeno non rovino i libri :)
      Sono d'accordo per quello che dici sul pubblicare l'ebook in seguito, come per i tascabili, sarebbe un'ottima idea!
      PS cancello il doppio messaggio...

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    2. Certo, cancellalo pure! Mi si era impallato il pc e, per errore, ho inviato il messaggio due volte. Sorry!

      Tornando in tema, non sapevo che anche sull'ebook si può sottolineare. Sono tecnologicamente ignorantissima! Per il momento, non ho mai sentito l'esigenza di aprirmi a questo nuovo strumento, ma è possibile che in futuro mi converta anch'io.
      Ci sono molti libri che mi piacerebbe leggere, ed esistono solo in formato elettronico. Per curiosità: quanto costa un kindle?

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    3. Il modello base è a 59 euro, bianco/nero con tasti di scorrimento (non touch).

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    4. Io ho un Sony T'2 che costa quasi il doppio, però in effetti ci sono marche e modelli molto più convenienti. L'ho considerato da subito un investimento e non me ne sono mai pentita.

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  3. Non ho un ebook reader, ma a volte lo desidererei... Soprattutto quando mi ritrovo a leggere un volume formato elenco telefonico: amo i libri con molte pagine, ma sono difficili da tenere in mano e impossibili da portare in viaggio!
    Non sono esperta dell'argomento, soprattutto dal punto di vista economico, ma credo che le due forme potrebbero convivere. In fondo, facendo un paragone con la musica, i file mp3 non hanno ancora sostituito i cd...

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    1. La maneggiabilità è uno dei grossi vantaggi, in effetti, e non solo per portarsi in giro i libri ma anche a casa! Io leggo molto la sera a letto e ti assicuro che è molto più comodo con un e-reader.
      Credo che il paragone con la musica sia azzeccato... e infatti mi pare che anche gli mp3 abbiano affrontato una bella guerra all'inizio!

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  4. Voce controcorrente la mia. Sono un informatica e l'idea di leggere da un e-rider (lo chiamo proprio così) dopo 10 ore di lavoro al pc mi fa girare le scatole ad altissima frequenza.
    Ciò non toglie che capisco benissimo che per altri sia un ottimo strumento. Alcuni miei amici, che per lavoro sono sempre in trasferta, lo trovano molto comodo perchè nello spazio/peso di una brossura hai la capacità di 500 titoli diversi. C'è da dire che però nonostante questo, non sono dei gran lettori, nè in termini di quantità nè in termini di qualità, visto che non ammettono di spendere soldi per leggere un ebook! Come se la smaterializzazione del libro portasse alla negazione del suo valore.
    Ma il valore c'è comunque: anche senza la carta, dovrebbe rimanere un minimo costo di mantenimento della piattaforma di vendita (che è un po' meno dei magazzini di stoccaggio dello stampato), del ruolo dell'editore (che rimane tale, perchè la pubblicità online è più difficile della pubblciità sui vecchi canali) e soprattutto il riconoscimento dell'opera dello scrittore, che è la stessa medesima.
    Certo pagare 9 euro un ebook e 14 euro la sua copia cartacea è un furto! Anche perchè la copia cartacea posso leggerla una volta e recuperare parte del suo costo vendendola tra i libri usati, oppure scambiarla con un altro libro con un amico. Ma gli ebook sono protetti e sono nominali. In alcuni casi, o vi scambiate completamente l'e-reader con tutti i suoi 500 titoli oppure ciccia, quei soldi sono tutti di una prima lettura.
    (Vi sconsiglio l'hackeraggio con la rimozione della protezione; se se ne accorge Amazon per esempio potrebbe bloccarvi il kindle, è previsto a contratto.)
    E non pagate nemmeno l'eternità del file, perchè l'e-reader si rompe o si resetta facilmente e se non avete provveduto a copie di backup in un computer a parte, avrete perso la Vostra biblioteca molto più velocemente che il deterioramento della carta stampata.
    Però credo che come tutti i prodotti informatici abbia bisogno di evolvere.
    La mia prima chiavetta usb di 32 mega costava quando ora una chiavetta da 32 giga e stiamo parlando di una moltiplicazione per 1000 in soli 10 anni.
    Però non soppianterà mai completamente la carta, fosse anche solo per una questione oculistica :)

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    1. Il mio dubbio numero uno era proprio quello visivo, nel senso che io mi stanco molto a leggere al computer e pensavo che sarebbe stato lo stesso con il lettore ebook. Però all'atto pratico non ho trovato nessuna differenza rispetto al leggere su carta, anzi la possibilità di scegliere le dimensioni dei caratteri aiuta secondo me a non stancare la vista.
      Comunque capisco che sia una questione di abitudini e di gusti e indubbiamente i due sistemi hanno entrambi vantaggi e svantaggi. E hai ragione, un ebook non lo puoi prestare né rivendere... brutta cosa questa!

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  5. Non so. In questo momento sto "nutrendo" il mio kindle e dal tavolino mi salutano i cartacei, quindi sono per la convivenza allegra e pacifica. Il cartaceo mi piace, mi dà un'idea di solidità e possesso. In compenso editori minori sono più velocemente accessibili in digitale. Credo, spero e mi auguro che miei prossimi libri usciranno in entrambi i formati, per me l'importante è che siano letti! Sui prezzi non mi addentro perché non è il mio campo. Non sono del tutto d'accordo, però sugli auto pubblicati. Ecco, se devo leggere un testo che nessun editore ha scelto e nessun editor ha controllato, considerando che c'è tantissima roba anche molto buona gratuita in rete di certo non spendo più di un caffè. Non posso mettere sullo stesso piano un autore di cui mi fido che mette in campo l'edizione ben curata di un libro rifinito con il testo un dilettante, magari anche di talento, esattamente come non pago il concerto di ragazzi (magari talentuosissimi) sconosciuti e alle prime esperienze come quelli degli artisti affermati. Sarò snob, ma la penso così.

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    1. Dici qualcosa che penso anche io: l'importante è che i libri siano letti. Per chi scrive questo conta molto, non tanto il supporto in sé. Ed è per questo motivo che mi dà così fastidio sentire discorsi economici e di convenienza, che ostacolano la diffusione di un libro.

      Hai ragione, poi, sul fatto che la concorrenza costringe chi si autopubblica a mettere in vendita l'ebook a prezzi bassissimi, però secondo me pagare 88 centesimi un libro mette un acquirente anche nella condizione psicologica di dargli poca importanza, proprio come accade quando si riceve qualcosa gratis e gli si attribuisce scarso valore.

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  6. Sono fan di entrambe le soluzioni, il cartaceo e il digitale, perché diciamolo: il contenuto resta lo stesso, ed è il contenuto che conta. Certo, il cartaceo ha un fascino intramontabile, ma per chi, come me, va al lavoro con i mezzi pubblici e una borsa stracarica tra agende e faldoni, vuoi mettere la comodità di portarsi dietro millemila libri in un affarino piatto e pratico come l'e-reader? E' il progresso, appunto. E, come te, ci sono rimasta male quando il mio editore ha detto di non poter diffondere una versione digitale del mio romanzo, perché in tanti me l'hanno chiesta e dato che il mio libro sembra fatto d'oro per quanto costa sarebbe stata un'ottima soluzione per arrivare a più lettori... anche se il fatto di poter tenere in mano il proprio libro, e presentarlo ai lettori 'fisicamente', è davvero impagabile e se, al contrario, ci fosse stata solo la versione digitale, forse non avrei avuto le soddisfazioni che ho avuto^^

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    1. Ti auguro allora che l'editore cambi idea... Certo, come autori l'effetto è diverso se hai in mano qualcosa di tangibile oppure un file, al momento della pubblicazione. Penso solo al non poter mettere dediche o al non poterlo regalare come un vero e proprio oggetto... no, non è la stessa cosa :)

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  7. Ciao Teresa, sono d'accordo su tutto quel che hai scritto. Vendere un e-book al prezzo di un caffè è giustificato a mio avviso solo se il libro è un "100 pagine" o qualcosa di analogo. Nel caso di un romanzo di medie proporzioni di un esordiente, penso che 2.99 euro sia un prezzo più dignitoso e in definitiva anche più onesto.
    Anch'io poi, come altri commentatori, non ho ancora un e-reader. Per due motivi: primo, perché ho giurato a me stesso di comprarlo solo il giorno in cui pubblicherò io stesso un ebook e non prima. Secondo, perché sto comprando pochissimi libri a causa del fatto che i volumi in attesa di lettura negli scaffali della mia libreria sono almeno 200. In realtà in questo 2014 non ho comprato ancora nessun libro (solo qualche fumetto) anche se ho in programma di comprare almeno "Il cardellino" di Donna Tartt.
    Non so se hai visto ma mi sono accodato a te sul post di Luca Sempre. Ho capito che conoscevi bene Castaneda quando nel tuo commento al mio post sull'autobibliografia di Miller l'hai paragonata alla ricapitolazione ;)

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    1. 200 libri ancora da leggere, però! Hai un bel programma davanti...
      Ho visto il tuo commento su Castaneda, pensa che io una decina di anni fa avevo addirittura un sito completamente dedicato ai suoi libri. Ma davvero lo hai conosciuto di persona? wow! sono molto curiosa...

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    2. Anche il mio primo blog, che trattava dei rapporti tra letteratura e sciamanesimo, era fondato sulle teorie castanediane. Con questo passato in comune è più comprensibile il perché anche nella nostra narrativa affrontiamo temi simili.

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  8. Condivido direi il parere anche di Tenar. Tradizionale e digitale dovrebbero convivere pacificamente, a volte uso la bicicletta altre l'auto, dipende da una serie di fattori, non si dovrebbero insomma escludere nè fare la guerra. Vorrei e-book per il mio romanzo ma per ora niente, e il prezzo è proibitivo in cartaceo, luuuunga polemica anzi no, discussione, con l'editore ma niet. Alla fine sai cara vedo un polverone su ogni cosa senza che si c'entri mai davvero il cuore della faccenda: in Italia non si legge! I lettori forti tirano la carretta e li vedi esaltati al salone di To e in giro per librerie, a parlar di libri per strada, ma alla fine penso che l'editoria dovrebbe occuparsi di attrarre quel 96% del paese che non legge. baci

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    1. Una convivenza "pacifica" è ciò che spero anche io, magari con il tempo ci si arriverà. Ora mi sembra che la mentalità di qualche editore e gli interessi economici più in generale frenino l'avanzata degli ebook e non lo trovo tanto giusto. Certo, come dici tu il problema resta quello che non si legge e questo ha poco a che vedere con il supporto!

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  9. io sono perdutamente innamorata del mio Kindle e posso finalmente viaggiare con la biblioteca in tasca senza dovermi arrabattare nei "book exchange" degli ostelli dove si trova solo Sophie Kinsella e Dan Brown. Vorrei convincervi tutti adesso e per sempre a comprare un e-reader, e penso di avere l'esempio perfetto a portata di mano: qualche giorno fa ho finito di leggere un avvincente romanzo di Grazia Gironella e presa dall'entusiasmo ho voluto subito cominciarne un altro della stessa autrice. In 5 minuti, con un paio di click e una spesa risibile, il mio desiderio si è trasformato in realtà. Ora, immaginatevi se avessi dovuto ordinare il libro cartaceo dall'Italia e farlo spedire ai miei genitori a Reggio Emilia per farmelo poi spedire in Canada (le poste canadesi sono "er pejo", due settimane per una raccomandata...) Non lo avrei mai comprato! Soprattutto per gli scrittori emergenti, è importante avere e-book a basso prezzo su vari siti. Ovviamente, se esce un romanzo di Isabel Allende, lo voglio vedere ogni giorno sulla libreria in camera mia, in fila con tutti gli altri. Non dico che il cartaceo sparirà o che sia sostituibile, ma per fortuna per una volta si può avere la moglie piena e la botte ubriaca :)

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    1. Le mie lettrici all'estero infatti si lamentano della mancanza della versione e-book dei miei romanzi, tra l'altro pagando, nel mio caso, con bonifico direttamente alla casa editrice si ha un bello sconto, peccato che il costo del bonifico internazionale annulli il vantaggio. FATE E-BOOK EDITORI!!!

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    2. Lisa e Sandra, quanto avete ragione! E poi dovremmo anche considerare le spese di spedizione... è vero che a volte gli editori non le mettono per i loro titoli, però se acquisti dei cartacei negli store on-line le paghi quasi sempre.

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  10. Da parte mia vivo una convivenza molto pacifica tra libri cartacei e digitali. Fuori casa l'e-reader è comodissimo, non solo in vacanza ma anche da portarmi dietro quando mi si prospetta qualche attesa noiosa. C'è anche una comodità fisica, che apprezzo quando appoggio l'e-reader alla coscia mentre sono seduta in poltrona, oppure sul lettino in spiaggia. Il cartaceo forse resta il mio preferito, ma è questione di abitudine; ci sono cresciuta, in fondo.
    Credo che il passaggio per me sia stato in parte favorito dall'uso della biblioteca. Fino a quando acquistavo tutti i libri che leggevo, il libro aveva un valore anche come oggetto posseduto. Ho voluto liberarmi da questo atteggiamento che non mi piaceva (e costava!), e come effetto l'attenzione si è di molto spostata sulla storia. Anche per questo l'e-reader non mi ha suscitato avversione, nemmeno all'inizio. C'è la storia, ci sono io... c'è tutto.

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    1. Forse l'idea del valore legato a un oggetto fisico ancora un po' la conservo, nonostante mi sia subito adattata a questo tipo di lettura. Quello che mi manca è più che altro lo sfogliare fisicamente alcuni libri (non tutti, quelli a cui sono più legata), averli in mano. E' vero che quello che conta è la storia, come dici, però certe abitudini si fa fatica a lasciarle andare...

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  11. Secondo me i due supporti possono tranquillamente convivere, come stanno convivendo molti altri strumenti di cui si era decretata la morte alla comparsa del “rivale” più tecnologicamente avanzato (all’apparizione della televisione, molti profetizzarono la morte della radio, ma così per fortuna non è stato), e in questo sono d’accordo con molti dei commentatori. Si tratta di due modi di leggere lo stesso contenuto che presentano entrambi vantaggi e svantaggi. Forse il reale vantaggio del digitale sta nella comodità dell’acquisto online e soprattutto nel peso. Io leggo prevalentemente sui mezzi pubblici, e non c’è paragone nel portarsi dietro un romanzo storico di Falcones di 600 e passa pagine su un e-reader o su carta, combattendo con borse pesantissime piene di generi di conforto, l’ombrello gocciolante e la calca infernale. Quello che mi manca un po’ nella lettura della versione digitale è la percezione di “a che punto sono”, e della conseguente suspence, mentre con la carta lo sai attraverso la vista e il tatto (anche se è vero che nel digitale c’è la barra in basso che ti dice la percentuale di lettura, ma non è la stessa cosa). Per quanto riguarda il discorso economico, di recente ho affrontato questo discorso con alcuni operatori del settore, visto che tutti noi abbiamo notato in Italia come gli e-book abbiano un prezzo spropositato: 9 euro per le novità degli autori celebri, il che non è giustificato. A quel punto aspetto la versione economica o passo nelle librerie del buon usato e lo compro in versione cartacea a 5 euro. Mezzi altrettanto infidi sono suddividere un romanzo classico in tre parti e darti la prima gratuitamente, ma farti pagare la seconda e la terza a 3,90 l’una. Alla fine paghi una bella cifra comunque, e sei pure contento perché ti sembra di avere risparmiato. :-(

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    1. La convivenza dei due tipi di libri dal punto di vista dei lettori arriverà secondo me abbastanza presto. Resto molto dubbiosa, invece, riguardo all'evolversi della questione economica legata agli ebook, per i motivi di cui hai parlato anche tu. Temo che si continuerà ancora a fare la guerra ai libri digitali oppure a metterli in vendita a prezzi esagerati... E no, non è giustificato far pagare un ebook 9 euro, famoso o meno che sia l'autore!

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  12. Per quanto ami i libri di carta sono affascinata dall'e-reader e non l'ho ancora acquistato solo per mancanza di contante! L'idea di potermi portare appresso una montagna di libri e viaggiare ugualmente leggera mi esalta! Ne ho visti alcuni alla "Ricordi" di Milano e li ho trovati bellissimi!
    Vorrei anche pubblicare le ristampe (senza diritti d'autore) del mio sito in formato e-book ma il mio compagno resta fedele al cartaceo e poi, ha paura che l'e-book sia troppo copiabile, del tipo che comprano una copia e poi la masterizzano per gli amici.

    Comunque, penso che la similitudine con la lampadina sia molto calzante e che un giorno gli e-book saranno diffusi come le lampadine, ma come per le candele, i libri cartacei sopravviveranno e come, proprio in virtù del loro fascino, vuoi mettere l'odore della carta?

    Dispiace per le logiche di mercato ma penso che la lampadina e l'automobile abbiano incontrato le stesse difficoltà.

    Bacioni.

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    1. Ciao Irene e benvenuta!
      Credo in effetti che quello della pirateria sia uno dei problemi legati alla diffidenza sugli ebook, come del resto è già successo per il formato mp3.
      D'altra parte se non ci sono diritti d'autore, l'ebook resta un'ottimo modo per diffondere uno scritto, quindi forse per il tuo sito (di che si tratta?) non è un'idea tanto male.

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  13. Gli e book li prendo solamente per i libri tecnici di informatica, i manuali che costano sempre uno sproposito, cosi un libro da 40 euro magari lo pago 16/17.
    Li tengo comodamente sull'ipad e mi tengono il segno senza chiudersi.
    Per il resto, libro cartaceo tutta la vita.

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    1. La differenza è notevole, in questo caso! E la comodità di avere tante pagine in poco spazio non si batte...

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  14. Secondo me gli ebook non sono molto positivi. Io trovo stancante per gli occhi leggere su uno schermo, anche se creato per quello scopo, e gli ebook emettono campi elettromagnetici (che non sono salutari e chi è sensibile a questo, come me, le sente). Poi penso che mi sarebbe impossibile leggere un libro senza sentire la consistenza della carta, senza poterlo sfogliare "normalmente".
    Comunque io normalmente diffido degli ebook, non abbandonerò mai i libri di carta.

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    1. È una questione di abitudini, di gusti personali e anche di "sensazione", quindi capisco la tua diffidenza.
      Sul fatto che sia stancante però non sono d'accordo, posso assicurarti per esperienza personale che non lo è affatto leggere su un e-reader, il fatto che non sia retroilluminato rende la lettura del tutto simile a quella su carta. Te lo dice una persona che si stanca moltissimo a stare davanti a un monitor.
      Inoltre i campi elettromagnetici possono interessare solo un e-reader collegato con la rete wireless, altrimenti non sono presenti. Basta non connetterlo a Internet, quando lo si usa e in problema non esiste.

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  15. Ciao a tutti! Che bella conversazione! Io leggo su entrambi i supporti, ormai ho fatto l'abitudine... riguardo ai prezzi, per un self spendo non più di 2-3 euro e comunque prima mi scarico l'estratto gratis per vedere se mi piace. Io purtroppo sono tra le autrici che mettono i propri libri a 1 euro per farsi conoscere... col prossimo romanzo, però, alzerò i prezzi e vedremo come andrà, tanto i miei lettori sanno come scrivo: se vorranno mi compreranno.
    Riguardo ai prezzi degli ebook delle CE, sono scandalosamente alti come avete detto. Accetto 5-6 euro, non di più.

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    1. Ciao, Elisabetta! Penso che uno dei punti di forza degli ebook sia proprio la possibilità di leggere l'anteprima, sia per l'autore che per l'acquirente. Ci si può fare rapidamente un'idea del libro, cosa che con il cartaceo non accade.

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    2. Io ho scoperto l’ebook quando ho deciso di auto-pubblicare il mio primo romanzo (impossibile su carta) e credo che i due formati non siano in antitesi, ognuno ha i suoi vantaggi e possono aiutarsi a vicenda se solo i lettori e sopratutto gli editori si liberassero di alcune stereotipi mentali e commerciali. E’ assurdo non pubblicare l’ebook di un libro già uscito in cartaceo perché “gli farebbe concorrenza” com‘è assurdo ritardare l’uscita di dell’edizione tascabile per paura di penalizzare quella brossurata. Meglio offrire tutto e lasciare la scelta all’acquirente. Come può scegliere se guardare il film a casa o al cinema. Anch’io amo l’odore della carta e uno dei miei passatempi preferiti è andare per bancarelle. Ma se leggo l’ebook a letto o in tram perché è più maneggevole, niente mi vieta di continuare ad andare per bancarelle come ho sempre fatto. E’assurdo rifiutare le lampadine perche le candele ”fanno più atmosfera”, ma niente vieta a chi ama le candele di continuare a usarle. Credo e spero che il digitale non sostituirà mai il cartaceo, è positivo tutto ciò che aumenta il ventaglio delle scelte.

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    3. Grazie per aver condiviso la tua opinione, Riccardo. Sono pienamente d'accordo e vorrei che ci fossero più persone con questo punto di vista. Il giusto atteggiamento da parte degli editori potrebbe essere proprio quello di lasciare che sia il lettore a scegliere il supporto che preferisce, a seconda di esigenze e gusti. Spero che tutto questo prima o poi venga capito...
      Perché comunque dici che il tuo romanzo era impossibile da pubblicare su carta? Ciao!

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