Primo capitolo di un romanzo: ciò che non va scritto
Vi è mai capitato di cominciare a leggere un romanzo e dopo qualche pagina decidere che non faceva per voi? A me parecchie volte. In realtà di solito mi basta anche meno per capire se una storia mi prende o no. Certo, ci sono stati anche libri che mi hanno tratta in inganno: avevano un primo capitolo accattivante, scritto magnificamente, e poi, andando avanti, mi hanno deluso. Ma in linea di massima, la prima impressione è quella che conta (come ho scritto anche a proposito dell'incipit).
In merito al primo capitolo di un romanzo ci sono due cose importanti da considerare.
Detto questo, il primo capitolo è davvero fondamentale e sbagliare qualcosa qui può compromettere anche il resto del libro. E a quel punto che importa che abbiamo scritto un capolavoro, se non avremo trascinato chi legge nella nostra realtà fittizia fin dalle prima pagine?
Cos'è, quindi, che proprio non si dovrebbe fare?
Una regola generale potrebbe essere quella di non annoiare il lettore o fargli perdere tempo con aspetti che all'inizio non lo coinvolgono o non sono pertinenti. Il primo obiettivo deve essere quello di portarlo a identificarsi con i personaggi principali e a interessarsi degli eventi, suscitare empatia e curiosità.
Cose da evitare nel primo capitolo
Naturalmente il primo capitolo è anche destinato a introdurre gli elementi della storia, deve fornire a chi legge tutte le informazioni su contesto, tempi e luoghi in cui sono ambientati i fatti, sui personaggi, ecc. Sono anche questi aspetti importanti, ma vanno dosati in modo da non appesantire la lettura. Anche se stiamo scrivendo un tipo di romanzo dove l'ambientazione è fondamentale, e quindi il primo capitolo è soprattutto informativo, di "presentazione", dovremo tener conto del fatto che i lettori si interessano prima di tutto delle persone, e solo in un secondo momento di tutto il resto.
In tutti i casi dovremmo sforzarci di non rendere le prime pagine troppo statiche, senza movimento. Se non accade nulla, se non c'è un minimo di interazione tra i personaggi, difficilmente farà presa su chi legge.
Come vi ho già detto, sto riscrivendo un romanzo, e facendo questo lavoro mi sono accorta che il primo capitolo aveva davvero un mucchio di difetti, tanto che ho deciso di cambiarlo completamente: si limitava a presentare i personaggi e l'ambiente. Forse obiettivamente non era sgradevole, ma dubito che avrebbe suscitato quella curiosità necessaria per spingere il lettore a voltare pagina!
E voi cosa ne pensate? Cosa non si dovrebbe scrivere nel primo capitolo?
Anima di carta
In merito al primo capitolo di un romanzo ci sono due cose importanti da considerare.
- I lettori non hanno pazienza (a meno che non si tratti di un nostro caro amico, di un familiare stretto o del compagno della nostra vita).
- Gli editori (o meglio chi si occupa della valutazione dei testi inediti) giudicheranno il nostro romanzo in base alla prime pagine.
Detto questo, il primo capitolo è davvero fondamentale e sbagliare qualcosa qui può compromettere anche il resto del libro. E a quel punto che importa che abbiamo scritto un capolavoro, se non avremo trascinato chi legge nella nostra realtà fittizia fin dalle prima pagine?
Cos'è, quindi, che proprio non si dovrebbe fare?
Una regola generale potrebbe essere quella di non annoiare il lettore o fargli perdere tempo con aspetti che all'inizio non lo coinvolgono o non sono pertinenti. Il primo obiettivo deve essere quello di portarlo a identificarsi con i personaggi principali e a interessarsi degli eventi, suscitare empatia e curiosità.
Cose da evitare nel primo capitolo
- Abbondare con antefatti e prologhi
- Partire con eventi che non hanno influenza e significato rispetto a ciò che viene dopo
- Far susseguire una serie di "scene quotidiane"
- Descrivere minuziosamente il tempo atmosferico
- Attardarsi su quanto fosse verde quella valle o blu quel cielo
- Insistere su quanto sia stata difficile l’infanzia del protagonista
- Raccontare subito chi è e cosa fa il protagonista
- Raccontare subito il passato del protagonista
- Partire con riflessioni del protagonista
- Accumulare scene senza il personaggio principale
- Mettere in mostra il proprio sapere, fornendo spiegazioni didascaliche
- Infarcire il capitolo di flashback, sogni, fantasie
- Rivolgersi al lettore
- Filosofeggiare sulla vita
- Presentare al lettore una Mary Sue o un Superman senza difetti
- Usare un linguaggio aulico o pretenzioso, abbondare in metafore
- Dilungarsi sulla storia del luogo o del periodo storico
- Iniziare in modo criptico, così criptico che saremo i soli a capire cosa abbiamo detto
- Fornire troppe informazioni
- Anticipare troppo sulla storia
Naturalmente il primo capitolo è anche destinato a introdurre gli elementi della storia, deve fornire a chi legge tutte le informazioni su contesto, tempi e luoghi in cui sono ambientati i fatti, sui personaggi, ecc. Sono anche questi aspetti importanti, ma vanno dosati in modo da non appesantire la lettura. Anche se stiamo scrivendo un tipo di romanzo dove l'ambientazione è fondamentale, e quindi il primo capitolo è soprattutto informativo, di "presentazione", dovremo tener conto del fatto che i lettori si interessano prima di tutto delle persone, e solo in un secondo momento di tutto il resto.
In tutti i casi dovremmo sforzarci di non rendere le prime pagine troppo statiche, senza movimento. Se non accade nulla, se non c'è un minimo di interazione tra i personaggi, difficilmente farà presa su chi legge.
Come vi ho già detto, sto riscrivendo un romanzo, e facendo questo lavoro mi sono accorta che il primo capitolo aveva davvero un mucchio di difetti, tanto che ho deciso di cambiarlo completamente: si limitava a presentare i personaggi e l'ambiente. Forse obiettivamente non era sgradevole, ma dubito che avrebbe suscitato quella curiosità necessaria per spingere il lettore a voltare pagina!
E voi cosa ne pensate? Cosa non si dovrebbe scrivere nel primo capitolo?
Anima di carta
Leggi anche: • Come aprire e chiudere un capitolo in un romanzo |
Mi trovo d'accordo. Nel primo capitolo deve subito accedere qualcosa che spinga il lettore a leggere il secondo perché in un capitolo solo non c'è modo di farlo innamorare di personaggi, ambientazione e atmosfera. Quello verrà dopo.
RispondiEliminaDetto questo, tutte le regole sono frangibili.
Il mio romanzo inizia con un capitolo che è un po' un inno a quello che non bisogna fare. Ci sono:
- scene quotidiane
- si racconta chi è, cosa fa e cosa pensa il protagonista che filosofeggia sulla vita
E per gran parte si descrive un gatto che mangia...
Eppure, pare, funziona (e non lo cambierei con nient'altro)
Sai, io credo che in alcuni casi basti la "voce" dello scrittore a catturare l'attenzione del lettore, a dispetto di quello che dice o non dice. Basta una certa atmosfera che si respira fin dalle prime righe a coinvolgere e far innamorare. Mi è capitato in alcune storie e potrebbe essere così anche per il tuo romanzo (anche se ancora non l'ho letto, ma mi ripropongo di farlo, prima o poi!)...
EliminaSì, anch'io parto dalla quotidianità inserendo dentro degli spunti per cui il lettore capisca che c'è qualcosa che non va: un sentimento d'insofferenza del protagonista, un mistero, un enigma, così che il lettore è incuriosito a proseguire nella lettura. Essendo poi, spesso, romanzi rosa i miei, non va fatto l'errore di far incontrare i due protagonisti troppo avanti: io tendo a presentarli subito, in modo che il lettore si affezioni a loro già nel primo capitolo.
RispondiEliminaCiao!!!
Grazie dei consigli che condivido in pieno! E' molto utile iniziare con la quotidianità, ad esempio la colazione (che sia in casa, in un bar, da un amico, ecc...), la mattina a scuola, al lavoro, ecc...
RispondiEliminaDa l'impressione al lettore che tutto sia normale (una normale persona con i suoi problemi e i suoi gesti quotidiani) e in questo modo resterà più stupito quando accadrà qualcosa di fuori dall'ordinario!
Baci, a presto!
Pienamente d'accordo. Mentre spulcio per comprare un libro, leggo le prime righe del primo capitolo è capisco subito se mi catturerà. Non me ne vogliano i commessi delle librerie.Giuro che non mi metto mezz'ora a sfogliarlo, mi basta poco e poi non sarebbe giusto fermarsi un tempo lungo a leggere un libro e poi non comprare nulla.
RispondiEliminaE' una cosa che facevo anche io! Ora un po' meno, perché con le librerie online mi capita più che altro di affidarmi alle sinossi o alle anteprime. Ma un po' mi manca questo "rituale" :)
EliminaGrazie dei consigli
RispondiEliminaSpero che possano essere utili... :)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNon so Maria, avvolte rimango perplesso!
EliminaIl mio primo capitolo si apre su il panorama terribile della seconda guerra mondiale e soprattutto quello più conosciuto della persecuzione ebraica, per ciò con molta azione e pathos, il mio romanzo storico si divide in due epoche una della seconda guerra mondiale la seconda della guerra fredda combattuta da i vari governi del pianeta, dico questo perché il mio modo di scrivere Tarantiniano (un termine inventato da me) presenta al lettore due romanzi in uno.
Come si può capire in dieci pagine un romanzo del genere scritto in dieci anni?
Ahimè era meglio che continuavo a fare la guardia del corpo! ;)
Un tema bello impegnativo hai scelto, eh? Sì capisco cosa vuoi dire, nessuna storia si può giudicare da poche righe, né da poche pagine. Il problema è che oggi i lettori hanno una scarsa pazienza e vogliono essere coinvolti subito. In un certo senso di tratta di agganciarli e poi ti seguiranno dove li porterai.
Eliminaconcordo, temo però che per agganciare un lettore non bastino comunque 10 pagine :)
RispondiEliminail tema non l'ho scelto io e arrivato da solo, insomma hai già capito :))
Certo, capisco bene! Tutti i romanzi sono diversi, è impossibile generalizzare. Un romanzo storico è poi come un mondo a parte... :)
EliminaCiao, scusami una cosa: nel caso il prologo presentasse un personaggio potentissimo che fa fuori dei nemici random, per poi maledire il non avere ancora trovato il suo avversario, sarebbe sbagliato?
RispondiEliminaNella mia ottica il personaggio non è una mary sue, visto che è ben inferiore a colui che cerca, ma al lettore potrebbe apparire tale.
Il prologo è una di quelle parti davvero delicate di un romanzo, nel senso che se lo inserisci deve esserci un valido motivo. Tu dici "nella mia ottica il personaggio non è una mary sue" ma potrebbe sembrarlo al lettore... Beh, ma è proprio al lettore che devi pensare quando scrivi una storia. Tu cominceresti a raccontare un episodio a un amico partendo da un punto sbagliato? Insomma, quello che voglio dire è che devi sempre porti dal punto di vista di chi non sa nulla di dove vuoi andare a parare o di cosa c'è dietro un personaggio. Non so se mi sono spiegata...
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