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Visualizzazione dei post da 2014

Auguri di buone feste

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Un caro augurio di un sereno Natale a tutti. Ci rileggiamo nel 2015! Maria Teresa

I post più letti e... quelli che nessuno si fila

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In questi giorni ho letto un post di Alessandro Girola su Plutonia Experiment ( Come e perché chiude un blog ) che rifletteva sulle attuali tendenze della blogosfera e che in qualche modo rispecchiava anche il mio pensiero. Così, anche se il 2014 non è ancora finito, ho pensato di provare a tirare un po' le somme sull'anno trascorso su "Anima di carta", guardando insieme a voi quali sono stati i post più letti e i meno apprezzati. Tanto per capire, qual è il trend... (Da questa classifica ho escluso i post di avvisi vari, auguri, e altra robetta insignificante).

Datemi una motivazione e vi costruirò una storia

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Ecco cosa succede ai vostri personaggi se non date loro una ragione per agire. Nella scrittura creativa si cita sempre l'importanza che hanno in una storia l'obiettivo e gli ostacoli al suo raggiungimento, ma c'è un elemento altrettanto importante, se non di più, ed è la motivazione che spinge i protagonisti a fare ciò che fanno. Infatti, il potere dell'identificazione nasce molto più dal motivo di un'azione che non dallo scopo per cui si compie.

Come preparare per la stampa il tuo primo libro

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Questo è un guest post scritto da Gloria Zaffanella , che ci illustra quali sono gli elementi grafici da considerare quando si vuole realizzare "in casa" un libro. Per sapere di più dell'autrice, vi rimando al box finale. La più grande soddisfazione di ogni autore è sicuramente il vedere realizzata la propria opera. Poterla toccare con mano e riscoprire pagina dopo pagina i dubbi e le illuminazioni che hanno caratterizzato il proprio lavoro.

Scrivere romanzi: cosa ho imparato strada facendo

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L'idea di questo post è nata da un commento di Lisa Agosti , che si chiedeva se, dopo tanto parlare di errori nella scrittura , non fosse il caso di guardare anche al positivo, ovvero alle cose imparate nel tempo scrivendo. In realtà, ho avuto qualche dubbio se scrivere questo post, chiedendomi se non sarebbe suonato un tantino presuntuoso da parte mia. E poi ho davvero imparato queste cose o mi illudo solo di averlo fatto? Ho comunque deciso di correre questi rischi e di provare a fare un elenco delle cose su cui ho sbattuto la testa in questi ultimi anni e che (forse) alla fine ho fatto mie.

Il pubblico silenzioso di un blog

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Oggi è mio ospite Dario, autore del blog Ma... in che senso? , che in questo guest post si interroga su una questione che tutti i blogger prima o poi si pongono: come arrivare a comunicare davvero con chi legge i nostri articoli. Com’erano i vostri primi tempi da blogger? Sì, provate a tornare un po’ indietro, oppure semplicemente guardate al vostro presente se, come me, siete ancora agli inizi nel mondo del blogging. Perché avete iniziato? Con quali propositi? Certo, quando si decide di aprire un blog lo si fa in primo luogo per una necessità personale di scrivere, scrivere su ciò che si conosce, su ciò che appassiona, scrivere dei propri pensieri o magari di particolari aspetti della nostra vita personale. Ma se si sente il bisogno di fare tutto ciò su un foglio che diventerà accessibile a tutti, è perché evidentemente è questa un’altra cosa che vogliamo: non ci basta scrivere, lo facciamo anche per essere letti. E cosa potrebbe essere peggiore per chiunque del vedere non solo

Scrivere un romanzo: tutti i miei sbagli (parte 2)

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Vignetta di Massimo Cavezzali Accogliendo un meme di Pennablu , qualche giorno fa ho cominciato a raccontarvi le mie avventure scrittorie nell'ambito della narrativa. Se vi siete persi la prima parte, la trovate qui . Dunque, dove ero rimasta? Sì, ai miei tentativi falliti di scrivere un romanzo. Avevo circa 35 anni quando decisi di riprovare. La scrittura giornalistica non mi soddisfaceva, sentivo il bisogno di raccontare storie. Presi la decisione di riprendere a scrivere da un giorno all'altro e ciò mi portò delle emozioni così intense che ancora le ricordo bene.

Scrivere un romanzo: tutti i miei sbagli (parte 1)

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Vignetta di Massimo Cavezzali Questo post nasce dal meme lanciato da Daniele Imperi su  I miei errori più grandi nella scrittura creativa . L'idea di ripercorrere gli errori in cui sono incappata nei miei tentativi di produrre narrativa mi è piaciuta molto, soprattutto in questo periodo di bilanci e riflessioni. Siete pronti a scoprire quante stupidaggini ho fatto in tanti anni? Mettetevi comodi. Le cose da dire sono così tante che ho dovuto dividere a metà il mio racconto.

I giorni senza scrittura

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Non è un periodo facile, per tutta una serie di ragioni che non vi sto a elencare. Le poche energie e la mancanza di tempo a disposizione mi hanno portato a riconsiderare le priorità, ricollocare ogni attività e accantonare ciò che è di minore importanza. E sarebbe stato prevedibile relegare a un ruolo secondario anche la scrittura, ma le cose non sono andate in modo così scontato. La verità è che la situazione attuale mi ha fornito un'ottima motivazione per prendermi una pausa e cedere a un momento di avvilimento che ho cominciato a vivere alcune settimane fa. Ho cominciato a interrogarmi sulla mia scrittura, sono stata assalita da forti dubbi e ho cominciato ha valutare la possibilità di smettere di scrivere.

Avviso

A causa di un problema in famiglia, in questo periodo non potrò aggiornare in modo regolare il blog e rispondere in tempi rapidi a commenti, e-mail, messaggi. Grazie per la pazienza, spero di tornare presto tra voi.

Letture: i miei temi del cuore

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Ci sono storie alle quali non so resistere, che mi attirano più di altre. Temi che fanno scattare un non-so-che dentro di me e che consciamente o inconsciamente cerco sempre nei romanzi. Sono quelle tipologie di storie che mi catturano sempre, a prescindere dalla lettura più o meno piacevole, o dall'eventuale delusione. Qui vi racconto le mie preferenze, maturate lettura dopo lettura.

I 7 vizi capitali degli scrittori

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Gli scrittori esordienti non godono di buona fama, basta fare un giro nel web per rendersene conto. A loro si associano il concetto di spam letterario o i romanzi pieni di errori riversati impunemente su Amazon. Ma anche la categoria degli aspiranti scrittori non è esente da una cattiva nomea, basta pensare ai tramisti di Giramenti o ai tanti manoscritti illeggibili ricevuti ogni giorno dagli editori. Ma che si tratti di aspiranti, esordienti, emergenti o affermati scrittori , nessuno di loro/noi è esente da vizi. Vediamo nel dettaglio di quali colpe si macchiano gli scrittori o aspiranti tali.

Ideare una storia in 8 passi

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L'immagine non c'entra niente con il post, ma non ho resistito alla tentazione di metterla. Come sapete, quando scrivo non sono una grande fan di schemi, scalette e programmazione. Tuttavia, ho trovato un articolo sull'argomento che mi ha incuriosita, questo: How To Create A Plot Outline In 8 Easy Steps , in cui l'autore invita a creare una trama a partire da otto elementi chiave, intorno ai quali far ruotare la storia. Anche se la pianificazione a tavolino non mi attira, credo che potrebbe essere di qualche utilità ragionare su questi elementi per realizzare la traccia di un romanzo, usandoli come guida. O anche per verificare se quello che abbiamo già strutturato si possa articolare meglio. Ovviamente vi invito a leggere l'articolo, con gli esempi originali, qui mi limito a tratteggiare gli elementi e a fare qualche banale esempio.

Revisionare un romanzo #10 - Suddivisione in capitoli

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In questa decima chiacchierata sulla revisione vorrei parlare della suddivisione in capitoli e di altre piccole cose. Quasi sicuramente, procedendo con la prima stesura, avete già impostato i capitoli, ma è sempre utile rivedere questa suddivisione una volta che siete arrivati alla parola "fine". Infatti, non è detto che le scelte fatte siano le più efficaci e spesso si deve avere un quadro completo per capire dove è meglio interrompere. Dividere il testo di un romanzo in capitoli ovviamente non è obbligatorio, ma se avete optato per questa soluzione è bene farlo in modo oculato.

La casa editrice dei miei sogni

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Quassù si sta benissimo, volete provare? In attesa che Daniele Imperi si decida a fondare la sua casa editrice ideale , o che una di quelle esistenti segua i suoi consigli , vi racconto quali caratteristiche vorrei trovare io nell'editore dei miei sogni. Lo so cosa volete dirmi, prima ancora che apra bocca: non esiste l'editore ideale, non esiste l'editore perfetto in questo mondo imperfetto. Avete senz'altro ragione. Però, l'idea che si debba scendere a un compromesso con le proprie aspettative (e anche di parecchio) assomiglia un po' a quello che raccontano certe amiche alle ragazze single in cerca del principe azzurro: non farti illusioni, l'uomo ideale non esiste, devi accontentarti o resterai sola a vita. Che tristezza.

Sette paranoie da blogger

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Scrivere un blog è un'attività per lo più piacevole e stimolante. Eppure, non mancano mai i dubbi su quello che si scrive, su quando e come scriverlo, ecc. Anche se siamo bombardati in rete da articoli pieni di consigli su cosa fare o evitare, parole chiave e faccende SEO, alzi la mano chi non ha mai nessuna incertezza o non si fa prendere dalle paranoie. Ecco svelate le mie ansie.

5 cose imperdonabili in un romanzo (secondo me)

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B.C. di  Johnny Hart Visto che mi hanno detto che sono stata proprio cattiva nel post Imparare dai romanzi che non ci sono piaciuti , ho pensato di rincarare la dose con questo elenco di aspetti che non digerisco nei romanzi o nelle storie in generale. Si tratta naturalmente di una visione soggettiva, maturata nel corso del tempo. Solo pochi anni fa ero più indulgente, leggevo di tutto e concedevo più pagine a un romanzo per conquistarmi. Oggi mi faccio pochi problemi ad abbandonare libri appena iniziati o anche a metà, e purtroppo mi faccio anche un po' condizionare da quello che so su regole di scrittura e affini. Lo so, è brutto da dirsi, perché lasciarsi andare nella lettura è fondamentale e se c'è qualcosa che ti infastidisce (anche a livello mentale), il piacere è rovinato definitivamente. Ma ci sono anche romanzi che porto avanti fino all'ultima pagina e che mi deludono proprio alla fine.

Sfruttare i processi inconsci nella scrittura

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Vignetta di  Massimo Cavezzali Sono sempre più convinta che la scrittura sia un processo solo in minima parte consapevole. Mettersi concretamente al computer e generare un testo è il prodotto finale di qualcosa di più complesso che avviene in precedenza e che si svolge soprattutto nella testa e nell'inconscio dell'autore. L'elaborazione dei tasselli che compongono la trama, la creazione delle figure che prendono parte alla storia, l'ideazione della concatenazione degli eventi, sono tutti elementi che passano prima per la mente e solo in seguito finiscono sulla carta. O almeno per me e così: scrivo soprattutto nella mia testa (a volte solo là, ma questo è un altro discorso). In pratica, tutta quella fase che viene prima della scrittura, il  prewriting  (che bello citare termini inglesi, fa tanta scena) per me dura molto di più rispetto al lavoro di stesura e di revisione. Sì, pesino in quest'ultima fase c'è molto rimuginare.

Il premio Italo Calvino: più ombre che luci

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L'intervista che vi presento oggi è un po' particolare. Si tratta della testimonianza di una persona che ha partecipato quest'anno al Premio Italo Calvino , che come forse saprete è un concorso tra i più prestigiosi riservati agli scrittori esordienti. Per ragioni di privacy l'intervistato ha scelto di restare anonimo (qui lo chiamerò Michele), ma ha voluto far conoscere la sua esperienza, che in qualche modo getta un'ombra per niente lusinghiera su questo famoso concorso.

Revisionare un romanzo #9 - Migliorare le scene

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Dopo la (lunga) pausa estiva torno a parlare di revisione, tra l'altro in un periodo in cui sono totalmente immersa nella revisione di un romanzo. Devo dire che proprio lavorando a questo testo, mi sto rendendo conto dell'importanza che ha la revisione delle singole scene , di come ognuna di esse possa essere valorizzata, arricchita, resa più funzionale. E infatti oggi mi ripropongo di fornire qualche spunto per farlo.

Imparare dai romanzi che non ci sono piaciuti

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Trarre insegnamenti dai romanzi belli, quelli che ci appassionano e che sono ben scritti, dovrebbe essere l'obiettivo di chiunque ama scrivere e vuole migliorarsi. Ma anche da quelli brutti si può ricavare moltissimo, secondo me, a patto che si abbia la pazienza di analizzarli e di proseguire anche quando non ci prendono. E a condizione che, a dispetto di una storia non accattivante, siano scritti decentemente. Tra i romanzi letti durante l'estate, ce n'è stato uno che ho trovato di una noia estrema (l'unico per fortuna!). Si tratta di La casa che uccide  di Kate Wilhelm, una storia a metà tra la fantascienza e il giallo. Mi sono trascinata fino alla fine con grande sforzo, non tanto per la curiosità di sapere come finiva (l'interesse è scemato quasi subito), ma perché a un certo punto mi sono intestardita nel tentativo di capire cosa non funzionasse e se fosse possibile trarre qualche insegnamento.

Cosa dovrebbe leggere un aspirante scrittore?

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Leggi, leggi, leggi. È il primo consiglio che si dà a chi ha velleità scrittorie. Lo dicevano anche i miei insegnanti a scuola (non che mi facessi pregare per leggere!) e scommetto che anche oggi lo raccomandano per scrivere buoni temi. Il perché di questo suggerimento non è difficile da comprendere. Ma cosa esattamente si dovrebbe leggere? Un testo vale l'altro? Ci sono libri più utili di altri per farci scrivere meglio? Fino a trent'anni circa io leggevo di tutto, poi ho cominciato a diventare molto selettiva. Oggi la media dei libri letti si è abbassata, non solo per mancanza di tempo, ma soprattutto perché scelgo con più attenzione e sono più analitica. Sono diventata, diciamolo, più schizzinosa. Al di là delle mie abitudini di lettura, che non credo siano da prendere a esempio, credo che chiunque punti a migliorare la sua scrittura dovrebbe scegliere con attenzione con quali testi nutrirla. E così ho provato a ipotizzare quali tipi di letture possano far bene alla sc

Google Earth e le descrizioni ambientali

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Uno dei tanti vantaggi di scrivere romanzi ai tempi di Internet è quello di poter usufruire dei servizi di Google Earth . Senza fare un solo passo fuori casa, si possono visitare virtualmente tutte le località che abbiamo scelto come ambientazione delle nostre storie. Un'opportunità non da poco, no? Tuttavia, si tratta di uno strumento da usare con intelligenza, se vogliamo che le descrizioni che ne ricaviamo siano credibili e abbiano il "sapore" giusto.

Ineluttabilità VS Prevedibilità

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Immagine tratta dal film di Hitchcock Notorious Una delle affermazioni che uno scrittore teme di più a proposito del suo romanzo è: “La storia è prevedibile”. Fa paura, vero? Dopo aver tanto amato i personaggi, dopo esserci sforzati di ideare una trama interessante e un intreccio accattivante, l'idea di sentirsi dire che tutto appare scontato suona come un vero e proprio fallimento. La prevedibilità è temuta perché significa che il lettore riesce facilmente a intuire il seguito della storia, indovina facilmente cosa c'è nelle pagine successive, e di conseguenza perde interesse. Più che normale, chissà quante volte è capitato anche a noi, con libri, film e serie tv. Io e mio marito spesso scherziamo sulle trame, quando ci sembrano banali, e giochiamo a indovinare qual è la prossima mossa del protagonista o cosa gli capiterà. Forse il fatto che certe svolte e soluzioni siano così facilmente individuabili dipende dal fatto che davvero qualche volta gli autori si sforzano

12 regole di scrittura di Terry Brooks

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Ultimamente vanno per la maggiore nella blogosfera i consigli di Stephen King tratti da On Writing (ripresi da Maggie Zhang e qui in Italia in primis da  Daniele Imperi ), così ho pensato di rilanciare con altri consigli, meno celebri, ma secondo me altrettanto validi (anzi...). Forse non si presteranno a meme o pagelle, ma qualcosa da dire secondo me ce l'hanno senz'altro anche loro. E poi, mio dio, non ne potevo più di sentir parlare di S.K.! Questi suggerimenti sono estratti da  A volte la magia funziona. Lezioni da una vita di scrittura , un libro a metà tra un'autobiografia e una guida alla scrittura. Si tratta di regole (così le chiama lui stesso) che Brooks afferma di usare quando scrive e che possono tornare utili a tutti. Per ognuna, ho pensato di riportare le parole dell'autore, a volte leggermente rielaborate per generalizzarle rispetto agli esempi.

Rileggersi a distanza di tempo

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B.C. di  Johnny Hart Oggi avevo in mente di riprendere con la serie di post sulla revisione, infatti avevo cominciato a scriverne uno, quando mi sono resa conto che avevo voglia di raccontarvi altro, di natura più personale. Tutto nasce dal fatto che quest'estate, terminato un romanzo, ho pensato di non buttarmi subito a capofitto su un altro progetto di scrittura, ma di riprendere in mano il romanzo finito due anni fa per dargli un'aggiustatina. Ho aperto il file e... sorpresa! Altro che aggiustatina, avevo quasi voglia di riscriverlo interamente. Mi sono messa le mani nei capelli e ho provato un certo sconforto. Non che mi saltassero all'occhio grossi errori o che la storia non filasse, ma lo stile non mi sembrava più il mio.

A tu per tu con me stessa

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Visto che da qualche giorno sono scoccati i cinque anni del blog, ho pensato che era tempo di svecchiare un po' la pagina di presentazione. Ma siccome l'idea di una biografia mi sembrava noiosa, ho pensato di auto-concedermi un'intervista. Insomma, ho fatto due chiacchiere con me stessa. Se vi va di dare un'occhiata, trovate il tutto qui: Su di me .

Il giusto rapporto con i personaggi

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Queste riflessioni prendono spunto da un commento lasciato quest'estate da una ragazza (anonima) su un mio post, che diceva: "Ho paura che un personaggio della storia che sto scrivendo sia troppo simile a me! Che faccio?! ..." Credo che più o meno tutti ci siamo trovati di fronte a questo problema, per lo meno all'inizio dei nostri esperimenti di scrittura. Rientra probabilmente nella normalità il bisogno di veder riflessi noi stessi nei personaggi che creiamo, in modo particolare i protagonisti, o semplicemente usare ciò che sappiamo di noi per dipingere e definire gli attori delle nostre storie. E non a caso quando si comincia, spesso si scrive in prima persona.

5 anni di blog

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Prima di tutto ben ritrovati! Devo proprio confessarlo: non avevo nessuna voglia di uscire dalla bolla delle vacanze , fatta di bagni, sole, lettura e scrittura, e sopratutto niente web, niente blog, niente e-mail, niente Facebook e affini. No, non sono andata in un luogo senza connessione Internet, più semplicemente ho deciso che lo stacco dalle solite cose doveva essere quasi totale, soprattutto per lasciarmi alle spalle alcune situazioni sgradevoli. E così il pc l'ho usato solo per scrivere e giocare. E non mi è dispiaciuto affatto. In questo periodo ho riscoperto soprattutto il piacere di immergermi in modo massiccio in attività come la lettura e la scrittura, e questo mi ha fatto anche riflettere sulle priorità future. E mi ha fatto chiedere a me stessa: se mi piace così tanto scrivere, perché negli ultimi tempi l'ho fatto così poco? Perché mi sono lasciata tanto distrarre e demotivare?

"Anima di carta" va in vacanza

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... con l'e-reader in mano, naturalmente. Miei cari, come si intuirà certamente dal titolo, il blog da oggi entra in modalità "pausa" e la sottoscritta si appresta a ricaricare le batterie (o almeno ci prova). Auguro a tutti un periodo di grande relax e tanta creatività. Tornate a farmi visita a fine mese!

Trovare idee per un guest post

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Come sapete, questo blog è aperto a chiunque abbia qualcosa da dire nell'ambito degli argomenti scrittura, libri o editoria, e mi fa sempre piacere poter ospitare altri blogger o autori. Spesso però capita che ci si intenda poco su cosa è un guest post , oppure succede che qualcuno mi dica: "Mi piacerebbe scrivere un articolo, ma non so di cosa parlare".

Snoopy scrive #1

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Le fasi della mia scrittura

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Da diversi giorni sono entrata in una fase di rifiuto totale per il romanzo che ho terminato di revisionare. Non riesco a leggere neppure più una riga, apro il file, mi viene la nausea, lo richiudo. La saturazione mi dice che per ora il lavoro su quella storia è finito, è arrivato il momento di guardare avanti. Sarà il caso di prendermi una bella pausa dalla scrittura in generale? Questo stato d'animo mi ha fatto pensare, però, che il processo della mia scrittura ormai ha assunto un suo percorso abbastanza regolare, con fasi che grosso modo si susseguono sempre. Dopo tre romanzi completati, uno riscritto totalmente e due lasciati incompleti, più vari racconti risalenti ad anni fa, si può dire che la sequenza sia sempre la stessa, con alti e bassi nel mio rapporto con la storia e i personaggi, in un susseguirsi costante di emozioni oscillanti e qualche volta ambivalenti.

Rebecca & Sofia Domino: la nostra avventura nel mondo dell'autopubblicazione

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Oggi sono mie ospiti due sorelle scrittrici che hanno scelto di pubblicare per proprio conto i loro romanzi e di divulgarli gratuitamente in cambio di donazioni (non obbligatorie) in favore di enti benefici. In questo articolo raccontano la loro esperienza e danno qualche consiglio a chi vuole scegliere la strada del self-publishing. Siamo Rebecca Domino e Sofia Domino , sorelle di 29 e 26 anni nonché autrici emergenti. Sin da bambine abbiamo condiviso la passione per la scrittura ma solamente all’inizio del 2014 ci siamo decise a pubblicare qualcosa di nostro. Abbiamo esordito con due romanzi sull’Olocausto: “Quando dal cielo cadevano le stelle” di Sofia Domino, che racconta la vita della tredicenne ebrea Lia Urovitz dalla reclusione nella Roma del 1943 fino alla deportazione ad Auschwitz, e “La mia amica ebrea” di Rebecca Domino che racconta dell’amicizia fra la protagonista, la quindicenne “ariana” Josepha Faber e una sua coetanea ebrea che si nasconde con la famiglia in casa su

7 modi per caratterizzare un personaggio minore

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Chi non si ricorda di Mano? Come si intuisce facilmente, in un romanzo i personaggi non hanno tutti lo stesso peso. Si va dai protagonisti e co-protagonisti fino alle comparse, passando per tutta una serie di figure con svariate sfumature di importanza nella storia. Come ho già detto in un altro post , anche i personaggi secondari, quelli che fanno da spalla o che comunque hanno un piccolo ruolo nella narrazione, meritano la nostra attenzione e quella del lettore. Oggi però non voglio parlare di loro, ma di quelli più insignificanti, la cui presenza in una o più scene serve solo da contorno, in quanto non influenzano i fatti e non vi partecipano in modo attivo.

8 cose da non fare quando chiedi una recensione

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Ho già affrontato l'argomento delle recensioni on-line in un altro post, ma sento il bisogno di dire ancora qualcosa, soprattutto visto che è un periodo che mi arrivano parecchie richieste, nonostante il caldo e la fiacca generale dell'estate. Ci tengo a dire che personalmente ammiro e stimo i blogger che si sobbarcano il compito di leggere una grande mole di romanzi, spesso di esordienti, ed esprimono il loro parere in modo disinteressato e gratuito. Trovo che facciano davvero un grande servizio agli autori e alle case editrici. E questo al di là dei tanti aspetti negativi che pure infestano la realtà delle recensioni on-line.

Revisionare un romanzo #8 - Infodump e Informazioni

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In questo ottavo appuntamento dedicato alla revisione vorrei affrontare il problema delle informazioni e spiegazioni  da fornire al lettore nel corso della storia, del pericolo di esagerare nel darne troppe o troppo poche, ma soprattutto del rischio di farlo in modo sbagliato. Probabilmente a questo proposito avrete sentito parlare di  infodump , una parola che ha assunto una connotazione negativa, anche se in realtà fornire informazioni aggiuntive è una tecnica che, se usata in modo consapevole, può aiutare il lettore ad acquisire una maggiore comprensione della realtà che abbiamo creato, e come tale non va necessariamente demonizzata.

Le ferite dei personaggi (2)

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Da sinistra: fisico del dipendente, fisico del fuggitivo Questa è la seconda parte di un articolo di   Chiara Solerio   sulla creazione dei personaggi basata sulla teoria delle "ferite dell'anima" di Lise Bourbeau.  Come anticipato, propongo la seconda parte del mio guest-post dedicato alle ferite dell’anima. Nella puntata precedente, che trovate qui , abbiamo esaminato il rifiuto e l’abbandono. Oggi, ci occuperemo di umiliazione, ingiustizia e tradimento.

Le iniziative della rete #2

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Come potete notare ho cambiato il nome di questo appuntamento, perché ho pensato che oltre alle iniziative dei blogger , ci sono anche altre segnalazioni che potrebbe essere utile conoscere e diffondere. Ne approfitto anche per annunciarvi che ho pensato di diradare i post sulla revisione, perché mi sembra che l'aria del periodo estivo non si concili tanto con argomenti impegnativi... In ogni caso, fatemi conoscere la vostra opinione in merito.

Intervista a Cristina M. Cavaliere

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Lorenzo Lotto Angelo Annunciante e Vergine Annunciata, dettaglio  (1525; Pinacoteca Civica di Jesi) Come annunciato la settimana scorsa, oggi ho il piacere di pubblicare un'intervista fatta a Cristina M. Cavaliere, autrice del romanzo "Il Pittore degli Angeli" che ho letto e recensito in questo post . La nostra chiacchierata si è concentrata in particolare sul romanzo e su alcuni suoi aspetti, per conoscere meglio il libro e l'autrice stessa. 1) Vorrei cominciare domandandoti qualcosa sulla genesi de “Il Pittore degli Angeli”. E in particolare ti chiedo: quali aspetti del romanzo si appoggiano su dati storici e quali invece sono un'elaborazione della fantasia? La genesi de “Il Pittore degli Angeli” risale ad un periodo molto indietro nel tempo – ahimè – addirittura all’epoca in cui frequentavo il liceo, quando seguivo con particolare interesse le lezioni della mia professoressa di storia dell’arte. Un giorno ci stava spiegando la pittura di Tiz

Revisionare un romanzo #7 - Show don't tell e Suspense

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C'è una regola che afferma che, quando si revisiona un romanzo, si dovrebbe ridurre il testo della prima stesura del 10%. Per esempio se abbiamo un totale di 300 pagine, dovremo tagliarne 30. Come tutte le "regole", però, anche questa ha il grosso difetto di generalizzare troppo, di non tener conto dei singoli casi. Infatti, il suggerimento è basato sul fatto che chi ama scrivere tende a dilungarsi in modo esagerato, con la conseguenza di ritrovarsi con una sorta di brodo allungato nella prima stesura. La realtà non è però così semplice, perché ognuno ha il suo modo di esprimersi e, se è vero che c'è chi in fase di revisione deve tagliare, c'è anche chi dovrebbe sforzarsi di arricchire quello che ha scritto, perché il testo è povero e meriterebbe sviluppi più ampi. Io sono del parere che una delle cose che si imparano con il tempo e che distinguono probabilmente uno scrittore in erba da uno esperto, è la capacità di dare il giusto peso alle scene , il sapere

Ho letto... "Il Pittore degli Angeli" di Cristina M. Cavaliere

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Oggi vi presento un romanzo molto particolare, sia perché avrete probabilmente avuto modo di conoscere l'autrice come titolare del blog  Il Manoscritto del Cavaliere , sia perché “Il Pittore degli Angeli” ha un'anima capace di catturare davvero nel profondo. Ambientata nella Venezia del '500, la storia vede al centro due pittori, l'anziano e famoso Tiziano Vecellio e il giovane Lorenzo, uniti da un rapporto complesso e contraddittorio che l'autrice ha sviscerato pagina dopo pagina in una progressione intrigante e drammatica.

Revisionare un romanzo #6 - Primo capitolo e montaggio delle scene

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In questa serie di post dedicati alla revisione finora mi sono concentrata soprattutto sugli errori da sistemare, ma questo lavoro presenta anche aspetti più piacevoli e creativi, come la possibilità di migliorare quello che abbiamo scritto. Non mi riferisco tanto alla cura del testo (di quello parlerò in ultimo perché merita un discorso a parte), quanto a tutto ciò che possiamo fare per rendere più accattivante il nostro romanzo agli occhi di un ipotetico lettore. Dopo aver rinforzato la struttura della storia e aver analizzato il testo in cerca di problemi vari, forse potremo essere tentati di accontentarci di quello che abbiamo scritto. Oppure, al contrario, potremo rimboccarci di nuovo le maniche e rivedere ancora una volta tutto con l'obiettivo di arricchire e dare più tridimensionalità agli elementi della storia .

Chi scrive, chi racconta e chi vive la storia

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Questo post nasce dalla richiesta di un lettore che mi ha scritto dopo la pubblicazione delle mie riflessioni sugli errori di narratore e punto di vista , confuso da quello che avevo detto. Chiaramente nello scrivere quel post, come anche era già successo per gli altri della serie, ho dato molto per scontato. Non credo avrei potuto fare diversamente, perché quando si prende in esame un romanzo per revisionarlo si deve presumere di averlo già scritto e quindi di conoscere già bene argomenti come il "punto di vista".

Revisionare un romanzo #5 - Narratore e punto di vista

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In questo nuovo post dedicato al lavoro di revisione ho pensato di concentrarmi sugli errori che potremmo aver commesso scrivendo un romanzo riguardanti  il narratore e il punto di vista . Ricordo di aver letto da qualche parte, tempo fa, che i problemi di questo tipo sono tra i più frequenti riscontrati dagli editor e riguardano soprattutto gli scrittori in erba. È una cosa che non mi stupisce, perché penso che punto di vista e narratore siano due aspetti molto impegnativi da gestire in un romanzo, ed è facile quindi che scappino errori e imprecisioni. D'altra parte questo è anche un argomento così vasto che qui proverò a tracciare alcune linee guida, senza la pretesa di parlare di tutti i casi possibili.

Le ferite dei personaggi (1)

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Oggi ho il piacere di ospitare  Chiara Solerio che ci propone un'interessante  riflessione sulla creazione dei personaggi basata sulle loro "ferite dell'anima".  Il post che segue è la prima parte dell'articolo.  In  fondo, il riquadro per sapere di più sull'autrice,  che ringrazio per il suo contributo. “Le cinque ferite e come guarirle” di Lise Bourbeau, è un saggio psicologico che, oltre ad avermi aiutata molto nel mio percorso di evoluzione e di crescita, offre un supporto fondamentale alla mia scrittura consentendomi di rendere i personaggi più complessi e profondi e di indirizzarli verso comportamenti coerenti con la loro indole.

Mia intervista sul blog "Il Manoscritto del Cavaliere"

Oggi vi invito a leggere un'intervista che Cristina M. Cavaliere mi ha fatto e che ha pubblicato nel suo blog Il Manoscritto del Cavaliere , in merito al mio romanzo I Custodi del Destino e ad altri temi. Ringrazio molto Cristina per aver recensito il libro e avermi rivolto domande davvero "toste" e interessanti! Ecco il link: "I Custodi del Destino": intervista all'autrice Maria Teresa Steri E non mancate di visitare anche il suo affascinante blog, dedicato a libri, scrittura e molto altro. Anima di carta

Revisionare un romanzo #4 - I personaggi

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Eccomi qui a parlare di nuovo di revisione, sperando che abbiate ancora voglia di leggere qualcosa sull'argomento. Se vi siete persi gli altri post, vi dico rapidamente che il primo si concentrava sul dare uno sguardo d'insieme al romanzo, il secondo sull'esame del conflitto, mentre nel terzo ho preso in considerazione gli errori da scovare e correggere riguardanti la trama. Oggi, invece, intendo affrontare la revisione dei personaggi .

10 tipologie di non-lettori

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In Italia non si legge . Quante volte avete sentito questa frase? Ultimamente, dopo il Salone del Libro di Torino, è rimbalzata fin troppe volte nel web, accompagnata da dati che testimoniano un concreto crollo delle vendite dei libri e da tutte le considerazioni del caso. Insomma, si parla tanto di gente che non legge, ma come sono fatti davvero questi non-lettori? Qual è il loro habitat? Di cosa si nutrono? Vanno mai in letargo? Attenzione, i non-lettori non sono tutti uguali! Dopo l' identikit degli scrittori , provo a mettere sotto la lente in modo semi-serio questa specie, purtroppo attualmente in grande evoluzione. Le dieci tipologie che vi presento sono tutte basate su mie personali conoscenze, ma non temo che possano riconoscersi perché i soggetti in questione oltre a non leggere libri, non leggono neppure i blog.

Revisionare un romanzo #3 - La trama

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Eccomi alla terza puntata delle mie chiacchiere sulla revisione. Dopo aver fatto una lettura preliminare completa e aver esaminato il conflitto della storia , è il momento di andare più a fondo, guardando con la lente di ingrandimento tutto ciò che non va nel nostro romanzo, puntando a scovare e correggere gli errori che ci siamo lasciati sfuggire nella prima stesura. Per me questa non è una fase facile e immagino che sia così per chiunque, per il semplice motivo che molto spesso si è ciechi di fronte a ciò che si è creato.

Quando gli ebook si considerano un nemico

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Ecco il vero problema della scomparsa della carta... come si educheranno i cuccioli senza giornali?! Qui la fonte della vignetta Di solito le disquisizioni intorno all'argomento "è meglio un libro cartaceo o uno elettronico" le trovo inutili e anche un po' noiose. Di recente, però, ha colpito la mia attenzione un articolo di un editore che faceva in conti in tasca a se stesso a proposito degli ebook, nell'intento di dimostrare quanto la vendita dei libri digitali non convenisse rispetto a quelli di carta.

Revisionare un romanzo #2 - Conflitto e tema

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Seconda puntata dedicata all'argomento revisione. Nella prima vi ho parlato dei miei  primi passi  per controllare, correggere e migliorare un romanzo. Come dicevo nel post precedente, dopo aver fatto una lettura veloce dell'intero testo ci sono già moltissime modifiche da fare sulla base di ciò che si è notato. In ogni caso, dopo questa operazione preliminare è necessario andare più a fondo e questo concretamente significa per me procedere a una serie di riletture che puntano a esaminare un aspetto alla volta del romanzo . In pratica organizzo il lavoro in modo da fare più passaggi, perché considerare con la dovuta attenzione tutti gli elementi in un unica lettura sarebbe impossibile (almeno per me). Comincerò, dunque, con il descrivervi alcuni di questi step .