Consigli di scrittura – Alcune regole (parte 1)


Oggi vi propongo una selezione delle tecniche più conosciute di scrittura creativa, scelte fra quelle che a me sono state più utili. Certamente suoneranno familiari a chi ha letto manuali o frequentato corsi...

Show, don’t tell

Chi fra gli scrittori non conosce questa legge? Mostra, non dire: devono essere le scene, le azioni, i dialoghi a raccontare, non le spiegazioni dello scrittore. Anche il carattere dei personaggi deve essere mostrato attraverso quello che essi fanno, dicono o pensano.

Un dettaglio vale più di mille parole

Sono i dettagli a creare l’atmosfera. I dettagli devono essere precisi, devono sostituire gli aggettivi e gli avverbi e devono coinvolgere tutti i sensi. Non parlatemi della tragedia della guerra: mostratemi la scarpa di un bambino abbandonata per strada.

Less in more

Citazione dell’architetto tedesco Mies van der Rohe che invita alla semplicità. Se preferite, potete rifarvi anche al motto di San Francesco di Sales: “Semplicità, semplicità, semplicità!”
Ma è difficile essere semplici! È sempre meglio abbandonare paroloni, frasi pompose, locuzioni formali e cercare di comunicare in modo diretto il proprio pensiero.
Essere semplici ovviamente non significa essere banali...

Parlate di ciò che conoscete

Quando ero piccola mi ero messa in testa di scrivere un romanzo che parlava di spaccio di droga. Naturalmente non sapevo un bel niente di quel mondo, così ho cominciato a documentarmi su libri e a chiedere qua e là. Tempi duri quando non c’era ancora Internet a disposizione! Presto però mi sono resa conto che era un’impresa impossibile: non ce l’avrei mai fatta a descrivere una realtà così lontana da me... e così ho abbandonato l'idea.
Per quanto oggi sia facile fare ricerche e conoscere davvero di tutto, la freschezza con cui si scrive di ciò che si sa davvero è tutt’altra cosa! Ancor meglio è scrivere di ciò che ci interessa e appassiona. Ma, naturalmente nulla ci vieta, in particolari ambiti come il romanzo Fantasy o di Fantascienza, di creare un mondo tutto nostro...

Commenti

  1. uauuuu che bellissimo blog che ho scoperto questa mattina , complimenti, vado subito a linkarti nel mio

    RispondiElimina
  2. ... potresi diventare spacci... :lol: :lol:
    Bene, non c'è due senza tre!
    Aspetto la terza parte. ;)
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che una terza parte andrebbe fatto un approfondimento delle prime due, che in effetti ho solo accennato. Prima poi... :)

      Elimina
  3. Quello sulla semplicità espressiva è un tema che andrebbe complicato, perché la realtà non obbedisce al bisogno di essere semplice, e ci sono cose che sarebbero ridotte e corrotte dalla semplificazione. La verità, per citarne una a casaccio, può essere anche molto complessa, e il ridurla implicherebbe il mortificare la portata delle sue implicazioni. Scrivere per essere compresi da tutti significa scrivere cose poco interessanti. Mai è la verità a doversi abbassare per essere capita, ma è colui che le si vuole avvicinare a doversi innalzare per poterla comprendere. La scrittura di storie risente della personalità di chi le storie le scrive, e il dare consigli su come scriverle tende ad appiattire verso il basso la diversità espressiva che ogni scrittore ha il dovere di coltivare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io sono del parere che scrivere in modo comprensibile non significhi affatto rinunciare alla complessità dei contenuti. Molte persone che amano scrivere pensano che per esprimere un pensiero complesso e di un certo spessore serva una frase contorta. Chi riesce a scrivere cose interessanti e allo stesso tempo riesce a farsi capire da chiunque ha tutta la mia stima.
      E' chiaro poi che ognuno deve conservare il suo personale stile, l'uniformità e l'appiattimento infastidiscono anche me.

      Elimina
  4. Chi ha necessità di essere consigliato sul modo migliore per costruire un muro a secco in pietra è meglio che quel muro lo costruisca con mattoni e cemento, il rinunciare alla bellezza lo metterebbe al sicuro dal rischio che quel manufatto possa crollargli addosso... Allo stesso modo chi pensasse di diventare uno scrittore seguendo i consigli altrui... rinuncerà alla bellezza data dallo stile personale che non può mai essere conseguenza di suggerimenti altrui.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Su questo argomento c'è sempre una certa divergenza di opinioni, c'è chi ha bisogno di suggerimenti e chi non vuole neanche sentirne parlare.
      Io penso che i consigli esistono per chi li cerca e ne può fare buon uso.
      Se voglio sapere come cucinare la pizza, cerco una ricetta. Poi magari la adatto alle mie esigenze, uso la creatività per migliorarla e così via, ma che male c'è se mi informo su quali sono gli ingredienti e la procedura migliore per farla?
      Ho usato una metafora di cucina, visto che non mi intendo di muri :)

      Elimina
  5. L'intelligenza è il primo irrinunciabile ingrediente di tutte le cose, compresa la pizza e il raccontare, ma ogni cosa sta su un suo piano particolare che ha esigenze diverse alle quali l'intelligenza deve saper dare risposte, modulandole di conseguenza. Per questo la consapevolezza di cui ha bisogno chi impasta una pizza non è analoga a quella necessaria per scrivere con intelligenza. Miliardi sono gli scrittori, a partire da quelli che si occupano di convincere che un detersivo lava più bianco, agli altri che indagano la natura della sacralità dell'esistenza nelle sue essenziali ragioni d'essere. Per i primi credo anch'io che i consigli sul come sia meglio scrivere possano essere utili...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono più che d'accordo: vanno datte delle distinzioni sulla forma di espressione e sui contenuti della scrittura. I suggerimenti validi per la narrativa non servono a chi scrive in altre forme. Il giornalismo per esempio ha certi modi di esprimersi che in un romanzo risulterebbero pedanti, mentre un suggerimento come "mostra, non raccontare" non avrebbe alcun senso in altri ambiti.
      E chi indaga sulla natura della sacralità dell'esistenza di certo non ha bisogno di queste regole...

      Elimina
  6. Ciao, vorrei sapere se esista una definizione tecnica per un testo di scrittura creativa che utilizzi i cognomi al posto di aggettivi e/o sostantivi (es.: "Tu sei un ragazzo che non ha Caputo niente").

    RispondiElimina

Posta un commento

Ogni contributo è prezioso, non dimenticarti di lasciare la tua opinione dopo la lettura.
Se vuoi ricevere una notifica per e-mail con le risposte, metti la spunta su "inviami notifiche".
Se hai problemi con i commenti, ti invito a cambiare browser. Purtroppo alcuni programmi bloccano in automatico i cookie di terze parti impedendo i commenti.
Ti prego di non inserire link o indirizzi e-mail nel testo del commento, altrimenti sarò costretta a rimuovere il commento. Grazie!

Info sulla Privacy

Policy Privacy di Google per chi commenta con un account Blogger