Brainstorming... ovvero quando siamo a corto di idee
Ci sono scrittori prolifici, che buttano giù pagine e pagine, sicuri di tutto quello che scrivono (ne conosco almeno uno!). E ci sono scrittori lenti che rivedono, valutano e soppesano ogni parola (come me). Ma che facciate parte di una categoria o dell'altra, avrete comunque a che fare con dei momenti di grande slancio, in cui scrivere è facile e la storia scorre veloce sotto le vostre dita, e momenti di stanchezza in cui vi ritrovate a contemplare quel maledetto schermo vuoto davanti a voi (un tempo si parlava di foglio bianco…).
D’improvviso la storia si è piantata lì e non vuole saperne di andare avanti, come un asinello dispettoso. Non è che avete perso la voglia di scrivere, eppure proprio vi sembra di non sapere cosa scrivere. Oppure, avete un’idea vaga in testa, talmente vaga che non riuscite a esprimerla. Tutto ciò è frustrante.
Insomma, se le idee non vi scoppiettano in testa come pop corn e non siete in uno di quei magici momenti di ispirazione, dovete affidarvi a qualcosa di alternativo per tirare fuori le idee. Il rimedio a questo problema si chiama brainstorming.
Di fatto si tratta di una tecnica presa in prestito dagli scrittori, ma generalmente applicata ad altri campi al fine di stimolare la creatività. Tuttavia si presta molto bene per i nostri problemi di "carenza di idee".
Di che si tratta? Brainstorming significa “tempesta di idee”, ovvero lasciarsi andare a immaginare per il nostro problema (che in questo caso è l’evoluzione della storia) delle soluzioni fantasiose, originali, senza limiti, senza ordine o censura. L’importante non è affatto la qualità delle idee che lasciamo emergere, ma la quantità: più sono, meglio è.
Immaginiamo una serie di possibilità per il futuro della nostra storia, senza preoccuparci di quanto possano essere insensate, banali, ridicole o semplicemente brutte. Quello che conta è lasciarsi andare con la mente, sbloccarla e farla uscire dai soliti meccanismi e vecchie idee in cui è incastrata. Anche se all’inizio vi sembrerà di non approdare a niente di utilizzabile, la mente continuerà a lavorare da sola, continuerà a cercare nuove soluzioni, ora che è stato avviato questo processo, e tirerà fuori altre idee, finché salterà fuori quella giusta. E di certo la riconoscerete!
Il mio consiglio è di non sedervi a tavolino o peggio al PC, per compilare il vostro elenco di idee alternative. È molto meglio uscire, andarvene in giro e lasciar vagare la mente sulla vostra storia. Dovete rilassarvi, allentare la pressione, e far partire le idee, per associazione o in libero ordine.
Chiedetevi: “cosa succede dopo?”. E poi lasciatevi andare alle ipotesi più strampalate, irrazionali, insolite.
State scrivendo la storia di Cappuccetto Rosso e siete al punto in cui la ragazzina arriva davanti alla casetta della nonna. E ora non sapete come continua la storia… Bene, fate partire la vostra "tempesta di idee":
Cappuccetto Rosso si accorge di aver scordato il cestino e torna indietro.
Cappuccetto Rosso viene rapita dagli alieni.
Cappuccetto Rosso decide di mandare tutti al diavolo e andarsene in giro per il mondo.
Cappuccetto Rosso incontra un ragazzino proprio lì vicino e si scorda della nonna.
Cappuccetto Rosso entra e riconosce che nel letto c’è un lupo e non la nonna basandosi sulla strana aura che emana.
Cappuccetto Rosso entra, bacia il lupo credendolo la nonna e questo si trasforma in un principe.
E così via… Ho reso l’idea?
Anima di carta
D’improvviso la storia si è piantata lì e non vuole saperne di andare avanti, come un asinello dispettoso. Non è che avete perso la voglia di scrivere, eppure proprio vi sembra di non sapere cosa scrivere. Oppure, avete un’idea vaga in testa, talmente vaga che non riuscite a esprimerla. Tutto ciò è frustrante.
Insomma, se le idee non vi scoppiettano in testa come pop corn e non siete in uno di quei magici momenti di ispirazione, dovete affidarvi a qualcosa di alternativo per tirare fuori le idee. Il rimedio a questo problema si chiama brainstorming.
Di fatto si tratta di una tecnica presa in prestito dagli scrittori, ma generalmente applicata ad altri campi al fine di stimolare la creatività. Tuttavia si presta molto bene per i nostri problemi di "carenza di idee".
Di che si tratta? Brainstorming significa “tempesta di idee”, ovvero lasciarsi andare a immaginare per il nostro problema (che in questo caso è l’evoluzione della storia) delle soluzioni fantasiose, originali, senza limiti, senza ordine o censura. L’importante non è affatto la qualità delle idee che lasciamo emergere, ma la quantità: più sono, meglio è.
Immaginiamo una serie di possibilità per il futuro della nostra storia, senza preoccuparci di quanto possano essere insensate, banali, ridicole o semplicemente brutte. Quello che conta è lasciarsi andare con la mente, sbloccarla e farla uscire dai soliti meccanismi e vecchie idee in cui è incastrata. Anche se all’inizio vi sembrerà di non approdare a niente di utilizzabile, la mente continuerà a lavorare da sola, continuerà a cercare nuove soluzioni, ora che è stato avviato questo processo, e tirerà fuori altre idee, finché salterà fuori quella giusta. E di certo la riconoscerete!
Il mio consiglio è di non sedervi a tavolino o peggio al PC, per compilare il vostro elenco di idee alternative. È molto meglio uscire, andarvene in giro e lasciar vagare la mente sulla vostra storia. Dovete rilassarvi, allentare la pressione, e far partire le idee, per associazione o in libero ordine.
Chiedetevi: “cosa succede dopo?”. E poi lasciatevi andare alle ipotesi più strampalate, irrazionali, insolite.
State scrivendo la storia di Cappuccetto Rosso e siete al punto in cui la ragazzina arriva davanti alla casetta della nonna. E ora non sapete come continua la storia… Bene, fate partire la vostra "tempesta di idee":
Cappuccetto Rosso si accorge di aver scordato il cestino e torna indietro.
Cappuccetto Rosso viene rapita dagli alieni.
Cappuccetto Rosso decide di mandare tutti al diavolo e andarsene in giro per il mondo.
Cappuccetto Rosso incontra un ragazzino proprio lì vicino e si scorda della nonna.
Cappuccetto Rosso entra e riconosce che nel letto c’è un lupo e non la nonna basandosi sulla strana aura che emana.
Cappuccetto Rosso entra, bacia il lupo credendolo la nonna e questo si trasforma in un principe.
E così via… Ho reso l’idea?
Anima di carta
Sempre molto utili i tuoi consigli!
RispondiEliminaProverò il brainstorming, e vediamo se darà i suoi frutti!!!
Ciaooo
Cris
Io ho seguito il consiglio... e devo dire che ha funzionato!!! :-)
RispondiEliminaGrazie a Miss Raw e a Donatella! Anche io ho sperimentato più volte questa tecnica e dà sempre i suoi frutti. Penso che a volte usiamo il brainstorming anche inconsciamente, quando lasciamo vagare la mente su altre cose che non sono la storia che stiamo scrivendo... e poi di colpo arriva l'ispirazione!
RispondiEliminaE' vero, secondo me è una tecnica molto utile, mi ricordo che anche a scuola, durante l'ora di religione, la prof ci faceva sempre provare!!!!
RispondiEliminaIo ho il problema opposto, nel senso che quando seguo il flusso delle idee poi non mi riesco a fermare (come una corsa in un prato in discesa... da piccola feci cadere mia madre che mi aspettava a valle :)) Ora da grande una cosa rimanda ad un'altra e non mi posso interrompere. Soluzioni anche per questo??
RispondiEliminaGrazie
:)
Emmarale, capisco bene cosa vuoi dire, anche a me a volte capita che la mente parta in quarta e io non riesca + a fermarla! Al di là del fatto che non ci vedo niente di male (anzi...), ho trovato utile in questi casi appuntarmi su carta tutto quello che penso in questi momenti, tutte le idee che vengono fuori, anche quelle cose che lì x lì non sembrano utili... ho visto che così il flusso si attenua un po' :)
RispondiEliminaSecondo me seguire il flusso delle idee porta sempre a qualcosa di buono: anche se non dovessimo trovare degli spunti per quello che stiamo facendo in quel momento, magari potrebbero tornare utili in futuro... soprattutto se, come suggerisce animadicarta, appuntiamo su carta tutto ciò che ci passa per la testa!
RispondiEliminaCon un ritardo di un mese (e me ne scuso) ritorno per ringraziarvi per il consiglio. Il blocco per annotarmi i pensieri l'ho sempre avuto ma finiva che in 2 minuti come "in stato di trance" riempissi una pagina intera. Allora poi ho intuito (non so se prima ho intuito o se prima e' accaduto e poi ho compreso) che se avessi preteso un po' meno da me stessa il flusso si sarebbe rallentato...E infatti, cosi' e' stato: ora la mente sa quando puo' e quando no :D
RispondiEliminaIo penso che mettere ordine tra le idee a volte è anche peggio che non averne... Quando il flusso rallenta, si deve fare i conti con tutto quello che abbiamo pensato, con i nostri appunti, con le nostre intuizioni... ed è davvero una bella sfida!
RispondiEliminaMolto utile il Brainstorming soprattutto se svolto come attività di gruppo.Il Brainstorming oltre a far produrre nuove idee è utilizzabile anche nei processi di apprendimento e di memorizzazione perchè si può arrivare ad immaginare situazioni così paradossali che rimangono fortemente impresse.All'inizio non credevo potesse funzionare così efficacemente ma mi sono dovuto ricredere.Adesso sto cercando di creare un brainstorming di gruppo online per vedere cosa succede nella comunicazione di gruppo in cui si cerca di trovare una soluzione ad un problema
RispondiEliminaInteressante l'idea del brainstorming di gruppo online... Le potenzialità di questo metodo di certo non si limitano alla scrittura e probabilmente sono potenziate quando più persone lo mettono in pratica. Dove posso sapere di più del tuo progetto?
EliminaIo sono una tipa strana...se ho in mano un bello schema ti tiro giù anche pagine e pagine , ma ora che io riesca a trovare una trama passano dei mesi...spero (e credo) che il brainstorming mi aiuterà...
RispondiEliminaSamantha
Odio i blocchi e personalmente trovo divertente questa tecnica.
RispondiEliminaImmaginate una ragazzina sui tredic'anni che sta sul divano nuovo del salotto con alla sua sinistra una pila di fogli bianchi, in mano una biro e alla sua destra un mucchio informe di di cartacce varie.
Quella sono io in una "normalissima" giornata di agosto!
Odio i blocchi e personalmente trovo divertente questa tecnica.
RispondiEliminaImmaginate una ragazzina sui tredic'anni che sta sul divano nuovo del salotto con alla sua sinistra una pila di fogli bianchi, in mano una biro e alla sua destra un mucchio informe di di cartacce varie.
Quella sono io in una "normalissima" giornata di agosto!