Scrivere una blog novel - Intervista a Ivano Landi
1) So che l’idea di partenza di Solve et Coagula è nata da un progetto di scrittura collettiva, il Dedalo delle storie di Romina Tamerici. Se non ci fosse stato quello stimolo, ti saresti mai lanciato in questa avventura?
Era l'ultima cosa che mi passava per la testa! Il Dedalo delle storie è nato nell'estate del 2013, mentre io ero alle prese con la revisione del mio romanzo L’Estate dei Fiori Artici (l'altro mio work in progress) che si stava dimostrando molto ma molto più impegnativa della prima stesura del testo, relativamente rapida e indolore.
Non avevo neanche più il mio blog all'epoca e davvero non ricordo perché seguivo ancora quello di Romina. Fatto sta che non solo ho assistito alla nascita del Dedalo ma sono stato anche il primo a postarvi, con il proseguimento dell'incipit proposto dalla sua fondatrice.
Naturalmente non sapevo ancora che quel post era l'inizio di Solve et Coagula. Credevo davvero di essermi appena imbarcato in un progetto di scrittura collettiva.
2) Una storia nata proprio per caso, insomma. Come tu stesso hai sottolineato varie volte non esiste una programmazione, e immagino che il bello di questo tipo di scrittura sia proprio l’improvvisazione. Ti chiedo, però, se con il passare del tempo hai cominciato a fare riferimento a una sorta di quadro generale, o procedi puntata dopo puntata completamente affidandoti all'ispirazione del momento.
Dunque, all'inizio non potevo neanche prendere in considerazione l'idea di una trama vera e propria, dal momento che non sapevo cosa avrebbe aggiunto chi avesse deciso di proseguire da dove mi ero fermato io. Poi, per tutta la durata del Dedalo ho continuato a comportarmi come se fossi ancora all'interno di un progetto di scrittura collettiva, anche se la realtà era ben diversa. Anche a questo, oltre che alla sua natura in gran parte improvvisata, si devono certi 'ondeggiamenti' della narrazione. Quello che voglio dire è che a volte spingevo volutamente la trama in certe direzioni, allo scopo di creare degli appigli per chi volesse agganciarsi alla storia. C'è stato per esempio un momento in cui ho messo le basi per la possibile nascita di un amore lesbo tra Luisa e Alessandra, due delle protagoniste principali di "Solve et Coagula", mentre in un altro momento ho suggerito un'eventuale natura vampiresca di Alessandra, e così via.
Mi capitava inoltre di utilizzare quasi in diretta le mie attività giornaliere per la creazione di un post. Per esempio, quando è iniziato il Dedalo stavo leggendo "Follia" di Patrick McGrath, e quello è diventato anche il libro che leggeva Luisa. Oppure, mi è capitato un giorno di riascoltare "Mechanical Animals" di Marilyn Manson e lo stesso giorno l'ho fatto ascoltare anche a Luisa. Come puoi capire, c'è stata una gran parte di gioco in tutto questo.
Con la chiusura del Dedalo delle storie poi qualcosa è cambiato, ma meno di quanto ci si potrebbe aspettare. Continuo a rispettare le stesse regole, anche se ho alzato di un poco la soglia delle 500 parole stabilita da Romina. L'ho fatto perché mi ero accorto che ogni volta che scrivevo una parte tendevo a sfondare quella soglia, fermandomi però spontaneamente poco dopo. Di solito scrivo di getto la prima cosa che mi viene in mente e mi è capitato rarissime volte di dover tornare sui miei passi. Poi, una volta scritto il post, la revisione consiste in una o al massimo due riletture che uso per dare una forma migliore al testo.
Comunque, al di là di tutto questo, una parvenza di trama da seguire nella mia mente esiste, anche se rimango all'oscuro fino all'ultimo dei dettagli delle singole parti.
3) Tutto questo sembra davvero divertente! Si può dire che creare una blog novel abbia modificato i tuoi metodi di scrittura in generale? So che hai in corso un romanzo di stampo autobiografico, che quindi richiede un approccio molto lontano dall’improvvisazione...
Si può anche dire che sia vero il contrario, che a portarmi a creare la blog novel sia stato modificare i miei metodi di scrittura, e che da questo punto di vista, l'esistenza di Solve et Coagula sia da considerarsi una conseguenza del mio lavoro sul mio romanzo autobiografico, L'Estate dei Fiori Artici.
Ma andiamo per ordine. La prima stesura del romanzo mi aveva richiesto circa quindici mesi, dopodiché avevo lasciato passare altri tre mesi prima di riprendere in mano il testo e rileggerlo. Quello che mi chiedevo costantemente, durante la lettura, era se da lettore apprezzavo quel libro. La risposta? No, a me quel libro proprio non piaceva. Non era in discussione la storia (che infatti dall'inizio a ora non ho modificato di un capello) ma lo stile dello scrittura, troppo ingolfato, pieno di incisi e sottolineature di cui avrei fatto volentieri a meno. Inoltre, il testo mancava di continuità; era come leggere una serie di raccontini messi uno accanto all'altro. A quel punto, constatato ciò, non mi restava che vestire di nuovo i panni dell'autore e dare inizio alla revisione, che sarebbe consistita nientemeno che nel costruirmi, a partire dal mare di macerie che avevo sotto gli occhi, uno stile che potesse soddisfarmi come lettore oltre che come autore.
Quando ho iniziato a scrivere per il Dedalo delle storie, ero già impegnato da più di un anno in questo processo di revisione-costruzione e mi interessava quindi verificare se c'erano stati dei progressi, se ero già in grado di scrivere con uno stile che potesse soddisfarmi anche come lettore. E direi che nel complesso, tenendo conto delle particolari condizioni di scrittura di Solve et Coagula, la risposta è sì.
È comunque vero che poi, da un certo momento in avanti, la scrittura di Solve et Coagula e quella dell'Estate dei Fiori Artici hanno cominciato a spalleggiarsi a vicenda ed è tuttora così.
4) Una bellissima sfida a te stesso, direi. Ma se dovessi trasformare "Solve et Coagula" in un romanzo per una pubblicazione tradizionale, quali tipi di modifiche faresti? Ci sarebbe una sorta di riscrittura o non cambieresti nulla?
Cambierei certamente qualcosa, anche se non penso che farei una vera e propria riscrittura. Si tratterebbe piuttosto di una revisione, necessaria perché "Solve et Coagula" è pur sempre una prima stesura. Una correzione da fare potrebbe essere, per esempio, aggiungere le descrizioni fisiche di Luisa e Giulia che sono del tutto assenti. Oppure anticipare il nome di Firenze, che appare forse troppo tardi nella storia come sua collocazione geografica.
5) “Solve et Coagula” ha un’atmosfera molto onirica, ricca di elementi esoterici. Ci dici di più di questi aspetti e in particolare cosa rappresentano per te?
Questa che mi fai è una domanda molto importante, perché si può dire che questi aspetti rappresentino tutto per me, e, ci tengo a dirlo, sono l'anima della storia. Chi segue il mio blog sa che sono un appassionato di culture antiche, e queste culture avevano un abito mentale molto diverso dal nostro. Questo può sembrare un problema a prima vista, ma in realtà è una grande occasione. Indossare questo abito mentale per quanto è possibile a un uomo del XX secolo (nel XXI io ci sono entrato solo nominalmente), è stata la vera Grande Opera della mia vita, che ha avuto inizio dal momento in cui ho raggiunto quella che io considero la vera età della ragione.
6) Arrivando in fondo a questa chiacchierata, ti chiedo di trarre un po’ le somme su questa esperienza e di raccontarci cosa ti ha insegnato.
Gli insegnamenti che ho tratto dall'esperienza finora? Sicuramente il più importante è stato capire che posso scrivere anche cose non autobiografiche, qualcosa per niente di scontato per me. In realtà avevo già scritto cose in terza persona, ma erano i miei primi vagiti come autore: una serie di raccontini horror scritti negli anni '80 per una fanzine. In tempi molto più recenti ho anche tentato di recuperarli per il blog, ma inutilmente. Alla fine ho visto che non c'era nulla di recuperabile e li ho definitivamente cestinati. Poi, esaurita questa breve esperienza nel campo dell'horror, ho deciso che da quel momento in avanti avrei utilizzato la scrittura per un esercizio mnemonico alla Proust e nient'altro. Solo che, a differenza di Proust, io scrivevo esclusivamente per me stesso, senza pensare a un pubblico. Era la primavera del 1987 e da allora fino all'estate 2013, quando è nato il Dedalo delle storie, ho scritto solo in prima persona. Ricordo che addirittura, quando ho creato il personaggio di Luisa, per un momento mi sono sentito come se stessi operando un tradimento ai danni di me stesso, ma per fortuna la sensazione è passata presto. Adesso mi sento del tutto a mio agio a raccontare le vicende di Luisa. Gli elementi autobiografici abbondano anche in Solve et Coagula, ma immagino che qualunque autore attinga prima di tutto al serbatoio delle proprie esperienze personali.
Un altro insegnamento, forse il più ovvio, è l'imparare a scrivere senza la rete di sicurezza della revisione. Non solo la scrittura di Solve et Coagula è improvvisata, ma una volta pubblicato non ho neanche la possibilità di pentirmi di quello che ho scritto e tornare sui miei passi. Questo sottintende anche che se la storia imbocca un vicolo cieco - che è forse il rischio più grande di questo metodo di scrittura - si è costretti a fare del nostro meglio perché ne esca senza che il lettore lo noti, proprio come una ballerina che sbaglia un passo di danza anziché fermarsi e strapparsi i capelli va avanti come se nulla fosse successo.
Io penso che qualunque scrittore debba avere tra i suoi obiettivi la progressiva riduzione dei tempi di revisione, e una tecnica di scrittura di questo tipo può senz'altro insegnare qualcosa in questo senso.
7) Bene. E per finire, visto che mi hai fatto venir voglia di provare, che consigli daresti a un blogger che vuole cominciare a scrivere una blog novel?
Mi chiedi dei consigli? Sappi che hai davanti la persona forse più refrattaria dell'universo ai consigli: odio riceverne e odio darne, al punto che se nel titolo c'è la parola 'consiglio' o 'consigli' un post neppure lo apro per leggerlo. Metto tuttavia in catene la mia physis per alcuni minuti e passo a risponderti.
Il primo consiglio che do a chi vuole prodursi in una blog novel è quello di pubblicare in schegge. (Questo termine in riferimento alla scrittura l'ho mutuato da Romina Tamerici, la creatrice dell'ormai famoso Dedalo). Voglio dire che considero una pratica molto salutare limitare il numero delle parole dei singoli post che formano la blog novel. Molte persone sembrano non rendersi conto di quanto sia faticoso leggere su schermo una parte lunga 2000-3000 parole e pubblicano in una volta un intero capitolo. Io per primo seguirei molte più blog novel di quanto faccio adesso se non mi trovassi davanti a dei papiri smisurati ogni volta che provo ad aprirne una.
Il secondo consiglio che mi sento di dare è quello di tenere duro. Avere cioè ben presente che se è difficile conquistare pubblico per il proprio blog con degli articoli, nel caso di una blog novel la difficoltà è dieci volte tanta. Ancor più che per i post, dove possiamo contare anche su altri elementi, qui sono davvero solo i contenuti a fare la differenza. Se scrivete qualcosa che ha il potenziale di intrattenere o interessare un certo numero di gente, alla fine, con il tempo, la spunterete.
Bene, ringrazio Ivano per essere stato mio ospite. Buon proseguimento a lui e grazie anche a voi per l'attenzione.
Il primo consiglio che do a chi vuole prodursi in una blog novel è quello di pubblicare in schegge. (Questo termine in riferimento alla scrittura l'ho mutuato da Romina Tamerici, la creatrice dell'ormai famoso Dedalo). Voglio dire che considero una pratica molto salutare limitare il numero delle parole dei singoli post che formano la blog novel. Molte persone sembrano non rendersi conto di quanto sia faticoso leggere su schermo una parte lunga 2000-3000 parole e pubblicano in una volta un intero capitolo. Io per primo seguirei molte più blog novel di quanto faccio adesso se non mi trovassi davanti a dei papiri smisurati ogni volta che provo ad aprirne una.
Il secondo consiglio che mi sento di dare è quello di tenere duro. Avere cioè ben presente che se è difficile conquistare pubblico per il proprio blog con degli articoli, nel caso di una blog novel la difficoltà è dieci volte tanta. Ancor più che per i post, dove possiamo contare anche su altri elementi, qui sono davvero solo i contenuti a fare la differenza. Se scrivete qualcosa che ha il potenziale di intrattenere o interessare un certo numero di gente, alla fine, con il tempo, la spunterete.
Bene, ringrazio Ivano per essere stato mio ospite. Buon proseguimento a lui e grazie anche a voi per l'attenzione.
Ciao Maria Teresa! Leggo per la prima volta del fenomeno "blog novel", da approfondire! Mi affascina l'idea di leggere in formato "schegge" una storia.
RispondiEliminaMi avete incuriosito molto con questa bella intervista. E ora quindi vado subito a conoscere Ivano Landi!
Ti auguro un sereno we <3
Noi ci siamo già sentiti dalle mie parti ;)
EliminaSì, la curiosità già c'era per me, devo dire che le risposte di Ivano mi hanno davvero fatto venir voglia di provare. Certo, è anche vero che la sua storia è molto ricca e interessante, non sarebbe facile emularlo!! :)
EliminaInteressante. Non ero a conoscenza di “Solve et Coagula”, se avrò tempo ci infilerò volentieri il naso. Credo che scrivere una blog novel sia un'impresa complicata. Magari piacevole, ma complicata. Il rischio soprattutto di andare fuori tema o di imboccare vicoli ciechi mi tiene alla larga da un'iniziativa simile. Ci vuole esperienza. Non basta saper scrivere, bisogna aver "raccontato" tanto... Io una domanda l'avrei, se posso... Non so da quanto tempo curi questa blog novel, immagino non sia poco, visto che ha fruttato un'intervista, nel caso: dopo un po' non ti stufa, non ti è mai venuta a noia?
RispondiEliminaCiao Salvatore! A noia direi proprio di no, semmai mi sono trovato a dover lottare con i mille impegni quotidiani per non rischiare di farla languire. A meno che proprio non si riveli impossibile pubblico tutte le settimane, non di rado due volte la settimana, infilando le schegge tra un articolo e l'altro del blog.
EliminaPer la cronaca, le parti di blog novel che ho scritto e pubblicato finora sono 101.
Forse un po' mi spaventerebbe l'obbligo di pubblicare spesso per non far morire l'interesse. Ho un'altra domanda per te: ti sei mai bloccato? Ok, è l'ultima prometto.
EliminaBlocchi creativi, no. Mi sono solo fermato in occasione delle festività agostane e dicembrine.
EliminaAnche per me la realtà del blog novel è una novità.
RispondiEliminaMi affaccio adesso nel mondo blog, avrò tempo per approfondire. Intanto, congratulazioni e... bella intervista.
Grazie Luz! Il tuo blog, nuovo di zecca a quanto ho visto, sembra interessante...
EliminaIvano, grazie! E' appena nato, mi ci dedico poco per il poco tempo che in questo periodo ho. Ma spero di diventare "del giro" e una vera blogger. Ci vuole tempo... :-)
EliminaNon ne avevo mai sentito parlare, mi schiudete un mondo. Mi è sembrato di vedere all'opera un alchimista alle prese con un elemento molto instabile. Non credo sarei all'altezza di gestire una "blog novel", che mi sembra sia il risultato dell'interazione tra molti vasi comunicanti. Grazie per la bella e ricca intervista!
RispondiEliminaGrazie Cristina! Che l'elemento sia instabile lo suggerisce il titolo stesso, Solve et Coagula, formula tra l'altro usata proprio dagli alchimisti.
EliminaCristina, ricordo male o anche tu avevi una blog novel da te? O forse era un racconto a puntate?
EliminaGrande, Ivano! Finalmente scopro qualcosa in più su Solve et Coagula, che purtroppo sai mi risulta difficile recuperare... però davvero, prima o poi lo farò! :)
RispondiEliminaMoz-
Ti ho risposto anche di là. C'è una blogger, che conosci bene anche tu, che di recente in poco tempo ha recuperato l'intera storia. Non è facile, ma si può fare :)
EliminaDovrebbe mettere ogni tanto un post del tipo "Nelle puntate precedenti..." :)
EliminaEsiste già: è la pagina statica dove c'è l'elenco di tutti i post pubblicati con una piccola sinossi per ciascuno.
EliminaBellissima intervista! Mi è piaciuto viaggiare nel tuo background! Lo dico e ne sono convinta: sei una persona che ha tanto da dire e da trasmettere e che sta cercando in qualche modo di farlo, attraverso il blog , attraverso la novel, attraverso i commenti!
RispondiEliminaIl progetto del Dedalo sarebbe piaciuto un casino anche a me! :D
Saluto da intrusa Anima di Carta che non ho seguito fino ad ora, ma che ogni tanto ho sbirciato! ^_^
Dovresti vedere allora il background del mio background! :D
EliminaSe sei interessata, Alessia, nel Dedalo c'è ancora almeno una storia notevole da recuperare e portare avanti. Narra di una tigre pensante che si trova a vagare in una specie di limbo... se ne avessi il tempo la continuerei io!
Ciao A.H.V., grazie per aver sbirciato! Vero, Ivano ha tanto da dire, infatti sono contenta di averlo trascinato qui :D
EliminaHo ancora i segni delle catene ai polsi...^^
EliminaCiao Ivano, mi è piaciuto quando hai detto che è inevitabile che un autore porti dentro la sua opera qualcosa della sua esperienza personale, non potrei essere più d'accordo. Il fare leggere alla tua protagonista il libro che stai leggendo tu ("Follia" che io, tra l'altro, ho amato) o farle ascoltare la tua musica, sono elementi autobiografici che filtrano nella storia quasi in automatico.
RispondiEliminaComplimenti per il successo di questa esperienza come blogger-novel. Approfondirò.
Grazie, Maria Teresa, per avermi dato l'opportunità di conoscere un fenomeno che non conoscevo (a quanto pare in sintonia con molti lettori)
Grazie Marina! Patrick McGrath è uno degli scrittori che amo di più, anche se non è entrato nella mia Top Five pubblicata nella nota del post.
EliminaNel frattempo ho fatto un salto nel tuo blog e anche lasciato un commento.
Grazie a te, Marina :)
EliminaCiao, vengo dal blog di Ivano e sono felice di fare la tua conoscenza!
RispondiEliminaTi faccio anche i miei complimenti per l'intervista, che provvedo subito a diffondere in rete.
Ciao, alla prossima!
Grazie per la condivisione Nick!
EliminaCredevo però che questo blog lo conoscessi già...
Che vuoi farci, ormai ho una certa età e la mia prodigiosa memoria sta andando a putt... ;)
EliminaCiao Nick, sono felice anche io di fare la tua conoscenza, vado a dare un'occhiata al tuo blog :)
EliminaNon ho seguito con assiduità la blog novel se non nelle prime battute, lo ammetto, ma mi interessa come struttura narrativa. Non credo sia adatta alla conversione in romanzo vero e proprio, o novella, e mi è già capitato di accorgerne leggendo un ebook realizzato in tal modo. Ho partecipato a due progetti collettivi (Due minuti a mezzanotte di Alessandro Girola), scrivendo un solo capitolo. Vero è che più di 1000 parole è difficile leggerle, tanto che spesso mi sono trovato a "saltare" intere parti di lunghissimi capitoli scritti su blog, proprio perché i miei occhi non li reggevano. Il tuo modo di procedere, invece, sembra adeguato al medium scelto. Con delle limitazioni, ovvio. Ricordo la difficoltà, ai tempi del Dedalo, a cui contribuii una sola volta, nel contrarre ciò che volevo scrivere in 500 parole. Alla fine decisi che ciò che importava erano le possibilità e che potevo tagliare quasi tutti i dettagli del protagonista in favore delle due porte, lasciando eventualmente ai prosecutori il loro sviluppo.
RispondiEliminaBella intervista!
Grazie Salomon!
EliminaAnch'io ai tempi del Dedalo, come ho detto nell'intervista, avevo lo stesso tuo problema. Sfondavo regolarmente il tetto delle 500 parole e dovevo tagliuzzare qua e là. Ho risolto alzando il tetto a 600 parole che per ora mi è capitato di sfondare solo nell'ultimo post.
Per la pubblicazione in e-book sono fiducioso pur con le dovute modifiche. Comunque sarà in un futuro abbastanza lontano; a occhio e croce adesso sono a un terzo circa della vicenda.
Ciao Salomon! Anche io volevo suggerire a Ivano di fare un e-book, magari per dare modo di mettersi in paro con le puntate perse. Il problema delle blog novel è quello di leggere sul monitor, se si tratta di 500 parole va bene, dopo diventa faticoso.
EliminaCiao fanciulli!
RispondiEliminaSapete quale è l'unico problema delle blog novel? Tocca aspettare troppissssssimo da un post all'altro!
ahhahahahaha
Scherzi a parte, prima di capitare sul blog di Ivano non sapevo nemmeno che esistessero e invece sono un progetto interessante. Sempre in via di cambiamenti, di lavori.... di modifiche in corso d'opera. Non che si modifichi quello che è già pubblicato ma i programmi per quello che deve ancora venire. Magari leggendo i commenti vengono fuori spunti interessanti e fanno cambiare strada.
E' comunque un confronto continuo che mette a dura prova.Ivano deve avere i nervi d'acciaio....
Bella intervista! Bravi a tutti e due! Ciaooooo
Ciao Patricia e grazie!
EliminaTu la storia l'hai letta per intero, quindi sei qualificatissima per intervenire.
Quello che dici è tutto vero, salvo per un punto: non è ancora successo che i commenti abbiano influenzato la scrittura di Solve et Coagula. Però è vero che non posso escludere a priori che succeda in futuro.
Meglio in ogni caso sdrammatizzare e dire che gli errori da blog novel non sono contemplati nel codice penale e se uno sbaglia qualcosa non rischia nemmeno i domiciliari ;D
Intendevo dire che magari una parola o una frase in un commento potrebbe eventualmente indirizzare verso un punto a cui l'autore non aveva ancora pensato.
EliminaDi certo non consigli.. li odio!
Ciaooooo
Ahaha! Due Anacleti come noi i consigli possono solo odiarli ^^
EliminaCiao Patricia! In effetti è interessante l'idea di fare modifiche strada facendo sulla base dei commenti. Di certo non è una cosa che può capitare quando si scrive un romanzo, avere dei feedback immediati non è da sottovalutare... :)
EliminaIvano, da buona gemelli le catene mi stanno strette!!!! Anche quando ho bisogno di aiuto.... :))) grave eh!
EliminaAnimadicarta penso che a volte possa capitare di avere in mente una cosa ma non riuscire a trovare la chiave giusta per metterla giù. Magari una parola può aiutare a trovare il modo.
Oddio... non che Ivano ne abbia necessità! Ma come può capitare per un post... un'idea non rubata o copiata ma che presa da qualcuno e svluppata può dare il via a qualcosa a cui non si pensava.
Ciao fanciulli. Buon pomeriggio e buon weekend.
La tua blog novel l'avevo vista nascere sul Dedalo. Tra l'altro anch'io avevo tentato una nuova ramificazione che poi era finita in niente. A parte questo è molto bello sentire dalla tua voce tutti i retroscena che ci hai regalato qui sopra.
RispondiEliminaDici che una volta pubblicata una parte non puoi più pentirti. Qualche piccola correzione è però possibile, limitandoti a correggere refusi se ti capita di trovarne qualcuno oppure ad apportare piccole modifiche che incidono solo sul capitolo in questione. Ti è mai capitato di farlo? Oppure non sei mai nemmeno andato a rileggere finora quanto già scritto?
Rileggo quando, alla fine di ogni capitolo, preparo le sinossi per la pagina statica relativa a Solve et Coagula, ma finora non mi è mai capitato di apportare modifiche.
EliminaMa qual'era la tua ramificazione? Quella relativa alla tigre?
No, era una storia ambientata in un ufficio...
EliminaCiao, io sono nuovo qui ma Ivano già lo conoscevo e sono venuto a leggerlo (adesso che mi sono presentato magari tornerò ancora ;-)
RispondiEliminaMi colpisce di Ivano soprattutto la cura maniacale nella stesura, un dono che mi piacerebbe avere a mia volta ma temo di non possedere affatto.
Le blog novel non le seguo perchè non riesco a leggere "a puntate" (sono impaziente anche come lettore!) ma Ivano sa che quando sarà ultimata e disponibile integralmente sarà il primo libro che leggerò lasciando da parte qualunque lettura in corso.
Urka, Ariano, sono onoratissimo! Temo però che dovrai attendere un bel po'. Fatti un po' di calcoli, mi considero circa a un terzo del percorso della blog novel, poi ci saranno i tempi della revisione...
EliminaRiguardo al 'maniacale', in effetti la blog novel serve anche da terapia per de-maniacarmi ;D
Però, scusa, c'è una cosa che non mi torna: pubblichi a puntate ma non leggi a puntate? :O
Ciao Ariano! Io invece ho cominciato a leggere il tuo blog da qualche tempo, anche se non ho mai commentato.
EliminaUn terzo?! Pensa che io credevo fossi verso metà...! Ma allora un quadro in testa ce l'hai... :)
Il blog di Ariano merita :)
EliminaIl quadro che ho in mente prevede una storia divisa in tre parti e ora sto terminando la prima parte. Ammettendo che le tre parti siano di lunghezza più o meno equivalente, dovrei essere a un terzo del cammino.
@ Animadicarta : grazie dell'attenzione :-)
Elimina@ Ivano : nel mio caso è diverso perché si tratta di racconti brevi per i quali è già pianificata la pubblicazione con una serie di post pubblicabili in pochi giorni. In un caso del genere potrei anche essere lettore.
Ma nel tuo caso ho capito - come d'altronde tu stesso hai ora confermato - che si tratta di un romanzo, quindi una narrazione molto più estesa la cui pubblicazione potrebbe protrarsi per mesi e mesi. Ecco, io non riesco a dilazionare una lettura lungo molti mesi. Tre settimane, un mese, ok, posso anche affrontarla "a puntate". Ma una molto lunga la affronto solo se ho il testo completo disponibile e so che se voglio posso leggere anche cento pagine in un solo giorno se la lettura mi sta prendendo parecchio. Non so se ho reso l'idea...
Ho capito il concetto Ariano. Diciamo che questo mio tipo di scrittura potrebbe essere l'equivalente delle telenovelas, dove il pubblico è ben disposto anche nei confronti di una storia di 800 puntate ^_^
EliminaE' interessante sentire raccontare di un modo di scrivere di cui non sapevo nulla, anche se non credo sia molto nelle mie corde per due motivi: per motivi di tempo tendo a concentrare le energie su un singolo lavoro che penso di proporre a un editore, se mi convince; poi mi sentirei un po' destabilizzata mettendo pezzi di storia in rete senza averli ricontrollati fino alla nausea. Sono una pignoletta nata. ;)
RispondiEliminaCiao Grazia! Come ho detto sopra, questo metodo di scrittura serve anche ad affrontare (e possibilmente mettere al tappeto) la propria pignoleria ;)
EliminaGrazia, i tuoi dubbi sono anche i miei. Anzi, nell'intervista mi ha colpito molto quando Ivano ha detto che era un modo per scrivere "senza la rete di sicurezza della revisione". Credo che questo aspetto spaventerebbe anche me, però potrebbe anche essere una sfida interessante. Come faccia poi a portare avanti due storie diverse resta un mistero!
EliminaInnanzitutto grazie per avermi più volte citata per il progetto (ahimè fallimentare) del Dedalo!
RispondiEliminaBell'intervista e buona prosecuzione della tua blog novel!
Il Dedalo non è stato fallimentare. Come vedi continua ancora a occupare la scena, a più di un anno dalla chiusura.
EliminaGrazie per l'apprezzamento e l'augurio :)
In realtà volevo mettere il link al Dedalo, poi ho dimenticato di chiedere a Ivano se era il caso. Ma siamo sempre in tempo... che ne dite?
EliminaSe va bene a Romina per me non ci sono problemi.
EliminaAnche perché, al di là del mio racconto, ci sono inizi molto validi di altre storie reperibili solo lì.
EliminaLink inserito!
EliminaOvviamente non ci sono problemi, scusate, mi ero persa i commenti.
EliminaIntervista bella e soprattutto interessante ^^
RispondiEliminaGrazie Michele! La padrona di casa ha fatto le domande giuste :)
EliminaGrazie Michele :)
EliminaChe cosa interessante!!!! :)
RispondiEliminaAnche io andrò a leggere la blog-novel di Ivano!
Grazie Chiara! Sei la benvenutissima :)
EliminaWow fantastico! Ho scoperto qualcosa di nuovo che mi ispira moltissimo ;)
RispondiEliminaGrazie Beki!
EliminaOra ci lanceremo tutti a scrivere blog novel ;)
Non sapevo di aver scritto una "blog novel": ora so come chiamarla! Scherzi a parte concordo molto sui consigli, in particolare il contenimento della lunghezza dei singoli post.
RispondiEliminaAnche tu sei un esperto, allora! Mai pensato a fare un e-book scaricabile?
EliminaMah, esperto non direi. Comunque si ci ho pensato, anche perché credo che il romanzo un po' interessasse, visto che con quello sono stato uno dei chiamati a Roma per le selezioni di Masterpiece (anche se poi, vedendo la trasmissione mi è venuto qualche dubbio).
EliminaD'altro canto il pdf è stato online per un po', ma non ho avuto riscontri. Il fatto è che devi impegnarti nella promozione se vuoi che la gente legga. E io sono troppo pigr... ehm... impegnato per farlo... ;) Così, tra una cosa e l'altra, finora non ho mai avuto tempo di mettere mano ad un vero ebook. Ugualmente non mi sono mai deciso a pubblicare in e-book il molto altro materiale che negli anni ho accumulato sul blog.
Allora abbiamo in comune la pigr... ehm... gli impegni.
EliminaScusa, ma allora un pdf lo hai già fatto? L'ho cercato senza trovarlo sul tuo blog. A me piacerebbe leggerlo!
I piccoli brani a video riesco a leggerli senza problemi, ma quando ne ho molti arretrati da recuperare faccio fatica e rinuncio...
Devo proprio dare una sistemata all'area download. Nei prossimi giorni vedrò di farlo!
EliminaQuesto è incredibile davvero devo dire. Grazie per questo meraviglioso posto. Queste sono alcune belle immagini.
RispondiEliminaLo scrivo ora perché so che è in ferie e non è costretto a rispondere: Ivano è un personaggio incredibile. Viene voglia di conoscerlo personalmente.
RispondiEliminaSono più che d'accordo, è una delle poche persone a cui suggerirei di scrivere un'autobiografia ;)
EliminaGrazie per il tuo commento Massimiliano e benvenuto da queste parti :)
Concordo con voi, ragazzi! Da lettrice della sua blog novel, sono riuscita a recuperare tutte le puntate anche se ho conosciuto Ivano solo ultimamente, credo che l'idea di una autobiografia non sarebbe affatto male. Chissà quanti aneddoti saprebbe regalarci!
EliminaE se il tenore è quello della blog novel.... o anche di quella "misera" :) :) :) anticipazione del suo romanzo... Ivano sa che scherzo, ovviamente.
Il discorso però sarebbe molto interessante anche perchè sa scrivere, sa tenere viva la curiosità dei lettori... è mia poco!
Ciao e buon caldo!
Ehm... In questa pagina ci sarebbero almeno tre commenti da cancellare... gli ultimi tre. Ma arrossisco e ringrazio.
EliminaComunque quasi tutto quel che scrivo è autobiografia, in parte perfino la blog novel.
E tra un po' vi tocca pure il delirio della prossima anteprima degli Occhi di Modì :D :D :D
Intervista spettacolare! Complimenti all'intervistato e all'intervistatrice.
RispondiEliminaFinalmente ce l'ho fatta a leggerla e... a comprendere un pó di più cosa si intende quando si parla di blog novel. Non mi rimane che imbarcarmi nell'avventura di Ivano, e saggiare in prima persona la mia prima blognovella :))
Grazie per la visita e i complimenti, Regina. E soprattutto buona avventura :)
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