Emanuele Rizzardi presenta “L'usurpatore”


Buona domenica! Ultimo appuntamento oggi con la rubrica di presentazione di libri, prima della pausa estiva. L'autore ospite è Emanuele Rizzardi che ci propone il suo romanzo storico L'usurpatore. E come sempre sarà lui stesso a dirci di più.

Sinossi

Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi.
Quel che rimane delle ricche province d'Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze.
Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà.
il Basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi. Alessio, euforico all'idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.

Un caro saluto! Sono contento di parlare in questo spazio virtuale del mio nuovo romanzo storico e ringrazio Maria Teresa per questa opportunità.

L’usurpatore” è un romanzo storico-avventuroso ambientato in Asia Minore durante gli ultimi anni del 1200, nel tumultuoso periodo che porterà alla caduta dell’impero bizantino, alla nascita di quello ottomano e alla seconda invasione dei Mongoli..

La narrazione si svolge in prima persona, seguendo le vicende del giovanissimo Alessio Filantropeno, generale delle forze bizantine, che si trova a dover fermare gli invasori dall’est. Le sue iniziali aspirazioni di grande guerrieri si infrangono contro una realtà complicata e tenebrosa, che lo spingerà a tirar fuori le sue qualità e cercare di unire la piccola tribù di Osman e le forze bizantine contro Karman Bey, signore di Mileto e acerrimo nemico dell’impero. Grazie alla sua intelligenza, alle sue qualità di abile stratega, al senso di umanità e di giustizia, Alessio ottiene diverse vittorie, che tuttavia lo porteranno a vedere con occhi ancora più critici la situazione del momento.
Alessio è accompagnato da un gruppo di compagni d’arme e fedeli amici, che sono una trasposizione dell’anti eroe cavalleresco. Nobili decaduti, anziani guerrieri distrutti dal tempo, eretici, idolatri e reietti.

Il romanzo è al tempo stesso articolato e scorrevole. Ogni elemento è descritto con dovizia di particolari: luoghi, personaggi, battaglie, stati d’animo, emozioni, arrivano al lettore senza filtri, come un profondo “sentire”. Ho curato in particolare la credibilità e la forma storica, cercando di rendere nel modo migliore possibile la mentalità del tempo, la dura vita, i conflitti, ma anche i paesaggi, le antiche città in rovina e i pensieri di ogni singolo personaggi.

Ringrazio chi avrà la bontà di leggerlo e rinnovo i miei saluti.

Emanuele Rizzardi

Incipit

Quando riceverai questa lettera, mio caro Michele, potrei es-sere un cadavere, freddo e rigido, in una fossa comune. Chi ti scrive è Alessio Filantropeno, il tuo vecchio e logoro padre, o almeno quanto di lui rimane.
Oggi sono venuti a casa dei soldati di Andronico. «Prepara-tevi Filantropeno, perché domani mattina a quest’ora verremo a prelevarvi e sarete scortato a Costantinopoli. Ordini del basileus», mi hanno detto, senza far trasparire troppe emozioni. «Che sia così!», ho risposto senza protestare e quasi sogghignando.
Non ho alcun dubbio sul mio destino e in un certo senso vi anelo da molti anni. Sono stanco, il nero dei miei capelli ha la-sciato totalmente spazio a un grigiore pallido, mentre la mia pelle chiarissima diventa sempre più insofferente ai raggi del sole, facendomi sentire un reietto rintanato in casa.
Non sono per niente dubbioso sul perché il basileus mi faccia prendere per uccidermi proprio ora, dopo quasi trent’anni dal nostro ultimo incontro; la mia stessa esistenza è un affronto alle sue politiche fallimentari. Io sono la prova vivente dell’inettitudine, miopia e stupidità del nostro sovrano Andronico II Paleo-logo, per volontà di Dio, ma non certo mia. Me lo aveva detto, vedremo se ora avrà almeno il fegato di mantenere la parola. 

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