Cosa ruberei dalle serie tv

Sono vera una maniaca seriale, e voi?
Anche se negli ultimi anni tendo a non vedere più tutto quello che mi capita sotto gli occhi, le serie tv restano una vera fissa. E al piacere e allo svago si abbina ormai quasi sempre l'occhio dell'aspirante scrittrice che tenta di analizzare trame e personaggi, lo sguardo critico che nota con fastidio le soluzioni facili e resta affascinato dalle trovate geniali.

Anche se narrativa e storie televisive restano due mondi diversi, non mancano gli aspetti che mi piacerebbe riprodurre. Ho scelto 7 serie tra quelle che sto vedendo in questo periodo o ho appena visto (altrimenti il post non finiva più!) per analizzare quali elementi mi piacerebbe "rubare" da ognuna.

In rigoroso ordine alfabetico...

1) Breaking bad
Walter White, sottopagato insegnante di chimica alla soglia dei cinquanta anni, scopre di avere un cancro terminale ai polmoni. Incapace di accettare questa terribile realtà, e preoccupato sul futuro della sua famiglia - una moglie incinta e un figlio affetto da paralisi celebrale - Walter decide di tirare fuori la rabbia e sfruttare le sue conoscenze di chimica per produrre metamfetamina insieme a Jesse, un suo ex studente nel giro già da diverso tempo.
Di questa serie ho ammirato soprattutto l'arco di trasformazione del personaggio. Lungo 5 stagioni si assiste al cambiamento di Walter White, motivato e sorretto da un crescendo di situazioni e da personaggi che restano stampati nella memoria. Le svolte sono sempre inaspettate, coraggiose e geniali nella loro semplicità. Ed è da sottolineare che l'arco di trasformazione non riguarda un progredire dal male al bene, come spesso accade in molte serie buoniste, ma al contrario è una sorta di discesa agli inferi che ti tiene incollato alla poltrona.


2) Castle
Quando un assassino commette una serie di omicidi ispirandosi ai bestseller del famoso romanziere Richard Castle, quest'ultimo comincia a collaborare con la Polizia di New York nel tentativo di prevedere le mosse del criminale e aiutare la detective Kate Beckett a chiudere l'indagine. Dopo questa esperienza, Castle decide di ispirarsi a quest’ultima per il suo prossimo libro, e chiede così di potersi unire alla sua squadra in qualità di consulente.
Alle puntate di Castle porterei via i dialoghi, sempre brillanti, vivaci e scorrevoli e per nulla scontati. Non c'è niente di meglio di scaramucce verbali e ironia per tener viva l'attenzione e allo stesso tempo accompagnare le vicende delle varie puntate. D'altra parte potrebbe un famoso scrittore di romanzi gialli parlare in modo noioso? Ah, comunque, che invidia!


3) C'era una volta (Once upon a time)
La vita di Emma Swan è stata tutt’altro che una favola, costretta a prendersi cura di se stessa fin da bambina. Ma quando il piccolo Harry, il figlio che Emma aveva dato in affidamento 10 anni prima, si presenta alla sua porta, tutto cambia. Harry crede che Emma sia la figlia perduta di Biancaneve e del Principe Azzurro, come gli altri personaggi delle fiabe, intrappolati nella sonnolenta Storybrooke da un incantesimo della Regina del Male. Nessuno ricorda la sua vera identità ed Emma potrebbe essere la loro unica speranza di salvezza.
E' possibile creare una storia accattivante usando temi già noti? In pratica, si può essere originali con elementi che non lo sono, reinventandoli a volte completamente? Questa serie dimostra che si può, mettendo in scena i personaggi delle favole di tutti i tempi e portandoli ai nostri giorni. La narrazione si alterna tra la trama vera e propria e una serie flashback (o anche storie parallele) che mostra ciò che è accaduto (o che sta accadendo) nel mondo delle favole; in quest'ultimo caso luoghi, personaggi e storie sono quasi sempre riscritti in modo piacevole e vivace. Segno che ci si può lasciare ispirare da cose note e risultare comunque gradevoli.


4) Dexter
Dexter Morgan, ematologo al Dipartimento di Polizia di Miami, conduce una doppia vita: di giorno è un valido elemento della Divisione Omicidi, cordiale con i colleghi e fondamentale nell'analisi delle scene del crimine; di notte è un atroce e perverso giustiziere, responsabile della morte di quegli assassini su cui la giustizia non riesce a mettere le mani per prima. Tutti, eccetto il padre adottivo, ignorano questo suo segreto.

Dexter è una serie che ha visto molte metamorfosi da stagione a stagione, ma quello che secondo me l'ha resa una storia sempre coinvolgente sono i personaggi, e in modo particolare il protagonista, con una personalità che lascia il segno. Ci si può identificare, immedesimare, tifare per un serial killer? Ebbene si può, se il tipo in questione riesce così bene a trascinarti nel suo mondo, e lo fa con ironia e con un'etica molto personale alle spalle. E forse non sarebbe stato un protagonista così ben riuscito, se non fosse stato affiancato da personaggi altrettanti forti e divertenti, come la sorella, il padre morto ma sempre presente e i vari colleghi di lavoro.


5) In treatment
La serie affronta la vita di Paul Weston, psicoterapeuta, attraverso le sedute di terapia con i suoi pazienti e con i suoi terapeuti.
Serie alternativa, ma semplicissima nel suo schema. L'intera trama è infatti fondata interamente sulle sedute di uno psicoterapeuta (5 in tutto, una al giorno) che scorrono una dopo l'altra dando vita a una vera storia. La profondità dei personaggi perfettamente tratteggiata ed espressa attraverso i dialoghi, la capacità di dare spessore a un personaggio basandosi solo sulle parole, è ciò che ruberei da questa serie. Da aggiungere che alle vicende dei personaggi-pazienti si connette la storia dello psicoterapeuta stesso, che emerge in modo mirabile puntata dopo puntata.
Ne esiste anche una versione italiana, ma qui mi riferisco alla produzione HBO.


6) Person of interest
Reese, ex agente della CIA creduto morto, si allea con un misterioso miliardario per prevenire i crimini più violenti. La formazione militare di Reese e ciò di cui Finch - un genio del computer che ha inventato un software capace di identificare coloro che stanno per essere coinvolti in un crimine - ha bisogno. Utilizzando le loro tecnologie di sorveglianza, i due lavorano al di fuori della legge, combinando le competenze dell’uno con la ricchezza dell’altro per trovare queste “persone d’interesse” e fermare il crimine prima che sia compiuto.
Difficile dire esattamente cosa mi piace di questa serie, mi verrebbe da dire un po' tutto. Però ciò che davvero vorrei riprodurre è l'intreccio composto da una trama portante e le tante sottotrame che vengono fuori puntata dopo puntata. L'idea in sé è già piuttosto originale, ma rischiava forse di diventare ripetitiva. Eppure non lo è affatto, perché le vicende dei personaggi che entrano in rotta di collisione con i protagonisti (Reese e Finch) sono sempre intriganti e ben articolate. La trama stessa è poi sempre variabile. E Reese è una figura di eroe semplicemente meravigliosa. Chi non vorrebbe incontrarlo sulla sua strada?!


7) The Americans
Washington, anni ’80. Il matrimonio combinato tra le spie del KGB Philip ed Elizabeth Jennings si sta evolvendo in qualcosa di più genuino, rischiando di compromettere la loro missione già messa a dura prova dall’escalation della Guerra Fredda. A complicare ulteriormente la situazione è il crescente senso di appartenenza di Phillip ai valori e allo stile di vita americani, soprattutto nel rapporto con i due figli, i quali non sanno nulla della vera identità dei genitori, e l’arrivo di un nuovo vicino, Stan Beeman, un agente dell’FBI.
Una storia di spionaggio decisamente intrigante. Credo di non essermi annoiata per un solo minuto con questa serie. La trama è sicuramente ciò che porterei via, con avvenimenti che tengono incollati allo schermo, ben bilanciati e sostenuti dalle dinamiche psicologiche che vengono fuori dalle varie situazioni che la coppia di protagonisti si trova a vivere. Da aggiungere che gli anni '80 emergono in modo interessante: è come un'atmosfera che si respira in maniera palpabile, senza mai essere sopra le righe.

E' stato difficilissimo attenersi a sette, perché le serie di cui varrebbe la pena di parlare sono tante... E ora che ne dite di raccontarmi anche voi cosa prendereste dalle serie tv, magari con un post se siete blogger oltre che maniaci seriali?

Spoiler vietati, naturalmente, anche perché devo ancora vedere alcuni finali!

Anima di carta

Commenti

  1. Beh, allora ti rispondo con un post, entro la fine del mese, ok?^^

    Moz-

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  2. Anch'io di recente mi sono appassionata ad alcune serie TV, specialmente grazie a mio figlio! Subito qua ti do le mie preferite e che cosa ho apprezzato di più:

    Il dottor House - per la creazione del personaggio di Gregory House, che è molto più complesso di quello che sembra, e che riesce a tirare fuori il "peggio" da chi lo circonda (anche quella è un'abilità!). Purtroppo ora è terminato e io sono tristissima.

    Grey's Anatomy - per l'impareggiabile sceneggiatura di Shonda Rhines, degna di una pièce teatrale, dove i personaggi entrano ed escono dalla serie, proprio come amici e conoscenti lo fanno nella vita.

    Homeland - per il senso di ambiguità che pervade le situazioni, dove nessuno è come sembra e dove la verità cambia continuamente a seconda di chi parla. E per i personaggi che sono o disturbati o dei bugiardi cronici. Dove non c'è un cattivo a tutto tondo o un buono a tutto tondo.

    Mondo senza fine (si può considerare una serie?) - per la ricostruzione storica curatissima negli ambienti, per la trama avvincente e per alcuni colpi di scena creati ex-novo dagli sceneggiatori, e che non ci sono nel romanzo di Follett. E il suo predecessore, "I pilastri della terra".

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    1. Condivido tutto, tranne l'ultima serie che non conosco. Di Homeland in modo particolare sono molto curiosa del proseguo... E su House che dire? E' un personaggio davvero unico!

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  3. Conosco poco le serie tv, sono troppe e non riesco a seguirle, alcune poi passano in orari che per me sono scomodi.
    Di Dexter, per esempio, ho sempre avuto una gran paura; la sigla ha cambiato drasticamente il mio approccio nel mangiare un uovo fritto...

    Ricordo bene, invece, una vecchia serie, "Six Feet Under", ai tempi mi era parsa molto ironica e rivelatrice di certi meccanismi familiari della società americana.

    Mi rendo ben conto che le serie tv fanno parte della nostra cultura e non si può ignorarle, quindi segui pur le tue amate serie senza rimorsi:
    ti stai documentando ;-)

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    1. ahhahahaha, sì l'uovo fritto di Dexter era davvero da brividi! Six Feet Under la adoravo, mi piaceva molto per il modo alternativo di porsi e il coraggio nell'affrontare certi temi. Peccato che sia finita... anche se con una conclusione memorabile secondo me.

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  4. Urca io un post così potrei farlo solo ricalcando le serie anni 80 tipo Happy Days, ora guardo pochino, diciamo con un occhio solo, a far compagnia al marito, certi polizieschi su oddio non so manco il canale tipo Fox Crime credo si chiami, Law and Order e similari ma in realtà non sono per niente esperta. Prenderei invece volentieri, a saperlo fare, tutto ma proprio tutto dal mio mito inarrivabile di sempre assolutamente inimitabile Ellery Queen dai radio drammi degli anni 30, alla serie Tv anni 70 (ho i dvd) ai meravigliosi romanzi.

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    1. Pensa che io invece negli anni 80 non le guardavo proprio i telefilm, li ho scoperte solo più tardi. Indubbiamente però alcuni erano mitici e sapevano tener incollate le persone alla tv :)

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  5. Io mi sono innamorata di "The good wife" (non so se l'han tradotto in italiano), al momento alla sua quinta stagione. La moglie tradita di un uomo politico di Chicago riprende a lavorare come avvocato quando i figli diventano teenager e il marito finisce in prigione. La cosa più bella della serie? Pur non essendo io madre né moglie né avvocato mi identifico completamente con la protagonista. Come fanno? Me lo chiedo anche quando leggo quei romanzi che mi rapiscono completamente. Come fanno a creare personaggi con cui tutti si identificano?

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    1. The good wife piace molto anche a me, è davvero una serie ben fatta sotto tanti punti di vista, dalle storie, alla trama principale, ai personaggi. E poi come dici tu, quando ci si identifica nel protagonista senza condividere molto con lui vuol dire che il personaggio è davvero intrigante.
      Immagino che tu veda la serie nelle lingua originale, per inciso credo che molto si perda nelle traduzioni...

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  6. Ho letto e, come al solito, condivido i tuoi pensieri.
    Penso a un film che mi ha colpito ultimamente, mi viene in mente Il "capitale umano" di Paolo Virzì" (dal romanzo di Amidon). Dialoghi, azioni, attualità, temi sociali: insomma patos.
    Comunque, anche Sordi insegnava (anzi insegna) qualcosa strappando una risata, e altri sempre nel genere comico. Io direi che i film offrono ottimi spunti.
    In ultima analisi, a prescindere dalle fonti (film, serial, canzoni, nonno, vicino di casa, portinaia, immigrato ecc.), una cosa: sono diventato anch'io "un ladro".

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    1. Si può prendere idee dappertutto, è vero. Io i film li guardo poco, per vari motivi, però sono sicuramente un'ottima fonte per chi vuole scoprire i segreti di come creare storie...

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  7. Bellissimo post!
    Cosa ruberei dai telefilm?

    Da COPPER i personaggi complessi, sopratutto quelli femminili, e la capacità di far "implodere" le trame, invece che farle terminare col botto.

    Da SHERLOCK quasi tutto, ma, dovendo scegliere, il senso del ritmo e la capacità di cambiare registro con naturalezza da commedia a thriller.

    Da TRUE DETECTIVE la gestione del tempo e dello spazio, oltre che la cura per i dettagli

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    1. Grazie Tenar! Queste tre mi mancano, ma spero di rimediare, e mi fa più che piacere sentire suggerimenti... :)

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  8. Intanto scusami per il pasticcio di commenti cancellati, avevo scritto un commento di prova per vedere se era tutto ok con l'account, sono un pò imbranato in queste cose :)
    Bellissimo post! Anch'io sono un amante perso delle serie tv, e ce n'è una in particolare che mi ha influenzato sotto tanti aspetti e alla quale ruberei TUTTO per il mio romanzo: "Desperate Housewives", una serie spesso scambiata per una semplice comedy/soap e a volte snobbata, ma che in realtà unisce in modo inedito commedia, dramma, mystery e thriller, coprendo l'intera gamma delle emozioni e delle reazioni; si passa dalle risate alla commozione fino a veri picchi di inquietudine e angoscia. Oltre a questo mix di registri, ruberei l'ironia sferzante dei dialoghi, la splendida caratterizzazione dei personaggi, l'ambientazione suggestiva (erede di "American Beauty" e di alcuni film di Lynch), la coesione tematica interna a ogni episodio. Una serie che ha sicuramente mostrato molte debolezze nelle ultime stagioni (l'ultima è stata, a mio avviso, una grossa delusione), ma che nei suoi periodi d'oro ha raggiunto vette altissime.
    Altra serie secondo me imprescindibile per un aspirante scrittore è "Lost", memorabile lezione di intreccio e uso di cliffhanger, flashback e flashforward (tra le altre cose)
    Di "In Treatment" ho visto la versione italiana (che ricalca esattamente quella americana) e mi è piaciuto moltissimo, poche serie mi hanno coinvolto in questo modo.
    E concordo in pieno anche su "Castle", che mi piace per i dialoghi e per le numerose citazioni (e che invidia!)

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    1. Ciao Stefano, grazie per il tuo intervento! Sono d'accordo su Desperate Housewives, c'era molto da imparare e anche a me colpiva molto la capacità di mescolare insieme vari registri. Tra l'altro l'ironia è qualcosa che in linea di massima andrebbe copiato da moltissime serie americane, quella leggerezza (soprattutto nei dialoghi) che spezza la tensione e si sposa bene anche con il drammatico.
      Su Lost ci sarebbe da parlarne per ore... io l'ho apprezzata molto, ma devo dire che la fine l'ho trovata semplicemente brutta! Insomma, una conclusione insensata a mio avviso è in grado di rovinare la percezione globale di tutta una storia. Tu come la pensi? Ti è piaciuta?

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    2. Eh sì il discorso Lost è piuttosto complicato :) Devo fare una distinzione riguardo alla conclusione: ho trovato deludente il modo in cui (non) hanno dato risposta a tutti i vari misteri disseminati qua e là, ma al tempo stesso mi è piaciuta molto la puntata finale in sè e per sè. Dipenderà anche dal fatto che le musiche per me hanno un'importanza fondamentale, ma quegli ultimi 10 minuti in chiesa mi hanno devastato. Però in generale già dall'inizio della 5°stagione ho avuto un calo di interesse, le prime 4 stagioni sono stupende e il finale della 3° è una delle cose più belle che abbia mai visto in tv.
      A proposito di comicità e dialoghi, mi era venuto in mente anche Una Mamma per Amica. Non l'avevo mai seguito fino a poco tempo fa perchè ero stato un pò sviato dal titolo, invece è stata una bellissima sorpresa!

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  9. Grazie a Moz conosco il tuo blog e sono felice di incontrare qualcuno che ama le serie tv.
    Di quelle citate nel post sto seguendo Person of interest e.... a volte Castle, ma dalla quinta stagione non mi attrae più di tanto, una di questi giorni dovrò riprenderla.
    Sto seguendo Revenge, Pretty little liars (ora in pausa fino a giugno), Suits, Chicago PD, Chicagp Fire, Switched at Birth, Arrow (..... beh questo è quanto sto seguendo.
    Rigorosamente su serietvsubita.net
    A presto!

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  10. Ciao Carla, benvenuta! Finalmente qualcuno che è fissato come me per le serie tv :) Anzi, da quello che ho capito le guardi anche sottotitolate. Io non arrivo a tanto, però se conoscessi bene l'inglese mi piacerebbe vedere gli originali.
    Di Revenge mi è piaciuta molto la prima stagione, la seconda invece mi ha molto deluso, secondo me sono andati un po' fuori tema, confido che si riprensa della terza. Di quelle che citi prezzo molto anche Suits (davvero ben fatta) e Arrow, Pretty Little liars mi scatena emozioni varie, nel senso che da una parte la trovo una serie balorda, però non riesco a smettere di vederla!

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    1. Stesso pensiero su Revenge. La prima serie era magnetica, la seconda assolutamente scadente. Si sono come smarriti completamente questi scrittori in questo caso!

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    2. Adesso sto guardando la terza e mi sembra che siano tornati un po' in carreggiata, però continua a mancare il magnetismo che citi a proposito della prima stagione.

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    3. Credo che il successo di questa serie sia tutto nel fascino dell'attrice protagonista. All'inizio sostenuta da una buona sceneggiatura, in seconda battuta deve essere ottima perchè si continui con quella tensione narrativa.

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  11. Ho recuperato questo tuo post da quella proposta di "Post a caso"... interessante! Anch'io grande appassionata di telefilm americani. Ho sempre invidiato la capacità degli sceneggiatori di creare non solo combinazioni interessanti ma spesso personaggi assolutamente inediti.
    Ultimamente ho visto su Sky la prima serie di "Boardwalk empire", ora sto seguendo "Resurrection". Ho letteralmente adorato "E. R." che secondo me resta la serie mai eguagliata.

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    1. Anche io invidio questa capacità degli sceneggiatori! Resurrection è molto particolare, anche se mi pare sia tratta da un romanzo. Sarebbe interessante confrontare le due versioni.

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    2. Non so se ti capita mai, visto che sei una scrittrice, ma ti sei mai trovata ad anticipare alcuni risvolti della trama in un telefilm? Io sì, spessissimo. E allora mi dico, in un'altra vita, sarei potuta essere una buona sceneggiatrice. Forse. ;-)

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    3. Sì, spesso capita anche a me, forse a un certo punto si assimilano certi modi di ragionare degli sceneggiatori. Tu poi scrivi per il teatro o ricordo male?

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    4. Sì, sono a mio modo "drammaturga". Ti avevo proposto un mio guest post a riguardo. Rilancio l'offerta adesso, che ho messo su un blog con più chiarezza di idee in merito.

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