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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

Angélique Gagliolo presenta “1976: L'urlo dell'Orcolàt”

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Il romanzo che vi propongo oggi,  “1976: L'urlo dell'Orcolàt”,  attinge a una pagina di storia vera. Ce ne parla direttamente l'autrice Angélique Gagliolo.  Come sempre, se avete voglia, potete rivolgere qualche domanda o lasciare le vostre impressioni nei commenti.

Ritrovare un romanzo perduto

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In questo periodo di scrittura furiosa, mi sono resa conto più che mai di quanto sia legata al romanzo a cui sto lavorando. Sarà che me lo trascino da anni o che è già stato oggetto di innumerevoli riscritture, fatto è che ormai conosco i personaggi e le loro vicende un po' come se fossero degli amici intimi. Eppure so che prima o poi questo legame così viscerale dovrà necessariamente essere spezzato, per poter  liberare la storia , com'è giusto che sia. E ne sono sempre più (dolorosamente) consapevole quanto più mi avvicino alla fatidica parola fine. In realtà non è però di questo specifico romanzo che voglio parlarvi oggi, ma delle riflessioni nate da un post di alcune settimane fa di Elena Ferro che sul suo blog  ci ha raccontato di come un giorno sia tornata a occuparsi del suo primo romanzo dopo una lunga pausa. La sua esperienza mi ha molto colpita perché ho sentito le sue parole molto mie, soprattutto riguardo all' ambivalenza di sentimenti che provava nei conf

I miei 5 strumenti per trovare la “parola giusta”

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Quando scrivo spesso mi viene in mente la battuta di Snoopy: “Uno scrittore a volte cerca per ore la parola giusta”, perché in effetti a me capita proprio così. Mi soffermo parecchie volte sui singoli termini, per capire come rendere al meglio un concetto, una sensazione, ecc. Ultimamente ho addirittura l'impressione di impantanarmi durante queste ricerche. Sarà che non sono in gran forma, ma mi succede di frequente di avere un vocabolo sulla punta della lingua e di arrovellarmi per interi minuti senza riuscire a tirarlo fuori. In questi casi ti accorgi dell'enorme potere che hanno le parole e che una non vale l'altra. E di quanto in narrativa sia fondamentale usare una terminologia corretta nell'esprimersi, per trasmettere al lettore ciò che si vuole nel modo più preciso possibile.

Marco Freccero presenta “La follia del mondo”

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La presentazione che vi propongo oggi è dell'autore Marco Freccero che ci parlerà della sua raccolta di racconti “La follia del mondo”. Vi segnalo anche che questo libro è stato oggetto di un'intervista di approfondimento da me pubblicata tempo fa: la trovate qui . Sinossi Il capitolo conclusivo della “Trilogia delle Erbacce”: anche questa volta, storie di uomini, donne, bambini che all’improvviso si trovano al bivio, devono fare i conti con l’imprevisto, la sorpresa, la paura e la disperazione. In pochi istanti comprendono la realtà e devono contrastarla. Perché “La follia del mondo”? “Una delle controindicazioni più gravi dell’avidità, pensò Mirko, era che uccideva l’intelligenza; spingeva a guardare alla realtà senza alcun desiderio di metterci mano per cambiarla.” Lo scenario è sempre una Liguria dove il mare non compare quasi mai, distante dalla luce e dal sole estivo pubblicizzati da riviste e operatori turistici. Una periferia perfetta dove ricominc

(Faticosi) lavori in corso

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Magari! Prima di Pasqua avevo annunciato una breve pausa per occuparmi a tempo pieno del romanzo, ma le cose non sono andate proprio come avevo progettato. Il ritorno decisamente poco gradito di un problema di salute mi sta togliendo sonno e forze, dunque non sono riuscita a usare il periodo di pausa al meglio. Le poche energie mi hanno portato a disertare completamente mail, messaggi, blog, social e così via, quindi vi chiedo prima di tutto scusa per i ritardi nelle risposte e per la mia totale assenza.