Come revisionare un romanzo (parte 1)
Lo so, revisionare quello che avete scritto non è proprio un’operazione divertente. Anzi, il più delle volte è noiosa, complicata e qualche volta persino dolorosa, perché si sa, gli scrittori sono affezionati a tutto quello che scrivono!
Creare personaggi e storie è di gran lunga più interessante, e lasciarsi andare al flusso delle proprie idee deve essere necessariamente una faccenda spontanea. Però dopo aver messo la parola “fine” alla storia, arriva il momento di armarvi di buona volontà ed esaminare con occhio critico il vostro romanzo.
Sì, revisionare è davvero necessario, se volete che qualcun altro legga le vostre creazioni, e più che mai se volete essere pubblicati. Io sono del parere che presentare all’editore un testo non curato è davvero una pessima idea!
Certo, potreste affidarvi a qualcuno che si occupa di revisionare un manoscritto al vostro posto, un editor, ma chi si occupa di questo tipo di correzioni non sa cosa avevate in mente quando vi siete messi all’opera. Nel tentativo di migliorare la struttura o il testo, potrebbe fraintendere o peggio trasformare in modo eccessivo ciò che avete scritto. Ve la sentite di correre questo rischio? Ve la sentite davvero di affidare il vostro prezioso lavoro a qualcun altro?
Vediamo dunque come comportarsi.
La prima cosa da fare è stampare il vostro romanzo. È importante che le correzioni vengano fatte su carta e non a video, sia perché in quest’ultimo caso potrebbero sfuggirvi molte cose, sia perché dovete mettervi nei panni di un lettore estraneo: l’atteggiamento da tenere a questo punto è quello del lettore disinteressato, spassionato e diffidente.
Dunque, cominciate a leggere quello che avete scritto dall’inizio alla fine, prestando attenzione alla storia. Lasciatevi andare come fareste con un qualsiasi altro romanzo che avete acquistato in libreria. In questa prima fase non fate troppa attenzione alla forma e non soffermatevi a fare correzioni del testo (grammatica, ortografia, ecc.). Man mano che leggete, annotatevi se un passaggio è troppo lungo o inutile o se può essere migliorato e come. Prestate attenzione alle “note stonate”, agli avvenimenti che sembrano tirati per i capelli o addirittura fuori posto. Annotatevi anche se ci sono scene su cui non vi siete soffermati abbastanza e che magari un lettore potrebbe essere interessato ad approfondire.
Chiedetevi se avete attirato l’attenzione sui particolari giusti, se la personalità dei personaggi emerge dalle loro azioni o se vi siete dilungati troppo all’inizio per descriverli a parole… La storia scorre? Avete interrotto i capitoli al punto giusto, per invogliare il lettore a proseguire? Avete suscitato sufficiente curiosità su “cosa accadrà dopo”? I dialoghi sembrano spontanei o hanno l’aria del pre-costruito? La fine ha il giusto “sapore”?
Lo so, sono tante le domande che dovete farvi in questa prima fase, ma non è necessario chiedersi davvero tutte queste cose. La migliore prova che potete fare per capire se il vostro romanzo funziona, è leggere più e più volte quello che avete scritto. Riuscite a farlo ancora una volta? Vi lascia un senso di armonia, come se tutto fosse al posto giusto?
Dovete essere voi i vostri primi e spietati critici. Se c’è qualche parte che annoia voi che l’avete scritta, pensate quanto potrà annoiare un estraneo!
Esiste anche la possibilità che dopo esservi sforzati di tagliare il superfluo senza troppe remore (le prime volte è difficile farlo, poi si diventa più imparziali) ed esservi appuntati cosa va aggiunto o modificato, vi rendiate conto che la storia così com’è non funziona. In tal caso, forse, dovrete ripensare proprio alla struttura stessa del romanzo… e rimettervi all’opera.
Ma se avete fatto un buon lavoro con la prima stesura, questo non accadrà. La verità è che avere un elaboratore di testi, ovvero un programma al computer, ci dà l’illusione di poter cancellare e tornare indietro sui nostri passi quando vogliamo. Ma non è così! Quello che si scrive nella prima stesura in qualche modo rimane attaccato addosso al romanzo. Ci sono cose che si fissano e che restano. Quindi bisogna fare molta attenzione alla prima stesura…
Sappiate, comunque, che non sarà sufficiente una riletta e un’aggiustatina qua e là, né che vi basterà un’unica revisione, perché è davvero impossibile prestare attenzione a tutto, forma e contenuto, in un’unica volta.
Dopo che avete quindi effettuato questa prima lettura, infatti, occorre farne un’altra, per occuparsi della forma… ma di questo ne riparleremo!
Anima di carta
Creare personaggi e storie è di gran lunga più interessante, e lasciarsi andare al flusso delle proprie idee deve essere necessariamente una faccenda spontanea. Però dopo aver messo la parola “fine” alla storia, arriva il momento di armarvi di buona volontà ed esaminare con occhio critico il vostro romanzo.
Sì, revisionare è davvero necessario, se volete che qualcun altro legga le vostre creazioni, e più che mai se volete essere pubblicati. Io sono del parere che presentare all’editore un testo non curato è davvero una pessima idea!
Certo, potreste affidarvi a qualcuno che si occupa di revisionare un manoscritto al vostro posto, un editor, ma chi si occupa di questo tipo di correzioni non sa cosa avevate in mente quando vi siete messi all’opera. Nel tentativo di migliorare la struttura o il testo, potrebbe fraintendere o peggio trasformare in modo eccessivo ciò che avete scritto. Ve la sentite di correre questo rischio? Ve la sentite davvero di affidare il vostro prezioso lavoro a qualcun altro?
Vediamo dunque come comportarsi.
La prima cosa da fare è stampare il vostro romanzo. È importante che le correzioni vengano fatte su carta e non a video, sia perché in quest’ultimo caso potrebbero sfuggirvi molte cose, sia perché dovete mettervi nei panni di un lettore estraneo: l’atteggiamento da tenere a questo punto è quello del lettore disinteressato, spassionato e diffidente.
Dunque, cominciate a leggere quello che avete scritto dall’inizio alla fine, prestando attenzione alla storia. Lasciatevi andare come fareste con un qualsiasi altro romanzo che avete acquistato in libreria. In questa prima fase non fate troppa attenzione alla forma e non soffermatevi a fare correzioni del testo (grammatica, ortografia, ecc.). Man mano che leggete, annotatevi se un passaggio è troppo lungo o inutile o se può essere migliorato e come. Prestate attenzione alle “note stonate”, agli avvenimenti che sembrano tirati per i capelli o addirittura fuori posto. Annotatevi anche se ci sono scene su cui non vi siete soffermati abbastanza e che magari un lettore potrebbe essere interessato ad approfondire.
Chiedetevi se avete attirato l’attenzione sui particolari giusti, se la personalità dei personaggi emerge dalle loro azioni o se vi siete dilungati troppo all’inizio per descriverli a parole… La storia scorre? Avete interrotto i capitoli al punto giusto, per invogliare il lettore a proseguire? Avete suscitato sufficiente curiosità su “cosa accadrà dopo”? I dialoghi sembrano spontanei o hanno l’aria del pre-costruito? La fine ha il giusto “sapore”?
Lo so, sono tante le domande che dovete farvi in questa prima fase, ma non è necessario chiedersi davvero tutte queste cose. La migliore prova che potete fare per capire se il vostro romanzo funziona, è leggere più e più volte quello che avete scritto. Riuscite a farlo ancora una volta? Vi lascia un senso di armonia, come se tutto fosse al posto giusto?
Dovete essere voi i vostri primi e spietati critici. Se c’è qualche parte che annoia voi che l’avete scritta, pensate quanto potrà annoiare un estraneo!
Esiste anche la possibilità che dopo esservi sforzati di tagliare il superfluo senza troppe remore (le prime volte è difficile farlo, poi si diventa più imparziali) ed esservi appuntati cosa va aggiunto o modificato, vi rendiate conto che la storia così com’è non funziona. In tal caso, forse, dovrete ripensare proprio alla struttura stessa del romanzo… e rimettervi all’opera.
Ma se avete fatto un buon lavoro con la prima stesura, questo non accadrà. La verità è che avere un elaboratore di testi, ovvero un programma al computer, ci dà l’illusione di poter cancellare e tornare indietro sui nostri passi quando vogliamo. Ma non è così! Quello che si scrive nella prima stesura in qualche modo rimane attaccato addosso al romanzo. Ci sono cose che si fissano e che restano. Quindi bisogna fare molta attenzione alla prima stesura…
Sappiate, comunque, che non sarà sufficiente una riletta e un’aggiustatina qua e là, né che vi basterà un’unica revisione, perché è davvero impossibile prestare attenzione a tutto, forma e contenuto, in un’unica volta.
Dopo che avete quindi effettuato questa prima lettura, infatti, occorre farne un’altra, per occuparsi della forma… ma di questo ne riparleremo!
Anima di carta
Per approfondire leggi anche: • Revisionare un romanzo #1 |
...e controllate sempre che quello che state raccontando corrisponda alla stagione o al momento della giornata che avete scelto: io mi sono appena accorta, in fase di revisione, di aver scritto "prese la borsa e il cappotto"... ma la scena in questione si svolgeva a metà luglio!!! :-)
RispondiElimina:)))) Divertentissimo!!! Eh sì, possono capitare anche queste cose...
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