Scovare ripetizioni in un testo

Chiunque scrive sa quanto sia difficile evitare di ripetere determinate parole in un testo. Anche quando si pone la massima attenzione, tendiamo a usare sempre gli stessi termini, con la conseguenza di rendere il testo poco leggibile. Le ripetizioni, soprattutto quando non volute, sono sgradevoli, noiose e danno l'impressione che chi scrive sia un po' limitato.

In fase di rilettura e revisione, quindi, dobbiamo sostituire con sinonimi e parafrasi o cercare una parola più adatta. Anche per occhi allenati a questo lavoro, però, le ripetizioni sono difficili da scovare e passano spesso inosservate.

Mi sono posta questo problema, mentre rileggevo il primo capitolo del romanzo che sto scrivendo, e mi sono accorta che pur avendolo già sistemato più di una volta, c'erano ancora delle parole ripetute.

Ho trovato in rete questo sito che aiuta a individuare i termini già usati:

Bravi autori


Basta incollare il testo nell'apposita area (con  limitazione a 2000 caratteri per i non iscritti), e cliccare sulla voce "Analizza il testo". Io vi consiglio di diminuire però il numero di ripetizioni da visualizzare per una maggiore chiarezza nei risultati, e aumentare i caratteri della parola (lunghezza minima parola) altrimenti vi scoverà anche parole come "che", "del" ecc. Comunque, nella schermata dei risultati è possibile cliccare sulle parole ripetute (in alto) e visualizzarle meglio.

Tra parentesi sullo stesso sito https://www.braviautori.it. si trovano anche altri tool utili a chi scrive.

Quando è lecito ripetere le parole


Bisogna comunque tenere conto che ripetere le parole non è sempre sbagliato. I latini dicevano repetita iuvant, e in effetti per sottolineare e dare enfasi a qualcosa in un brano può essere utile usare lo stesso termine.
In altri casi poi l'uso dei sinonimi a tutti i costi può stonare, come accade per esempio per le sostituzioni del verbo dire. Se un sinonimo risulta un po' ridicolo, meglio ripetere la stessa parola!
Ci sono poi termini tecnici insostituibili, che volenti o nolenti, occorre usare più volte.
Inoltre, quando decidiamo di usare un sinonimo per non incorrere in ripetizioni dobbiamo sempre valutare se questa scelta non pregiudichi la chiarezza e la fluidità del discorso. A volte un termine ambiguo o una parafrasi contorta non fanno altro che confondere chi legge.

E voi come risolvete il problema? Siete bravi a individuare le ripetizioni nei vostri testi?

Anima di carta

Commenti

  1. Ah, quei bei libri di esordienti - o presunti tali - dove i personaggio non dicono mai! rispondono, ribattono, sospirano, sfiatano, sibilano, ringhiano, grugniscono, esplodono, detonano e infine muoiono.

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    1. ahahhaha! hai ragione, la fobia da verbo dire raggiunge vette incredibili :)
      Mi piace "detonano"!!

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  2. Io rileggo e bado alla musicalità e al ritmo. Facendo così, spesso riesco a correggere qualche ripetizione in eccesso.
    Altre volte però... le ripetizioni sono fighe e sono loro a dare il ritmo, specie se stai scrivendo in tono canzonatorio... :)

    Moz-

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    1. E' tutta una questione di orecchio, infatti, più che di occhio. Se qualcosa "suona bene", ripetizioni o no, va bene così!

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  3. Grazie per questo prezioso consiglio, lo trovo utilissimo!

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  4. Mi fido relativamente poco dei metodi computerizzati e prediligo quelli tradizionali, cioè chiedere ad una persona esterna di leggere e segnalare tutti gli errori. Ho un'amica che ha aspirazioni letterarie come me, quindi ci facciamo da "corretrici di bozze" a vicenda. Finora, mi sembra che i risultati di questo metodo siano sempre stati buoni.

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    1. E che c'è di meglio di avere qualcuno che ti corregga i testi? Niente a che vedere con i metodi computerizzati, è vero!

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  5. Ripetizioni se ne trovano sempre, e ne scappano a tutti.
    Non ho l'ossessione della ripetizione; un testo troppo corretto secondo me perde spontaneità.
    Certo, molto dipende da cosa si sta scrivendo, ma a volte per arrivare al cuore dei lettori un testo non deve essere troppo perfetto.

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    1. Ma perché il testo perfetto esiste?!
      Cmq, hai ragione la fluidità di un testo spontaneo non sempre si sposa con l'eccessiva limatura. Solo che io a volte sono un po' maniacale :)

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  6. Nel romanzo che uscirà a ottobre c'è una scena con un incendio. Dopo fuoco e fiamme non sapevo più che parole usare, un incubo (anche per altri motivi il capitolo non si riusciva a far girare e è stato riscritto varie volte e certo anche le ripetizioni non aiutavano).

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    1. Questo mi ricorda il periodo in cui scrivevo di cronaca, era un vero problema trovare sinonimi per situazioni tipo incendi, crolli, ecc. Ma poi com'è finita con il tuo capitolo, hai lasciato le ripetizioni?

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    2. Un po' sì, era inevitabile. Adesso stanno facendo la correzione delle bozze, magari salta fuori qualche alternativa, non ho ancora letto la versione che andrà in stampa.

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  7. Io uso spesso le ripetizioni, in particolare a inizio frase per rafforzare l'impatto di frasi successive (credo che si chiamino anafore, in retorica). Per non trovarmene di non volute in mezzo al testo, però, ho iniziato a leggerlo ad alta voce quando sono verso la fine della revisione, così non solo pesco le ripetizioni ma mi accorgo anche di qualche frase che suona banalotta, o troppo povera.

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    1. Ciao Grazia e ben venuta da queste parti :)
      Leggere ad alta voce aiuta parecchio, è vero. Io poi ho notato che leggere a video è completamente diverso rispetto al leggere un testo su carta o magari su un lettore ebook. Non so perché ma in quest'ultimo caso si scovano molti più errori e in generale cose che non vanno!

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  8. Ottimo strumento. Lo aggiungo alla mia toolbox, grazie.

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