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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Sondaggio: cosa ti fa abbandonare un romanzo?

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Buon inizio settimana a tutti! Questo nuovo sondaggio è nato dal fatto che ultimamente mi sta capitando spesso di aver voglia di mollare un libro a metà o persino prima, forse perché sto diventando più esigente nelle letture...

Ma l'ispirazione esiste o no?

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Ecco uno di quegli argomenti su cui l'affollata categoria di chi scrive si spacca in due. I più razionali affermano che un libro è frutto di duro lavoro, non ci pensano proprio a contare sulla Musa, perché bisogna affidarsi solo su se stessi per scrivere. Gli altri giurano di ricevere quasi per grazia divina le idee, dichiarano che le loro storie quasi si scrivono da sole e che i personaggi a un certo punto prendono il controllo e impongono l'evoluzione della trama.

Lo scrittore vive in due mondi

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Se sei davvero uno scrittore, non puoi non essere in due mondi diversi. Gli scrittori non ci sono con la testa, perché una parte di loro è sempre altrove, e con "altrove" intendo il mondo di cui scrivono in quel momento. Gli scrittori vivono in due mondi. Il mondo reale degli amici e dei familiari e il mondo immaginario dei loro romanzi. Se si dovesse calcolare il tempo rispettivamente passato nell'uno e nell'altro, penso che la differenza sarebbe molto piccola. (Terry Brooks) Vi ritrovate in queste parole? Sono tratte dal libro dello scrittore Terry Brooks "A volte la magia funziona. Lezioni da una vita di scrittura", che sto leggendo attualmente.

10 cose che... ovvero il fascino degli elenchi

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Che passione le liste! Dai dieci comandamenti alla lista della spesa, chi resiste all'attrazione di un elenco? Da quando c'è Internet, poi, non si vede sito o blog che ne proponga almeno uno su svariati argomenti (o anche 100 sullo stesso argomento?!). Provate a scrivere su un motore di ricerca "10 cose che" o "7 cose che", e vedete quanto materiale compare.

7 influenze nocive per aspiranti scrittori

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Fonte: Facebook Quando si scrive, sia che si faccia per se stessi, sia che si abbiano ambizioni più grandi, è sempre vitale il sostegno di chi ci sta intorno. Il parere degli altri è fondamentale, ma qualche volta sarà necessario difenderci da opinioni che non fanno altro che scoraggiarci e frenare la voglia di continuare a scrivere. Devo ammettere che in questo aspetto sono sempre stata piuttosto fortunata perché nessuno ha mai tentato di dissuadermi, anche perché di solito ci penso da sola a deprimermi...

Ho letto... "Il vangelo secondo Biff" di Christopher Moore

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Come vi avevo accennato, da ora in poi vi tedierò anche parlandovi delle mie letture. Non proprio recensioni serie, ma solo qualche parere spassionato senza pretese. Inizio con raccontarvi le mie letture del mese di agosto scorso...

Il lettore-cavia ideale

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Avere una persona fidata alla quale poter far leggere i nostri scritti, qualcuno che ci dia un parere spassionato e costruttivo, è un vero tesoro per chi ama scrivere. Spero per voi che abbiate già individuato la persona giusta, ma se così non fosse, sappiate che affidare a una persona qualsiasi ciò che scrivete potrebbe non essere una buona idea. La smania di far leggere le nostre creazioni può giocare brutti scherzi, quindi meglio fare attenzione!

Scrivere una scena d’azione

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Fino a poco tempo fa non avevo avuto mai occasione di scrivere scene particolarmente movimentate per i miei romanzi. Da una parte potrei dire che la trama non lo prevedeva, dall’altra per essere totalmente onesta le ho sempre evitate, perché le scene d’azione non sono affatto facili da scrivere. Nella storia che ho in corso però mi sono trovata nella necessità di descrivere un paio di situazioni che mi hanno mandato in crisi e che non potevo evitare perché erano parte importante della trama. Nella prima scena il protagonista maschile viene aggredito alle spalle, nella seconda la protagonista femminile è vittima di un lungo inseguimento che termina con un incidente automobilistico. Due scene che si sono rivelate una bella sfida, per quanto non si trattasse di niente di oggettivamente complicato (c'è sicuramente di peggio!). Ho cominciato a scrivere la prima situazione e quando l’ho terminata nel giro di una paginetta, mi sono sentita frustrata e delusa, perché era asettica e po