12 cose che si vedono solo sullo schermo

Jack e Rose si dicono addio
Vi è mai capitato di guardare un telefilm e pensare: ecco, ora succederà sicuramente questo? E magari di dare una gomitata a chi vi sta vicino, pronti a scommettere sull'esito di una situazione? Ebbene, ci sono circostanze che ormai sono del tutto prevedibili, non si scampa. Chiamarli cliché sarebbe quasi offensivo: ormai sono dei classici. Ciò che li accomuna è la ricorrenza in film o serie tv e la mancanza di logica. Molte di queste cose nella vita reale sarebbero, infatti, del tutto ridicole.

1) C'è sempre tempo per gli addii

I cattivi sono alle porte, la bomba sta per scoppiare, il disastro sta per consumarsi. Ma c'è tutto il tempo per lasciarsi con calma, per ricordare a chi resta di annaffiare le piante. Lui è ferito a morte, lei si attarda a piangere, gli accarezza i capelli disperata, perché chissenefrega che i minuti sono contati: gli addii sono importanti! Il tempo si dilata, mentre lo spettatore freme e vorrebbe dire a quei due: ma datevi una mossa, per la miseria!

2) I morti ritornano

Uno dei vostri personaggi preferiti in una serie tv è morto? Non datevi pena, tra qualche stagione ricomparirà sulle scene e svelerà che si era dovuto nascondere per qualche motivo, che la sua morte era tutta una montatura. Prima o poi il morto busserà alla porta e dirà ciao. Un ciao detto in tono solenne e teatrale, come solo un ritornato può fare.

3) La bellona scende dalle scale

Se una donna è elegantemente vestita deve assolutamente fare la sua apparizione scendendo soavemente e lentamente da una scalinata. Ai piedi deve esserci un lui a bocca aperta. Altrimenti, perché darsi tanta pena davanti allo specchio?

4) Nessuno mangia (e il cibo si butta)

Il tempo per mangiare non c'è. I fatti incalzano, soprattutto se c'è un omicidio su cui far luce. I poliziotti in pratica si nutrono d'aria. Qualche volta hanno il tempo per comprare un hot dog al chiosco, ma arriva sempre una telefonata che li sollecita ad andare da qualche parte e il panino finisce inevitabilmente nel cestino più vicino. Al massimo c'è il tempo per quel bibitone annacquato che in America chiamano caffè. Diciamoci la verità: mangiare è superfluo e anche un po' volgare.

5) Se lui/lei non arriva... la cena finisce nella spazzatura

Una cena pronta sulla tavola, preparata con tanta cura e amore durante il giorno (ma chi è che impiega tutto il giorno per cucinare?!), le candele accese per dare un tocco di romanticismo. Lui o lei aspettano la visita dell'amata/o con trepidazione. Ma il tempo passa e l'altro è stato trattenuto o ha semplicemente cambiato idea (ma una telefonata non la poteva fare? Troppa fatica?). Le candele vengono spente e la cena viene buttata nel cestino o nel tritarifiuti. Ma cavolo, dico io, non potevi mangiare tu? O conservare il cibo in frigo per il giorno dopo?!

6) La rabbia porta sempre a rompere qualcosa

Se la delusione si esprime buttando il cibo, la collera porta sempre a sbattere qualcosa contro una parete. Il furioso di turno afferra la prima cosa che trova e la lancia per farla a pezzi. Altra variante consiste nel prendere a pugni qualcosa, facendosi ovviamente male.
Una rabbia più contenuta si può manifestare chiudendo con foga il computer del portatile.

7) Il terzo tentativo è quello giusto

C'è una password da trovare? Una chiave da individuare in un mazzo che ne contiene mille? Un oggetto perduto che va assolutamente rintracciato, pena la morte? Niente paura: due tentativi devono andare a vuoto, ma al terzo ce la si fa sempre.

8) Dopo il taglio del filo, la bomba accelera

Altro must è che la bomba (per gli sceneggiatori che prendono alla lettera la tecnica del ticking clock) dopo il primo tentativo di disinnesco subisca un'accelerazione e arrivi velocemente a consumare tutti i secondi rimanenti, fino a quando è prossima allo zero e viene definitivamente fermata. O scoppia.

9) Donne truccate e pettinate anche nel cuore della notte

Sì, anche io mi sveglio con i capelli a posto e l'eye liner, e immagino che capiti anche a voi che state leggendo. C'è bisogno di dire altro? Ah sì, a volte si vedono perfino delle donne in coma con un bell'incarnato e tanto di mascara e rossetto.

10) Il primo a morire è quello più insulso

Se nelle vostre trame avete in mente di far morire qualcuno in un gruppo, premuratevi di rendere la prima vittima particolarmente insignificante, così che l'atto dimostrativo non sia troppo doloroso. L'eroe si sacrifica solo alla fine, nel caso, e in pompa magna.

11) Per pensare serve un muro

Muro che sia rigorosamente coperto di indizi, fogli, post-it, ognuno collegato all'altro da un filo rosso. Qualche volta, come variante, i fogli sono sparsi sul pavimento. Senza muri non si pensa e non si trovano nessi e soluzioni.

12) Chi non deve vedere, vede sempre

Lui bacia lei. Lei bacia lui. In ogni caso, si tratta di un bacio rubato che nessuno dovrebbe vedere. Eppure, il povero tradito inevitabilmente assiste alla scena.

Scommetto che vi vengono in mente molte altre situazioni come queste... Su, date sfogo alla caccia al cliché!


Commenti

  1. A me è venuta in mente una situazione che si verifica spessissimo negli Anime Giapponesi: la dilatazione del tempo. Hai presente il pallone di Holly e Benji che impiega 4 puntate per arrivare alla porta e, nel mentre, partono flashback e pensieri di ogni sorta? Ecco!
    Mi viene in mente anche una scena di One Piece in cui uno dei protagonisti stava cadendo da una torre e, nel frattempo, dava istruzioni agli altri e dialogava allegramente.

    Altri cliché? Uno, tipicamente americano: quando i genitori non ci sono i figli fanno la festa e succede sempre qualcosa, nella maggior parte dei casi qualcuno finisce in coma etilico.

    E i bambini parlano come dei luminari! :)

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    1. In effetti in tema di bambini e adolescenti ci sono molte situazioni che tendono a ripetersi. Invece conosco poco gli anime giapponesi, ma non dubito che anche loro abbiano una bella quantità di cliché :)

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  2. ...che bello sarebbe, ogni tanto, viverci...

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    1. Beh, di certo io invidio le loro casette graziose, spaziose e tranquille! Tu che situazione sceglieresti da vivere?

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  3. Troppi cliché ci sono, specie nei film americani. I primi che mi vengono in mente sono:
    - se una compagnia entra in una casa/ospedale/posto stregato random, con l'idea che tanto i fantasmi non esistono, solo il/la protagonista ed eventualmente il/la ragazzo/a che gli/le piacciono riusciranno a uscire di lì.
    - gli scienziati o sono topi di biblioteca impacciati, specie con l'altro sesso, oppure sono pazzi che spesso mettono in pericolo gli altri. Non esistono persone normali con la passione per la scienza.
    - le scene di sesso sono sempre belle, perfette, romanticissime, cosa che non succede quasi mai nella realtà (e questa è una delle cose che secondo me ha creato più incomprensioni sul sesso in assoluto).
    - nelle sparatorie dei film, la tua mira è proporzionale alla tua bontà: se sei un buono ti basta un colpo per nemico, se sei cattivo spari e spari ma difficilmente ci prendi (e comunque non colpisci punti vitali).
    - se sei una ragazza, il tuo massimo traguardo è fidanzarti con il più figo della scuola/compagnia, o al massimo con quello più ricco (anche questo mi sa di danni ne ha fatti parecchi, di danni).

    Forse è proprio per questi e per i cliché che citavi tu che ultimamente di film ne guardo molti pochi :D .

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    1. Ciao Mattia :) Hai ragione, di danni ne hanno fatti certi film/telefilm! La realtà viene mostrata sempre in un certo modo, condizionandoci parecchio. La cosa triste per chi scrive è anche che alcuni di questi stereotipi ti si imprimono in testa e tendono a ricomparire inconsciamente...

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  4. Articolo carinissimo!

    Aggiungo anche:

    - i vaschettoni formato famiglia (molto numerosa) di gelato fonte di consolazione estrema per qualsiasi cosa (soprattutto delusioni amorose e non)
    - la classica inquadratura dall'alto che se ne va nello spazio al grido disperato del protagonista di turno
    - la main track delle colonne sonore che parte nei momenti topici, per i nemici non c'è più scampo e/o "ma quant'è figo il/la protagonista"

    beh, ammetto che l'idea di avere un proprio jingle nella vita reale sarebbe un po' eccessiva, ma con i tempi moderni, non si sa mai :D

    Un saluto rinfrescante a tutti!

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    1. Ciao PiGreco, benvenuto! Vero, il gelato consolatorio è un grande classico! Che poi anche lì in realtà fanno finta di mangiare, perché a parte avere il cucchiaio in mano e il barattolone davanti, non lo toccano proprio :)

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  5. Che forza ... bello l'articolo, davvero.
    I clichè mi sa che li hai esauriti tutti, per i film non me ne vengono altri.
    MI viene in mente invece il clichè tipico della sceneggiata napoletana ovvero: isso (sarebbe lui), essa (sarebbe lei) e 'o malamente (sarebbe il cattivo).
    Quasi sempre 'o malamente provoca lei che tradisce lui, lui se ne accorge ma alla fine tutto finisce bene ed 'o malamente se ne va per la sua strada (oddio anche lei che però cede subito alle provocazioni ...)
    Una sola curiosità che forse già alcuni conoscono. La sceneggiata napoletana è nata per un motivo molto banale. Il governo nel primo 900 mise una tassa sugli spettacoli canori per cui le compagnie escogitarono il trucco. Con un trama molto banale (appunto isso, esso etc. etc.) facevano passare lo spettacolo per prosa. In realtà lo riempivano lo stesso di canzoni e così facendo non pagavano la tassa :-)

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    1. ahhaha no non sapevo questa cosa della tassa!
      Sui cattivi ci sarebbe tanto da dire, anche quelli si somigliano spesso per tipologia. Poi in tema di sceneggiature all'italiana, ne abbiamo di cliché, le fiction vengono fatte con lo stampino. Sarà per questo che le evito come la peste :)

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  6. Ahahahahahahah, che ridere questo post! :-) Il bello è che non succede solo nei film, ma anche nella letteratura, specie quella che si ispira ai film americani (un esempio che ho criticato molto nel mio blog è "La biblioteca dei morti"). Il tuo elenco è esauriente, aggiungerei le seguenti varianti:

    a) - lei ha appena partorito, ma pare appena uscita da un salone di bellezza: non ha un capello fuori posto, non ha le occhiaie e non sembra aver risentito in alcun modo dell'evento. Da qui ne consegue che:
    - il neonato, anziché essere un grinzoso e acciambellato su se stesso, com'è logica conseguenza di un esserino vissuto in quella posizione per nove mesi, sembra un pupo di 5 mesi, roseo e paffuto, e si trova del tutto a suo agio nel mondo con gambe e braccia ben distese.

    b) nella coppia con i due scienziati lui/lei, lei, oltre che avere un'intelligenza da premio Nobel per la Fisica, è sempre bellissima, decisa e fisicamente desiderabile.

    c) prima o poi lui dice sempre: "Dannazione!"

    d) il barbone non è un barbone, ma un ricco miliardario che cela insospettate ricchezze in luoghi segreti.

    e) loro due vanno a letto dopo cinque minuti che si sono conosciuti, e danno sfogo a tutta la loro rovente passione (qui s'inserisce la voce fuori campo di mio marito invidioso che commenta, appunto: "Solo nei film...").

    Anche a te e a tutti i commentatori un saluto rinfrescante, almeno nel desiderio.

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    1. Sì, i neonati sono sempre belli puliti e paffutelli appena vengono al mondo! E del sesso da tv poi non ne parliamo! Ha ragione tuo marito :)
      Vero e triste anche quello che dici sui romanzi. In quel caso sono proprio le trame che si assomigliano tutte, già pensate per essere tramutate in film. Per esempio c'è sempre un lui che indaga e una lei che lo aiuta...

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  7. Vogliamo parlare delle case spaziali che hanno sempre? Anche se il ceto è medio e MAI che si veda qualcuno pulirle. Sandra

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    1. ehehehhe, sì le case le invidio molto! E in effetti non le pulisce nessuno... anzi, non si capisce proprio dove trovino il tempo per occuparsene :)

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  8. Ahahah bel post e quante cose mi fa venire in mente! Tempo fa ho trovato un lunghissimo elenco su Internet dedicato proprio ai luoghi comuni nei film americani, fra le tante cose si parlava, ad esempio, del fatto che il personaggio che sente dei rumori sospetti in casa nel cuore della notte non accende MAI la luce, ma si aggira per tutta la casa al buio con un coltello in mano. Oppure, ogni volta che qualcuno cucina, affetta sempre una quantità enorme di ortaggi (quasi sempre sedano e carote) con quei coltelli enormi, ortaggi che non si capisce che fine facciano (E infatti, come hai scritto, il cibo sembra fatto solo per essere sprecato e buttato via).
    Non parliamo poi delle commedie adolescenziali americane! Sui clichè di quel genere filmico si potrebbe scrivere un'enciclopedia.
    Ma il luogo comune che proprio odio con tutto me stesso è il fatto che, quando un personaggio origlia una conversazione, ascolta solo la parte negativa e se ne va (disperato o infuriato) giusto in tempo per perdersi la parte in cui viene smentito tutto ... che odio!

    Stefano

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    1. Gli ortaggi affettati sono un mito! Sempre tagliuzzati con un coltellone e mai mangiati. Poi non ho capito perché nei film americani le uova sono sempre bianche... boh.
      E hai ragione, le commedie sugli adolescenti toccano proprio l'apice delle banalità.

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  9. Vogliamo parlare dei situazioni classiche degli horror del genere slasher? Ci provo...
    1) Se c'è un maniaco in casa, invece di uscire dalla porta d'ingresso, ti rifugerai al piano di sopra.
    2) Se lo sportello del mobiletto del bagno ha uno specchio, quando lo richiuderai apparirà il volto del maniaco dietro di te (variante: chiudere lo sportello del frigo)
    3) Se fuggi, inseguita dal solito maniaco, inciamperai di continuo senza motivo
    4) Se trovi un nascondiglio non riuscirai a trattenere il fiato e un singhiozzo di troppo tradirà la tua presenza
    5) Se riuscirai a colpire il maniaco, invece di finirlo scaricandogli addosso un intero caricatore, gli volterai le spalle attendendo fiduciosa che riprenda i sensi.
    6) Se lo stesso maniaco è riverso per terra non portai far altro che scavalcarlo (anziché fare un giro largo) con il risultato che sappiamo.
    7) Se all'inizio sei con un gruppo di altre persone, qualcuno presto proporrà di dividersi.
    8) Se fai sesso muori per prima.
    9) Inutile tentare con il cellulare. Non c'è mai campo...
    10) C'è sempre un gatto che zompa fuori all'improvviso facendoti sboccare....

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    1. ahahahahha :D
      Dell'elenco che hai fatto, ciò che odio di più è la separazione delle persone in un gruppo. Posso capire che uno faccia cose stupide preso dal panico, ma non fino a questo punto. E poi il cattivo non muore mai, per quante pallottole o coltellate prenda, si rialza sempre...

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  10. Di sicuro ce ne sono altri, ma già questa carrellata mi fa tornare in mente tutti i film che ho visto :)
    Hai dimenticato il belloccio del film che finisce a letto con la bonazza del film.

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    1. Eh sì, anche quello è un must! Anzi, si potrebbe dire che è proprio la base di certe sceneggiature :)

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  11. Mi è venuto in mente un altro cliché, cioè quando il cattivo di turno tiene tutti sotto tiro, e invece di far fuori tutti si lancia in una lunga spiegazione di come ha agito, infarcita di minutissimi dettagli. Questo è proprio il tipico infodump cinematografico.

    E poi hai notato che i cattivi se la ridono sempre di gusto?

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    1. Eheheh, sì è vero! I cattivi sono sempre prolifici di spiegazioni :)

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  12. Tra te e Obsidian mi avete stracciato. Io sarei arrivato forse a tre o quattro...

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    1. Ciao Ivano, bentornato! Si è parlato di te da queste parti mentre non c'eri ;) Bene, naturalmente.
      Eh sì, Obsidian è un vero esperto!

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    2. Grazie del bentornato Maria Teresa :)
      Sono andato a controllare i post passati. Ti riferisci forse all'intervento di Obsidian nei commenti al post di Ornella Spagnulo e al mini dibattito che ne è seguito?
      Poi, perché "naturalmente"? :D

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    3. No, mi riferisco all'intervista che ti ho fatto qualche tempo fa :)

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    4. Ehm, visto. Però, che tiri mancini mi giocate :P

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  13. Questo post con tutti i commenti che ne sono seguiti mi ha fatto sbellicare dal ridere!
    Tra i cliché quelli più irritanti per me sono le case fantastiche e le donne bellissime, sempre in ordine, truccate e perfette ;-)

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    1. Mi sa che noi donne notiamo molto queste cose! Tutta invidia :)

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  14. Io non sopporto i thriller con la classica scena dell'inseguimento in cui una ragazza (o un uomo di mezza età) riesce sempre inevitabilmente a sfuggire a killer cattivissimi o poliziotti male indirizzati. In certi film queste scene di inseguimento sono ai limiti del ridicolo. L'inseguitore gira l'angolo, si guarda a destra e a sinistra e... l'inseguito è scomparso. Ovviamente c'è sempre un filo del bucato steso ad altezza strada grazie al quale l'inseguito può acchiappare al volo dei vestiti già perfettamente asciutti (e ovviamente della sua taglia) coi quali camuffarsi.

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    1. ahahhaha! Vero, i fuggitivi hanno sempre tutto a portata di mano :)
      Io poi non sopporto gli inseguimenti che durano tantissimo, li trovo così noiosi!

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    2. Dai, Maria, l'inseguimento finale di Blues Brothers? Non dirmi che non è un capolavoro?

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    3. Ci sono sempre delle eccezioni, infatti :)

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  15. Oddio, questo post mina pericolosamente il mito della sceneggiatura americana, da sempre ritenuta al top! :-)
    Ma sì, anche questi favolosi scrittori di fiction e film americani hanno i loro bei cliché.
    Mi capita di anticipare diverse volte le mosse di un personaggio, e in questo devo dire è bravissimo pure mio marito, che con la sua sagacia tutta maschile a volte va oltre e anticipa un evento, io rispondo "nooo, ma figurati..." e puntualmente invece si avvera.
    E' che sono refrattaria a queste incrinature made in Usa! :-)

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    1. Io amo molto le serie tv americane (e inglesi), però bisogna riconoscere che spesso scivolano nelle ripetizioni o nelle banalità, con situazioni troppo irreali o illogiche. A volte persino serie fatte benissimo contengono questi cliché. Certo, se la qualità della sceneggiatura è comunque alta, si perdona tutto! :)

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  16. Io mi sveglio con i capelli a posto e l'eye-liner...

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